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Autore: eppy    28/01/2016    6 recensioni
' Cinque giorni' è il titolo del libro che Carlotta Laurenti, subito dopo essersi liberata dagli impegni universitari e aver conseguito una dignitosa laurea nel settore del giornalismo, decide di scrivere e pubblicare, coronando il sogno di una vita. Le trecentocinquantadue pagine scritte di suo pugno raccontano nei minimi dettagli la storia d'amore di Erica e Marco, sbocciata e appassita come ogni fiore che si rispetti, durante un'estate non ancora troppo lontana. E fin qui tutto regolare, se non fosse che la trama di 'Cinque giorni' rispecchi un po' troppo la sua personalissima e travolgente avventura estiva con Andrea.
E se il libro finesse nelle mani del vero protagonista maschile? E se Andrea, che si è costruito una vita altrove e con qualcun'altro, ricoscesse lo sfrontato ragazzino che è sempre stato, in quelle pagine apparentemente anonime? Cambierebbe qualcosa?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CARLOTTA

Non appena la cerimonia terminò, i neo-sposi furono praticamente accerchiati dagli invitati. Tutti desideravano congratularsi con Erica e Marco, che finalmente, dopo tanto tempo, avevano ufficialmente coronato il loro sogno d'amore, che si sarebbe fatto ancora più reale con la nascita della piccola che la mia amica portava in grembo da qualche mese.
Ovviamente fui io una delle primissime persone ad avere la possibilità di fare gli auguri agli sposi: entrambi mi strinsero in un forte abbraccio e mi ringraziarono per essere presente in un giorno per loro tanto importante. Nonostante tutto...non sarei potuta e voluta mancare per niente al mondo. Li consideravo quasi come una coppia di fratelli maggiori.
Tuttavia, dopo quel veloce scambio di battute e abbracci, mi confusi nella folla, facendo tutto ciò che era in mio potere per impedire ai miei occhi di cercarlo. Volevo sapere dove fosse per stargli alla larga, o almeno quella era la squillida bugia che rifilavo a me stessa pur di non ammettere che se le cose fossero andate diversamente, se lui avesse continuato a cercarmi e volermi, a quest'ora avrebbe forse potuto cullarmi tra le sue braccia.
Mi ero girata una volta sola in chiesa, ovviamente nel momento meno opportuno, proprio quello del bacio tra gli sposi, ma non appena mi ero accorta di essere guardata a mia volta proprio da quegli occhi, con uno scatto repentino, ero tornata ad applaudire Marco e Erica.
Dopo tutto quello che i miei amici mi avevano detto nei giorni precedenti al matrimonio, dopo tutte le volte in cui mi ero trovata sola con me stessa a riflettere sui miei sentimenti e sulla vita senza di lui, mi sentivo stordita, confusa. Era ovvio che Andrea non mi sarebbe mai stato indifferente, ma non ero certa di sapere fino a che punti potessi sopportare di convivere con la sua mancanza.
Il problema era che per quanto mi sforzassi di comportarmi come se le nostre strade non si fossero mai scontrate provocando uno di quegli impatti frontali dai quali non ti riprendi più, non ci riuscivo...e a qualsiasi ora del giorno e della notte, qualunque cosa stessi facendo, c'era qualcosa, anche un minimo e stupidissimo dettaglio che mi riportava a lui.
Forse la scema ero io, ma per me quel ragazzo aveva significato tutto, in positivo e anche in negativo, e non sarei mai riuscita a lasciarmelo alle spalle.
Sapevo che non sarebbe mancato al matrimonio, me lo sentivo, ma non ero pronta a guardarlo negli occhi...mi conoscevo troppo bene, e sapevo che come ogni volta, quei due smeraldi mi avrebbero annientata, resa incapace di intendere e di volere qualunque cosa eccetto lui. Perciò gli stavo alla larga, per proteggermi dall'unico uomo al mondo del quale avrei tanto voluto essere protetta.
Ma purtroppo le cose non erano così semplici, e se solo fossi riuscita ad arrivare indenne alla fine di quella giornata..chissà, forse c'era ancora la speranza di escluderlo per sempre dai miei progetti.
