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Autore: AndThenWeKiss    31/01/2016    2 recensioni
La White Pine High School è una delle scuole più prestigiose del Canada, ma nasconde dietro di sé un oscuro passato.
Passato che verrà a galla, dopo una serie di omicidi che inizieranno a prendere piede nella scuola, e che verrà scoperto da una ragazza, Heather, e da alcuni suoi amici.
Il titolo della storia, oltre che "La caduta" può essere tradotto come "L'autunno", stagione in cui si svolge la maggior parte della storia.
Enjoy it.
Genere: Azione, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Ottobre 2016

 

I caldi e luminosi raggi del sole filtravano a malapena attraverso le tende nere poste sulle finestre.
La chiassosa sveglia iniziò a suonare, indicando a Heather Wilson che era giunta l'ora di alzarsi.
Spense meccanicamente l'oggetto: oramai per lei era diventato abituale spegnere la sveglia, alzarsi, fare colazione, lavarsi e andare a scuola.
Fatte le azioni sopraelencate, andò a scuola, i capelli neri le ricadevano gentili sulle spalle, mentre gli occhi vispi e neri come la pece, in contrasto con la sua pelle bianca, scrutavano con malignità ragazze e ragazzi.
Davanti le passarono Lindsay e Beth-due sfigate, specialmente la seconda- e lei le salutò, mettendo in mostra la sua nuova nail art rossa.
Indossava l'uniforme scolastica: giacca nera con il logo della scuola sul taschino, camicia bianca, cravatta nera, gonna nera, calze nere e scarpe con i tacchi nere.
L'assordante campanella indicò agli studenti che era giunto il momento di entrare nell'edificio e prendere parte alle lezioni.
Heather guardò verso il bosco che confinava con la scuola e le sembrò di vedere una sagoma che la osservava, ma decise di ignorare la situazione-e il brivido che le attraversò la schiena- e di entrare insieme agli altri.
A prima ora aveva matematica, materia insegnata dal preside della scuola. Prese i libri dal suo armadietto ed entrò nell'aula, poi andò a sedersi accanto alla sua stravagante compagna Sierra, che le sorrise.
Il professore entrò nell'aula, era un uomo sui quaranta, capelli neri e barba curata. Indossava un completo elegante per sottolineare il suo alto grado nella scuola e sottobraccio aveva una cartella.
-Buongiorno, alunni.
Disse con il suo sorriso smagliante.
-Buongiorno professor McLean.
Rispose in coro il resto della classe, alzandosi in piedi in segno di rispetto.
-Oggi abbiamo una new entry in classe. Duncan, entra pure.
La porta si spalancò e un ragazzo fece il suo ingresso.
Aveva gli occhi celesti come il cielo, capelli neri come la pece con una cresta verde. Aveva tre piercing: uno sul naso, uno sul sopracciglio destro e uno accanto all'occhio destro; all'orecchio aveva un orecchino grigio e aveva un pizzetto nero.
In quel momento indossava la divisa della scuola: giacca con il logo della scuola, cravatta nera, camicia, pantaloni e scarpe da uomo. Tutto rigorosamente nero/grigio, esclusa la camicia che era bianca e lasciava intravedere il suo fisico.
-Ma dove pensa di andare con tutti quei piercing? E quei capelli? Ew.
Courtney al suo compagno di banco, Harold. Lui fece spallucce e lei sbuffò contrariata, Duncan invece le sorrise e lei lo guardò male.
-Dunque, sono Duncan Nelson e nella vecchia scuola mi chiamavano “Il Marcio”. Bene, questo è tutto.
E detto ciò, andò a sedersi accanto a Gwen, la gotica della classe, che Heather definiva malata.

 

