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Autore: LadyStark    30/01/2016    1 recensioni
"Bhe, ci sei andato vicino, ma hai commesso un errore, hai finto di avere qualcosa che lui non ha"
"Cosa?"
"Sentimenti umani"
Se un caro amico del Dottore, fosse al centro di una distorsione temporale nella Londra odierna?
Se Il Dottore venisse distolto dai suoi piani da una massa di capelli rossi? E se si rendesse conto che, per sconfiggere il suo nemico avesse bisogno di un umano da una mente brillante e umana?
[Sherlock Crossover]
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angeli Piangenti, Companion - Altro, Doctor - 12, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Bene, brevissima intro: sono anni che non scrivevo, né pubblicavo una fan fiction, quindi mi sento un tantino arrugginita, ma spero di non aver perso la capacità (anzi spero sia migliorata in realtà).
Questa è una mia idea che mi frullava in testa da un po’. Adoro il 12 Dottore e avevo la tentazione di scrivere qualcosa su di lui da tempo. Guardando poi quel genio malefico di Moffat e la serie Sherlock, non ho potuto fare a meno di lasciare che la mia mente vagasse pensando a come il 12 Dottore reagirebbe nel trovarsi davanti Sherlock Holmes.
Il cross – over partirà un po’ più avanti del primo capitolo, ma siate pazienti,non avevo voglia di concentrare tutto in poche righe rischiando di far su un pasticcio!
Ah ultima cosa, io stravedo per la coppia SherlockxMolly, indi, anche se non sono ancora certa di ciò, è probabile che qua e là butti dei riferimenti al paring.
 
Bene. Datemi il bentornata e buona lettura.
 
 
 
Prologo
 
- Oh, andiamo, cosa ho fatto questa volta di sbagliato?- esclamò il Dottore rivolgendosi al pannello di controllo della Tardis, probabilmente aspettandosi una risposta al comportamento anomalo della sua nave, che non ne voleva sapere di ripartire da Londra. Era passato dalla città in un momento di solitudine,  e quasi senza motivo era andato sotto casa sua. Non riusciva bene a comprendere il perché lo avesse fatto, ma si sentiva come spinto da una forza che non era in grado di controllare. Non ricordava molto, ma quando era arrivato davanti al palazzo non aveva potuto fare a meno di sospirare e mormorare poche parole- Clara, Clara, la mia Clara – sentendo i suoi due cuori provare un dolore sordo allo stesso tempo. Ci era abituato in realtà, a perdere le persone a cui teneva, ma ogni volta che succedeva si chiedeva il motivo per il quale continuava a scegliere compagni di viaggio della razza umana.

Stava valutando quindi di andare alla ricerca di qualche altra razza tra cui scovare qualcuno che lo potesse accompagnare nei suoi viaggi - di sicuro si ricordava che vicino a Betelgeuse* gli abitanti erano più resistenti degli umani, più acculturati riguardo lo spazio e sicuramente non avrebbero dato di matto ogni volta che varcavano la soglia della Tardis -  quando azionò i motori della nave spaziale, o meglio quando cercò di farlo, perché dopo pochi secondi in cui sembrava che tutto andasse secondo i suoi piani, i motori si spensero, le luci si abbassarono e i rumori tipici della cabina blu cessarono. Diamine! Come era possibile? Per fortuna, pensò tra sé e sé non senza una nuova piccola fitta ai due cuori, River non era lì presente a guardarlo, lei avrebbe sicuramente saputo cosa non andava.

- D’accordo, è colpa mia, c’è qualcosa che non va, almeno puoi farmi capire cosa?  - urlò alzando il volto  e iniziando a muovere nervosamente gli schermi della nave. Premette qualche tasto e solo dopo il decimo tentativo gli schermi della Tardis si accesero, mostrando al Dottore diversi schemi, che subito lo fecero rabbuiare. Prese il telefono di cui aveva dotato la nave spaziale e compose velocemente un numero, dopo pochi squilli sorrise esclamando  - Artù! Vecchio mio, è un piacere sentirti! Sì, voce diversa, corpo diverso, poi ti racconto, che ne dici di prendere insieme un buon the inglese? Dimmi quando vuoi, ho tutto il tempo a disposizione -  disse, anche se in quel momento la frase non si atteneva del tutto alla verità. Prese nota mentalmente dell’indirizzo che gli veniva dato e concluse la telefonata con la frase – Perfetto, ma certo che sarò puntuale! Non arrivo quasi mai in ritardo! –
 
 
*Si, è una citazione da Guida Galattica per gli Autostoppisti. Non credo sarà l’unica, ma è come se fosse un modo per cui una piccola piccola umana voglia rendere omaggio e ringraziare mr Adams per averci regalato non solo la guida ma anche alcuni episodi della serie classica del Dottor Who.
  
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