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Autore: Soccer Geek    27/01/2016    0 recensioni
Sono passati due anni dalla sconfitta di Deep Blue. I fratelli Ikisatashi hanno fatto ritorno al loro pianeta con la Mew Aqua e l’intenzione di renderlo bello e abitabile come la Terra. Nel frattempo i membri della squadra Mew Mew sono andati avanti con le loro vite sulla Terra, nonostante non siano ancora sicure del perché possano ancora trasformarsi in Mew Mew. Nessuno dei due gruppi ha più visto l’altro dal loro addio. Improvvisamente Kisshu appare di fronte a Ichigo e Retasu, sanguinando e dicendo di essere stato tradito. Ora le TMM si trovano nel mezzo di un’altra guerra intergalattic, dato che il fratellastro di Kisshu, Mylo, è venuto non solo per ucciderlo, ma per conquistare la Terra insieme al pianeta natale degli alieni appena rinnovato. Fortunatamente questa volta non sono soli in questa battaglia. (Presentazione tradotta)
**
[Long-fiction TRADUZIONE – tutti i dettagli all’interno ^^]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 15



Ichigo gridò e Kisshu e Taruto reagirono all'istante.

"Lasciala andare!" ruggì Kisshu, lanciandosi contro il ninja. Il suo attacco finì con un calcio allo stomaco e un volo attraverso il corridoio, colpendo con la testa il muro bianco di cemento con un sonoro crack.

"Kisshu!" esclamò Taruto vedendo suo fratello a terra. I suoi occhi bronzei si strinsero s fessure. "La pagherai per questo!" avvertì il ninja con un ringhio selvaggio.

Il ninja scaraventò Ichigo contro la fila di sedie e lei fu certa che la mattina seguente sarebbe stata piena di ammaccature. Taruto e il ninja iniziarono a combattere corpo a corpo, schivando e bloccando i colpi dell'altro. Con rapidità e astuzia, Taruto condusse il ninja in fondo alla sala, lontano da Purin.

Ichigo, riguadagnando equilibrio, balzò con agilità felina sulla schiena del ninja. Chissà come non fu sorpresa di scoprire che il loro assalitore aveva orecchie da Cyniclon e usò la cosa a proprio vantaggio.

"Hai messo fuori gioco il mio ragazzo, tu, stupido viscido alieno!" gridò strizzando le orecchie del ninja con forti strattoni e strappi.

Il ninja se la tolse di dosso e lei praticamente volò lungo la sala e rotolò sul pavimento, per poi atterrare sui talloni. Il ninja diede a Taruto un ultimo pugno nel mezzo dello sterno e si teletrasportò via.

Ichigo si alzò in piedi e corse indietro dai due alieni.

"Stai bene, nanetto?" chiese aiutando Taruto ad alzarsi in piedi. Il ragazzo si strinse il petto con la mano, ma riuscì a fare un cenno di assenso ad Ichigo, nonostante il dolore.

"Nel caso non lo hai notato, vecchia gallina, ora ti supero di cinque centimetri," grugnì Taruto appoggiandosi contro il muro. Ichigo sorrise, capendo che se faceva così, Taruto stava bene.

"Niente di rotto?" gli chiese Ichigo oltre la propria spalla, mentre si dirigeva verso Kisshu.

"Non credo," rispose Taruto, sfregandosi il petto: il dolore stava già diminuendo. "Credo che Kisshu si sia beccato il colpo peggiore."

Ichigo si inginocchiò accanto all'alieno incosciente e scosse la sua spalla.

"Kisshu, Kisshu svegliati!" disse muovendolo di nuovo.

"Koneko-chan?" sussurrò Kisshu aprendo gli occhi. Sorrise. "Quindi sarei il tuo ragazzo adesso, eh?"

Ichigo arrossì, ma sorrise. "Certo, questa è la prima cosa che mi chiedi dopo l'attacco di un ninja," disse. Lei e Taruto aiutarono un frastornato Kisshu a rimettersi in piedi e ognuno dei due si passò un suo braccio sulla spalla per dargli sostegno.

