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Autore: ilpiercingdiluke    02/02/2016    2 recensioni
Il castello di Hogwarts era sempre più bello e inquietante ogni giorno che passava. Questo era ciò che Layla Hemmings pensava mentre, a braccetto con suo fratello e al suo migliore amico, salivano la collina che li avrebbe poi portati alla Sala Grande.
 
Stava correndo lungo i grandi corridoi di Hogwarts, sicura che Ashton l'avrebbe uccisa, per non parlare della sua migliore amica. Quello era l'ultimo anno, e lei era riuscita ad essere in ritardo anche in quell'occasione. Con il fiatone, si aggrappò malamente ad una delle pareti dell'edificio, sistemandosi la cravatta dei colori di Grifondoro. Prese un respiro e fece la sua entrata nella sala grande: finalmente era a casa.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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OTTAVO CAPITOLO

 
Medea Grindelwald si era svegliata male, quella mattina. Stava sistemando la sua cravatta rossa ed oro guardandosi nello specchio, quando vide la sua amica Megan Lovegood arricciarsi l'ultima ciocca di capelli con la sua bacchetta.
«Che incantesimo è quello?» chiese la mora.
«È fantastico, non è vero? - chiese di rimando lei, entusiasta - spero che funzioni!»
Med aggrottó le sopracciglia, sistemandosi la tracolla sulla spalla ed afferrando il suo libro di storia della magia.
«Funzionare? E per che cosa?»
Megan si voltó verso di lei, sorridendo a più non posso.
«Spero che Luke Hemmings mi inviti al ballo di Natale!»
La mora strinse i denti e si obbligó a sorriderle.
«Io spero per te di no - si avvicinó alla porta della sala comune - hai rune antiche dopo? Bene anche io, ci vediamo lì allora!»
Medea sparì prima che Megan potesse farle qualche altra domanda e si riversó nella folla di studenti per i corridoi di Hogwarts. Non aveva voglia di parlare con nessuno, era ancora scossa dopo quello che era successo con Luke, ma non poteva dirlo a nessuno e allora preferiva starsene da sola. 
Salutó con la mano il suo amico grifondoro Stephan Reynolds, immettendosi poi nell'aula di storia della magia. Si ritrovó quasi a sperare che Layla avesse saltato la lezione quel giorno, ma invano, ovviamente.
«Ehi Med! - la salutó la bionda - volevi ignorarmi per caso?»
La serpeverde rise, ignara del fatto che era proprio quello che voleva fare Medea.
«Ma no! Che dici?«
La grifondoro improvvisó una risata, e Layla inarcó un sopracciglio.
«Sei sicura di star bene, Med? - le chiese inquisitoria - ti conosco come le tasche di questo mantello, non puoi mentirmi!»
Medea stava rilettendo, ma a Layla non poteva certo dire che stava da cani per colpa di suo fratello Luke, quello che lei aveva sempre odiato.
Stava per aprire bocca, ma la gemella Hemmings la precedette: «È per quello che ha detto Ryan, vero?»
Medea la guardó spalancando i suoi occhi di cristallo e: «Sì, Lay, è per Ryan».
«Come immaginavo - fece Layla, abbassando la voce per l'imminente arrivo del professore - fantasma - non riesco a spiegarmi come diavolo faccia quell'idiota patentato di Ryan Tonks a sapere del morso del lupo mannaro!»
«Tu come l'hai scoperto?» cercó di farla ragionare Medea, 'che se si fosse concentrata sul vero problema del momento forse sarebbe riuscita a smettere di pensare a quello stronzo di Luke Hemmings e a quello che le aveva detto.
«Beh ho sentito la McGranitt che parlava con Madama Chips, lo sai - disse, ricordando - ma io sono furba e scaltra, insomma, sono una Serpeverde! Tonks è un Tassorosso e io..»
«E lei muore dalla voglia di riassumere la lezione della scorsa volta, non è vero signorina Hemmings?» la interruppe il professore.