L'ora passò davvero lentamente, Heather non aveva fatto altro che aggiornare il suo stato su Facebook, e aveva anche insegnato a Sierra come farsi due trecce decenti, beccandosi due richiami dal professore.
Ora invece era davanti al suo armadietto aperto e stava prendendo i libri di biologia, pronta per il corso sostenuto dalla professoressa Blaineley O'Halloran.
-E così non ti piacciono i miei piercing?
La voce era alquanto familiare, quindi si sporse attraverso l'anta aperta e vide Duncan davanti a Courtney, che stava prendendo i suoi libri di biologia.
-Esatto. E mi fanno schifo anche i tuoi capelli, ma chi credi di essere? E quella cravatta sciolta?
La ragazza posò i suoi libri e aggiustò cravatta e colletto al ragazzo, che invece rovinò il lavoro di lei sciogliendo e disfacendo di nuovo tutto.
-Sento che non andremmo d'accordo, Marcione!
Sbottò lei, riprendendo i due libri di biologia.
-Io penso il contrario.
Rispose lui con voce suadente, poggiando una mano sull'anta dell'armadietto di Courtney e avvicinandosi a lei.
-Courtney, andiamo. C'è biologia.
Intervenne Heather, prendendo sottobraccio la nemica e trascinandola verso l'aula di biologia, lasciando Duncan vicino agli armadietti.
-Ma che ti salta in mente, Wilson? Io so difendermi da sola.
Disse Courtney acida, guardandola con i suoi occhi neri, i capelli castani raccolti in un morbido chignon. Sembrava un'avvocata, le mancavano solo gli occhiali.
-Ma dai Ba...Courtney, stavo solo aiutando un'amica.
Disse Heather con il tono più gentile e dolce che riusciva a fare.
-Non siamo amiche, io e te. Mi hai sentita, Wilson?
Le domandò acida la ragazza.
-Va bene, Barlow. Va bene.
Rispose Heather guardandola male ed entrando nell'aula, dirigendosi all'ultimo banco, dove trovò Duncan seduto sulla sedia che dava verso il muro.
-E tu che ci fai qui? Tu eri...insomma!
Fu tutto ciò che riuscì a dire. Duncan ridacchiò e tolse la sua cartella dalla sedia di lei, Heather si mise a sedere.
“Ma come è possibile?!”
Pensò tra sé e sé: Duncan era rimasto agli armadietti, e non l'aveva visto nemmeno passare mentre discuteva con Courtney.
-Ragazzi, la O'Halloran è assente!
Annunciò Devon Joseph, entrando in classe seguito da Geoff, entrambi tenevano i pugni in alto ed esultavano.
-Come fate ad esserne sicuri?
Domandò Harold, stavolta seduto accanto a Scarlett.
-Siamo andati a vedere al parcheggio e la sua macchina non c'è! Si fa festa!
Esclamò Geoff, facendo partire una canzone dance con il suo cellulare.
-Abbassate questa roba!
Esclamò Courtney alzandosi in piedi.
-Potrebbe aver fatto un po' di ritardo, e in quanto capoclasse vi ordino di andarvi a sedere e di attendere.
Il suo tono si era fatto più calmo, ma comunque severo e non ammetteva obiezioni.
Heather per tutta risposta si alzò, la borsetta con i trucchi in mano.
-Vado in bagno.
Disse uscendo dall'aula, beccandosi lo sguardo truce di Courtney.

 

Mentre andava in bagno, udì qualcosa nell'ufficio del preside che la fece fermare.
Guardò attraverso il vetro presente sulla porta e si abbassò subito, spaventata: c'erano tre figure totalmente vestite di bianco che parlavano; la loro voce era profonda e sinistra, sembrava a malapena umana, e a giudicare dalla corporatura dei soggetti-o meglio, dalla quantità di lenzuolo bianco-, nell'ufficio non c'era il preside.
Poggiò l'orecchio alla porta e iniziò ad ascoltare.
-Non dovevi prendere lei.
Disse una delle voci.
-Non accadrà più, prometto.
Rispose un'altra.
-Vedi di selezionare bene le tue vittime, o la prossima volta saranno cavoli per te.
In quel preciso istante, la voce stridula di Lindsay invase il corridoio della scuola: stava gridando.
La ragazza si alzò e corse verso la direzione dell'urlo, sperando che all'interno dell'ufficio nessuno avesse visto i suoi capelli svolazzare.
C'era una grande folla intorno all'armadietto della bionda, Courtney era accanto a lei e teneva una mano sulla spalla.
-Che succede, Isabella?
Domandò Heather a Isabella-conosciuta anche come Izzy-.
-Ha trovato un cervello nell'armadietto, ahaha.
Rispose Izzy, ridacchiando.
Heather trattenne i conati di vomito, poi, non fidandosi di Izzy, si fece largo tra la folla e ciò che vide fu raccapricciante: Lindsay aveva le mani insanguinate e in mano reggeva un cervello con sopra un occhio celeste. Si voltò e vide Duncan, che distante, era poggiato su un armadietto ed osservava la scena.
Fu l'ultima cosa che vide, prima di cadere a terra, svenendo.

 

   
 
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