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Autore: FeelingRomanova    31/01/2016    4 recensioni
Sei così bella, quando sorridi, ti brillano gli occhi, ed il mio cuore si scalda, perché so che quel sorriso è solo mio, lo riservi esclusivamente a me, così come mi riservi tutta te stessa, perché sono l'unica con cui tu ti sia mai aperta. Sei mia, sei solo mia.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Root, Sameen Shaw
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tu.


Sento la tua mano sulla mia e mi volto a guardarti. Non riesco a trattenere un sorriso. L'hai presa inconsciamente, nel sonno, mi hai cercata istintivamente.
Sei così bella, mentre dormi.
La poca luce si riflette sulla tua pelle ambrata, facendola risplendere.
Hai gli occhi chiusi, sembri così serena. Ma tu sai cosa sia, la serenità? Purtroppo, ne dubito, ma, del resto, neanche io lo so.
Anzi, io l'ho appena scoperto. Mi basta guardare te, le tue labbra socchiuse, la tua chioma scura sparsa sul cuscino bianco. Come sei bella, amore.
Vorrei lasciarti un bacio, assaporare ancora le tue labbra morbide, ma non posso svegliarti, non ora.
Quanto tempo è passato, dall'ultima volta che hai dormito beatamente? Tanto, troppo.
Per settimane, hai continuato ad avere incubi, ad agitarti, per poi svegliarti urlando. Sussurravi il mio nome, ed io ti rispondevo. Sono sempre stata accanto a te, cercando di scacciare quei demoni, ma senza riuscirci.
Che ti hanno fatto, amore? Perché non vuoi dirmelo?
Ecco, l'hai fatto di nuovo. Sai, arricci il naso, mentre dormi, o almeno, quando dormi serena. Sei così tenera.
Mi chiedo se qualcuno se ne sia mai accorto. Quanti degli uomini che ti sei portata a letto si sono mai fermati a guardarti come faccio io? Nessuno, credo. Anzi, ne sono certa, perché nessuno ti guarderà mai come faccio io. E poi, nessuna di quelle scappatelle potrebbe mai competere con me, con noi.
Dio, quanto sei bella.
Non posso fare a meno di lasciar scivolare gli occhi, fermarmi sulle tue scapole, e chiedermi se ci siano ancora i segni delle decine di piccoli morsi che vi ho lasciato ieri sera.
Riporto lo sguardo in alto, sfiorandoti i capelli.
Mi pento subito d'averlo fatto. Probabilmente ora ti sveglierai.
E invece no, storgi di nuovo il naso e sollevi un braccio, appoggiandolo poi sullo stomaco, e scoprendoti per metà.
I miei occhi scattano sui tuoni seni, ed il mio cuore perde un battito.
Quando, ieri sera, ti sei tolta il reggiseno, mi sono resa conto che sono stata la prima per cui tu ti sia mai veramente spogliata.
Decine di uomini, forse anche qualche donna, avranno già visto i tuoi seni, avranno già constatato quanto siano sodi e perfetti, ma io sono l'unica a cui tu abbia mai mostrato tutto.
La paura, l'imbarazzo, il dolore, la tenerezza, una tenerezza di cui neanche ti accorgi, e l'amore.
Sono l'unica a cui tu abbia mai mostrato te stessa, a cui tu abbia mai lasciato sbirciare nei tuoi occhi, rivelandomi quei sentimenti di cui hai tanta paura. Sono l'unica a cui tu abbia mai mostrato quel piccolo muscolo pulsante nascosto dietro ai tuoi seni, che non posso che ringraziare per non aver smesso di battere.
Mi sporgo in avanti, senza lasciarti la mano, e lasciò un bacio dolce, attenta a non svegliarti, sul tuo seno sinistro.
Ti amo Sameen, ti amo così tanto.
Lascio scivolare la mano libera sul tuo ventre, accarezzando la tua pelle morbida, tornando a tutti i baci, tutti i morsi, tutte le carezze di ieri sera. Hai idea di quante volte mi sia fermata a fantasticare, chiedendomi come sarebbe stato, poter accarezzare la tua pelle? Ho perso il conto. Sentirti davvero sotto di me, sentirti tremare, graffiare le mie spalle, è valso mille volte l'attesa.
Hai sorriso più di una volta, tra un bacio e l'altro, forse senza rendertene conto.
Sei così bella, quando sorridi, ti brillano gli occhi, ed il mio cuore si scalda, perché so che quel sorriso è solo mio, lo riservi esclusivamente a me, così come mi riservi tutta te stessa, perché sono l'unica con cui tu ti sia mai aperta. Sei mia, sei solo mia.
Sorrido ancora, perché ti amo.
L'altro giorno sono passata in biblioteca, volevo controllare una cosa.
Sai che il tuo nome significa “preziosa”?
È così tremendamente vero. Sei preziosa Sameen, sei la cosa più preziosa che ho.
Dio, se ti amo.
Scendo ancora, passando i polpastrelli sul tuo ombelico, ma, al contatto con la pelle ruvida, mi blocco.
La mia mente torna a ieri sera, a quella cicatrice che ti vergognavi tanto di mostrarmi, ed il mio sorriso si spegne.
Porti ancora addosso i segni degli ultimi 3 mesi, ne sono testimoni la tua schiena, il tuo ventre, i tuoi fianchi e le tue gambe. Per qualche ragione, non hanno toccato il tuo viso, il tuo bellissimo viso.
Che ti hanno fatto, amore?
Deglutisco e chiudo per un attimo gli occhi, sfiorando quella cicatrice.
