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Autore: Jessy_Laughlin    05/02/2016    0 recensioni
Jessica, giovane ragazza americana, dopo la morte dei genitori decide di trasferirsi in Russia dove incontrerà Borislav. Uomo dal grande fascino e dall'oscuro passato che porterà la giovane a fare delle scelte importanti
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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𝑅𝓊𝓈𝓈𝒾𝒶: 𝟢𝟥-𝟢𝟤-𝟤𝟢𝟢𝟨 –Новая жизнь (𝒰𝓃𝒶 𝓃𝓊𝑜𝓋𝒶 𝓋𝒾𝓉𝒶)
 

Dalla morte di papà nulla era stato più uguale, le giornate scorrevano tristi esolo Alexander riusciva a farmi veramente stare bene ma sfortunatamente era dovuto partire nuovamente per l'europa lasciandomi da sola con Hanna.
Dio, io amavo mia sorella ma era davvero troppo severa e rigida per me e questo mi aveva portato -con il tempo- ad allontanarmi dall'unica figura femminile che aveva sempre fatto parte della mia vita e riversare tutto il mio amore sul mio meraviglioso cavaliere dai capelli dorati e al dolce angelo che mio padre era diventato.
Avevo passato i 3 anni successivi alla sua morte chiusa in casa a studiare, non mi era permesso uscire ne potevo usare il computer per chattare con evenutali amici e ragazzi. Hanna era diventata così ossessivamente ossessionata dalla mia educazione da non permettermi nemmeno di guardare in tv quello che lei riteneva troppo volgare per una ragazza della nostra classe sociale...si lei era molto legata a questo, non vedeva l'ora di vedermi tutta perfetta e curata scendere le scale di un albergo per il ballo delle debuttanti. Ridicolo. Non ero come lei, non ero come la mamma...o comunque non ero come la mamma che lei aveva creato nella sua mente. Io ero un ottimo mix -come diceva sempre Alex- in me si vedevano l'eleganza e il portamento di mamma e la spensieratezza e la voglia di vivere di papà e -sempre secondo Alex- lui mi amava così tanto perchè in me vedeva la donna che aveva tanto amato ed io vedevo in lui quello che la mamma aveva sempre visto: Un eroe un po' sbadato.
Con un sospiro accarezzai la foto sgranata del mio fratellone sullo schermo striminzito del mio nuovo cellulare. Avevo lasciato l'America da ormai quasi un anno e dopo una breve sosta a Berlino da Alex avevo preso il primo volo per San Pietroburgo sperando di poter iniziare lì una nuova vita, di poter essere felice. Avevo riposto in quella città tutta la mia fiducia...fiducia che però mi venne immediatamente strappata quando -il secondo giorno- venni aggredita da un barbone ubriaco che cercò di violentarmi. Fortunatamente lui era molto /molto/ ubriaco ed io avevo tanta adrenalina in corpo che riuscii a scappare e raggiungere in pochi minuti il mio albergo. Decisi -il giorno seguente- che non avrei raccontato mai a nessuno questa storia e che mi sarei trasferita a Mosca.
Ed era proprio lì che mi trovavo quando – due giorni dopo – ricevetti la chiamata allarmata di Alex

Una volta riposto il mio cellulare in borsa decisi di passare il resto della mattinata in giro per la città . Stavo provando un vestito neroe lungo quando un ragazzo si avvicinò a me dicendo che quello era un invito per la festa di carnevale a casa di Borislav e che ero invitata come tutte le ragazze della città (questo -ovviamente- in ottimo inglese) . Ringraziai il ragazzo per poi scoppiare in una fragorosa risata, non potevo crederci e non vedevo l'ora di raccontare tutto ad Alex così pagai il vestito e dopo aver acquistato un semplice vestito da angioletto corsi in albergo, aprii il mio portatile e iniziai a scrivere