Layla sbuffó e: «Perlomeno ha indovinato il cognome!».





I gemelli Hemmings erano nella sala comune dei Serpeverde: Layla stava provando un incantesimo insegnato da Vitious che non le riusciva bene, mentre Luke fingeva di ripassare il capitolo precedente di Storia della Magia, sfogliando distrattamente il suo libro. Quando, per l'ennesima volta, sbuffò distraendo nuovamente Layla. 
«Si può sapere cosa hai?» 
La Hemmings si mise a sedere sul divano, di fianco a lui.
«Nulla»
«E dai Lukey! – lo spintonò appena, chiamandolo con il nomignolo che gli assegnò da piccola – Sei mio fratello e stai di merda e io non voglio che tu stia così» 
Luke la guardò intenerito. 'Che Layla si apriva così tanto solo con lui ed erano passati troppi giorni da quando non parlavano, solo loro due. 
«Okay ascoltami – le rispose voltandosi a guardarla negli occhi uguali ai suoi – Prometti di non arrabbiarti e, sopratutto, non assillarmi per sapere il nome. D'accordo?»
«Che nome?»
«Prometti e basta!»
«Okay okay – alzò gli occhi a cielo – Te lo prometto, adesso dimmi»
Luke prese un respiro profondo prima di aprire bocca e: «Credo di essermi innamorato – disse tutto d'un fiato – È incredibile, vero? – ridacchiò da solo, sotto lo sguardo stupito della sorella – E fa schifo Layla. Fa schifo perché non cambierà mai niente, non potrà cambiare mai niente!» sbottò poggiando la testa all'indietro e tirandosi i capelli con disperazione. Layla gli prese le mani trattenendo tutte le domande che voleva porgli solo nella sua testa, e gli sorrise dolcemente. 
«E questa pazza si fa scappare Luke Hemmings? – spalancò gli occhioni azzurri sconvolta – Ma dico? Ti ha visto bene Lukey? Se solo tu non fossi mio fratello e non mi facessi quindi schifo..»
«Sei disgustosa Layla! – rise a gran voce il biondo, tirandosela sul suo petto e stringendola in un abbraccio – Ma ti amo, lo sai vero? Sei l'unica della nostra famiglia con cui posso essere me stesso» le sussurrò con le labbra premute sulla sua fronte. 
«Lo so – annuì piano – Però sai che mamma e papà anche se sono dei maghi tremendamente stronzi – disse facendolo ridacchiare – ci vogliono bene, vero?»
Luke annuì, chiudendo un po' gli occhi e godendosi la sua gemella tra le braccia. 
«Luke?» richiamò l'attenzione lei. 
«Mh?»
«Ti amo anche io, tantissimo»
Luke sorrise. 
«Lo so».
Non passò molto prima che il professor Piton entrasse nella sala comune dei Serpeverde cercando subito con lo sguardo i due biondi. 
«Signori Hemmings – li guardò – Seguitemi»
Luke e Layla si guardarono confusi, non perdendo però tempo a seguire il loro professore di difesa contro le arti oscure. 'Che avere un Piton innervosito non avrebbe sicuramente migliorato la giornata. 
Camminarono velocemente e in silenzio lungo i corridoi salendo le scale di corsa per evitare che si muovessero prima di fermarsi di fronte l'ufficio del preside Silente. 
«Cosa ci facciamo qua?»
Il professore sollevò gli occhi al cielo e: «Dovete entrare, Silente vuole parlarvi» facendo annuire i due gemelli e facendoli entrare nella stanza. 
L'ufficio del preside era situato nella torre più alta del castello, era di forma circolare, molto ampio e accogliente. Appesi alle pareti c'erano i ritratti di tutti i vecchi presidi di Hogwarts. Lo studio era pieno di oggetti magici di ogni genere, disposti in ordine su tavoli e mensole; ma sicuramente la cosa che colpiva di più l'occhio era il trespolo della fedele Fenice di Silente. Luke e Layla si incantarono a guardarla. 