Dio..un minuto prima dicevo di voler essere stretta dalle sue braccia, e un minuto dopo avrei voluto essere capace di fingere che noi due non fossimo mai esisiti insieme...praticamente deliravo, e lo sapevo, me ne accorgevo, e avrei voluto urlare o prendermi a schiaffi da sola per quel comportamento da perfetta imbecille (innamorata), ma dato le circostanze dovevo limitarmi a sorridere nelle foto e far finta di essere in pace con me stessa.
Avevo appena individuato Alice e Edo tra la folla e mi stavo accingendo a raggiungerli, quando mi sentii sollevare da terra. Prima che potessi anche solo rendermene conto, mi ritrovai tra le sue braccia, nella stessa e identica posizione nella quale si sarebbe trovata Erica nel momento in cui avrebbe varcato la soglia di quella chiesa, stretta stretta all'amore della sua vita.
" Andreaa" un misto tra una supplica e un lamento....in chiesa non avrei di certo potuto dare spettacolo
" Ciao" mi rispose lui, come se fosse la cosa più naturale del mondo
Quella situazione aveva davvero dell'assurdo, soprattutto se si considerava il fatto che io, in modo automatico gli avessi circondato il collo con le braccia per reggermi meglio.
" Che cosa stai facendo...mettimi giù" provai a ribellarmi a quella stretta così decisa, e dolce da farmi male
" Non fin quando non saremo arrivati" rispose enigmatico, continuando ad avanzare con me tra le braccia, a mò di principessa
" Ma arrivati dove? Che intenzioni hai?" cominciai ad agitarmi non appena fummo fuori
" Lontano da tutta questa gente" sussurrò, pregandomi con gli occhi di guardarlo, visto che non ancora non riuscivo a farlo, limitandomi a fissare il panorama che mi scorreva davanti con il cuore in tumulto
" Cosa? Sei matto? Il matrimonio!" gli ricordai
" Non si accorgerà nessuno della nostra assenza" mi rassicurò, mentre ormai avevamo superato il piazziale della chiesa
" Ma sì invece! Erica conta su di me...le ho promesso di accompagnarla quando andrà a fare le foto" spegai confusamente
" Non ci vorrà un genio per capire che sei con me" mi zittì lui, al che il mio cuore saltò un battito.
Era davvero così scontato per tutti che sarebbe finita così? Forse....tutti avrebbero scommesso che qualcosa sarebbe successo tra noi due, il problema era che io non riuscivo a capire cosa stesse accadendo.
Andrea continuava ad avanzare verso chissà dove con me in braccio, nonostante tutto perfettamente a mio agio in quella posizione, che contestavo quella fuga pur lasciandomi trascinare da lui senza fare troppi complimenti. Mi avrebbe fatto impazzire, poco ma sicuro.
" Bene..allora erano tutti a conoscenza di questo rapimento, tranne la sottoscritta?" domandai, in un tono che non sarebbe dovuto suonare quasi divertito.
In un tono che non avrebbe farlo dovuto ridere, ricordandomi quanto amassi quel suono cristallino.
" Lottie...Lottie" sospirò
" Se solo potessi rapirti davvero, per sempre" sussurrò un attimo dopo, mettendomi finalmente giù.
Finii di schiena contro un albero, con lui giusto di fronte. E ora che scusa avrei trovato per non perdermi in quegli occhi?
" Puoi guardarmi adesso?" mi pregò infatti, poggiando entrambe le mani al tronco dell'albero, ai lati della mia testa.
Non avevo più scampo. Quindi mi costrinsi ad alzare lo sguardo fino a incrociare il suo.
Per un istante non disse nulla, e restammo lì, immobili, zitti, a guardarci, come se in quel modo potessimo risolvere tutto.
" Dio...quanto sei bella!" disse quando si fu ripreso, spostando una mano del tronco per posarla sul mio viso.
Era rovente, tanto quanto i suoi occhi, che non volevano saperne di staccarsi dai miei.
" Che cosa stiamo facendo...scappiamo dal matrimonio..sembriamo due pazzi!" e non sapevo se ridere di cuore o d'isteria per quella situazione
" E quando mai abbiamo fatto cose normali io e te" sorrise, molto più dolcemente di quanto il mio povero cuore avrebbe potuto sopportare
" Si, ma non si può andare avanti così...dobbiamo smetterla, ci siamo già fatti male troppe volte"
" Lo so, ma io non riesco proprio ad arrendermi" confessò, spostando quella mano più in basso, posandola sul mio collo.