“ ℂ𝕚𝕒𝕠 𝕗𝕣𝕒𝕥𝕖𝕝𝕝𝕠𝕟𝕖!
𝕀𝕖𝕣𝕚 𝕙𝕠 𝕡𝕒𝕤𝕤𝕒𝕥𝕠 𝕝𝕒 𝕘𝕚𝕠𝕣𝕟𝕒𝕥𝕒 𝕒 𝕊𝕒𝕟 ℙ𝕚𝕖𝕥𝕣𝕠𝕓𝕦𝕣𝕘𝕠 𝕖 𝕤𝕒𝕚 𝕔𝕠𝕤𝕒? ℕ𝕠𝕟 𝕖̀ 𝕒𝕗𝕗𝕒𝕥𝕥𝕠 𝕝𝕒 𝕔𝕚𝕥𝕥𝕒̀ 𝕔𝕙𝕖 𝕤𝕡𝕖𝕣𝕒𝕧𝕠 𝕢𝕦𝕚𝕟𝕕𝕚 𝕟𝕚𝕖𝕟𝕥𝕖...𝕙𝕠 𝕕𝕖𝕔𝕚𝕤𝕠 𝕕𝕚 𝕥𝕣𝕒𝕤𝕗𝕖𝕣𝕚𝕣𝕞𝕚 𝕒 𝕄𝕠𝕤𝕔𝕒 𝕖 𝕢𝕦𝕚 𝕤𝕖𝕞𝕓𝕣𝕒 𝕔𝕙𝕖 𝕝𝕖 𝕔𝕠𝕤𝕖 𝕧𝕒𝕕𝕒𝕟𝕠 𝕞𝕠𝕝𝕥𝕠 𝕞𝕖𝕘𝕝𝕚𝕠.
ℙ𝕣𝕚𝕞𝕒 𝕖𝕣𝕠 𝕚𝕟 𝕦𝕟 𝕟𝕖𝕘𝕠𝕫𝕚𝕠 𝕖 𝕦𝕟 𝕣𝕒𝕘𝕒𝕫𝕫𝕠 𝕖̀ 𝕧𝕖𝕟𝕦𝕥𝕠 𝕒𝕕 𝕚𝕟𝕧𝕚𝕥𝕒𝕣𝕞𝕚 𝕒𝕝𝕝𝕒 𝕗𝕖𝕤𝕥𝕒 𝕕𝕚 ℂ𝕒𝕣𝕟𝕖𝕧𝕒𝕝𝕖 𝕕𝕚 𝕦𝕟 𝕔𝕖𝕣𝕥𝕠 𝔹𝕠𝕣𝕚𝕤𝕝𝕒𝕧 𝕢𝕦𝕒𝕝𝕔𝕠𝕤𝕒 𝕤𝕠𝕥𝕥𝕠𝕝𝕚𝕟𝕖𝕒𝕟𝕕𝕠 𝕔𝕙𝕖 𝕖𝕣𝕒𝕟𝕠 𝕚𝕟𝕧𝕚𝕥𝕒𝕥𝕖 𝕥𝕦𝕥𝕥𝕖 𝕝𝕖 𝕣𝕒𝕘𝕒𝕫𝕫𝕖 𝕕𝕖𝕝𝕝𝕒 𝕔𝕚𝕥𝕥𝕒̀!! 𝕋𝕚 𝕣𝕖𝕟𝕕𝕚 𝕔𝕠𝕟𝕥𝕠? ℂ𝕠𝕞𝕖 𝕚𝕟 𝕔𝕖𝕟𝕖𝕣𝕖𝕟𝕥𝕠𝕝𝕒! 𝕄𝕒𝕘𝕒𝕣𝕚 𝕢𝕦𝕖𝕤𝕥𝕠 𝔹𝕠𝕣𝕚𝕤𝕝𝕒𝕧 𝕖̀ 𝕦𝕟 𝕕𝕚𝕤𝕔𝕖𝕟𝕕𝕖𝕟𝕥𝕖 𝕕𝕖𝕚 ℝ𝕠𝕞𝕒𝕟𝕠𝕧...𝕞𝕒𝕘𝕒𝕣𝕚 𝕗𝕒 𝕡𝕒𝕣𝕥𝕖 𝕕𝕖𝕝𝕝𝕒 𝕔𝕒𝕤𝕒 𝕣𝕖𝕒𝕝𝕖 𝕣𝕦𝕤𝕤𝕒!!! 𝕋'𝕚𝕞𝕞𝕒𝕘𝕚𝕟𝕚? 𝕊𝕒𝕣𝕖𝕓𝕓𝕖 𝕤𝕥𝕦𝕡𝕖𝕟𝕕𝕠 𝕡𝕒𝕣𝕥𝕖𝕔𝕚𝕡𝕒𝕣𝕖 𝕒𝕕 𝕦𝕟 𝕧𝕖𝕣𝕠 𝕓𝕒𝕝𝕝𝕠....𝕔𝕠𝕞𝕖 𝕢𝕦𝕖𝕝𝕝𝕚 𝕔𝕙𝕖 𝕤𝕚 𝕧𝕖𝕕𝕠𝕟𝕠 𝕟𝕖𝕚 𝕗𝕚𝕝𝕞!!! 
ℙ𝕣𝕠𝕞𝕖𝕥𝕥𝕠 𝕔𝕙𝕖 𝕗𝕒𝕣𝕠̀ 𝕝𝕒 𝕓𝕣𝕒𝕧𝕒 𝕖 𝕤𝕥𝕒𝕣𝕠̀ 𝕒𝕥𝕥𝕖𝕟𝕥𝕒 𝕒 𝕟𝕠𝕟 𝕕𝕒𝕣𝕖 𝕔𝕠𝕟𝕗𝕚𝕟𝕕𝕖𝕟𝕫𝕒 𝕒 𝕟𝕖𝕤𝕤𝕦𝕟𝕠 𝕕𝕚 𝕝𝕠𝕤𝕔𝕠. ℙ𝕒𝕣𝕠𝕝𝕒 𝕕𝕚 𝕡𝕣𝕚𝕟𝕔𝕚𝕡𝕖𝕤𝕤𝕒 <𝟛
𝕋𝕚 𝕒𝕞𝕠 𝕗𝕣𝕒𝕥𝕖𝕝𝕝𝕠𝕟𝕖 ! 
𝕁𝕖𝕤𝕤𝕪”

