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Autore: ImmaEFP    08/02/2016    2 recensioni
Dopo cinque mesi,le cose cambiano,i ruoli si invertono. Risentimenti,rinunce,lacrime. La rabbia negli occhi,la delusione di se stessa. Ritrovarsi a vivere nei ricordi e far di tutto pur di inseguire i propri sentimenti. Stavolta però nulla è così semplice..
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ecco un altro capitolo pronto da ieri sera!
Volevo premettere alcune cose. Inanzitutto dirvi che ho cercato di modificare il mio modo di scrivere,che a volte risultava troppo lungo e noioso,almeno per qualcuno. Sicuramente ci tengo ancora a dare spiegazioni precise e dattagliate,ma cercando di far parlare più spesso i nostri Gaudini. Non per vantarmi,ma credo di essere abbastanza soddisfatta del modo in cui ho scritto. Mi sono proiettata per la prima votla nel cercare di fargli assumere una forma decente,di equilibrare le parti,e soprattutto di inserire termini che non vadano a ripetersi! 
Da qui,cambieranno molte cose..e non parlo solo di scrittura!

 
Non si era mai sentita così.

La luce del giorno si infilò attraverso la finestra destandola da quel sonno che era tardato ad arrivare. 
Dovette strofinarsi gli occhi per inquadrare la figura al suo fianco,che con il forte bagliore di luce,non riusciva a focalizzare. 
Era lì,disteso al suo fianco,voltato nella sua direzione. 
Stava dormendo beatamente e lei riusciva a sentire il suo respiro leggero e regolare.
Sorrise d'impulso sollevandosi con il capo e restò a scrutare i lineamenti del suo viso. 
Quello che più le era mancato indubbiamente era il profilo perfetto delle sue labbra. Gli posò un dito sopra,facendo però attenzione a non svegliarlo. Erano così lisce,morbide,sentiva ancora il suo sapore. 
Chiuse per un istante gli occhi,andandosi a scontrare con i ricordi meravigliosamente intensi di quella notte.
                                                                                      ***
Erano stati risucchiati dal vortice di quel sentimento bollente,che per entrambi non era assolutamente cambiato. Forse,dopo l'esperienza che avevano vissuto,stando uno lontano dall'altro,sia fisicamente che sentimentalmente,qualcosa era anche aumentato. 
Forse il desiderio,la passione,la voglia di scoprirsi,di conoscersi. 
Perchè forse in fondo di loro,sapevano ben poco. 
Non è bastato guardarsi negli occhi,o soffocare le distanze,o credere nel destino. Serviva una prova schiacciante,in grado di unirli per sempre. In grado di contenere non solo la felicità o lo star bene insieme,ma anche e sopratutto la consapevolezza di appartenersi,di volere costruire un futuro. 
Avvolti dal rumore silenzioso dei loro respiri,le loro mani si perlustravano attentamente,le palpebre si schiudevano per assaporare le labbra,per graffiarsi la pelle nuda,i loro corpi si fondevano perfettamente,mentre tutte quelle paure,quelle insicurezze scomparivano come le onde del mare che cancellano i passi imprecisi sulla riva. 
Ignorarono entrambi il resto del mondo.
Avevano perso la ragione. Quei mesi lontani da loro,tutto quello che era accaduto nel frattempo,Erica,Tommy,Renzo,Livia..niente poteva condizionarli. 
Nessuno poteva permettere loro di annietare quel momento.
Tenendosi per mano avevano capito che quel momento lo stavano cercando da ancora prima di stare insieme,e soprattutto durante la loro relazione,ma questo,non era mai arrivato. 
Forse perchè non avevano avuto un attimo tutto per loro,senza fraintendimenti,senza complicazioni o imprevisti.
O c'era Renzo,o c'era Livietta con i suoi problemi,o le indagini,o il passato. 