"Sto cercando di decidere cosa sia stato più doloroso," disse Kisshu. "Il calcio in pancia o la testa contro il cemento."

"Beh, almeno ora sappiamo che hai la testa dura," disse Ichigo ironica.

"Quello lo sapevamo già," disse Taruto secco. "Ma credo che tutti saranno molto contenti di sapere che quel muro non cadrà da un momento all'altro."

Il trio rise e tornò al corridoio. Scoprirono che nel mezzo della loro battaglia, Purin era stata riportata nella sua stanza. Con qualche lamento, rifecero il percorso fino alla stanza di Purin.

Ryo diede loro una strana occhiata quando entrarono nella stanza.

"Cosa vi siete fatti?" chiese.

"Calcio al plesso solare e testa contro il cemento," disse Kisshu sedendosi.

"Sbucciature multiple e ho sbattuto la testa sul pavimento, così ora ho un mal di testa pazzesco," disse Ichigo lasciandosi cadere accanto a Kisshu.

"Pugno diretto sullo sterno, con qualche ammaccatura," disse Taruto sedendosi accanto a Purin ormai sveglia, che sembrava molto preoccupata per lui.

"Credo che lui intendesse 'cosa vi è successo che vi ha ridotto così male'?" disse Rirī riponendo il libro di testo.

"Oh, sai, cose normali," rispose Kisshu, appoggiandosi allo schienale della sedia con gli occhi chiusi. "Ichigo ora è la mia ragazza. Taruto ha dato prova di non essere un nanetto. Abbiamo incontrato un ninja. Abbiamo scoperto un muro che non verrà giù da un momento all'altro..."

"Aspetta, com'era l'ultima parte?" disse Rin indurendo lo sguardo.

"C'è un muro che abbiamo scoperto non-" iniziò Taruto.

"No, prima di quello," disse Rin alzando gli occhi al cielo al fratello minore. "Avete incontrato un cosa?"

"Un ninja," disse Ichigo con una smorfia. "Un Cyniclon ninja."

"Un ninja?" ripeté Pai sorpreso, sbattendo le palpebre.

"Non ti fidi se diciamo che c'era un ninja?" chiese Kisshu senza alzare lo sguardo.

"Non sto negando la vostra credibilità," gli assicurò Pai. "Sono più sorpreso che dubbioso. Posso chiedere come sapete che era un Cyniclon?"

"Perché Ichigo gli è saltata sulla schiena, ha afferrato le sue orecchie, che pare che siano esattamente come le mie e le tue, Pai e lo ha chiamato, qui cito, stupido viscido alieno. Poi si è teletrasportato via dopo avermi dato una botta a forma di pugno al petto," disse Taruto.

Zakuro guadò Ichigo. "Devi imparare insulti migliori," disse in tono piatto.

"Lo so," ripose Ichigo con un gemito.

"Come ha fatto il ninja cattivo a battervi quando eravate trasformati, na no da?" chiese Purin sedendosi a gambe incrociate.

"Non abbiamo potuto trasformarci," disse Kisshu. "Eravamo in un posto troppo affollato. Se fossimo stati beccati a trasformarci sarebbe stata la fine."
"Questo non va bene," disse Rozū tristemente. "Credete che Mylo lo abbia mandato contro di voi?"

"Unica spiegazione logica," disse Keiichiro corrugando la fronte. "Ma come poteva sapere Mylo di mandarlo qui? E perché oggi?"

Queste domande rimasero in sospeso perché, non un secondo più tardi, il padre di Purin si precipitò nella stanza, estremamente sollevato di vedere sua figlia sveglia.

Con l'arrivo del signor Fong, il gruppo che stava occupando il piccolo spazio della stanza di Purin se ne andò, diretto in sala d'attesa. Mentre aspettavano, mangiarono la cena e i ragazzi lavorarono ai loro compiti. Dopo aver finito, Minto, Retasu e Rirī andarono a prendere il resto dei bambini Fong per portarli a casa, dato che il signor Fong aveva chiamato il doposcuola per informare i responsabili di chi sarebbe venuto e spiegare la situazione. Quando Purin fu finalmente pronta per essere dimessa quella sera tardi, Rozū era profondamente addormentata con la testa in grembo a Pai. Mentre il resto del gruppo rimase per aiutare Purin, Pai e Rin decisero di riportare Rozū addormentata al cafe.