Chiusi velocemente il pc e con un dolce sorriso sulle labbra andai in bagno per fare una doccia veloce stando attenta a chiudere ogni porta e finestra. La doccia mi aiutò a rilassarmi e a lavare via il senso di colpa per aver mentito ad Alex ma era necessario. Non potevo dirgli la verità, non potevo dirgli dell'aggressione....doveva rimanere un segreto e come tale lo avrei portato con me nella tomba.

[…]

Era finalmente arrivato il momento di andare! Indossai il mio costume da angioletto e -dopo aver dato una sistemata veloce ai boccoli che avevo appena finito di fare- uscii dalla piccola stanza d'albergo e chiesi gentilmente alla reception di chiamarmi un taxi. Nell'attesa mi avvicinai ad una delle porte finestre che davano sul retro dell'albergo e osservai attentamente il mio costume. La gonna era un po' corta per i mei standard ma comunque /nella parte anteriore/ copriva completamente le cosce mentre in quella posteriore aveva una sorta di coda che arrivava fino al pavimento, il tutto si completava con un corsetto pieno di strass e con scollo a cuore, un paio di ali fatte con della finta piuma e un'aureola che sembrava fatta con del cotone. 
Avevo ancora una mano sull'aureola quando sentii la ragazza chiamare -in un inglese piuttosto buono- il mio nome per indicare l'arrivo del taxi

-Spasiba! -

Esclamai correndo divertita verso l'auto. Era tutto così fantastico, così surreale che mi dimenticai di essere a Mosca e inziai a parlare senza sosta in inglese al povero tassista che mi guardava con aria stralunata per poi annuire al nome di Borislav. Probabilmente quella doveva essere la festa dell'anno e tutti sapevano dove si sarebbe tenuta e questo mi spaventò un pochino. Non sapevo niente di questo Boris, niente di russo e tantomeno sapevo dove stavo andando ma quando ero partita da Denver avevo giurato a me stessa che mi sarei divertita ed era quello che avevo intenzione di fare.