Testimonia la donna forte che sei, testimonia il tuo coraggio, la tua tenacia, la tua paura, e, forse, se potesse parlare, anche le tue urla.
Mi sposto ancora, accarezzando le tue natiche, e mi scappa un sorriso, ripensando a ieri.
Scendo, fino alle tua gambe, accarezzando le tue cosce sode, sussultando ad ogni cicatrice.
Raccontano di una donna che non teme l'usare una pistola, non ha paura di affrontare un uomo in un combattimento corpo a corpo, non ha paura di trafficanti, assassini o terroristi.
Non ha paura neanche di morire, ma ha paura dei sentimenti, che sono una cosa tanto estranea, per lei.
Raccontano anche della tua fragilità, di quanto tu sia spaventata da un qualcosa di troppo grande, perché tu lo possa combattere. È diverso dai tuoi soliti nemici, non potrai sparargli, non potrai affrontarlo viso a viso.
Sei impotente, e sei terrorizzata.
Raccontano di una donna che, nonostante tutto, tiene alle persone, al punto di morire per loro. Raccontano della donna che amo, in tutti i suoi aspetti, quelli che conosco, e quelli che imparerò a conoscere ed amare.
Tornò al tuo ventre, accarezzando ancora quella cicatrice.
Scusa, scusami amore, avrei dovuto far prima, avrei dovuto salvarti, risparmiarti tutto questo, mi dispiace, mi dispiace tanto amore, ma, ti giuro, non ho mai smesso di cercarti, non un giorno è passato senza che pensassi a te, senza che cercassi un modo per riabbracciarti.
Prendo un respiro profondo, riempiendomi i polmoni del tuo profumo caldo.
Mi è mancato tanto il tuo odore.
─ Cosa stai facendo? ─
Mi dispiace averti svegliata.
La tua voce mi fa sorridere, nonostante il tono duro. Lo fai anche per proteggerti, e lo capisco, è una delle cose che amo di te.
Mi hai lasciata sbirciare, ma so che, ancora, le mura che hai costruito intorno a te non sono crollate del tutto.
Alzo lo sguardo perdendomi nei tuoi occhi scuri, sorridendo ancora, alla vista dell'espressione buffa sul tuo viso.
Hai corrugato le sopracciglia e storto lievemente il naso, gli angoli delle labbra lievemente piegati all'ingiù.
Abbassi gli occhi sulle nostre mani unite, e ti mordi il labbro inferiore.
Ti lascio la mano e mi avvicino, appoggiando il capo sul tuo stesso cuscino, il viso ad un palmo dal tuo.
─ Che c'è? ─ dico.
Sposto una ciocca dei tuoi capelli dietro il tuo orecchio sinistro, seguendo poi il profilo del tuo zigomo con un polpastrello.
Ti guardo negli occhi, ma tu abbassi lo sguardo.
─ Sam. ─ sussurro.
─ Si? ─
In realtà, non avevo niente da dire. Volevo solo pronunciare il tuo nome e sentirti rispondere, quasi a volermi accertare non fosse un sogno.
Mi avvicino e ti bacio dolcemente, per poi alzarmi e mettermi a sedere sul letto, dandoti le spalle.
Sento il tuo sguardo sulla nuca.
Ti metti in ginocchio dietro di me, lo sento dal movimento del materasso, e mi volto a guardarti.
Ancora, il mio cuore perde un battito.
Come sei bella.
─ Non hai ancora risposto ala mia domanda. ─ dici.
Alzo le spalle. In realtà, non lo so nemmeno io con certezza.
─ Stavo riscoprendo la donna che amo. ─
Arrossisci e tenti di nasconderlo, guardando in basso.
─ Sai che ti dico? -mormori, rialzando lo sguardo.- Ora è il mio turno. ─
Ti guardo, a bocca aperta, e tu torni seria, quasi rattristata.
Fai per andartene, ma ti fermo, prendendoti una mano.
So quanto sia difficile per te esprimerti, e so che devo averti messa in imbarazzo, ma non hai detto niente di sbagliato. Semplicemente, non mi aspettavo di sentirtelo dire. Non hai idea di quanto mi abbia resa felice.
─ No, va bene. -dico, e tu torni a guardarmi.- È bellissimo quello che hai detto. ─
Sospiro, e, senza preavviso, mi baci con tenerezza e trasporto, senza neanche poggiare le mani sul mio viso.
Sorrido, tu mi prendi per le spalle e mi costringi a sdraiarmi sul materasso, portandoti a cavalcioni su di me.
─ Mantha… ─ cominci, ma ti fermi subito, non capisco se a causa della mia espressione, o per altro.
Mi hai sorpresa di nuovo, ma, di nuovo, è una piacevole sorpresa.
─ Mantha? -faccio.- Cos'è? Un soprannome? ─
Dapprima, sembri di nuovo imbarazzata, ma sorrido e ti rassicuri.
─ E anche se fosse? Non se l'unica autorizzata ad usare un nomignolo. ─
Ricambi il sorriso, e mi baci di nuovo.
Nel momento in cui le tue labbra morbide incontrano le mie, mi ricordo che ti amo, e me ne stupisco ogni volta come la prima volta.

 
Angolo autrice:
Ciao gente!
Generalmente, cose tanto fluff escono da giornate storte, infatti, ecco questa piccola OS su Root e Shaw :3
Non so quanto sia venuta bene, ma ho comunque deciso di pubblicarla. Onestamente, no navevo idee rigaurdo al titolo, ecco perché è... strano (?)
Purtroppo, non so se contineurò la mia long-fic, perché sono molto impegnata, e, al massimo riesco a scrivere cosine come questa... mi spiace.
Spero vi sia piaciuta e, che dire, grazie per averla letta!
Alla prossima,
Fr

 
  
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