Il
primo giorno del 2266 vide
l'alba levarsi faticosamente sopra gli sterminati spazi abitati della
città di
Londra. La luce del sole, pigra, illuminò man mano tutti i
principali luoghi
della città: Greenwich, Buckingham Palace, il British
Museum, il Parlamento, la
Torre di Londra, Richmond Park.
Fu proprio in quest'ultimo posto
che qualcuno si svegliò, destato dall'improvvisa
illuminazione. Sanford non
avrebbe voluto aprire gli occhi, ma ormai il sonno se n'era andato un
pezzo e
di certo non sarebbe tornato al suo comando. "Fanculo, va bene, tanto
non
dormirò più.".
Si alzò, e lasciò che il calore
del sole nascente lo inondasse. Si trovava sulla cima di una bassa
collina
brulla, che contrastava nettamente col resto del paesaggio del
rigoglioso
parco. Il Combusken lasciò che la sua vista spaziasse per
tutte le distese
sottostanti, e notò che visto dall'alto il parco sembrava un
grande dormitorio.
C'erano centinaia, se non migliaia di pokémon ancora
addormentati all'aria
aperta. C'era chi russava, chi dormiva con sonno leggero, chi si era
rintanato
in qualche buca nel terreno per non essere disturbato. Tutti
aspettavano.
Sanford era ancora a rimirare il
panorama quando udì le campane. Dapprima fu un lontano
tintinnare, che però si
fece via via sempre più vicino. Egli si voltò
nella direzione da dove proveniva
il suono, avendo anche già intuito cosa lo provocava. E
difatti da una cresta
poco distanze emerse, percorrendo un piccolo sentiero nell'erba, uno
dei
Profeti.
Ormai Londra ne era infestata.
Anche quando erano arrivati lui e Olston ne avevano visti a decine
predicare,
ma avevano scelto di seguirne uno in particolare. Adesso lui era
lì, che si
stava dirigendo verso il gruppo di pokémon addormentati
sulla cima del rilievo.
Si chiamava Jameson, ed era un Furret. Indossava un drappo bianco sulle
spalle,
com'era usanza dei Profeti di Arceus. Avanzava ritto solamente sulle
zampe
posteriori, in quanto in una delle anteriori teneva un'acquasantiera
che
sprizzava liquido da tutte le parti, con l'altra invece faceva a gesti
la ruota
crociata, il simbolo sacro di Arceus. E nel frattempo intonava un canto.
- E' l'alba, fratelli, è l'alba!
In piedi, lodiamo Arceus, in piedi, lodiamolo! E' l'alba, fratelli,
è l'alba!
In piedi, lodiamo Arceus, in piedi, lodiamolo!
Man mano che si avvicinava il
volume della cantilena incrementò il proprio livello, e i
primi pokémon presero
a svegliarsi. Alcuni parvero confusi, altri imprecarono, ma la maggior
parte
prese a pregare a propria volta. Tanto grande era la loro fede che
alzarsi la mattina
prestissimo era il minimo da fare per loro. Quando Jameson
passò vicino alla
massa dei corpi addormentati senza fermarsi qualcuno si mise in fila
dietro a
lui.
Sanford si sentì urtare una delle
zampe. Abbassò lo sguardo, e vide che Olston si stava
agitando e che era in
procinto di svegliarsi. Difatti...
- Ah, che male alla schiena. E'
già mattina? - domandò appena ebbe ripreso
coscienza.
- Già - fece scocciato l'altro.
- Che palle. Ma questo Profeta
non avrebbe potuto aspettare ancora un'oretta prima di venire a
svegliarci? Si
stava così bene qui.
"Tanto non avrei dormito
comunque" rispose mentalmente Sanford. Rimase in silenzio a meditare,
mentre il Gible accanto a lui si alzava in piedi. No, decisamente era
troppo
emozionato per poter dormire ancora. Le voci ormai giravano per Londra
da
qualche giorno, e se ciò era vero allora sarebbe stato il
caos. Se in città
stava per arrivare uno di quelli...
"Devono solo provare a farsi vedere" pensò risoluto il
Combusken
"Ci penserò io a sistemarli!" e tirò un pugno
all'aria.
- Che si fa? - chiese Olston,
ancora mezzo addormentato.
- Seguiamo il Profeta, così
almeno quella stupida preghierina ti sveglierà a forza di
ripeterla e
ripeterla.
Nonostante non fremesse dalla
voglia nemmeno lui di mettersi in coda, Sanford e un riluttante Olston
cominciarono a seguire il corteo che si era formato dietro a Jameson.
Quello,
che pareva non essersi accorto di nulla, continuava imperterrito la sua
cantilena, e cominciò a discendere la collina, avanzando
verso una delle uscite
del parco. Mentre camminavano Sanford si chiese se avrebbe mai
più dormito in
quel magnifico posto.
Note dell'autore
Già, ho iniziato una "nuova" (mica tanto)
storia.
* *
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Che dire, ho ritrovato l'ispirazione. E per quelli che diranno "Ma hai già altre due storie in corso!" rispondo: sì. Il fatto è che ora mi è presa la voglia di dare un degno precedente (e forse anche un degno seguito) alla mia unica fanfiction decente e terminata, ovvero IAL (che consiglio di leggere a chi non lo avesse ancora fatto). E nulla, se davvero state ancora leggendo le mie farneticazioni dovete essere veramente annoiati.
A presto (si spera)
A_e