E stupida io che non riuscivo nemmeno a sottrarmi a quel contatto....come potevo anche solo pensare e sperare di andare avanti e voltare pagina? Come?!
" A me sembrava proprio che ti fossi arreso" ammisi a quel punto. Se voleva parlarne, ne avremmo parlato.
" Solo perchè dopo tre mesi di porte sbattute in faccia, ho deciso di lasciarti in pace per un po'?" si informò, quasi divertito
" Pensavo ti rifossi fatto una vita...sono passati dieci mesi dopo tutto"
" E allora? Fossero anche passati dieci anni, una vita senza te non sarà mai vita"
" E poi non ci credi nemmeno tu a quello che hai detto...lo sai meglio di qualunque altro che quando qualcuno ti entra dentro così come tu sei entrata in me e io in te, non ne esce più" continuò 
" Come sai che anche per me è rimasto tutto come allora? Che ne sai di quello che provo?" lo sfidai, occhi negli occhi
" Lo so perchè riconosco il mio sguardo nel tuo, esattamente come allora. Ma se pensi che questo non sia sufficiente, allora dimmelo tu come ti senti. Parlami, sono pronto ad ascoltarti"
" In questo momento dici? Oh beh, ora mi sento una cretina, perchè nonostante tutto quello che mi hai fatto passare, ti ho permesso di prendermi in braccio e portarmi qui nel bel mezzo dei festeggiamenti del matrimonio di una delle mie care amiche, e in un parco comunale, vestita da prima damigella, con i tacchi che ho sempre odiato ormai sporchi di fango e di erba, e la schiena contro il muro, mi sto facendo fregare un'altra volta dai tuoi maledetti occhi! Ecco cosa provo" parlai, incapace di pormi un freno
" Te lo giuro: non ti vogliono fregare...non lo hanno mai voluto, nonostante poi le cose siano andate diversamente" si corresse da solo
" E' questo il problema Andrea! Tu non vuoi mai farmi del male, ma finisci sempre per farmelo....e io non ce la faccio più, perchè ogni volta sto peggio della precedente, e non so se sono disposta a tutto questo"
" Io non ti posso promettere che questa volta sarà diverso, però posso giurarti che farò l'impossibile pur di renderti felice, e condividerò con te tutto, anche le sciocchezze più insulse. Ti renderò partecipe di ogni dettaglio della mia giornata, della mia vita e... ti amerò immensamente, anche se quest'ultimo non sarà un impegno, piuttosto la naturale conclusione di ogni mio respiro"
Mi guardava con certi occhi, così ardenti di passione e d'amore, che avrei potuto tranquillamente sciogliermi lì, sul posto, a causa del calore, del fuoco di quello sguardo.
Sapevo bene che non fossero bugie o esagerazioni..io gli credevo con tutta l'anima, ma la paura non mi era passata.
" Non puoi presentarti qui, sbattermi contro un muro e farmi una dichiarazione così, non puoi! Perchè io non so respingerti, non l'ho mai saputo fare... e tra qualche giorno ci ritroveremo alle solite!" sbottai
" Non te ne accorgi che ogni volta qualcosa va storto...magari, magari dobbiamo solo rassegnarci al fatto che non siamo fatti per stare insieme" stavo delirando, lo sapevo, ma volevo comunque provare con tutte le mie forze a non cedere, volevo vedere se davvero dipendevo da lui a tal punto da amarlo senza riserve correndo il rischio di essere travolta da una nuova tempesta, o se ero in grado di resistergli almeno un po'.
" E tu? Tu non ti rendi conto che non possiamo nemmeno stare lontani? 
Non ti accorgi che in un modo o nell'altro finiamo per scontrarci ancora e ancora nello stesso punto di sempre? 
Non vedi che ci tratteniamo a fatica dalla voglia di saltarci addosso ogni volta che ci guardiamo negli occhi?
Forse è una maledizione che qualcuno ci ha lanciato addosso e ci impedisce di amare qualcun'altro, ma anche se così fosse, è la cosa più bella che ci potesse capitare, perchè non tutti hanno la fortuna di provare un sentimento forte come il nostro, che basterebbe da solo a sopperire ogni altra mancanza.