O forse perchè non avevano saputo cercarlo. Gaetano si era permesso di cedere alla passione soltanto nel momento in cui aveva constatato che quel sentimento,quella storia era voluta anche da Camilla. 
Aveva avuto più di una certezza negli ultimi mesi. 
Anzitutto,Camilla aveva avuto finalmente il coraggio di confessargli quello che provava,anche se lui,apparentemente,era stato impassibile. 
In realtà,il suo intento era quello di influenzarla,vedendo a che punto sarebbe arrivata,che cosa sarebbe stata disposta a fare per lui,per conquistarlo,dopo il suo primo rifiuto. 
Ci era passato solo e sempre lui per quel vicolo stretto e buio,di cui trovarne l'uscita è a dir poco difficile. 
L'unica cosa che non sfuggì a entrambì era il modo in cui erano stati insieme,la condizione in cui avevano fatto l'amore. 
Anche se,questo non mortificò però la situazione. 
Gaetano aveva tradito Erica. 
Camilla non era più la sua fidanzata,ma la sua amante. 
Almeno fino a quando lui non avesse avuto il coraggio ci raccontare la verità alla donna che in effetti era a poco da loro. 
Che cosa gli avrebbe raccontato al suo ritorno? Erica era sicuramente rientrata. 
Ma la cosa,nuovamente,passò in secondo piano. 
C'erano solo loro due. 

Dopo aver riscoperto quel lato ardente e carezzevole,dopo aver raggiunto l'amplesso,si staccarono,restando uniti in un abbraccio. Non per paura di essere strappati via dal passato,ormai,ovviamente dopo le rispettive spiegazioni,erano pronti a metterci una pietra sopra.
Quello era un accordo,una promessa.
Restarono così per qualche minuto,poi,spinti ancora dalla voglia di recuperare il tempo perduto,si trascinarono in camera da letto.
I loro corpi atterrarono uno sull'altro,facendo riemergere una sorta di domanda nella testa del commissario.
''Noi due,che cosa siamo?'' Ma quello non era il momento adatto per chiederglielo,anche perchè lei,non poteva di certo rispondere ''Non siamo una coppia,ma non è detto che non possiamo diventarlo.''
 Lo leggeva nei suoi occhi.
Quell'istante,lo desiderava davvero,e non per compiacimento,ma solo e solamente perchè era il movente del crimine più bello che avesse mai commesso. Il primo e l'ultimo. Innamorarsi di lui.
Gaetano questo lo sentiva,e tutti i suoi dubbi,il 'non sono sicuro di noi' erano spariti come in un lampo.
Faceva l'amore con lei in una maniera talmente leggera e pacata,che sentiva essere arrivato davvero il momento giusto. 
Forse quando cominciò la loro storia,quella notte,nessuno pensò alle probabili conseguenze. Gaetano,infondo,davanti alla realizzazione del suo più grande desiderio,non considerò il fatto che Renzo,dall'altra parte del cortile,avrebbe cercato di impedire quella storia,in tutti i modi. 
Oppure che si sarebbe ritrovato la porta 'sbattuta' in faccia più volte perchè in quei momenti contava prevalentemente il matrimonio di Livia. 
Gaetano non poteva sapere che dopo quella sera,sarebbero cambiate molte cose. Quella storia non era andata poi come si aspettava,non come aveva programmato nella sua testa ogni volta che pensava a lei. Un conto era immaginarsi con lei,e un'altro,stare con lei. 
Questo l'ha potuto sapere solo nel momento in cui,gli atteggiamenti di Camilla erano divenuti enigmatici. 
Spesso la sentiva distante,lontana,pentita..e questo lo speventava più di tutto.
Aveva il timore che lei,non sentisse quel rapporto,quella storia,nello stesso modo in cui lo sentiva lui. 
Gaetano non poteva sapere che l'inizio del sogno sarebbe stato anche la fine della sua esistenza. 
Camilla,invece,dal canto suo,non aveva di certo messo in dubbio quanto fatto con il suo commissario,anzi,per la prima volta,aveva davvero paura di svegliarsi. 
Quello era il sogno più bello.
 
