06/02/2016
4 recensioniL’attesa
Se c’è un momento dell’amplesso che Rogue preferisce, quello è il momento dell’attesa.
È quell’attimo sospeso in cui Minerva è interamente spalmata su di lui e lo sovrasta dall’alto con il volto a pochi centimetri dal suo: i lunghi capelli scuri, liberi dai codini e dalle trecce che è solita portare, gli solleticano piacevolmente il viso, gli occhi da gatta lo guardano con desiderio, le labbra rosse sono piegate in un sorriso che forse è più un ghigno malizioso.
«Rogue», soffia la maga sfiorandogli uno zigomo con il dorso della mano.
Rogue, le orecchie colme di quella voce così pregna d’eccitazione, le narici invase da quel profumo così sensuale, sente rimescolarsi tutto all’altezza dello stomaco [o poco più in giù] e, nonostante la voglia impellente di far sua Minerva, non può far altro che amare quell’attesa lunga ma infinitamente piacevole, e desiderare di poterla vivere ancora qualche secondo. Perciò si limita a premere i polpastrelli sulla schiena della donna come a voler sprofondare nella pelle liscia e calda. Sente i suoi seni grandi e morbidi premuti contro il torace, i bacini che strusciano l’uno con l’altro alla ricerca di sollievo, le cosce toniche di lei saldamente strette intorno alle sue [ha forse paura che scappi? ma dove dovrebbe andare, Rogue, se ha già trovato il suo posto nel mondo?].
Sono così presi l’uno dall’altro che niente, assolutamente niente potrebbe interrompere quel loro personale idillio. Nemmeno il cigolio della porta, nemmeno l’elegante «Oh cazzo» pronunciato da Sting, nemmeno l’urletto fuoriuscito dalla bocca di una Yukino rossa in volto come un peperone.
Rogue e Minerva si voltano all’unisono verso i compagni i quali sono immobili sulla soglia della porta, entrambi in accappatoio, probabilmente di ritorno dalle terme, e si maledicono di aver dimenticato di chiudersi a chiave nella foga di baciarsi contro la parete, mezz’ora prima.
Dalle guance di Yukino il rossore raggiunge quelle di Rogue e forse perfino quelle di Minerva, ma basta un sonoro «Sparite!» da parte di quest’ultima per mandare via Sting e Yukino a gambe levate.
Quando la porta è di nuovo chiusa e la stanza di nuovo silenziosa, Minerva torna a guardare Rogue al di sotto di lei. «Dov’eravamo rimasti...?».
Rogue la afferra improvvisamente per i fianchi e, con un movimento veloce, ribalta le posizioni, ritrovandosi a sovrastarla. Le blocca i polsi sul cuscino, la bacia sulle labbra, si spinge contro di lei facendo scontrare le loro intimità. Minerva percepisce quanto è eccitato, quanto lui la desidera, e non può far altro che ghignare compiaciuta. «Oh, ora ricordo».
Non ci sono mai state dichiarazioni al chiaro di luna, tra loro. Tutto è cominciato con un bacio da parte di Minerva, dato più per gioco che per altro, poi semplicemente a quel bacio se ne sono aggiunti altri, finché non si sono entrambi ritrovati stretti l’uno all’altro, su un letto sfatto, con il fiatone e il cuore in tumulto, scoprendosi più simili di quanto abbiano mai pensato, più in sintonia di quanto abbiano mai immaginato.
E come tutto è cominciato, in silenzio, senza bisogno di parole, così Rogue non ha bisogno di chiedere il permesso per interrompere l’attesa. Sa già che Minerva è pronta per lui, calda e accogliente, e non aspetta altro che sentirlo dentro di sé per potergli allacciare le gambe intorno alla vita, aggrapparsi alle sue spalle e graffiargli la schiena.
Perché è quello l’unico modo in cui lei riesce a dirgli che sì, dannazione, lo ama.
A qualche parete di distanza, Sting bacia Yukino con una certa urgenza, le mani che le slacciano frettolosamente l’accappatoio e vagano impazienti lungo il suo corpo pallido e sinuoso. «Divertiamoci anche noi», le ha proposto dopo aver beccato Rogue e Minerva.
Yukino, ridacchiando e gettandogli le braccia al collo, si è trovata perfettamente d’accordo.
Note dell'autrice:
La storia si ispira a QUESTA IMMAGINE un po' hot, con la sola differenza che la ragazza non è Minerva, ma Kagura. Dettagli :D
E ovviamente non poteva mancare l'accenno StingYu. Scusate, ma non ne posso fare a meno, è un po' il mio marchio di fabbrica ahah.
All'inizio la Rogue/Minerva non mi suscitava granchè, poi la mia amica Irma mi ha fatto notare quanto questi due siano sexy insieme, quindi la ringrazio infinitamente e ringrazio tutti voi che leggete le mie ff in questo fandom. Mi farebbe piacere sapere cosa pensate di questa storiella ♥
Soly Dea
Se c’è un momento dell’amplesso che Rogue preferisce, quello è il momento dell’attesa.