Non vale la pena di lasciarlo esplodere, dici? Di permettergli di consumarci l'anima e le membra, e di farci vivere come se fossimo sempre sull'orlo di un precipizio?" quasi urlò, poi prese un respiro profondo, calmandosi.
" Sai  una cosa Lottie? Le navi nel porto non corrono alcun rischio, sono al sicuro, ma non è per quello che sono state fatte...piuttosto devovo uscire in mare aperto, viaggiare lontano, esplorare il mondo
E non è la stessa cosa per noi? Lo capisco, capisco ogni tua paura....ma anche tu, rinchiudendoti nel tuo guscio sei al riparo da ogni possibile sofferenza, certo, ma ti perdi lo spettacolo più bello che la vita ha da offrirti, l'amore"
" Da quando sei diventato così filosofo, tu?" con la voce spezzata dall'emozione per quelle parole così maledettamente vere, provai a spezzare la tensione
" Non lo so nemmeno io..deve avermi influenzato la mia scrittrice preferita" sorrise, e lì persi la testa sul serio
" Mascalzone che non sei altro" 
Sorrisi a mia volta, e prima che potessi permettermi di rimuginarci ancora, gli presi il viso tra le mani, e premetti le labbra sulle sue. 
E con quel contatto i miei polmoni ripresero a respirare davvero, dopo dieci mesi.
" Ho chiuso con Eleonora non appena sono rientrato a Torino...sei tu l'unica che voglio, sei tu l'unica che amo" sussurrò sulla mia bocca, prima di riappropriarsene per baciarmi di nuovo
" Sei sempre stata tu Lottie..quell'estate di cinque anni fa ha condizionato le nostre vite per sempre." continuò
"Vuoi sapere la verità? Io non lo credevo possibile..no, non ci credevo. Sono stato benissimo con te allora, ma pensavo che una volta ritornato alla mia vita, sarei riuscito a cavarmela custodendo soltanto il tuo ricordo. Ed è stato così,  fino a quando non ho origliato la conversazione di mia sorella con la sua amica riguardo a un libro che aveva troppe coincidenze con la nostra storia per essere riferito a qualcosa di diverso. Sono andato a comparlo, e lì è cambiato tutto...ho capito che non avevo dimenticato un bel niente, e che non amavo e non sarei mai riuscito ad amare Eleonora quanto avevo amato te e quanto ancora amavo te.
Ci ho impiegato un po' per ammetterlo a me stesso, lo so, ma ora è tutto chiaro: non voglio vivere senza di te, non mi sento completo se tu non ci sei"
Stavo per rispondergli, dicendogli che non avevo mai smesso di amarlo nemmeno io, e che nonostante tutto volevo lasciarmi tutto alle spalle e ricominciare da zero, perchè la mia verità era che per quanto mi sforzassi di costruirmi una vita di cui lui non avrebbe fatto parte, e per quanto dicessi ai miei amici di averlo superato, di stare bene, nemmeno io mi sarei mai sentita completa senza Andrea al mio fianco.
Lo so, ero una cretina che continuava a ricascarci ogni volta e credere che quella forse sarebbe stata quella buona, ma come aveva detto lui, probabilmente la nostra era una maledizione. Era stramaledettamente vero che avremmo continuato a scontrarci sempre nello stesso punto, ma io sapevo bene che avrei preferito litigare con lui anche mille volte al giorno, piuttosto che far l'amore con qualcun'altro.
Stavo per confidargli tutto questo, quando Alice, Edo e Nico, dalla strada, ci urlarono di salire in macchina, se non eravamo intenzionati a raggiungere a piedi il ristorante.
Effettivamente...io ero arrivata con la sposa e lui con lo sposo, e li avevamo praticamente abbandonati, quindi se non avessimo accettato il passaggio ci saremmo ritrovati a piedi davvero, e con quei tacchi non potevo proprio permettermelo.
I miei amici capirono all'istante quante cose fossero cambiate tra me e Andrea nel giro di pochi minuti, e non si stupirono nemmeno più di tanto...forse dopotutto tutti sapevano che sarebbe finita esattamente così. Perchè non sapevo e non potevo negare a me stessa il rischio di essere felice.