«Buona pomeriggio signori Hemmings – li salutò Silente seguendo il loro sguardo – È bella vero? Si chiama Fanny» sorrise l'uomo, accarezzandole delicatamente la testa. 
«Professore perché siamo qui? Voleva parlarci?» chiese Luke, ansioso di poter tornare nel suo dormitorio. 
«Bene ragazzi tutti noi sappiamo ció che è successo a voi Serpeverde qualche giorno fa. Ebbene, voi due Hemmings, nascondevate qualcosa di così prezioso da far sì che qualcuno volesse mettere totalmente a soqquadro la vosta sala comune?» 
«E perché lo chiede a noi?» controbatté Layla, sentendo Luke al suo fianco irrigidirsi impercettibilmente. 
«Perché lo sto chiedendo a tutti gli studenti della vostra casa, Signorina Hemmings» rispose calmo Silente. 
«No. Non abbiamo nulla di valore. – continuò sicura la ragazza – L'unica cosa preziosa che potevamo avere era la collana di nostra madre. Ma è ancora al suo posto»
Il professor Silente annuì, spostando lo sguardo sul più grande degli Hemmings. 
«Niente, signore» confermò anche lui, leggermente più rilassato. 
«D'accordo – gli sorrise dopo qualche secondo di silenzio – Potete andare ragazzi – li congedò gentilmente – Se volete potete prendere qualche bacchetta magica alla liquirizia» concluse, indicando un secchio pieno di dolci.
Layla ne prese giusto tre o quattro, prima di salutare il loro preside e uscire seguita da suo fratello. 
«Beh – scrollò le spalle – Almeno abbiamo ricavato queste!» disse entusiasta, prima di iniziare a mangiare una liquirizia sotto le risate di Luke. 





Il tavolo dei Grifondoro era abbastanza affollato, ma Medea sedeva da sola. Layla era scomparsa chissà dove ed Ashton era a fare il coglione con Clary, ma tanto meglio, con tutta la rabbia che aveva in corpo lo avrebbe ucciso.
«Meddi?»
La mora occhi di cristallo si voltó subito, quando sentì quella voce. 
«Ehi, Jack! - chiuse il suo libro di Rune Antiche, e sorrise al suo fratellino - qualcosa non va? Tutto bene, vero?»
Era diventata più apprensiva, con i suoi fratelli, da quando era successo quello che era successo con Michael. Non se lo sarebbe mai perdonata se fosse successo qualcosa loro all'interno delle mura di Hogwarts, con lei presente.
«Io sto benone - fece lui, che ormai al terzo anno sembrava un mago grifondoro tutto d'un pezzo - tu mi sembri triste però, Rune Antiche è noiosa, vero?»
Medea scoppió a ridere, a tratti commossa dalla preoccupazione di Jack. Lo abbracció stretto e gli scompiglió un pó i capelli.
«Noiosissima, fratellino!»
Jack rise abbracciando a sua volta la sorella maggiore. Era sempre stato un ragazzino dolce e super attaccato alla sua sorellona, da quando poi la madre dei Grindelwald era tragicamente scomparsa, i piccoli avevano iniziato a vedere in Medea una figura materna.
«Dì un pó - attaccó proprio lei - con chi andrai al ballo di Natale?»
Jack ci pensó su, poi sorrise sornione e: «Credi che se invitassi Layla poi Ash ce l'avrebbe a morte con me?».
Med scoppió a ridere e poi fece per rispondere, ma qualcun altro fu più veloce di lei.
«Nah, credo che a te perdonerei l'affronfo, Jack!»
Ashton Irwin si sedette di fronte ai fratelli Grindelwald, mentre il più piccolo lo guardava con ammirazione.
«E secondo voi dirà di sì?»
«Ovviamente! - esclamó Med - corri a cercarla! Al massimo le puoi sempre rifilare un filtro d'amore!»