È quell’attimo sospeso in cui Minerva è interamente spalmata su di lui e lo sovrasta dall’alto con il volto a pochi centimetri dal suo: i lunghi capelli scuri, liberi dai codini e dalle trecce che è solita portare, gli solleticano piacevolmente il viso, gli occhi da gatta lo guardano con desiderio, le labbra rosse sono piegate in un sorriso che forse è più un ghigno malizioso.
«Rogue», soffia la maga sfiorandogli uno zigomo con il dorso della mano.
Rogue, le orecchie colme di quella voce così pregna d’eccitazione, le narici invase da quel profumo così sensuale, sente rimescolarsi tutto all’altezza dello stomaco [o poco più in giù] e, nonostante la voglia impellente di far sua Minerva, non può far altro che amare quell’attesa lunga ma infinitamente piacevole, e desiderare di poterla vivere ancora qualche secondo. Perciò si limita a premere i polpastrelli sulla schiena della donna come a voler sprofondare nella pelle liscia e calda. Sente i suoi seni grandi e morbidi premuti contro il torace, i bacini che strusciano l’uno con l’altro alla ricerca di sollievo, le cosce toniche di lei saldamente strette intorno alle sue [ha forse paura che scappi? ma dove dovrebbe andare, Rogue, se ha già trovato il suo posto nel mondo?].
Sono così presi l’uno dall’altro che niente, assolutamente niente potrebbe interrompere quel loro personale idillio. Nemmeno il cigolio della porta, nemmeno l’elegante «Oh cazzo» pronunciato da Sting, nemmeno l’urletto fuoriuscito dalla bocca di una Yukino rossa in volto come un peperone.
Rogue e Minerva si voltano all’unisono verso i compagni i quali sono immobili sulla soglia della porta, entrambi in accappatoio, probabilmente di ritorno dalle terme, e si maledicono di aver dimenticato di chiudersi a chiave nella foga di baciarsi contro la parete, mezz’ora prima.
Dalle guance di Yukino il rossore raggiunge quelle di Rogue e forse perfino quelle di Minerva, ma basta un sonoro «Sparite!» da parte di quest’ultima per mandare via Sting e Yukino a gambe levate.
Quando la porta è di nuovo chiusa e la stanza di nuovo silenziosa, Minerva torna a guardare Rogue al di sotto di lei. «Dov’eravamo rimasti...?».
Rogue la afferra improvvisamente per i fianchi e, con un movimento veloce, ribalta le posizioni, ritrovandosi a sovrastarla. Le blocca i polsi sul cuscino, la bacia sulle labbra, si spinge contro di lei facendo scontrare le loro intimità. Minerva percepisce quanto è eccitato, quanto lui la desidera, e non può far altro che ghignare compiaciuta. «Oh, ora ricordo».
Non ci sono mai state dichiarazioni al chiaro di luna, tra loro. Tutto è cominciato con un bacio da parte di Minerva, dato più per gioco che per altro, poi semplicemente a quel bacio se ne sono aggiunti altri, finché non si sono entrambi ritrovati stretti l’uno all’altro, su un letto sfatto, con il fiatone e il cuore in tumulto, scoprendosi più simili di quanto abbiano mai pensato, più in sintonia di quanto abbiano mai immaginato.
E come tutto è cominciato, in silenzio, senza bisogno di parole, così Rogue non ha bisogno di chiedere il permesso per interrompere l’attesa. Sa già che Minerva è pronta per lui, calda e accogliente, e non aspetta altro che sentirlo dentro di sé per potergli allacciare le gambe intorno alla vita, aggrapparsi alle sue spalle e graffiargli la schiena.
Perché è quello l’unico modo in cui lei riesce a dirgli che sì, dannazione, lo ama.
A qualche parete di distanza, Sting bacia Yukino con una certa urgenza, le mani che le slacciano frettolosamente l’accappatoio e vagano impazienti lungo il suo corpo pallido e sinuoso. «Divertiamoci anche noi», le ha proposto dopo aver beccato Rogue e Minerva.
Yukino, ridacchiando e gettandogli le braccia al collo, si è trovata perfettamente d’accordo.
Note dell'autrice:
La storia si ispira a QUESTA IMMAGINE un po' hot, con la sola differenza che la ragazza non è Minerva, ma Kagura. Dettagli :D
E ovviamente non poteva mancare l'accenno StingYu. Scusate, ma non ne posso fare a meno, è un po' il mio marchio di fabbrica ahah.
All'inizio la Rogue/Minerva non mi suscitava granchè, poi la mia amica Irma mi ha fatto notare quanto questi due siano sexy insieme, quindi la ringrazio infinitamente e ringrazio tutti voi che leggete le mie ff in questo fandom. Mi farebbe piacere sapere cosa pensate di questa storiella ♥
Soly Dea