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Autore: LittleDreamer86    27/01/2016    3 recensioni
Rey si trova costretta a consegnarsi al Primo Ordine in seguito ad un abile ricatto.
Genere: Fluff, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Rey
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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O lei, o quella ragazzina.

- Se fosse andata con loro di sua volontà, la bambina sarebbe stata salva- Aveva promesso Kylo Ren durante la battaglia su Xkar-en.
Così si era lasciata catturare dai suoi Cavalieri e trascinare all’interno della loro base.

Inutile continuare a pensare a come fosse avvenuto. Era stata di nuovo catturata dal Primo Ordine. Ed ora si trovava lì, in quella stanza minuscola, dalle pareti metalliche nel buio più totale.

Le avevano tolto tutto, dalla spada laser che si era costruita alla tunica che aveva indossato per tutto il suo addestramento. Gli StormTruppers l’avevano spogliata mentre lui era presente. Sapeva benissimo che la stava fissando, da dietro la sua Maschera. Ne era consapevole. Era lei lì, la merce “esotica”, da cui poter trarre interessanti informazioni sulla Resistenza e Skywalker. Kylo Ren era rimasto in piedi dietro l’oscurità di quella finzione e non si era mai mosso dall’entrata della stanza.

Avrebbe voluto gridare, scrollarseli di dosso e riprendersi tutto quanto, ma non riusciva. Nonostante tutto quello che aveva imparato dal suo maestro, lui era riuscito a tenerla ferma. Era come se ci fossero state le sue mani a mantenerla immobile. Una che gli stringeva il collo, bloccandole la voce, mentre l’altra, sulla spalla destra, la spingeva a terra, inginocchiata. Aveva percepito il suo respiro caldo tra i capelli, poco lontano dall’orecchio sinistro proprio come la prima volta, quando gli serviva la mappa.

Era diventato più forte nel Lato Oscuro. Era diverso. Più calmo. Desolatamente e terrificatemene silenzioso. Calcolatore.
Sporse la propria mente verso di lui ma era come se quella dell’uomo fosse vuota, e non ci fosse niente dentro quell’armatura nera. Questo la mise a disagio e la confuse altrettanto. Quegli occhi nero pece, fissi nei suoi tra la lama blu e quella rossa, non la lasciavano mai in pace, perfino ora nonostante fossero del tutto occultati.

Gli venne infilata una veste semplice e di colore grigio dalle maniche lunghe.

 “Ora lasciateci…” parlò qualcuno da dietro la nera armatura. La voce metallica e profonda della Maschera risuonò nella stanza.

Un clangore metallico attutito. Porte d’acciaio si chiusero. Poi ci fu silenzio. Le luci si abbassarono. E fu completamente buio.

Nessuno osò rompere il silenzio. Respirò profondamente per scendere dentro di sé, e percepire la Forza che le scorreva attraverso. Quella stanza la sentiva come lei stessa fosse quelle pareti. Ogni particella d’ossigeno, ogni granello di polvere, il pavimento. Era ovunque.

Kylo Ren, dove sei? Perchè ti nascondi? Hai forse paura di me?

Non riusciva a capire dove lui fosse.
 
Poi, qualcosa le sfiorò la spalla ed una ciocca di capelli le venne tirata indietro poco sopra la nuca. Un formicolio le percorse l’intera colonna vertebrale, facendola sobbalzare.

Sei sola Rey di Jakku. Sola con me. L’aveva distratta per entrare dentro la sua mente. Che stupida, Rey!
 
"Se non fossi venuta con voi, l’avreste ammazzata a sangue freddo!" gridò lei verso il punto in cui credeva si trovasse l’uomo.

Facendo pressione con le mani a terra, prese a sollevarsi in piedi. Le gambe gli tremarono, così come la voce, nel pronunciare "Perché è dovuto accadere tutto questo ...? Ben…perché ?"

"Addestrarti con Skywalker non ti è servito a molto. Ti sei fatta catturare da me per un nulla. Ridicolo. Eppure sei qui perché la Forza e il Lato Oscuro così ha voluto che fosse. Lo sapevi, Mercante di Rottami?" La Maschera pronunciò quelle parole, evadendo dal rispondere alla domanda che gli era stata posta.

