Questa è la mia prima fan
fiction a capitoli. L’ho scritta e pubblicata anche in inglese (il che è stata
una faticaccia!) su un altro sito, e ho deciso di lasciare il titolo invariato.
Spero vi piaccia!
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Mind Games
Capitolo primo: Unknown threat
~ Avanti… no, avanti… accidenti! ~
Il pezzo di codice verde che
lampeggiava in tono luminoso stava lentamente svanendo. Link premeva furiosamente
i vari pulsanti della tastiera, occhi fissi sul codice, tentando ogni cosa,
entro i limiti umani della conoscenza informatica, per trattenerlo sugli
schermi.
~ Io non mi arrendo, sottospecie di… ~
Sfortunatamente, i suoi
tentativi non funzionarono, il codice del programma, improvvisamente sparì
senza lasciare traccia, come se non fosse mai esistito. L’operatore esplorò
attentamente l’area, provando tutti i modi possibili ed immaginabili per
riportarlo indietro, ma fu presto costretto ad arrendersi. Definitivamente
niente codice.
~ Ok, niente codice = niente programma. E niente programma = fallimento
totale. ~
Sopprimendo l’ormai
impellente bisogno di fare un massacro con il computer, Link si limitò a
sferrare un pugno, tanto per scaricare la sua crescente irritazione.
Sfortunatamente, il colpo si rivelò troppo violento per i gusti della macchina,
che sembrò prendere il gesto come un maltrattamento ed emanò pericolose
scintille, come se minacciasse di spegnersi. Il che accadde solo pochi secondi
dopo, lasciando con un palmo di naso uno stupefatto e incollerito operatore,
ormai giunto ai limiti della pazienza umana.
“Maledizione! Non ci posso
credere! L’ho perso per l’ennesima volta!” Link gridò esasperato, lasciando
cadere pesantemente la testa sulla tastiera in segno di resa. ~ Quel coso già sparisce da solo, ora anche il
computer è contro di me… ~ pensò frustrato.
L’urlo di disperazione era
echeggiato per l’intera nave e, a conferma di ciò, un Morpheus dall’aria
alquanto rassegnata presto raggiunse Link di fronte agli schermi.
“Sparito di nuovo?” chiese –
una domanda che suonava più come una constatazione – poggiando una mano sulla
spalla dello sconsolato operatore. La risposta di Link fu solo un mugugno
strascicato. Il capitano trattenne una risata nel vedere l’espressione
imbronciata del suo membro d’equipaggio, un’espressione che risultava
particolarmente comica, e pazientemente lo aiutò a riaccendere il computer.
“Dimmi esattamente dov’era
prima che scomparisse.”
“Per adesso si è sempre mosso
intorno alla stessa area, ma spesso il codice scompare per alcuni secondi o
minuti, a volte anche ore.”
Link rapidamente mostrò una
mappa di codice verde e indicò il luogo.
“Ci infiltriamo, capitano?”
chiese.
Morpheus fece un leggero
cenno affermativo con la testa, poi usci dalla stanza.
~ A prendere i piccioncini… ~ pensò,
sorridendo maliziosamente.
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“Mi sbaglio, o quello era
Link?” Neo chiese, sollevando leggermente la testa dal cuscino, ma continuando
a stringere gentilmente la vita snella di Trinity. La donna inizialmente si
limitò a rispondere con un gemito appena udibile, rannicchiandosi di più contro
il corpo caldo di lui, immersa in una sorta di dormiveglia, e forse desiderando
ancora un po’ di riposo. Poco dopo, comunque, aprì gli occhi.
“Si… sicuramente è un’altra
volta a causa di quel nuovo programma che si aggira in Matrix.”
“E’ davvero pericoloso?”
“Potrebbe esserlo. Non
abbiamo mai visto un codice del genere, lo sai.” Lei mormorò nel suo collo.
Neo sorrise con
soddisfazione, mentre con una mano le accarezzava la pelle liscia della
schiena, disegnando piccoli cerchi immaginari con le dita. Non che non fosse
preoccupato riguardo ad un nuovo possibile nemico, ovviamente… ma le sue
domande erano soltanto una scusa per sentire la dolce voce di Trinity
solleticargli l’orecchio. Osservò la pelle color crema della donna, il suo
corpo affusolato, l’espressione sul suo volto così rilassata, libera da
qualunque preoccupazione. Era così diversa da come si mostrava agli altri,
specialmente prima di imparare a conoscerli e a fidarsi di loro. Non c’era una
sola cosa che non amava di lei.
~ E’ così bella… e affettuosa… che cosa ho fatto per meritarla? Quasi non
riesco a credere che lei sia mia… ~
Non ancora per molto…
Neo si irrigidì. Il suo
stomaco si contrasse in una cupa sensazione. La sua mano involontariamente
smise di muoversi.
~ C- cosa è stato? Come diavolo ho fatto a pensare una cosa simile? No…
non ero io… io non potrei mai… ~
Qualcuno bussò alla porta
della loro cabina, interrompendo la sua inquieta riflessione. Neo afferrò la
coperta e coprì i loro corpi nudi, prima di invitarlo ad entrare. La porta si
aprì leggermente e Morpheus infilò la testa all’interno.
