Bronn e il Mastino si scrutano
senza timore, grigio contro
pece in una taverna fetida e fin troppo rumorosa.
Il respiro di Sandor Clegane è un grugnito profondo, la
bocca serrata in una
smorfia di sdegno; la cicatrice mostra le sue sfumature rossastre e i
solchi
splendono alla luce ovattata delle torce sui muri.
Il Mercenario storce il naso infastidito ma non distoglie lo sguardo,
mentre un
ghigno divertito compare tra i peli bruni della barba folta.
« Un giorno sarò lieto di toglierti dalla faccia
quel sorriso del cazzo per
sempre, Mercenario. »
Il Mastino porta il boccale di birra scura a inumidirgli le labbra, una
risata
sommessa rimbomba come un tuono nel suo petto ampio.
Bronn emula il gesto e scuote la testa, gli occhi fissi sulla figura di
una
puttana nuda in fondo alla sala e la lingua pronta a raccogliere gocce
di birra
intrappolate ai lati della bocca curva in un sorriso compiaciuto.
« Un giorno potrò addirittura essere soddisfatto
di vederne uno, di sorriso,
sul tuo brutto muso. Cane. »
Bronn e il Mastino continuano a scrutarsi con insistenza, gli occhi
attenti
cozzano tra loro lanciando zampilli di fuoco ardente, e non intendono
terminare
la silenziosa sfida nata nella lurida taverna del centro,
lì' tra una sorsata e
l'altra.
Eppure sul viso di entrambi spicca furtivo un sorriso di
sincera ironia.
E' un lavoro senza pretese, giusto un momento di bizzarro svago in un luogo che Sandor e Bronn frequentano spesso, e nel quale consumano gli stessi vizi.
Entrambi forti, entrambi ribelli, entrambi soli. Così diversi eppure così sorprendentemente uguali.
Spero abbiate apprezzato, e vi ringrazio per la lettura.
MellyV.