Mettetela così: non ero affatto sicura che tutto sarebbe andato per il verso giusto quella volta, ma ero certa che con nessun'altro al mondo avrei potuto perlomeno aspirare a essere felice. Con Andrea potevo, mi veniva così spontaneamente naturale, e stavo così bene stretta tra le sue braccia che mi risultava facile credere che avrebbe potuto funzionare per sempre.
Con lui ci sarei cascata ogni maledetta volta, semplicemente perchè uno solo istante della sua risata, uno solo dei suoi roventi baci, avrebbero sempre fatto sì che ne valesse la pena di tentare il tutto per tutto.
Alice ed Edo si limitarono a farci l'occhiolino, Nico gli rivolse un'occhiata piuttosto eloquente alla quale Andrea rispose con una tacita promessa. Poi raggiungemmo il luogo dove si sarebbe tenuto il ricevimento.
Fu una giornata meravigliosa, perfetta. Chiacchierammo tanto, gustammo dell'ottimo cibo, ballammo e ascoltammo buona musica.
Erika e Marco erano al settimo cielo, e tutti noi eravamo più che felici di condividere con loro quella gioia.
Poco prima del taglio della torta, chiesi alla sposa di procurarmi le chiavi della macchina con la quale eravamo arrivate in chiesa; l'aria si stava rinfrescando e io avevo lasciato il mio coprispalle in auto. 
Andrea era stato praticamente sequestrato dalla famiglia di Marco..da quello che avevo capito volevano il suo aiuto per organizzargli una sorpresa, o uno scherzo, non ne ero sicura; Nico ballava con Matilde, la cugina di Erika, praticamente da ore; Lisa si era allontanata con Vittorio, e Alice ed Edo ballavano a loro volta, divertendosi da pazzi.
Mentre mi accingevo a raggiungere la macchina, pensai che anche io quel giorno avevo ballato tanto con Andrea, molto di più di quanto avessi mai fatto in vita mia, ed era stato bellissimo, perchè lui non aveva avuto occhi che per me, non mi aveva perso di vista nemmeno un minuto, e mi aveva abbracciata e sfiorata e tenuta stretta per ore.
Subito dopo aver recuperato il coprispalle, feci per richiudere la portiera dell'auto, ma proprio in quel momento qualcuno si infilò in auto, accomodandosi sui sedili posteriori. Mi ci volle meno di un istante per capire che fosse lui.
" Hey" disse casualmente, e io sorrisi come una scema.
" Vieni qui" sussurrò, e l'attimo successivo ero già seduta sulle sue gambe.
" Che ne è stato della sorpresa per Marco?" domandai, passando le dita tra i suoi capelli, tirandoli leggermente all'indietro
" Lo vedrai con i tuoi occhi tra poco" disse, chiudendo gli occhi e rilassandosi mentre volgeva la testa indietro
" O forse no, dato che ti tratterrò qui dentro il più possibile" aggiunse subito dopo, sempre nella stessa posizione; l'unica differenza erano i suoi occhi puntati nei miei
" Ti devo ricordare dove siamo?" domandai a quel punto, certa di avere già le guance in fiamme
" Tranquilla" rise, mentre la mia mano scendeva lentamente sul suo collo
" Non ho intenzione di fare cose illecite nella macchina degli sposi" disse, stringendomi di più a sè
" Per fortuna" risposi a quel punto, fermandomi con l'indice all'altezza della sua labbra, carezzandole dolcemente
" Già..perchè in caso contrario tu non sapresti dirmi di no" affermò a quel punto, senza smettere di guardarmi intensamente e avvicinarmi sempre di più al suo corpo.
" Il tuo ego è spropositato come sempre" dissi, pur sapendo che un fondo di ragione in ciò che aveva appena detto c'era davvero.
Se così non fosse stato, se lui non avesse avuto tutto quel potere su di me, probabilmente sarei riuscita a mettere un punto definitivo alla nostra storia, già molto tempo prima. E invece no, io continuavo a volerlo, ogni minuto un po' di più del precedente...non potevo farci niente,e non volevo nemmeno farci niente. Ormai mi ero arresa all'evidenza: lo amavo, e sarebbe stato così per sempre.