Ashton rise e Jack lasció un bacio sulla guancia di Med, che gli scompiglió ancora i capelli.
«Ehi! - s'indignó lui - mi rovini i capelli e poi io con chi ci vado al ballo se Layla mi vede così?»
«Chiedo scusa!»
«Stendila!» fece Ash, prima di guardare Jack sparire dalla Sala Grande.
«E tu invece stalle lontano - disse di getto Medea - non mi piace come ti stai comportando con lei, Ash!»
Il ragazzo inarcó un sopracciglio, ed afferró il libro della sua amica.
«A me invece non piace il tuo musino triste - fece - e sei anche più stronza del solito»
«Ridammi il libro» disse Medea, piccata.
«Piccola - cominció Ashton - lo tenevi al contrario, mi spieghi come fai a studiare Rune Antiche al contrario?»
Medea sbuffó, ed incroció le braccia al petto, come una bimba.
«Allora?»
«Allora Luke Hemmings è uno stronzo e dannazione, con tutti i maghi che ci sono a Hogwarts dovevo innamorarmi proprio di lui? Del più odioso, egocentrico, sbruffone, testa di cazzo Serpeverde che si sia mai visto!» esplose.
Ashton strabuzzó gli occhi, 'che non poteva credere alle sue orecchie.
«No, ferma, aspetta un attimo - cominció, sottovoce - hai davvero detto che ti sei innamorata di Luke? Luke Hemmings? Il mio migliore amico Luke? Il gemello di Layla? Stiamo parlando di quel Luke?»
«Quanti altri Luke ci sono ad Hogwarts?»
«A dire il vero un bel pó.. - riflettè Ashton - ma non è questo il punto, insomma Med, tu hai sempre odiato Luke..»
Medea annuì, piano.
«Lo so»
«Wow, lo sapevo che l'ultimo anno sarebbe stato pieno di sorprese»
«Non lo dirai a nessuno, vero?»
La Grindelwald guardó il suo migliore amico, ed Ashton in quegli occhi così belli lesse tutta la sua fragilità del momento. Allora scosse la testa e: «Stai tranquilla, Med, lo sai che su di me puoi sempre contare».
Medea sorrise e una folata di profumo di vaniglia invase le narici di entrambi i Grifondoro.
«Beh volete sapere l'ultima?» s'intromise così Megan Lovegood.
«Sarebbe?» fece Ash, curioso.
«Prima ero a Difesa contro le arti oscure, con gli Hemmings - cominció ed Ash lanció un'occhiata a Medea, che ostentó naturalezza - e beh, stavo guardando Luke prendere appunti quando, ad un certo punto lui alza lo sguardo e, bang!, occhi negli occhi! Il prossimo passo sarà chiedergli di venire al ballo con me. se non lo farà lui! Med, che ne pensi? Dici che accetterà? Chissà quanti inviti avrà già ricevuto!»
Ci fu un momento di silenzio, durante il quale Megan guardava speranzosa la sua amica, con gli occhi spalancati ed Ashton, non sapeva cosa dire, forse per la prima volta nella sua vita, non in presenza di Layla.
«Spiacente Lovegood! – ma fu così che Layla Hemmings arrivò alle sue spalle, sedendosi di fianco alla sua amica – Mio fratello non accetterà mai il tuo invito» sorrise fintamente. 
«Oh, o-okay – balbettò Megan. 'Che Layla l'aveva sempre intimorita – Adesso.. Adesso vado. Scusatemi» disse, prima di affrettare il passo e sparire dalla Sala Grande.
«Già.. - fece poi Med, schiarendosi la gola e alzandosi - vado a cercare Jack, o Kyle, insomma uno dei due si sarà cacciato in qualche guaio. Layla ci vediamo dopo..»
L'aveva ammesso a se stessa ed anche ad Ashton, non poteva reggere Meg che le parlava di Luke in quel modo, non poteva e basta. 





