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Autore: Sad_KQar    06/02/2016    3 recensioni
Dal testo:
"Quando le dita forti e robuste del sacerdote le asciugarono le lacrime le parve che il mondo fosse tornato a vivere."
Al custode della mia anima.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Myrha compose sull’altare il corpo dell’uomo che amava alla follia,accarezzandolo con dolcezza,come se una parte di lui potesse ancora sentire il tocco della sua mano.

Sotto alle sue dita la carne era gelida e morta.

Le sue lacrime caddero sulla pietra dorata dell’altare.

Alzò lo sguardo annebbiato sulla figura femminile che la sovrastava,immersa nel buio silenzioso delle rovine.

Bella,ultraterrena,priva di età,la statua ricambiò il suo sguardo con occhi ciechi,colmi di gioia e speranza.

Le parole del libro antico le affiorarono alla mente:”E deponemmo i nostri cari tra le mani aperte del Dio ed,accanto ad essi,il cuore di coloro che li strapparono alla vita..E il Dio ci sorrise benevolo e la Piaga delle Zanne ebbe fine.”

Tornò ad accarezzare con amore il volto del chierico,indugiando sulla cicatrice vistosa che gli deturpava la palpebra destra.

Sei pieno di cicatrici..Pensò.Niente ti è stato facile..

-Andrà tutto bene,amore mio..-Gli sussurrò poi.-Tornerai da me,Anomen…

Per un lungo istante tutto si velò di un pianto che non riuscì a controllare.

La pelle cadaverica e bluastra,i lividi,le guance stranamente smagrite,il rictus che ne contraeva le labbra,i tratti tesi ed angosciati,avevano resa sinistra ed inquietante la bellezza severa e pulita del chierico.

I suoi occhi si posarono sulla ferita al petto che gli aveva inferto,la carne ustionata dal lampo che aveva scagliato.

“Uccidimi!-Il ricordo della voce angosciata di Anomen la  straziò-Uccidimi,ti prego,amore mio!”Le aveva sussurrato con l’ultimo anelito di volontà che era riuscito a racimolare mentre sollevava le mani e le sue dita splendevano di potenza tenebrosa e le lame iniziavano a vorticargli intorno e Bodhi scoppiava in un riso infernale giurando che neppure la morte li avrebbe riuniti.

Le lacrime silenziose della maga gli bagnarono le labbra mentre l’ angoscia e l’orrore dell’atto compiuto la attanagliavano in una morsa che non aveva provato neppure quando si era lasciata cadere in ginocchio accanto al corpo straziato di Gorion,neppure quando aveva inferto il colpo mortale al proprio fratello.

-Ho amato solo te..-Gli disse piano,sfilandosi il paletto dalla cintura e posandoselo accanto,le mani che tremavano.-Non ti lascerò così…

Tolse il cuore dalla sacca:aprì l’involto che lo celava,toccando il muscolo nero e caldo con ribrezzo.

Cuore di demone..

Pensò poi.

E un demone Bodhi era stata nella sua troppo lunga vita,specialmente da quando la sua strada aveva incrociato quella di Myrha..

Almeno mia sorella ha ancora la sua anima…

Pensò la maga,chinando il capo a baciare la rete di cicatrici sottili che il sacerdote aveva sulle mani.

”Tu cancelli così tanto dolore…-Le aveva sussurrato in  una notte di pioggia,nei resti ipotecati ella casa della sua infanzia,dopo averle raccontato delle percosse feroci del padre che lo avevano portato vicino a perdere la vista dall’occhio destro e poi a fuggire per entrare nell’Ordine di Helm.-”Anche il passato cessa di avere importanza.-Le aveva accarezzato il volto con un tocco così lento da sembrare eterno-Con te posso pensare solo al futuro..”

Aveva la voce così piena di tenerezza e di amore che lei si era persa nei suoi occhi scuri,chiedendosi come potesse un tale uomo amare così tanto la prole insanguinata di un dio pazzo...E tutte le domande avevano trovato risposta nei baci e nelle labbra di Anomen Delryn.

