05/02/2016
2 recensioniCapitolo 1
SMS notturni.
Quella sera Sora non riusciva proprio a chiudere occhio. Si rigirava fra le lenzuola cercando di trovare una posizione consona che l'aiutasse a conciliare il sonno e a scacciare via quel groviglio di pensieri che la tormentava da giorni. Ma la sua mente si rifiutava di collaborare, riportando alla luce sentimenti sopiti nel tempo ma non del tutto dimenticati.
Il viso afflitto di Tai dopo l'ultima battaglia era sempre lì, ad angosciarla giorno e notte, ad assillare i suoi pensieri. Tante erano state le volte in cui avrebbe voluto fare qualcosa di più che rimanere ad osservarlo in disparte, divorato da quel senso di oppressione che avrebbe voluto alleviare con le parole. Parole che non riusciva mai a pronunciare in sua presenza e che li aveva allontanati da tempo.
Il loro rapporto era cambiato ormai. Era come se si fosse creato una sorta di muro tra di loro, che Taichi aveva sapientemente eretto durante tutti quegli anni.
Erano distanti nonostante frequentassero ancora lo stesso istituto. Erano silenziosi nonostante avessero tanto da dirsi.
Sora aveva sempre cercato di smorzare la tensione in sua presenza, ma era palese che niente era più come prima. A cominciare dallo stesso Taichi che aveva subito una metamorfosi incredibile. Da scapestrato imprudente si era trasformato in un ragazzo maturo e riflessivo, a tratti persino riservato. Era sorprendente come fosse cambiato in così poco tempo, mentre Sora sentiva di essere rimasta la stessa ragazzina di sempre. Quella che sperava di essere notata dal capitano della sua squadra di calcio, lo stesso che tante volte l'aveva fatta infuriare per la sua strafottenza. Quello che le aveva regalo il fermaglio per il suo compleanno ma che poi aveva rovinato il momento con un commento inopportuno.
Gli anni passavano ma quei ricordi facevano ancora lo stesso effetto.
Sora strinse la mano al petto, sentendo riaffiorare quei sentimenti che da sempre aveva cercato di reprimere. Disperata e nervosa, decise che era giunto il momento di distrarsi. Afferrò il cellulare dal comodino e inizio a comporre un messaggio di testo per Mimi, sicura di trovarla ancora sveglia a causa dei problemi da fuso orario.
Dormi? Io non riesco a chiudere occhio...
Ma proprio quando stava per schiacciare il tasto 'invia' una busta comparve sullo schermo.
Mittente: Taichi.
Il cuore di Sora cominciò a battere incessantemente, e non voleva saperne di placarsi.
Ehy, disturbo? Probabilmente starai già dormendo...
No idiota no, per colpa tua non riuscirò a chiudere occhio per tutta la notte.
Pensò entre si accingeva a rispondere con il groppo in gola e lo stomaco in subbuglio.
In realtà non ho molto sonno stasera. E tu invece come mai ancora sveglio a quest'ora?
Invio.
L'ansia cominciava ad impadronirsi del suo corpo. Era stata troppo diretta o troppo formale? Forse non avrebbe dovuto rispondere così rapidamente, ma se poi avesse aspettato e lui avrebbe frainteso pensando di disturbare? E sopratutto perchè si faceva cosi tanti problemi con lui e non con gli altri?
Il cellulare s'illumino.
Troppi pensieri... Non riesco ad addormentarmi...
Pensavo non lo avresti mai ammesso.
Ok, questo si che era audace, ma doveva spronarlo a tirare fuori il motivo delle notti insonne. Per entrambi. La risposta fu secca e immediata.
Cosa?
E chiedeva pure?
Mi sembra ovvio no?
Il pollice tremava titubante sopra il tasto invio. Quindi ritornò sulla tastiera ed aggiunse:
Hai troppi pensieri che ti tormentano.
Stavolta impiegò molto più tempo per rispondere mentre Sora si mangiucchiava le unghie in piena crisi.
È davvero così eidente?
Non saprei... Ma io l'avevo notato.
Risposta immediata.
Da cosa?
Ma sei davvero così stupido o che?
Urlò stintivamente al dispositivo, svegliando Byomon che riposava beatamente al suo fianco.
Che succede Sora?
Domandò l'essere rosa, sbattendo ripetutamente le palpebre assonnate.
Niente, niente. Torna a dormire.
La rassicuro, incitandola a distendersi.
Va bene. Ma tu perchè sei sveglia?
Un secondo e ti raggiungo, ok?
Le accarezzò il capo dolcemente, fino a quando non sprofondò nuovamente in un sonno profondo.
E ora a noi due.
Armata di coraggio iniziò a scrivere tutto ciò che sentiva e pensava davvero.
Dal tuo comportamento strano. Dal tuo isolarti dal resto del gruppo, perfino da Yamato.
Forse introdurre Yamato nel discorso non era stata esattamente una buona idea.
La pensiamo diversamente. Lui non riuscirebbe a capire.
Se non gli spieghi come potrebbe mai farlo?
Dannazione, era di nuovo riuscito a farla innervosire.
È complicato...lascia perdere.
Vedi, anche adesso lo stai facendo con me.
Cosa?
Mi allontani.
Sora sentiva il peso dei minuti che passavano inesorabilmente senza ricevere alcuna risposta. Era affranta ma nello stesso tempo arrabbiata.
Perchè non riusciva mai ad aprirsi con lei?
Non è mai stata mia intenzione.
Ma che diamine di risposta era quella? Questa volta aveva oltrepassato il limite.
Però lo hai sempre fatto. Comunque visto che non riesci a parlarne, forse è meglio chiudere quà la conversazione, tanto non abbiamo altro da dirci.
Scusa. Buonanotte.
Una lacrima involontaria s'infranse sull'apparecchio scivolando lungo lo schermo.
Sora si rannicchiò sotto le coperte in posizione fetale, trattenendo a stento i singhiozzi per evitare di svegliare Byomon.
Sei uno stupido, Tai.
Lo schermo s'illuminò di nuovo.
Ci vediamo domani sul terrazzo all'ultimo piano prima delle lezioni.