Layla ed Ashton si erano ritrovati completamente soli, cioè, sebbene il tavolo dei Grifondoro fosse colmo di gente, i loro occhi non riuscivano a guardare altro, volenti o nolenti.
«Quanta cattiveria, nei confronti della Lovegood» smorzò il silenzio, Ash.
Layla si strinse nelle spalle, noncurante.
«Sono pur sempre una serpeverde, no? - fece retorica - e poi è vero, Luke non accetterebbe mai il suo invito, Megan non è proprio il suo tipo»
«È una apposto» continuó il grifondoro.
«Vuoi scoparti anche lei?»
Quella domanda di Layla, sconvolse vagamente Ashton, che strabuzzó gli occhi, colpito dritto al cuore.
«Abbassa quella voce, Layla» sibiló.
La bionda sorrise, con malizia, avvicinandosi di più al viso del riccio.
«Che c'è? - fece lei, innocente e sottovoce - paura che la Jacobsen possa sentirti?»
«Sta' zitta e basta, non ho voglia di parlare di Clarissa con te, okay?» fece lui di rimando, stizzito.
«Come ti pare, Irwin - concesse Layla - allora, le hai già chiesto di venire al ballo con te?»
Ashton roteó gli occhi al cielo, leccandosi poi le lebbra, 'che ancora non se lo spiegava, ma diventavano subito secche non appena cominciava a parlare con la Hemmings.
«Tu piuttosto - ribaltó la domanda - con chi ci andrai?»
Era palesemente e fastidiosamente curioso, così Layla inarcó un sopracciglio.
«E a te che importa?»
Ashton si stava perdendo negli occhi grandi della bionda più bella dei Serpeverde, quando una voce conosciuta si fece largo tra di loro.
«Ehi! Lay ti ho cercata ovunque!»
Jack Grindelwald si palesó davanti ai due, con il fiatone ed i capelli leggermente scompigliati.
«Jack! - fece Layla, sinceramente felice di vedere il fratellino della sua migliore amica - mi stavi cercando? E perchè?»
«Volevo chiederti una cosa.. - cominció guardando poi Ash - ti da fastidio se lo faccio davanti a te?»
Ashton rise, alzando poi le mani, mentre Layla lo guardava confusa, con un mezzo sorriso ad incresparle le labbra.
«Di che si tratta, Jack? Adesso sono curiosissima!»
Guardó il ragazzo grifondoro dei Grindelwald negli occhi neri, che facevano un contrasto quasi spaventoso con quelli chiari della sorella, mentre si sistemava maniacalmente i capelli.
«Aspetta - fece la serpeverde, mettendo a posto il suo ciuffo ribelle - ecco, adesso sei perfetto»
Ashton guardava con amore quella scena, 'che la sua Layla, che ormai più tanto sua non era, era sempre stata così: si mostrava dura ed indistruttibile, ma davanti a due occhioni speranzosi come quelli di Jack, non riusciva a nascondere la sua dolcezza e vulnerabilità. Ed Ashton amava quei tratti della sua personalità.
«Mi chiedevo Layla - cominció - se ti andava di venire al ballo con me, quello di Natale, magari.. ma solo se vuoi..»
Layla scoppió a ridere, lasciando poi un bacio sulla guancia di Jack.
«Ma certo che vengo al ballo con te!»
«Grande! - esultó lui - allora.. beh, allora.. ci vediamo!»
La bionda lo salutó con la mano, tornando poi con gli occhi su Ash.
«Ecco con chi andró al ballo» fece lei, mentre lui la guardava in un misto di tenerezza ed apprensione.
«Che c'è? - gli chiese - perchè mi guardi come se qualcuno avesse appena usato la maledizione cruciatus su di me?»
«Perchè sei bella quando sei così piccola e dolce». 





Medea Grindelwald era arrabbiata. O forse era meglio dire; incazzata nera.