"Sei diverso dalla parte che reciti. Ti sei solo convinto di poter essere qualcosa che non sei …"

"TU … non sai chi sono!"

Passi. Un tessuto strusciava a terra. Moto d’aria dietro le proprie spalle. Rey si voltò con difficoltà, i muscoli tirati mentre ruotava su se stessa. Lui era lì adesso, al massimo ad un metro dal proprio corpo. Lo sentiva.

"La bambina è viva? L’avevi promesso…" La ragazza fece un passo avanti, verso il punto in cui lui doveva essere. Non aveva paura.
"Ben! L’avevi promesso!" come per ammonirlo usò il suo primo nome.

Dov’era? Dov’era finito? Lo cercò con la propria mente per tutta la stanza. Era nuovamente scomparso dalla sua consapevolezza. Scese dentro di sé per calmarsi ma in quel momento era come se l’aria stessa che respirava la stremasse. La paura per la prima volta s’insinuo nella mente di Rey. Era diverso. Era tutto diverso dall’ultima volta che si erano incontrati. Quando lui era così conteso tra i due lati della Forza.

Stai pensando ad un inutile ragazzina.

Uno strano rumore. Poi qualcosa di pesante cadde a terra con un tonfo. Che fosse la Maschera?

Pensa a me, e non a lei. Pensa che sei qui con me. Pensa a cosa ti potrebbe succedere.

"Smettila!" Gridò Rey al nulla, nel buio totale.

Ricorda. Posso avere ciò che voglio.

Sentì sulla propria testa una forte pressione e poi le sue difese caddero con il crescere di una forte compressione al petto. Il respiro le si fece veloce mentre camminava indietro e sentiva il terrore crescergli dentro incontrollabilmente, senza alcun motivo apparente. Cercò di respirare profondamente, ma ogni volta che tentava quel peso aumentava di più. Quando le sue spalle toccarono la parete metallica, una consapevolezza si fece spazio in lei, vigorosa e terribile. Sapeva che non sarebbe più uscita da quella cella perchè non ci sarebbe stato scampo per lei. Sapeva che Finn era morto. Sapeva che presto sarebbero arrivati anche al suo Maestro, e l’avrebbero eliminato.

"Ben, dimmi perché! Perché mi cercavi? Perché non mi hai uccisa appena mi sono consegnata a voi? Dopo quello che ti ho fatto…"
 
La cicatrice.

"Perché dimmelo..." Il respiro le era sempre più difficile per l’agitazione. I suoi occhi cercarono nel buio un qualche appiglio, senza trovarne nessuno. Nessuna parola. Senza trovare neppure lui.

Si sentì veramente male. In preda ad una totale disperazione, come se quel sentire entrasse in lei da lontano. Molto lontano. E poi vide nella sua mente un immagine. Una grande mano guantata di nero stringere le nocche a poca distanza da un piccolo collo di bambina. Lei soffocare e spegnersi. Era morta. Senza nessuno. Senza genitori. Senza amici vicino a lei.

Calde lacrime sgorgarono dagli occhi, scendendo lungo le sue guance. Si era consegnata sperando che avrebbe salvato quella vita. Ed invece era stato del tutto inutile.

"PERCHE’…PERCHE’ SONO QUI?" urlò forte con quanto più fiato aveva in gola.

E poi di nuovo, la sentì. La voce di Kylo Ren nella sua testa.

Lo senti dentro di te? Quel peso, quel dolore. Il senso di colpa. Tutti quelli che non hai aiutato, deludendone le aspettative. Tutti quelli che non potrai aiutare. Lo senti? Tutti coloro che aspettavano il tuo aiuto, Rey, moriranno.

Ben…ti prego. Basta!

Ben è morto quando ha ucciso suo padre. Ci sono solo io, adesso.

Udì passi di stivali raggiungerla e una mano grande e nuda racchiuderle la gola. Percepì il calore del suo fiato vicino al collo e altre dita giocare a intrecciarsi con i suoi capelli sciolti.

"Rey di Jakuu, risponderò alla tua domanda." Furono queste le parole che le sussurrò all’orecchio la voce dell’uomo, prima di avvicinarsi e schiacciarla col proprio corpo, ancora di più, contro la parete. Rimase del tutto sconcertata da quel contatto così inaspettato quanto intimo, e ciò non fece altro che accrescere la paura di cui era ormai preda.
 