Con un sorriso a trentadue denti stampato sulle labbra, lo stomaco pieno di farfalle e gli occhi lucidi scesi dall'auto dirigendomi verso la meravigliosa villa in stile inglese nella quale si sarebbe tenuta la festa. Il lungo viale era costeggiato -sia a destra che a sinistra- da serie di aiuole potate in maniera tale da rappresentare figure e immagini ben riconoscibili. Una cosa che mi colpì subito fu però la grandissima fontana posizionata al centro del viale, era su più livelli e sulla cima cera un piccolo putto che versava dell'acqua da un'anfora fecendola finire nel piatto più piccolo e poi sempre più giù fino ad arrivare alla base che -mi resi conto successivamente- era a forma di B. Scossi la testa divertita e oltrepassai quella meraviglia arrivando finalmente alla grande porta d'ingresso. Era così grande e maestosa che per qualche istante pensai di fare marcia indietro e tornare a casa ma anche questa volta la mia attenzione venne catturata da qualcosa all'interno della villa. Infatti, in lontanza vidi il ragazzo che quella mattina mi aveva portato l'invito così -sorridendo- corsi da lui per sapere dove trovare Borislav. Volevo ringraziarlo per avermi invitato ad una festa tanto meravigliosa.
Il ragazzo – che scoprirò in seguito chiamarsi Dimitri – m'indicò un uomo seduto in disparte su una poltorna, niente maschera, niente costume. Era lì, seduto, in smoking e con sguardo attento osservava ogni singola ragazza presente nella sala...mi spaventava ma non potevo evitare di guardarlo e di chiedermi come mai fosse così solo ad una festa organizzata da lui.
Con un dolce sorriso decisi di avvicinarmi piano a lui, una volta raggiunto mi schiarii leggermente la voce per attirare la sua attenzione

- Do-Dobryy vecher , Borislav. Io....Io sono Jessica. -

Sussurrai impacciata. Quando il suo sguardo si posò su di me il sangue mi si gelò nelle vene per qualche istante. Aveva gli occhi azzurri, molto più azzurri di quelli di Alexander e un sorriso strano sul volto. Non aveva detto niente da quando lo avevo raggiunto, si limitava a guardarmi e sorridere

-G-grazie per l'invito -

Dissi ancora più goffamente prima di fare un veloce inchino e allontanarmi da lui il pià velocemente possibile. Era un uomo un po' strano , certo, ma la festa era meravigliosa e la gente sembrava divertirsi così decisi di buttarmi tra la folla iniziando a ballare e divertirmi come mai avevo fatto in vita mia.

[…]

Era ormai passata la mezzanotte da un bel pezzo ed era ora di tornare a casa, nel corso della serata avevo più volte sorpeso Borislav a fissarmi ma lì per lì pensai fosse solo suggestione così – dopo aver salutato le poche persone con cui avevo fatto amicizia quella sera – chiamai un taxi e mi diressi velocemente in strada sorprendendomi di quanto velocemente fosse arrivato

-Hilton Hotel, Spasiba -

dissi -questa volta in russo- all'autista che dopo avermi sorriso era partito a tutta velocità verso l'albergo. Una volta arrivata pagai e corsi in camera, avevo i piedi a pezzi e avevo talemnte tanto sonno che più volte rischiai di addormentarmi in ascensore infatti , appena arrivata in stanza, sfilai scarpe, ali e aureola buttandomi poi sul letto e crollando nel più profondo dei sonni

   
 
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