A frenarla poi,era stata quella paura,quel terrore che appariva nel momento in cui si rendeva conto che quella storia stava diventando davvero importante. 
E non solo.
Il fatto che lei ci stesse così bene,che sentiva di essere totalmente cambiata con lui,la trascinava in una sorta di oblio. 
Non si riconosceva più.
Per tanti anni aveva frenato quel sentimento che sicuramente provava nei confronti di Gaetano. 
Aveva contenuto il desiderio di starci al bacio,di non rifiutare le sue avances,e poi,si era trovata,così,tutto ad un tratto,a letto con lui. 
Non che la cosa ovviamente le portasse rammarico o sensi di colpa. Camilla,dopo la fine del suo matrimonio,l'aveva capito,e anche se era tardi (o forse no),voleva stare solo con Gaetano.

Paura. Paura di non potergli dare qualcosa,di ricambiare il sentimento nel modo giusto. Soltanto perchè non le restava più niente. Aveva perso la fiducia,la contentezza,la voglia di rimettersi a nuovo e ricominciare una nuova vita. Come poteva appagarlo di tutto quello che lui aveva fatto per lei in dieci anni,se non riusciva neppure ad amare se stessa? 

Tutto questo però,nessuno dei due se l'era ancora detto,o almeno,non lo ritenevano importante. Nella loro relazione mancava il dialogo,il confronto, o comunque quei pochi minuti a loro disposizione preferivano consumarli in modo appagabile.
Era arrivato il momento giusto per farlo,per dirsi tutto. 
Ma ci avrebbero pensato soltanto al risveglio. Quella notte,dopo aver rifatto l'amore,si addormentarono uno nell'altro,con il calore dei loro respiri a difenderli
                                                                                   ***
Precipitosamente gli carezzò una guancia. 
Gaetano era a petto nudo,e il lenzuolo bianco di seta leggera,gli copriva fortuitamente il bacino.
Non poteva credere ai suoi occhi. 
Quella visione aveva dei poteri straordinari su di lei. 
I suoi pensieri divagavano,era completamente ridestata. 
Era assolutamente il risveglio più tranquillo degli ultimi tempi. 
Custodiva quel momento gelosamente.
Il tocco delicato delle sue dita lo smossero dal sonno. 
Dischiuse gli occhi sentendo il calore delle sue mani che rapidamente andavano a intrufolarsi nei suoi capelli biondi e morbidi,e quest'ultimo gesto,gli provocò un meraviglioso e tenue sorriso.
Il sorriso di chi ha davanti a sè la felicità. 
Si allungò con il collo verso di lui,lasciandogli un bacio mielato ma dal quale lui non si sarebbe mai voluto staccare. Effettivamente,quando lei divise i volti,l'afferro per il collo e la condusse magicamente in un altro bacio violento e incontrollato. 
Era disposto anche a dimenticare tutto in quel momento,nulla aveva più importanza se non ricominciare dall'inizio. Una sorta di teletrasporto nel passato,per riordinare i loro sentimenti e viverli in maniera giusta,ricucire la dove qualcosa era stato bruscamente strappato,senza commettere gli stessi errori.
Lei era incantevole. 
Nessuna parola,nessun gesto poteva contenere tutta quella bellezza. 
Camilla,distesa sul fianco,si presentava completamente scoperta. Tirò lo sguardo sul suo corpo asciutto,le curve al punto giusto,i seni piccoli,le sue dita affusolate che incrociavano il mento,e quel sorriso epidemico,che non aveva terapie. Ma anche se fossero esistite,non le avrebbe cercate. Voleva morirci dentro.

-Come hai dormito?- si accostò leggermente a lei,e intrecciò la sua mano con quella di Camilla.

