“E questa cosa?”

L’occhio di Thor soppesò l’oggetto con attenzione: non aveva mai visto nulla di simile ad Asgard. Forse perché non proveniva dal loro mondo.

“È un passatempo molto divertente per gli umani di tutta la Terra. La chiamano playstation.”

Il biondo lo fissò con aria interrogativa.

“Non capisco perché tu abbia portato questa playstate…”

“Playstation, Thor.” Lo corresse Loki con un ghigno. Quando faceva così erano solo guai.

“Mi è stata venduta a ottimo prezzo. Cioè ho condotto l’affare per un prezzo stracciato, ovviamente” si vantò. Poi sorrise.

“Ci giochiamo? Voglio vedere se riesci a battermi”

Il dio era confuso: voleva davvero sfidarlo con quel strano articolo? Jane non aveva mai accennato a quel tipo di arnese, non aveva idea di come potesse funzionare.

“Sul serio, Loki? Vuoi competere con chi possiede il martello Mjolnir?”

Eccolo che deve mostrare la propria superiorità. Narcisista.

“Se hai paura puoi ritirarti, non sei obbligato.”

Colpito nell’orgoglio, Thor rivalutò la proposta.

Perdere contro il dio delle malefatte?
Perdere?
Mai.

“Allora, ti passo un joystick?”

Thor afferrò quel coso e si sedette. I tasti colorati lo mandarono ancor più in confusione, ma non ci fece caso. Avrebbe imparato presto ad usarli.

“All’ultimo sangue, Loki.”

E il corvino non poté essere più d’accordo.