 
Mentre le mani di Rey tentavano di spingerlo via, Kylo Ren le sfiorava il viso, le guance con i polpastrelli. Un tocco dolce, gentile e bramoso allo stesso tempo.

Eppure aveva ucciso. Aveva ucciso così tanta gente. Perché la toccava?

Non voleva. Non voleva. Non voleva. Non riusciva a smettere. A smettere di piangere. I guanti neri macchiati da così tante morti. Urla nella sua testa, sempre più forti, di uomini, donne e bambini. Una cacofonia di voci che la dilaniavano nel profondo.

Fu tutto improvviso. Quei muri che sembrano insormontabili, scomparvero come se mai fossero esistiti in un unico istante, quando le catturò le labbra tra le proprie in un bacio prepotente e possessivo. Oltre quella maschera costituita da odio, distacco, rancore c'era ancora un essere umano.

Così falsamente distaccato. Così triste. Così solo.

Rey voleva di più: voleva capire il perché di tutto quello che era successo. I massacri, le morti e le urla di innocenti che cercavano di guidarla a compiere vendetta per loro.

No! Non poteva lasciarsi andare così. Non si sarebbe macchiata le mani per loro. Non l'avrebbe mai fatto!

Voleva solo risposte. Risposte a dei perchè. Perchè un uomo poteva spingersi così in là con le proprie azioni? E perchè quello stesso uomo era ancora in grado di baciare una donna dopo tutte le morti e le oscenità compiute?

L'uomo la liberò di quel bacio. Le sue labbra rimasero come appoggiate a quelle di Rey. La ragazza poteva sentire il suo affannato respiro sulla pelle.

Ti darò ciò che vuoi.

Lui si scostò un poco indietro, ma solo per avere spazio, tra il corpo di Rey e il muro metallico, per poter infilare le proprie braccia e le mani. E fu con quelle mani che le percorse lentamente la schiena, sopra quella tunica di soffice panno, fino arrivare ai glutei e afferrarglieli prepotentemente da sopra il tessuto. La bocca le venne chiusa da un nuovo bacio, altrettanto violento, soffocando il lei ogni possibilità di risposta.

Guarda ancora più in profondità. Lascia entrare la tua coscienza completamente dentro la mia, Rey. Guarda in fondo al pozzo che hai scavato dentro di me. Vedimi come realmente sono. Lasciati andare. Perditi come ho fatto io. Solo così puoi capire. Solo così i tuoi perchè avranno risposte.

Non avrebbe dovuto farlo. Non avrebbe dovuto lasciarsi andare a quell'esplorazione. Quella curiosità ostinata. Quella costante ricerca di risposte. Su se stessa, sull'universo, sulla Forza stessa. Preda di un bacio senza scampo, e lusingata dalla voce che era risuonata dentro la sua testa, entrò nella mente di Kylo Ren. Trascinata giù. Nel nero più nero.