-Non dormivo così bene da quando ci siamo lasciati.- 

-Veramente sei stata tu a lasciarmi.- mugugnò in modo assolutamente ingenuo.

-Quanto hai ragione..Non avrei mai voluto.- gli strinse la mano d'impulso come per chiedergli scusa.

-Che cosa ti ha spinta a prendere quella decisione Camilla? Perchè l'hai fatto?- blaterò con un espressione seria,assorta per un attimo nel passato.
Camilla non proferì parola e rimosse gli occhi da quello sguardo magnetico.

-Camilla..- le sololevò lo sguardo,incastrandolo divinamente con il suo -Se ho fatto l'amore con te questa notte,vuol dire che ho intenzione di ricominciare,a costo di metterci una pietra sopra,di uscire da quella porta,lasciando il passato alle spalle,ma voglio che tu ti senta libera con me,di dire tutto quello che senti. E non intendo solo quando stai bene,ma soprattutto quando c'è qualcosa che non va,quando non sei sicura di una determinata situazione. Vorrei che tu ti aprissi di più. Perchè lo so che il motivo principale della rottura del nostro rapporto è stato questo,ma io ti ho mai contestato una tua parola? Neanche quando avevi torto mi sono permesso di farti pesare la cosa. Ho sempre chiuso un occhio,perchè l'amore che provo per te,è incondizionato.- 

A quelle parole,Camilla si ricredette. Gaetano non aveva mai preteso nulla da lei,se non quello di starle accanto,in qualsiasi vesti.  

-Gaetano io...- non sapeva da dove partire,perchè forse neanche quello che sentiva di volergli dire poteva colmare il vuoto che gli aveva lasciato. 

-Camilla,voglio solo la verità,e quando ti sentirai pronta,ma se non sei sicura di quello che abbiamo fatto stanotte,ti prego di dirmelo ora.- le spostò una ciocca dei suoi capelli ricci che le corpivano l'occhio sinistro. Si sentì attraversare da una scarica elettrica che la riportò al presente. Forse era il momento di mettere un punto al passato.

-Certo che sono sicura. Ho fatto di tutto per farmi perdonare,non potevo perdere quest occasione.- sorrise allungano una mano al suo viso e contemplarlo con una carezza.

-E allora cosa c'è che non va? Perchè quell'espressione?- 

-Perchè mi sento in colpa,e non solo per quello che è successo tra di noi..- 

-E per cosa?-

-Perchè non so se ti merito. Ho sbagliato tutto nella mia vita Gaetano. Tutto quello che ho fatto,non l'ho fatto per me,ma solo per quello che desideravano gli altri. Ho fatto delle scelte che forse non volevo prendere sul serio. Non ero consapevole di quello che poi sarebbe potuto accadere. All'inizio si sta bene,lo si vuole davvero,e tu lo sai che poi si sceglie sempre il posto in cui si è stati bene,magari però non è davvero quello giusto. Ti ritrovi imprigionata in una vita che non senti tua,che non ti appartiene più come una volta. Non potevo stravolgere tutto quello che avevo costruito,anche se in modo meschino. Non so per quale assurdo motivo,ma non ho mai saputo allontanarmi dalla mia vita con Renzo,forse perchè avevo imparato a coinviverci. Il nostro è stato sempre un rapporto monotono,ripetitivo. I momenti erano più o meno gli stessi. Lavoro,casa,scuola,Livietta. E in quei momenti nostri...- Gaetano,totalmente concentrato sulla donna,a quelle ultime parole la fermò,posandole un dito sulle labbra.

-Risparmiati i dettagli però.- rise ironicamente,lasciandola poi continuare.

