Caro allievo...


17xx, Santuario di Athena.
Dohko aveva portato al Tempio il giovane Tenma da poco tempo e lui già si era dimostrato un'abile guerriero, ancora però molto inesperto. Quello che lo frenava era l'amore fraterno che provava per i suoi amici d'infanzia Sasha, la divina Athena, ed Aron, corpo del Dio Hades reincarnato in quell'epoca.
Attingeva la forza del suo cosmo pensando a loro, volendo a tutti i costi difenderli dalle minacce di quella prematura Guerra Sacra.
Il Saint della Bilancia però era sicuro che con l'allenamento avrebbe temprato il corpo e lo spirito e sarebbe stato degno di indossare le sacre vestigia di bronzo dell'armatura di Pegaso. Ne aveva fatto parola anche al Grande Sacerdote Sage di quanto fosse soddisfatto di quel ragazzo, poco più che bambino, e di averlo portato nel posto giusto, vicino alla ragazza che il destino gli aveva affiancato. Lo dimostrava il fatto che il prossimo Pegasus, al calar delle tenebre, andava ai piedi del Tempio e seduto sulla fredda pietra dell'Arena osservava il cielo, apparentemente sereno e stellato, convinto che quella quiete prima o poi si sarebbe interrotta.
Dohko lo seguì quella sera, volendo partecipare indirettamente ai suoi dubbi ed alle sue preoccupazioni e quando il ragazzo si sedette a terra si sporse per poterlo osservare meglio. Aveva il volto coperto dalle lacrime e l'espressione adirata portava una lieve percezione di rabbia. Aveva intuito che quello stato d'animo poteva essere dettato dal suo giovane cuore ancora colmo di troppi sentimenti. I recenti avvenimenti pesavano sulle sue spalle come macigni, poteva immaginarlo. Alla fine anche lui aveva affrontato delle perdite nella sua vita, come tutti gli altri Saint, ed affrontato tanti sacrifici per quella lucente Gold Cloth che lo difendeva dagli attacchi nemici.
Uscì dal suo "nascondiglio" per farsi vedere dall'allievo, con un sorriso triste sul volto come piccolo incoraggiamento a non lasciarsi andare.
« Tenma, mi dispiace per tutto quello che stai passando ma devi essere forte. Non lasciarti scoraggiare da nessuno. Vedo molto potenziale in te e sono sicuro che non mi deluderai. Io farò tutto quello che è in mio potere per aiutarti. » Parlò con la mano sul cuore, chiaro segno che le sue parole erano davvero molto sentite.
Il ragazzo però balzò in piedi con uno scatto, asciugandosi le lacrime con la manica della sua logora camicia, assumendo un'espressione irata.
« Allora la pregherei maestro se facesse in modo che il Sommo Manigoldo non mi desse ogni sera un quintale di cipolle da pelare! Sono stufo di dover prendere ordini da un mio superiore senza possibilità di appello! » Ringhiò facendo rimanere di sasso il maestro, mentre da una colonna poco distante da loro un ragazzo con una lucente armatura dorata e tante piccole luci azzurre che gli fluttuavano attorno se la rideva di gusto.
Fine



Angolo pazzo:
Salve a tutti e ben trovati xD Oggi non so, sarà un Sabato particolarmente inspiratorio e produttivo! Comunque, iniziò dicendo come il mio solito che: NON SCRIVO A SCOPO DI LUCRO ED OGNI SITUAZIONE E CITAZIONE è PURAMENTE CASUALE.
Bene, finisco per dire che oggi nelle mie grinfie è caduto il Lost Canvas (ho iniziato a rileggerlo, sarà per quello xD)e messo insieme alle lacrime cadute per aver spelato una cipolla, il mio cervello ha partorito ciò. Perdonatelo (?) xD
Se volete spendere due paroline anche per mandarmi nell'Another Dimension potete farlo u.u
Un bacione a tutti!