Per un lungo istante le notti trascorse tra le sue braccia divennero un ricordo solo,lampi e immagini che conservavano il suo sorriso improvviso,la sua risata,i suoi capelli scuri che scintillavano alla luce della luna,le sue spalle robuste che nascondevano le stelle quando si chinava su di lei,il tepore delle sue braccia quando vi si accoccolava,addormentandosi.

Poi,all’improvviso,le parve che un fremito scuotesse il corpo senza vita del chierico.

Tremando come una foglia gli sollevò il labbro superiore con la punta di un dito.

I canini lunghi e bianchi,simili alle zanne di un giaguaro,parvero scintillare.

-No!

Senza quasi rendersene conto si trovò in piedi,annaspando, posando il cuore nero sulla pietra dorata.

“Amaunator!”Pregò disperata,strappandosi indietro a forza.”Ah!Ti prego!”

E poi vide la mano di Anomen sollevarsi,un artiglio adunco e grifagno.

“No!”Pensò scuotendo il  capo con forza.”No!”

Mentre realizzava l’orrore, dagli occhi della statua emanarono vampe di fiamme bianche e oro che scesero ad avvolgere l’altare,consumando il corpo e il cuore.

Per un attimo a Myrha parve che il cuore di Bodhi stridesse da rabbia impotente,poi,dopo meno di un battito di ciglia,la tenebra tornò,più assoluta di prima.

Myrha batté le palpebre,accecata dal buio improvviso:cercò freneticamente sull’altare ma le sue mani non trovarono nulla.

-Anomen..-Sussurrò con un filo di voce,mentre le gambe le cedevano all’improvviso,lasciandola in ginocchio.-Ah Dei!No!

E poi,mentre il mondo stava precipitando in un abisso senza fine,dalle mani della statua eruppe una luce morbida e liquida che parve addensarsi sull’altare in una sorta di bozzolo-.brillò per un istante,disegnando la sagoma di un corpo umano,la testa che si girava lentamente verso la maga,gli occhi due abissi scuri che la fissavano,poi,lentamente,la  luce fu riassorbita,lasciando solo uno scintillio a rompere il buio.

Sull’altare giaceva Anomen Delryn.

Un respiri rauco gli sollevò il torace,rompendo il silenzio.

La maga gli si ritrovò accanto,barcollando,ridendo e piangendo mentre si portava alle labbra la mano calda e viva del chierico,baciandola più volte e chiamandolo piano,come se quel nome fosse la sola cosa capace di rendere tutto reale.

Quando le dita forti e robuste del sacerdote le asciugarono le lacrime le parve che il mondo fosse tornato a vivere.

 

-Sei tornata a cercarmi..

Le disse piano,tenendola stretta a sé,la voce che vibrava di emozioni trattenute,il primo suono dopo un’eternità di baci e di silenzio.

La maga gli carezzò la guancia e la barba,sorridendogli con tenerezza,la pelle del viso ancora bagnata di salso.

-Come puoi pensare il contrario?

Gli chiese con un dolce rimprovero.

Il chierico la contemplò,gli occhi colmi di amore muto e adorante,le ombre dei tanti,troppi giorni nelle mani di Bodhi non ancora riassorbite.

La baciò ancora,questa volta con una sorta di urgenza,come se un vuoto incolmabile gli fosse sorto dentro.

Proprio come mesi prima assaporò il sentore di mirtillo della sua bocca dolce,scivolando piano sul velluto delle sue labbra.

Come allora,come sempre,Myrha lo ricambiò con l’innocenza di una bambina e la passione di una donna,

Anomen affondò il volto contro il suo collo,immerso nella bufera dei suoi capelli di un oro così chiaro da apparire bianchi in quella luce strana,respirandone la fragranza intensa e impossibile.

Lasciò che lei lo colmasse per lunghi minuti chiudendo la vergogna da qualche parte:sentì le sue piccole mani sfiorargli i capelli con una carezza lenta e titubante.

-Non sono riuscito a resisterle..-Riuscì poi a bisbigliare.-Il suo veleno si è insinuato nel mio cuore,spezzando la mia volontà,gettandomi addosso tutto il livore che marciva nel profondo della mia anima..-Si allontanò un poco per poterla guardare,consapevole dell’umiliazione che gli tingeva le guance e dell’agonia che gli stava velando la voce.-Ti sono venuto meno,Myrha…Ho alzato le mie mani su di te che amo così tanto..