-Si,Gaetano,non interrompermi.- tirò un sospiro,non uno dei migliori e si concentrò nella ricerca delle parole.  -Solo in quei momenti si cercava di star bene. Nel resto delle nostre cose,mancava qualcosa,quella scintilla. Quando parlavamo,o quando ci guardavamo negli occhi,non mi sentivo piena. Come quando invece lo ero con te. Perchè nell'esatto momento in cui ti incontravo,sentivo una scossa,una sensazione di contentezza,come se fossi completa.- 

-Ho capito Camilla,ma dovremmo parlare di quello che è successo a noi. Cosa c'entra questo?-

-Perchè è stato proprio in quei momenti che io l'ho capito. Per stare bene,sempre,avevo bisogno di te e non solo fisicamente. Avevo bisogno del modo in cui solo tu sapevi guardarmi,o delle parole che solo tu potevi dirmi. Avevo bisogno di te,e lo sapevo. E' per questo che non mi sono mai voluta allontanare,e che ogni volta che succedeva,mi sentivo di nuovo smarrita. A me bastava sapere che tu c'eri sempre e comunque.. Sapevo che qualsiasi cosa saresti stato disposto a sostenermi,ad aiutarmi,e questo per me era immenso,appagabile. Già in quel modo mi riempivi totalmente.Non mi sento in colpa per Renzo,ne tantomeno mi pento della mia scelta.Il nostro matrimonio era finito da un pezzo,lui non centra. Il punto è un altro Gaetano.- abbandonò quegli occhi azzurro profondo e si perse nel vuoto.

-Che cos'è che ti tormenta Camilla? Il passato per me è passato,non devi sentirti afflitta da quello che è successo,dalle scelte che hai preso quando ancora stavi con tuo marito,o meglio,con il tuo ex marito.- si corresse sorridendo ironicamente per il bluff,le prese una mano e la chiuse nel suo pungo delicatamente. 

-Non è il nostro passato che mi spaventa,almeno non quando io ero ancora sposata con Renzo.-

-Dici per quello che abbiamo vissuto insieme?-
Si limitò ad annuire con il capo,divagando con la mente in alcuni momenti dove si era sentita fragile,insicura,ma non del loro rapporto. Di se stessa.

-Quando la nostra complicità,la nostra intesa,la nostra collaborazione,la nostra profonda amicizia si è trasformato in qualcos'altro,qualcosa di molto più forte e vero,mi sono sentita intrappolata in due bivii. Da una parte vedevo la strada verso il mio futuro con te,senza Renzo,senza le tue ex compagne. In una casa tutta nostra,con una famiglia allargata e magari un figlio da crescere insieme,che portasse il tuo cognome. Un futuro senza contrasti,facile da raggiungere. Ma dall'altra,c'era il buio,il vuoto. Un abisso profondo che mi faceva ritornare sui miei passi. Non ero in grado di darti niente Gaetano,neppure quel sentimento che provavo realmente,da tutta una vita. Avevo perso tutto. Tu,invece,hai fatto molto più di quanto avevi già fatto. Eri arrivato a superare l'impossibile,pronto anche ad andare in capo al mondo con me. Io,invece,da stupida quale sono,ho lasciato tutto. Ho creduto di potermela cavare anche da sola,di essere "libera e indipendente".-

-E' proprio così che hai detto..- smontò le parole Gaetano,ritornando con la mente a qualche mese prima,davanti a quel distibutore da caffè che avrebbe preso a pugnate fino a sanguinare. Il suo sguardo un pò amareggiato,ma sicuramente molto più appacificato.

Camilla,per quanto cercasse di smentire le sue parole,sapeva di aver fatto un male irreparabile,almeno per un lungo tempo. Che un ceffone sarebbe stato sicuramente meno doloroso. Sentirlo ora pronunciare con quel tono dall'uomo ancora disteso accanto a lei,era una mazzata bella pesante. In quel momento capì quanto fosse stata per lui dura digerire quelle due parole,così semplici ma allo steso tempo violente.

-Gaetano..- le si formò un nodo alla gola,il suo respiro sembrò quasi cessare,ma l'uomo,abbozzando un sorriso,le fece riprendere ossigeno. 

