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Autore: missherondale    25/01/2016    0 recensioni
Un amore iniziato anni prima potrà riaccendersi ed infine durare nonostante la distanza, il successo e la gelosia?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Max George, Nathan Sykes, Nuovo personaggio, Tom Parker, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Poggiai la borsa sul banco,aprendola in modo da poter tirar fuori il quaderno nuovo che avevo comprato il giorno prima tanto per gli appunti. Nel mentre il professore domandava sparso nella classe le esperienze fruttate nell'estate.

«Sei nuova di qui o hai solo cambiato scuola?» chiese Nicholas,decisamente più interessato a sapere su di me che sulla grande discussione estiva aperta dal professore.

«Trasferita, sono di Manchester, anche se sono nata a New Castle, giri un po' strani si» dissi ridendo appena da farmi sentire da lui,mostrando un lieve sorriso sul viso.

«Ci sono stato a Manchester, città stupenda, solo che i miei compagni delle medie me l'hanno rovinata, maledetti bast...»

La voce del professore interruppe drasticamente la discussione che avevamo iniziato, sorridendo al ragazzo in modo del tutto (non) gentile.

«Signor Lambert, vorrebbe cortesemente interrompere quello che sta facendo. Non vorrà ripetere la situazione dell'anno scorso, vero?» Disse in tono strettamente normale, ma con quella nota di sarcasmo che in pochi riuscivano a cogliere.

«Si signor Meyers» disse il ragazzo abbassando appena il capo in segno di dispiacere,voltando il viso verso di me per farmi l'occhiolino. Dispiaciuto? Nah,bravo attore. 
Ricambiai il sorriso del ragazzo, osservandolo ancora per qualche istante finché la voce del professore mi riportò di nuovo alla realtà.

«E lei signorina McCollins, cosa ha fatto quest'estate?» alzai il viso verso il professore, lo osservavo silenziosa mentre lui si appoggiava con il corpo alla cattedra. I ricordi di quell'estate scomparvero li sul momento, riuscendo a farmi pronunciare semplicemente.

«Emh....». Le parole non mi uscirono,rimasero qualche istante nella mia mente. Non riuscivo proprio a pronunciare nessuna parola a riguardo della mia estate, cosa che mi fece solo innervosire molto di più. 
La campanella poco dopo suonò, salvandomi da quell'imbarazzante situazione. Raccolsi il mio quaderno dal banco, rinfilandolo velocemente dentro la borsa e affrettandomi ad arrivare il prima possibile alla porta. Sentì la voce del professore annunciare un avviso per la sua lezione successiva, ma poco mi importò, volevo solamente uscire da scuola. 
Raggiunsi velocemente l'uscita della scuola, sfilando dalla mia tasca dei jeans il mio cellulare. Sul display comparvero i vari messaggi ricevuti durante tutta la mattinata.

"2 messaggi da Mamma. 6 messaggi da Christine."

Sorrisi a quest'ultimo nome , sapendo che quella povera ragazza stava scontando sicuramente il primo giorno di scuola insieme alla mia ex professoressa di scienze. 
Christine era quella che potevo considerare la cosa più vicina ad una migliore amica. Ci conoscevamo dai tempi delle elementari e nonostante tutto quel tempo eravamo rimaste perfettamente in contatto l'una con l'altra. Mi piaceva la sua compagnia, anche se ormai attraverso un cellulare. 
Eravamo totalmente diverse come aspetto: Christine si presentava come una ragazza alta, capelli biondi e lunghi ricadenti sulle spalle ed un paio di occhi azzurri che facevano impazzire ogni ragazzo la guardasse. Si, tante volte avrei voluto essere come lei ma aimè, il destino aveva voluto altro.

Spostai i miei capelli su un lato, pronta a premere il tasto di chiamata, ma sentì in lontananza qualcuno chiamarmi. Alzai lo sguardo e scrutai i ragazzi che si presentavano davanti a me raccolti in gruppetti, più o meno piccoli. Un ragazzo alzò la mano richiamando la mia attenzione: era James, il ragazzo incontrato quella mattina mentre aspettavo Miss AdoroFarmiAspettare. 
Sorrisi al ragazzo e scesi velocemente le scale, raggiungendolo qualche secondo dopo.

«Hey cane randagio, come è andato l'incontro questa mattina?» dissi sorridendo al ragazzo, riponendo il cellulare nella tasca posteriore dei miei jeans.

«Be, possiamo dire che è andata bene, mai quanto i tuoi quaranta minuti di conferenza.» mi fece l'occhiolino. «Senti..Madison giusto? Ho capito che qui sei nuova, quindi mi chiedevo se ti andava uscire con noi e il nostro gruppo» Indicò il ragazzo accanto a lui, il quale alzò appena la mano in segno di saluto. Era tremendamente timido, nascondeva le braccia e le mani dentro le maniche della felpa e riusciva a malapena tenere il contatto diretto del mio sguardo. Sorrisi al ragazzo, ricambiando il saluto a voce.

«Comunque si, mi andrebbe di uscire, non conosco quasi nulla di questa città e mi piacerebbe conoscerla. Se ti va lasciami il tuo numero così ti scrivo il mio indirizzo. Giuro non so come raggiungere nulla qua.» disse ridacchiando appena, trovando il consenso anche nelle risate dei due ragazzi.

«Perfetto McCollins, ci sto.» mi disse avvicinandosi a me e dettandomi cifra per cifra il suo numero di telefono. Lo salvai sotto il suo nome, tenendo il cellulare in mano aspettando la tanto attesa notifica da parte di mio fratello, non ancora arrivata.

«Ci vediamo oggi allora, ciao» sorrisi e salutai poco dopo, allontanandomi da quei due ragazzi in modo da poter chiamare quell'idiota, scomparso nel nulla dopo la mattinata. Era anche lui a scuola, perché era nato soli due anni prima di me, ma Sascha adorava farsi attendere e essere ricercato da tutti.

Digitai il suo numero, premetti la cornetta verde e rimasi in attesa di una sua risposta

   
 
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