" Anche noi due siamo quelli di sempre, vedi?" mi fece notare
" Come se non fossimo mai stati distanti per più di dieci minuti" ammisi io sorridendo subito dopo. Perchè era vero: eravamo furtivamente seduti sui sedili posteriori di un'auto non nostra, l'una tra le braccia dell'altro, e scherzavamo, e ci provocavamo, come se nulla fosse accaduto in quei mesi a turbare il nostro equilibrio. Le mie dita si erano fatte spazio tra i suoi capelli in modo sin troppo naturale, e lui si era rilassato immediatamente a quel contatto, come aveva sempre fatto, come era sempre stato tra noi.
" Mi è mancato da morire tutto questo, lo sai?" sussurrai, fronte contro fronte
" Cosa?" mi provocò, quegli occhi che sarebbero stati capaci di sciogliermi pure l'anima
" Noi. Questi momenti, le nostre chiacchierate, le carezze, il nostro stare insieme. Avevo nostalgia di noi...e sono stata una stupida a non capire subito che ti avrei perdonato. Ci saremmo risparmiati un sacco di musi lunghi e sorrisi tristi" cercai di dirlo in tono scherzoso, ma non mi riuscì bene
" Me lo sono meritato, sono stato uno stranzo..non ti devi scusare di nulla amore mio" sorrise, e io lo feci a mia volta.
" Secondo te, visti dall'esterno, sembriamo pazzi?" domandai a quel punto, e Andrea rise di cuore
" Credo proprio di si. Ci siamo ritrovati dopo cinque anni, e abbiamo impiegato soltanto una settimana o poco più per rimetterci insieme. Ci siamo amati fino a non avere più energie, e dopo un'altra settimana ci siamo lasciati di nuovo. Sono trascorsi dieci mesi da quel giorno, e ora ci ritroviamo a pomiciare sui sedili posteriori della macchina degli sposi. Non è da tutti, insomma" scherzò lui
" No, è da psicopatici infatti" "anzi"  mi corressi subito dopo " è da innamorati"
" Innamorati pazzi, tanto da riprovarci ogni volta, ed essere così folli da non arrendersi mai" e l'attimo successivo le sue labbra si schiusero sulle mie.
Fu un bacio lento, intenso, potenzialmente infinito, come se avessimo a disposizione tutto il tempo per mondo solo per noi.
" Ti amo Andrea. La cosa folle è che ti amo ancora di più di prima" mormorai quando ci staccammo per riprendere fiato
" Voglio che tu sia mia per sempre, Lottie" e quando lo disse sembrò tanto una promessa
" Lo sono sempre stata, altrimenti non sarebbe potuto succedere quello che è successo oggi. Ci apparteniamo noi due"
E non ebbi il tempo di aggiungere altro, perchè Andrea mi baciò ancora, con la stessa passione e intensità di prima. Mi morse il labbro inferiore nella foga dei baci, e mi attirò a sè, stringendomi al tempo stesso con dolcezza e fermezza. E io non chiedevo niente di meglio di ciò che stavo vivendo, di ciò che solo lui sapeva donarmi.
Per lui, per ciò che eravamo insieme, ne sarebbe valsa la pena sempre.






BUONASALVEEEE!!
!
Siamo giunti al termine di questa storia, che mi auguro sia riuscita a distrarvi dagli impegni quotidiani.
Spero che il finale non vi abbia deluso, e naturalmente colgo l'occasione per ringraziarvi tutti.
In particolar modo tutte coloro che hanno lasciato un parere su questa storia: grazie grazie grazie e ancora grazie.
Grazie anche a chi l'ha inserita in una qualsiasi lista, e a chi l'ha solo letta di sfuggita.
A partire dalla settimana prossima, sara' online il primo vero capitolo di 'A sweet white disaster' (che molto probabilmente cambierà nome).  Vi anticipo già ora che sarà una storia in qualche modo diversa dalle precedenti, saranno trattati anche temi più delicati che scoprirete solo leggendo ;)
Vi invito a lasciarmi un ultimo parere su questa storia, e vi aspetto lunedì (salvo imprevisti) assieme a Jane e Chris.
Grazie ancora, un bacione, e alla prossimaaaaaaaaaaaaa!!! <3<3<3<3


















 

  
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