-E' passato anche quello.- Sicuramente stava ancora metabolizzando nella sua testa quel discorsetto che non faceva una piega. Lui aveva fatto e detto ciò che aveva potuto per lei,perchè era stato ripagato in quel modo? Sapeva che c'era dell'altro sotto. 

-Anche se non ti credo..Lo so di essere stata una stupida,di averti ferito e anche tanto,nel modo peggiore che esista. In quel momento mi sono sentita persa. Avevo dimenticato il moivo per il quale aveva deciso di continuare a vivere. Sai quando credi di potercela fare e ti ripeti che è la volta buona? Che non rischi di ritrovarti nella stessa situazione in cui ci sei già finita? E per di più due volte? Così mi sono sentita con te. Unita,completa come un puzzle.Sembrava tutto così facile. Qualcosa si è rotto quando ti ho guardato negli occhi dopo qualche mese che stavamo insieme.- 

-Oddio,che c'hai visto di diverso nei miei occhi?- 

-Non scherzare.-

-Volevo solo sdrammatizzare.- 

-Sei pessimo.- lo giudicò accennando un sorriso. -Qualcosa mi diceva che stavi diventando molto più di quanto credevo. Avevi persino superato le mie aspettative. Mai nessuno aveva condizionato le mie scelte. Ho cominciato a vedere nel nostro amore quello che avevo sempre cercato. L'unica cosa in grado di unirmi e distruggermi nello stesso momento. Era una sensazione mai provata prima,qualcosa di imparagonabile al mio precedente matrimonio. Mi hai riempito il vuoto che avevo dentro da anni,hai assopito il mio incubo più grande,hai stravolto la mia vita facendo scomparire quella parte legata a qualcuno che invece di me si era dimenticato già da tempo. Sapevo che non sarei riuscita più a farne a meno,che la mia esistenza era condizionata dalla tua. E lo sai che io,non ho mai dipeso da qualcuno. Preferisco pensarla di testa mia,agire per conto mio,fare quello che mi pare infrangendo pure le regole. Ecco,è stato questo che mi ha spaventata..- si interruppe dipingendo sul volto un'espressione dispiaciuta,elaborando a mano a mano,e mettendo insieme,i pezzi più grandi dei suoi errori commessi.

-Mi ha spaventata sapere che per la prima volta,mi sono sentita aspettata,amata,voluta sul serio. Senza pretendere che io cambiassi. Tu mi volevi così com'ero. Ero sola e pure cornuta,facevo pena a chiunque.Ma mi hai voluta lo stesso,con tutti i miei difetti,comprese le occhiaie. Questo l'ho realizzato lentamente,quando ho sentito che stavi bene,che era quello che avevi sempre desiderato. E sapevo che mi avresti voluto sempre,che non mi avresti mai lasciata,per nessuna ragione. Mi spaventava questo. Abituarmi a qualcosa che non avevo mai conosciuto. Un amore vincolato solo e soprattutto dalla fedeltà. E tutto questo io non ho saputo ricambiarlo.-

Il tono di voce divenne più cupo. Qualcosa continuava a opprimerla,senza resistenza. Forse,consapevole del fatto che lui,dopo quella notte l'aveva completamente perdonata,non si era liberata del tutto della sua colpevolezza.

-Non sono neanche riuscita a dirti che con te stavo bene,che per me non era sesso,o vendetta,o soddisfazione personale,ma qualcosa di abissale,immenso,meraviglioso. Anche se a modo mio ho cercato di dirti che ti amavo,non bastava. Dovevo dimostrartelo,volevo farlo. Ma qualcosa mi frenava. E quando sei arrivato a chiedermi di andare a vivere insieme,o quando mi hai detto che eri anche pronto a sposarmi,sono precipitata. Ho sentito che non ce l'avrei fatta. La cosa che poi mi spaventava a quel punto,ero io. Non ero insicura del nostro rapporto,solo che..mi sono sentita schiacciare da qualcosa di più grande,da qualcosa che sicuramente volevo,ma non in quel momento e...e poi..- le parole si bloccarono alla gola,deglutì a fatica la saliva impastata in bocca e chiuse gli occhi. 