Per l'irritazione del signor Fong, i dottori non avevano nessuna idea per spiegare ciò che era successo. A Purin fu detto di prendersi una settimana a casa da scuola e ordinato di stare la letto per la maggior parte del tempo, così da poter facilmente essere monitorata. Ryo e Keiichiro, notando i dubbi del signor Fong riguardo alla necessità di prendersi cura di Purin e il bisogno di lavorare per mantenere i figli, offrirono al signor Fong di portare Purin al Café ogni mattina, prima di andare al lavoro, così loro potevano tenerla d'occhio e poi avrebbe potuto venirla a prendere quando sarebbe tornato. Il signor Fong fu estremamente grato per la loro gentilezza e li ringraziò ripetutamente.

Purin fu sorpresa quando Ryo fece scivolare una busta nelle sue mani mentre il signor Fong firmava i documenti che gli porgevano i dottori.

"Cos'è questo, na no da?" chiese Purin al giovane biondo.

"La tua busta paga," disse Ryo semplicemente.

"Ma il giorno della paga non sarà prima della fine del mese," disse Purin, confusa. "Perché dare a Purin la sua paga adesso, na no da?"

"Io sono il capo," disse Ryo con un'alzata di spalle. "Posso dare le buste paga quando mi pare."

Purin lo guardò sospettosa. Aprì la busta e i suoi occhi si illuminarono alla vista delle banconote. Ryo l'aveva pagata una larga somma in più del solito.

"Ryo-chan!" esclamò lei. "Hai pagato Purin troppi soldi!"

Ma lui non la senti nemmeno. Quando lei alzò lo sguardo, lui se ne era andato. Purin rimase a bocca aperta, tenendo la busta paga stretta nelle mani, non sapendo cosa pensare. Si sedette su una sedia a rotelle vicino a suo padre, che era andato al bancone per sistemare il pagamento delle sue cure. La ragazza era ancora sotto shock per il regalo di Ryo, ma si riscosse dal suo stato sognante a sufficienza da sentire la conversazione che era in corso vicino a lei.

"Io non capisco, cosa intende con 'è già stata pagata'?" chiese il signor Fong confuso. "Noi non abbiamo l'assicurazione, quindi so che non è quella che ha coperto le spese."

"Siamo stati avvisati poco dopo che sua figlia è stata ricoverata di mandare il conto a una persona," disse la segretaria. "Lei è stata molto ferma a riguardo. Ha detto di voler coprire l'intero costo del trattamento."

Il signor Fong rimase di sasso per un momento. "Può dirmi il suo nome? Devo assolutamente ringraziarla per la sua generosità."

"Una signorina..." la segretaria passò in rassegna alcuni documenti. "Fujiwara Zakuro."

Purin si raddrizzò sulla sedia, gli occhi spalancati mentre guardava attraverso la stanza fissando la giovane donna in questione, al momento intenta a parlare di qualcosa con Keiichiro.

Purin si alzò in piedi tremando e il signor Fong colse il suo movimento con la coda dell'occhio. "Purin?" disse girandosi vero la figlia, che era ormai a metà strada lungo la sala.

Purin si fermò a pochi passi da Zakuro, con gli occhi pieni di lacrime, Zakuro la vide e si girò verso di lei, alzando un sopracciglio con curiosità. Sebbene le fosse appena stato ordinato di non farlo, Purin corse e gettò le braccia al collo della modella.

"Grazie, Zakuro Onee-Chan. Grazie mille," sussurrò Purin, lasciando andare le lacrime. "Purin non sa come ringraziarti."

Zakuro sorrise e ricambiò l'abbraccio. "Lo hai appena fatto, Imouto," disse accarezzando i capelli morbidi di Purin. "Lo hai appena fatto."
   
 
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