“Preparatevi, entriamo in
Matrix fra pochi minuti.”
“Va bene, veniamo subito.”
Il capitano annuì e chiuse la
porta. Trinity sentì Neo alzarsi e si mosse, sbadigliando quietamente. Si alzò
a sedere sul letto e si stiracchiò, mentre i suoi luminosi occhi azzurri ancora
tinti di sonno si posarono sul compagno, che stava raccattando i loro indumenti
dal pavimento.
“Qualcosa non va?”
Neo alzò lo sguardo per
incontrare il suo, con un’espressione interrogativa dipinta sul viso.
“Sembri preoccupato.” Lei
spiegò semplicemente, scrutandolo con attenzione.
~ Uhm… non le sfugge mai niente… ~ sospirò mentalmente.
“Sto bene… perché non dovrei?
Stai tranquilla.” Si limitò a dire, in quello che lui sperava fosse un tono
rassicurante.
In ogni caso, Trinity
chiaramente non era convinta e aprì la bocca per ribattere, quando l’uomo
improvvisamente le afferrò gentilmente il braccio e l’attirò a se. Iniziò a
baciarla, dolcemente all’inizio, poi sempre più appassionatamente, muovendosi
dalla sua bocca verso il mento e la gola pulsante, sui punti più sensibili, per
poi ritornare ad incontrare le sue morbide labbra. Neo la sentì avvolgere le
braccia intorno alle sue spalle ed emettere un sospiro di piacere. Dopo un paio
di baci ardenti si staccarono, lasciando però che le loro fronti si
appoggiassero l’una all’altra, mentre respiravano lentamente per riprendere
fiato e inspiravano ognuno il profumo dell’altro.
“Cosa dovevi dirmi?” Neo
domandò, fissandola con un sorriso malizioso.
“Scusa… stavamo parlando?” lei
chiese di rimando in un sussurro, come se non avesse più voce.
D’un tratto si baciarono di
nuovo, per quello che sembrò un’eternità. E probabilmente avrebbero continuato
per solo Dio sa quanto, se Trinity non si fosse tirata indietro. ~ Bene, ora sono del tutto sveglia… ~
“Ok, faremo meglio ad andare,
altrimenti…”
Neo la strinse forte,
strusciando la guancia contro la sua, i loro respiri fondendosi.
“Si… hai ragione…”
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Trinity sbatté le palpebre
nel momento in cui si ritrovò nel familiare sfondo bianco della Struttura, il
programma di caricamento. Strano… non stava indossando i suoi soliti occhiali
da sole. Fece un passo verso Neo e sentì le gambe un po’ ostacolate nei
movimenti. Confusa, esaminò il suo abbigliamento e rimase letteralmente a bocca
aperta. Indossava pelle nera attillata, questo si… ma si trattava di un lungo
abito, senza maniche, che accentuava le curve flessuose della donna. ~ Che cosa…? ~ pensò, alzando lo sguardo.
Neo sorrise innocentemente, ed anche Morpheus mostrò un sorriso di
divertimento.
“Potreste spiegarmi cosa
significa?” la donna chiese con fare minaccioso, mettendo le mani sui fianchi e
lanciando occhiate truci. Fu allora che notò che anche i due uomini indossavano
completi eleganti.
“Beh… l’ultimo posto dove
Link ha scorto il programma era il ristorante di un raffinato albergo, dove
qualcuno ha organizzato una festa… non possiamo andare là con il nostro equipaggiamento
da terroristi, no?”
Neo le rivolse un sorriso di
scusa. Trinity cercò di sembrare furiosa, ma anche lei finì col sorridere, in
realtà era tutt’altro che infastidita da quella
sorpresa. “D’accordo… ma ricordate: questa me la pagherete!”
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“Siamo dentro.”
I tre uscirono da un vecchio
palazzo abbandonato e si recarono verso la loro destinazione, camminando
lentamente, per non attrarre troppa attenzione. Il che, ad ogni modo, era
impossibile, dal momento che nessun uomo che incontravano per strada poteva
fare a meno di lanciare un’occhiata allusiva a Trinity. E la donna non gradiva
molto questo tipo di attenzioni, se non da Neo.
“Su, andiamo… non dirmi che
sei di nuovo arrabbiata!” Neo disse in tono scherzoso, notando l’espressione
della sua compagna. In verità, era lui ad essere nervoso ora, ricordando quel
pensiero inspiegabile nella sua mente… Non
ancora per molto… perciò non stava cercando di distrarre solo Trinity, ma
anche se stesso. Non l’aveva detto a nessuno, ma come avrebbe potuto
descriverlo? Forse era stato soltanto uno scherzo della sua immaginazione… il
timore di perderla. Sarebbe stato orribile. ~ Grandioso, proprio come mi sento adesso… ~
“Non rigirare il coltello
nella piaga!” Trinity replicò, a disagio. La sua voce lo riportò alla realtà.