La mano della maga si posò sulle sue labbra,interrompendolo.

Suo malgrado non poté evitare di baciare quelle piccole dita di bimba,lisce e morbide.

-Anche il mio Dio mi ha trovato mancante…

Alitò disperato.

Myrha scosse il capo,soffocata dal dolore atroce delle sue iridi scure.

Gli toccò il viso asciugandogli gli occhi umidi:

-Tu non hai colpa..-Disse piano,la voce che sapeva di pianto.-Bodhi voleva colpire me..Tu sei stato solo una vittima:le vittime sono innocenti..-Batté le palpebre,una lacrima traboccò anche dai suoi occhi.-Non c’è vergogna in questo..

-Myrha..

Bisbigliò,asciugandole a sua volta le lacrime.

Lei voltò piano le testa in un fruscio lussureggiante,posando la guancia contro il suo palmo:

-La tua vita è intrecciata alla mia..Credi davvero che Helm possa intervenire nel destino dei Figli?.-Lo fissò,le lacrime che continuavano a scorrerle sulle guance,un rivolo di pioggia che intenerì il cuore del sacerdote e colmò il vuoto con la certezza del suo amore.-E’ per colpa mia che il suo braccio non ha potuto proteggerti da lei.-Gli toccò il torace.-Io lo sento ancora qui:tu sei nella sua grazia..

Le sfiorò le lacrime con le labbra:

-Tu lenisci così tanto dolore..-Le ripeté come allora..-A costo di farlo tuo e portarne le ferite nel cuore..

La maga riuscì a sorridere:

-Io ti amo..

La strinse maggiormente a sé,respirando la vita del suo corpo delicato,il battito affrettato del cuore contro il proprio:

-Quando ti ho attaccato avrei solo voluto morire..

Myrha lo strinse a sua volta:

-Mi hai supplicato di ucciderti..E l’ho fatto..

La voce le morì in un pianto soffocato.

Anomen le sfiorò la fronte e a linea delicata dello zigomo:

-Mi hai restituito a me stesso,anche ora come allora.

“Mi hai restituito a me stesso..-le aveva sussurrato quella notte,coperto dal sangue delle guardie dell’assassino di suo padre,fuori da quella casa maledetta in cui la sua luce era stata sul punto di spegnersi per sempre.-Non  ti lascerò più..Mia fiamma oscura..”

Ma erano tornati ad Atkatla e la strada di Bodhi si era intrecciata alla loro ancora una volta..

-E’ finita…-Gli rispose piano.-Bodhi è morta per sempre e tu sei vivo..-Ricambiò il suo tocco delicato,perdendosi nel suo respiro.-Amaunator ha cancellato ogni cosa di lei…

Un sorriso sfiorò gli occhi del chierico,allontanando l’angoscia per un istante:

-Come tu possa amarmi è un mistero che non comprenderò mai ma ti amo anche io,Myrha:più di me stesso..-Si permise di respirare il profumo dei suoi capelli,di assaporare la morbida fragranza della sua pelle di velluto.-Sei così preziosa…

Myrha gli posò la testa sulla spalla:

-Posso sentire la luce che allontana le tenebre,Anomen:la sento in te…

-Myrha…

Fece per interromperla ma lei lo guardò negli occhi:

-La sua grazia è in te e tu non devi temere il contrario..-Scosse piano la testa.-Da quando il mostro si è destato avverto la presenza di Helm con maggiore intensità:non ti ha trovato mancante.--Gli prese il viso tra le mani.-Rinnova la tua comunione con lui,stanotte:non avere paura e non provare vergogna..Le ombre dei tuoi occhi svaniranno,amor mio…

Le accarezzò una guancia:

-Dove sono gli altri?

Un lieve sorriso le incurvò le labbra rosate:

-Ad Atkatla.

 

Si sollevò su un gomito,osservandola dormire,il fuoco che tingeva di rame e bronzo i suoi capelli sparsi.

Toccò delicatamente il suo volto tirato,attento a non svegliarla.

”Sei sfinita..”pensò con dolore.