Era stata convocata dalla professoressa McGranitt per il più piccolo dei suoi fratelli. Kyle Grindelwald camminava di fianco a lei, con lo sguardo basso e le labbra imbronciate. Sono diretti alla sala comune dei Serpeverde, 'che Medea voleva controllare con i suoi occhi che andasse nel suo dormitorio senza combinarne un'altra delle sue, quando un Luke Hemmings le si parò di fronte. 
«Luke!» esclama entusiasta Kyle, dandogli un pugnetto sul braccio come saluto, facendo sorridere il biondo. 
«Hey Kyle! – lo salutò – Perché quella faccia arrabbiata?»
«Oh! Lui non deve neanche azzardarsi a ritenersi arrabbiato – sbottò la mora precedendo la risposta del fratellino – Io sono quella arrabbiata! E fidatevi, considerarmi in questo modo è un eufemismo» 
Luke sollevò le sopracciglia sorpreso, guardandola confuso. 
«Cosa è successo?»
«Già, Kyle, di un po' a Luke cos' hai fatto!» continuò Medea. 
«Meddi era solo uno scherzo! – Kyle batté un piede in terra, stringendo i pugni – Ho dato ad una mia compagna la pozione polisucco e l'ho fatta trasformare in un gatto!» spiegò, facendo sbuffare la più grande. 
«E perché diamine hai dovuto farlo?!»
«Perché pensavo durasse solo qualche minuto quella pozione! – si imbronciò il bambino – E poi era un gatto carino!». 
A quel punto Luke scoppiò a ridere di gusto. Tenendosi la mano sulla pancia e piegandosi appena per riprendere fiato. 
«Cristo! Sei una peste Kyle! – gli disse ridacchiando ancora – E ti adoro per questo!» concluse facendo nascere un sorriso orgoglioso sulle labbra del piccolo Grindelwald. 
«Luke!» lo sgridò la mora, fulminandolo con lo sguardo. 
«Andiamo Angelo! – sollevò le spalle lui – Per lo meno hai un fratello intelligente! Io al primo anno non sapevo distinguere una mandragola da della semplice ortica!».
«Smetti di chiamarmi Angelo, dannazione! – sbottò Medea, voltandosi poi verso suo fratello – Kyle vai da solo nel tuo dormitorio e, per Godric!, non combinarne un'altra delle tue, intesi?»
«Intesi» le rispose, salutando Luke con un sorriso e correndo verso i sotterranei. 
«Ascolta Med – Luke interruppe quei secondi di silenzio – Io volevo..»
«No Luke! Adesso stai zitto e ascolti attentamente, okay? – lo bloccò la ragazza con gli occhi di cristallo – Smetti di chiamarmi Med, o Angelo o in qualsiasi altro modo tu voglia! Anzi, fai una cosa – ringhiò – Non chiamarmi per niente. Tanto tu non hai bisogno di me, giusto?»
«Maledizione vuoi fottutamente ascoltarmi?» gridò il biondo, stanco di tutta quella situazione.
«No!»
«Mi dispiace!» sbottò. 
«Vaffanculo!» alzò il tono della voce anche Medea, guardandolo per qualche secondo prima di voltarsi e correre via.
Medea Grindelwald stava piangendo per un Serpeverde. 





Medea si stava dirigendo nella sala grande, asciugandosi ancora gli occhi. Detestava piangere, perchè le diventavano più rossi di due semplici occhi normali, e quindi non poteva nasconderlo a nessuno. Scorse i capelli biondi e vaporosi di Layla ancora al tavolo dei grifondoro, di fronte ad Ashton.
«Med! - urló Layla, prima di guardarla in faccia - ma che hai fatto? Perchè stai piangendo?»
«Non sto piangendo!» tentó, comunque.
«E io sono una Tassorosso! - disse - ommioddio, per tutti gli elfi, grazie al cielo non lo sono!»
Medea rise, 'che quella pazza sapeva sempre farla stare meglio con le sue stronzate. E Layla ne era davvero felice, di avere quel potere: odiava vedere la sua Grifodoro preferita in quello stato.