“Molti già mi fissano, quando indosso il mio solito completo, questo è peggio!”
fece una breve pausa, giusto il tempo per lanciare un’occhiata torva ad un
altro paio di uomini, che sembravano quasi sbavarle addosso. “Comunque, ci sono
altri divieti morali, abbigliamento a parte?”
“Non essere così dura, Trin!
Tu sei bellissima, non rifiutarlo. Sempre… ma, Dio, sembri davvero una regina
in questo vestito.”
Trinity non poté fare a meno
di arrossire. Neo aveva il rarissimo dono di saperle tirare su il morale in
qualsiasi situazione. Era così dolce.
E così dannatamente carino…
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“Love...
I used to think that I knew what we needed,
I just assumed we would always be fine...”
“E’ troppo affollato… riesco
appena a distinguere i codici…” Neo mormorò in tono pensieroso, guardando la
massa di gente che si divertiva. Un’enorme
massa di gente. Si trovavano di fronte alla pista da ballo, proprio nel mezzo
della festa. Una canzone dalle note armoniose stava suonando dolcemente su di
loro. ~ Sarebbe più piacevole, se fossimo
qui per divertirci anche noi… ~
“Link ha detto che il
programma si muove assai velocemente, appare e scompare anche in secondi sugli
schermi...” Trinity disse. “Siamo sicuri che ha un aspetto umano?”
“Si…” Neo rispose. “Ma sarà
un’impresa.”
“Separiamoci e tenete gli
occhi bene aperti. Non possiamo trovarlo in nessun altro modo, e non riusciamo
nemmeno a seguirlo sul computer. Chiamate immediatamente se notate qualcosa di
strano.” Morpheus comandò.
Neo e Trinity annuirono, e i
tre furono inghiottiti dalla folla, sparendo in diverse direzioni. Nessuno di loro scorse
un’ombra che li pedinava.
“... Now I don't think that we
lost the feeling,
but we let everything build up inside...”
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“… It's only love,
but love... should make us strong...”
~ E’ come cercare un ago in un pagliaio… ~ Neo pensò, un po’
scoraggiato, schivando agilmente un altro gruppo di persone che danzavano.
Improvvisamente, percepì una presenza innaturale dietro di sé e si voltò di
scatto. Nell’attimo in cui i suoi occhi castani incrociarono un paio di
metallici occhi grigi, Neo scivolò in una fredda oscurità.
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“… It's only love,
but love... has been hurting so long...”
Il cellulare di Morpheus
squillò all’improvviso.
“Morpheus! Il programma!”
Link urlò nel ricevitore, agitatissimo. “Sta facendo qualcosa a Neo, ma non so
cosa! Ho cercato di contattarlo, ma non ha risposto!”
“Stai calmo, dove si
trovano?” Il capitano chiese immediatamente.
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Freddo… il freddo gli stava
trapassando la pelle, strisciando fino al suo cuore… respiri rauchi che gli
facevano gelare il sangue nelle vene…
~ E’ buio… e freddo… sento freddo… no, Neo… non è reale… ~
Ne sei sicuro? La mente lo rende reale…
Neo sobbalzò al suono
improvviso della voce. Si girò verso la direzione dalla quale pensava che
provenisse, ma non riusciva a vedere nulla. Era troppo buio. Un buio soffocante
dappertutto. Niente musica, né risate, o altro. Solo un profondo silenzio. Solo
quella voce bassa e cupa.
~ Cosa sta succedendo?! Chi sei? O… cosa sei? ~
Io sono ciò che sono stato creato per
essere…
~ Creato… un programma… le macchine… ~
Si… ma non sono un loro schiavo… come tu
lo eri una volta…
La voce pronunciò con molta
enfasi le sue ultime parole.
~ Cosa? Come… ~
Faccio soltanto quello che mi sento di
fare…
~ Sentire… ~
Che cosa senti adesso?
~ Freddo… chi sei tu? Che cosa vuoi da me? Vattene! ~
Avevo ragione, non mi ero sbagliato… la
tua mente è davvero interessante… molto di più rispetto alle altre…
~ La mia mente…? Che cosa significa? ~
Ho appreso molte cose riguardo te…
riguardo alla tua vita, se posso chiamarla “vita”… il modo in cui la trascorri
lascia molto a desiderare… posso leggere tutti i tuoi pensieri… amici, nemici…
ah, ma guarda, c’è anche un’amata “lei”…
La misteriosa voce scoppiò a
ridere in tono ironico.
~ Lei… no… non lei… non ti azzardare a toccarla… ~
E’ molto attraente, almeno hai buon
gusto in questo caso… e il suo nome è Tr-
~ BASTA! SMETTILA! SPARISCI! ~
Silenzio improvviso. Un gelo
ancora più intenso calò su di lui. Il fiato gli si mozzò nel petto. Udì risate
crudeli, poi urla terrificanti e grida di dolore. Una nebbia densa vorticava
intorno a lui, dentro di lui… Neo sprofondò in quel gelo che sembrava non avere
fine…
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N.d.A. Vi è
piaciuta fin qui? Se si, grazie! Se no, pazienza, ognuno ha i suoi gusti.
Commentate!