Tutti gli uomini sono alla costante ricerca di qualcosa. Forse un senso alla propria esistenza o magari qualcosa da possedere, i più semplici. Ma nessuno sa veramente cosa in realtà sta cercando. Così anche l'uomo dietro alla Maschera. Così Kylo Ren. Lui che sembrava solo aver bisogno del Potere e del Lato Oscuro, si era trovato del tutto impreparato alla fine dei giochi, di fronte ad una piccola Mercante di Rottami di Jakuu. Di fronte ad una donna così bella e tanto coraggiosa da sfidarlo. Perché era così che la vedeva. Non come una normale ragazza, o una semplice femmina. Aveva percepito la Forza scorrere il lei senza alcun ostacolo, senza alcun limite. Lei era così priva di difese ma allo stesso tempo così fluida, come un fiume in piena, una cascata dirompente che aveva finito per travolgerlo. Ogni notte da quel giorno in cui avevano combattuto sulla neve, gli tornavano in mente i suoi occhi così vivi e quelle lentiggini, lo sguardo deciso e le sue labbra arse dal sole dei deserti. E immancabilmente finiva per sfiorarsi la cicatrice sul proprio volto mentre si rodeva dentro dal dolore, dalla rabbia e dalla brama di averla lì con lui per poterla guardare dritta negli occhi e cercare magari qualche punto debole per torturarla come lei stava in quel momento facendo con lui senza nemmeno esser presente. Qualche altro punto debole che già non avesse visto quel giorno. Il giorno di quel maledetto interrogatorio. Aveva iniziato così, prima di pendersi nel desidero puro e semplice di lei. Del suo corpo. Di quei capelli bruni.
E morire così, mescolando la propria Anima Nera in quella Bianca di lei, come sarebbe stato? Si era sentito totalmente smarrito quando riuscì a comprendere veramente. Comprese che tra loro c’era qualcosa di impalpabile retto dalla Forza stessa. E lui aveva da sempre cercato quel qualcosa d’indefinito. Non che lo completasse. Si sentiva già completo di per sè. Qualcosa che lo spingesse oltre ogni limite. Qualcuno con cui superare quel limite, per poi perdersi nell’Infinito stesso.
Rey.
Ora che l’aveva trovata, Kylo Ren o Ben Solo - che importanza potevano avere quei nomi ormai - la voleva.
Voleva unicamente lei. Ed voleva che lei sapesse quanto provava dentro di sè.
Farglielo sapere era necessario. Così come avrebbe trovato la forza di respingerlo? Come avrebbe potuto non essere inghiottita dall’abisso nero della sua Anima, un buco nero oltrepassato il quale solo infinito? Lei, come avrebbe potuto resistere a quella possibilità di redimerlo in qualche modo, magari prendendolo per mano ed insieme superare il limite? Era calcolato anche questo.

Non lo stava più nascondendo dietro alla Maschera. Tutti quei pensieri, la rabbia per essersela lasciata sfuggire tra le dita, al di là della crepa, il desiderio bruciante che lo corrompeva totalmente e sapeva renderlo totalmente fuori equilibrio. Quanto la voleva. Quanto sapeva che mai l’avrebbe lasciata libera. Quanto in realtà fosse lui stesso ad esser incatenato a lei.

Rey venne avvolta da quelle braccia, ancora più fortemente. Sentì il desiderio di lui premergli sul ventre, quasi ferocemente. Venne sommersa da tutte quelle emozioni contrastanti, tutti quei pensieri, tutte quelle informazioni, senza più sapere quali fossero sue e quali quelle di colui avrebbe dovuto respingere. Ma ormai non era più in grado di farlo. Forse nemmeno in passato, durante i suoi allenamenti col Maestro Luke lo era veramente stata. Quando aveva cercato invano di cacciarlo dai propri pensieri.

E adesso non sapeva più nemmeno chi realmente fosse. Se la donna di Jakuu o l'uomo con la Maschera.

Finì per sciogliersi in quel bacio voluttuoso. Intrecciò la propria lingua con quella di lui, mischiando la propria saliva con la sua. Senza respiro, con il suo respiro. Donando il proprio respiro e prendendo di nuovo quello di lui, dentro di sé.

Distaccandosi dal bacio, Ren decise infine di rispondere a parole alla domanda di Rey.

"Rey." la voce gli tremò nel pronunciare quel nome "Capisci perchè?"

In realtà non fu in grado di farlo così chiaramente. Ma rimanevano comunque le sue azioni, le sue emozioni più profonde ormai rivelate, a far da risposta.

Lei annuì nell’oscurità della stanza.

Non poteva vederla in volto ma quel gesto risuonò nonostante tutto nell’intimo di Kylo Ren.

Si, lei aveva realmente capito.





 

NOTA DELIRIO AUTRICE: Sinceramente non so cosa ho scritto. Ho fatto tutto di getto, soprattutto lo stato di Ren. Spero piaccia. Altrimenti chissene. Sicuramente qualche errore in giro sparso c'è. Se ne trovate ditemelo, sempre che qualcuno abbia voglia :P A me è piaciuto tanto gettarmi a capofitto in questo delirio. Io li amo assieme. E mai mi stancherò di dirlo. E delle teorie varie sulle parentele me ne frego. Per me nessuna parentela esiste e mai esisterà. Rey x Kylo forever

  
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