Gaetano non seppe come reagire. Anche se aveva atteso quelle spiegazioni da mesi,vederla incolparsi di ogni cosa,fare capolino nel passato aprendo vecchie ferite,non lo fece stare sicuramente molto meglio. L'ultima cosa che voleva,era vedere Camilla autodistruggersi. La bloccò,portando una mano sulle sue labbra.Lei,impulsivamente,riaprì gli occhi e a contatto con il suo tocco,i suoi pensieri si rimescolarono creando una confusione terribile.

-Basta,ti prego. Mi fa male vederti così. Non è colpa tua. Ma solo di quello che hai dovuto subire per tutti questi anni. Sono stato io a far precipitare la situazione,a pretendere di andare a vivere con te,o di affrettare la nostra storia. Se solo me ne avessi parlato,ti avrei aiutata Camilla.- 

-Sono stata egoista Gaetano. Ho pensato solo a quello che faceva male e bene a me stessa,e non a te. Mi sono tenuta nascosta la verità,con la speranza di guarire da quell'amore che ho provato solo e sempre per te. Sono scappata,senza rendermi conto che il mio angolo di vita eri tu. Ci ho provato.- 

-Sei scappata dalle tue paure Camilla,non da me. Sei sempre stata il mio epnsiero costante,giorno e notte. Hai solo tentato di capire se starmi lontana era la tua dimensione,se sarebbe stato lo stesso.- precisò Gaetano come se in quel momento riuscisse a leggerla nel pensiero. Per tutto il tempo lei aveva fatto altro che parlare e scusarsi,senza percepire però,che lui,con un solo sguardo,aveva già capito tutto.

-E infatti,quando ho capito che eri tu la mia dimensione...-

-Sei tornata.- continuò lui,afferrandole le mani e carezzandole in un modo talmente delicato e sensuale,che entrambi,erano disposti anche a chiudere lì la questione,e passare ad altro.

-Sono tornata sapendo che avrei dovuto conquistarti duramente. Non ho mai pensato lontanamente di importi di scegliere me. Solo che,mi mancavi da morire. Vederti era la prima cosa.- 

-Mi credi che quando ti ho vista,ho sentito che ti amavo più di prima?- aggiunse Gaetano ammiccando un sorriso tale da farla sciogliere,anche se,ricevette in cambio un colpetto sulla spalla.

-Però a me hai detto il contrario!- si morse un labbro. Per la prima volta,fingere gli era riuscito bene. Anzi,benissimo.

-Beh,in un modo dovevo pure fartela pagare,quello mi sembrava il minimo.- 

Cavolo,quanto era stata scema a prenderla sul serio,a portarsi per giorni la disperazione,a versare lacrime sul suo cuscino,a ridursi in briciole pur di rincorrere quel sentimento,eppure,lui,non aveva smesso un secondo di amarla. 

-Ammetto che sei riuscito a farmela bere. Non ero mai stata così male per nessuno.- 

-Era quello che desideravo,farti sentire quello che ho sentito io. Anche se,la durata tua,è stata minima. Perchè quando ho capito che avevi sofferto già abbastanza,ho ammesso che sentivo davvero di amare solo te.- sorrise sollevandola del tutto dal rancore,e portandola verso il bivio pù semplice da scegliere,quello del futuro con lui.