Eppure era arrivata lì,dopo aver distrutto Bodhi e la sua congrega,contenendo la potenza mostruosa del suo sangue che reclamava la libertà e la vita,controllandolo e imprigionandolo con una forza quasi titanica,una lotta quotidiana quasi ai limiti dell’esistenza..

Le coprì la spalla nuda con il candore pesante della pelliccia di lupo invernale che le aveva donato tempo prima: si alzò a sedere , infilandosi la tunica e scivolando lentamente dal giaciglio senza rumore.

Trattenne un moto di inquietudine,inginocchiandosi,il capo chino,le braccia allargate in una muta supplica.

“Oh mio Signore..”

Pregò.

 

E discese.

Discese nel profondo della sua anima dove Bodhi gli aveva mostrato solo tenebre e livore e odio,negli abissi dove si era sentito mancante verso il suo dio..Nel profondo di sé stesso dove Myrha vedeva la luce.

Stretto alla voce di lei non permise all’oscurità di fermarlo ma discese ancora,affrontando ad una  ad una le tenebre che erano parte della sua umanità.

Non si fermò all’oscurità della sua furia berserk ma continuò sino a vedere il dolore per la morte di suo padre,scese sino ad assorbire il rancore  per le percosse subite e a vedere il disgusto per sé stesso,incapace di sottrarsi a quella rabbia immotivata.Non volle fermarsi alla morte di Moira ma proseguì ancora,conoscendo la propria colpa e il proprio castigo,vedendo la libertà assoluta di sua sorella e il suo desiderio di tenere insieme qualcosa che poteva ancora chiamarsi famiglia.

Discese ancora in sé stesso,tra i ricordi senza buio che palpitavano nella sua anima,tra i suoi occhi così neri da essere simili alla notte più profonda.nel sole del suo sorriso,nella cascata della sua risata..Là,dove non esisteva nulla al di fuori di lei.

La respirò.

E come tanti anni prima raccolse tutto sé stesso,la sua vergogna e il suo orgoglio,la sua angoscia e la sua gioia e glieli offrì.

Si aprì totalmente a lui.

La luce totale della sua presenza lo invase.

Non si accorse delle lacrime che gli rigavano il volto,del battito impazzito del cuore:la sensazione di completezza lo sopraffece.

Come un passero sperduto la sua anima fu cullata dalla presenza totalizzante di Helm.

Non sei stato pesato né trovato mancante..Ma il destino dei Figli è al di fuori di noi:non ci è permesso intervenire.

Lento e inesorabile,consolante e potente,lo spirito di Helm si stratificò nella sua anima.

Hai legato la tua vita alla sua:sei lontano da ogni mio intervento.

Il chierico ansimò.

La benevolenza del Dio si fece più intensa.

Ma sei il più amato tra i miei sacerdoti,il più degno della mia parola:sii benedetto.

E la presenza semplicemente ascese.

Per lunghi istanti Anomen non riuscì a respirare,sopraffatto dall’intensità nuova della propria aura,certo soltanto della grazia di Helm..

 

-Come vedi avevo ragione.

Il sussurro dolcissimo lo fece volgere di soprassalto.

Myrha era ancora distesa,avvolta accuratamente nel mantello,le palpebre abbassate a velarne gli occhi intensi.

Gli  si schiusero le labbra nel vedere il sorriso di lei.

Le fu accanto in un istante:lei si sollevò a sedere,tenendosi il mantello addosso,sorridendo con la gioia di una bambina,gli occhi aperti,spazi immensi sul suo cuore.,

Le si sedette a fianco, baciandole i capelli e attirandosela in grembo:

-Tu sei la mia saggezza e la mia sapienza,dolce signora.

Le rispose,la voce venata di divertimento,cingendola tra le braccia.

La maga si accoccolò meglio contro il suo petto,lasciando che il battito forte e regolare del  cuore di lui le cantasse una romanza senza parole.

Il chierico le prese una mano,sfiorandole lentamente le dita con le labbra,indugiando sul suo palmo morbido,scostandole i bracciali,risalendo piano la pelle delicata del polso:

-Svaniranno anche le tenebre..

Le sussurrò dolce.

Il sorriso straordinario,bellissimo della donna che amava fu un sole nelle sue mani.












 
  
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