«Starà piangendo perchè Burbage le ha detto che non sarà mai una babbana!» scherzó Ash, facendola ridere.
In quel momento, Claire Skrewt, raggiunse i ragazzi. 
«Ciao ragazzi! Scusate l'interruzione ma, Layla, Lumacorno ti vuole parlare!»
«Oh, okay..».


Il professore di Pozioni più strane che Hogwarts avesse mai visto, pensó Layla tra sè e sè, diretta alla sala comune dei Serpeverde. Ma qualcos'altro, attiró la sua attenzione; un forte verso molto simile all’ululato di un lupo arrivò dall'esterno. Corrucciò le sopracciglia, uscendo nel retro del castello e guardandosi in torno. Un secondo ululato arrivò più forte e chiaro di quello di prima mentre qualche pipistrello spiccava il volo. Layla si voltò immediatamente verso la foresta proibita, estraendo dal suo mantello la bacchetta e facendo un incantesimo veloce per illuminare dove metteva i piedi. 
Si guardò alle spalle, sperando vivamente che nessun professore la vedesse entrare da sola nella foresta: non aveva assolutamente voglia di far perdere punti alla sua casa adesso che erano in vantaggio e, ancor meno, di essere espulsa. 
Si addentrò nella boscaglia, camminando il più lentamente possibile e alzando la guardia. Se li ci fosse stato un lupo, probabilmente era quello che aveva ferito gravemente Michael e lei, gliel'avrebbe fatta pagare. 
«Andiamo so che sei qui cagnolino!» sussurrò da sola, guardando a destra e sinistra.
«Lumus maxima» disse, aumentando la luminosità della sua bacchetta rialzando lo sguardo di fronte a lei e rimanendo shockata dalla scena. 'Che okay, si aspettava di vederlo diavolo!, era andata dentro la foresta proibita proprio per quello, ma immaginarsi un lupo era un conto e ritrovarselo di fronte era un altro; sopratutto per lei che non ne aveva mai visto uno. 
Un lupo dal pelo nero e le fauci spalancate come a volerla attaccare da un momento all'altro la fissava con due occhi gialli inquietanti. 
«Sei tu quindi il bastardo che ha quasi ucciso il mio migliore amico, vero?» chiese come se quella bestia potesse davvero risponderle. Il lupo ringhiò, iniziando po ad avvicinarsi minacciosamente alla bionda.
Layla gli puntò la bacchetta contro.
«Stupeficium!» 
La solita luce rossa partì dalla punta della sua bacchetta, sfiorando per un pelo il cane. Quest'ultimo dovette innervosirsi ancora di più e si avvicinò alla ragazza con velocità. 
Layla indietreggiò appena e: «Stupeficium!» ripetè, colpendolo alla zampa questa volta. Questo ululò per il dolore, scappando poi nel buio della foresta e facendo respirare pesantemente Layla. 
Aveva avuto paura e, anche se non era morto come Michael aveva rischiato di essere, sentiva di star leggermente meglio con se stessa. 
Layla tornò dentro la scuola, fortunatamente nessuno l'aveva vista o sarebbe stata nei casini. 
Guardò l'orologio, notando che fosse già entrato in vigore il coprifuoco e: «Lumacorno mi perdonerà per non essermi fatta vedere.».

 






 
oggi odio giulia, non vuole mai fare l'angolo delle autrici quindi lo faccio io (simona, ovviamente).
nulla, questo capitolo è definitivamente il mio preferito- lo adoro adoro a d o r o  A D O R O
okay, che dire? io shippo Lashton e Ledea, dove Lashton sono Layla e Ashton e non Luke e Ashton, ovviamente
anche se magari ci sarà un colpo di scena e Ash e Luke si dichiareranno amore eterno, chi lo sa?
io lo so, e no, non succederà. per il resto nulla. vi amiamo tanto.
ci sentiamo al decimo capitolo.
Ben, Giulia, Genn e Simona <3





 
  
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