Ancora assorti uno negli occhi dell'altro. A esplorarsi dentro come se non ci fosse un domani.
Per la prima volta riuscirono a parlare di tutto,a creare un dialogo,qualcosa di profondamente consistente. 
Quelle parole,sia dell'uno,che dell'altro,servirono a mettere punti a un sacco di risposte ancora lasciate in sospese da qualche parte,o a concludere un vecchio capitolo. 
Come appunto quello di Michele. 
Un unica parola bastò a sollevare immediatamente Gaetano:PASSATO. 
Camilla,era solamente sta messa a dura prova. Dovette confrontarsi con i giorni più felici e liberi della sua vita adolescenziale,o comunque nell'età in cui tutto sembra più semplice.
Michele era solamente stato il sogno di tutte le ragazzine,lei era stata bene,ci aveva vissuto dei bei momenti,ma non aveva provato nemmeno un briciolo di tutto quello che la lega incondizionatamente al suo commissario. 
Gaetano ne trasse vantaggio,Michele era solo arrivato per dare prova a Camilla,di quanto il sentimento nutrito per lui in passato non era neanche lontanamente comparabile a quello che sentiva nei confronti del poliziotto. 
Passato l'argomento Michele,ormai definitivamente cancellato,fu il momento di chiarire il motivo esatto del suo allontanamento di Torino. Inizialmente Gaetano sembrò abbastanza titubante sulla questione,e per quanto avesse già sentito gran parte di quella storia,del motivo delle sue incertezze,che sicuramente non erano tutte attribuite alla fine del rapporto con Renzo,fu importante per lui capire fino in fondo.
Camilla fu abbastanza scorrevole e decisa a volergli dare tutte le possibili scusanti,che risultarono essere plausibili nello stesso momento in cui cominciò a parlare.

-Solo perchè dovevo riempire me stessa di tutto quello che mancava. Dovevo imparare a conoscere me stessa,a fidarmi del mio istinto,e non solo di quello investigativo. Dovevo essere consapevole di volere in tutti i sensi ricominciare da capo. Ti ripeto,non che non fossi sicura di noi. Non potevo stare con te solo perchè questo ti ripagava di tutta l'attesa. Non volevo che tu ti sentissi pieno soltanto con la mia presenza.Volevo darti di più,essere una certezza,una cosa vissuta a pieno. Forse ti bastava questo,lo so. Perchè non hai mai voluto altro. Non potevo continuare a stare con te e permetterti di reggere il mio silenzio.Volevo ritornare con te nel momento in cui mi sarei sentita forte e pronta per affrontare il resto,volevo darti anche io qualcosa,perchè lo meritavi.Vederti lì,a non chiedere niente,a non dire niente,a trattenere qualcosa che desideravi più di tutto e io non potevo tirartelo fuori,mi ha fatta capire che dovevo migliorare me stessa,uscire definitivamente dall'abisso in cui mi ero gettata.Ma poi,è stato troppo tardi.Potevamo farlo insieme,eppure ho scelto di stare da sola.Ero io la tua paura più grande Gaetano.-

Quanto erano vere quelle parole. Gaetano si rispecchiò tantissimo in quella frase. Sorrise appena. Sembrò uscire dall'inferno e proiettarsi nel paradiso.
Le sfiorò una guancia,accogliendo il suo sorriso caldo. Incrociò le mani alle sue.

-Certo Camilla,a me bastavi tu. Mi sei sempre bastata. Magari,se ad un certo punto,sono crollato anche io,è stata una paura,quella più grande,che mi accompagna da quando ti conosco. Quella di perderti. Scusami se ti ho fatto pressione. Sei sempre stata l'unica persona con la quale avrei voluto costruirmi una vita,e la sola idea che sarebbe potuto finire tutto,come le altre storie,mi ha spaventato a tal punto da coinvolgere anche te nelle mie paure. Non volevo un tuo "ti amo" soltanto per farmi contento,preferivo venisse dal profondo di te. Non volevo che tu rinunciassi a tua figlia,alle cene con i genitori di George,al catering che aveva organizzato Renzo,ma soltanto che mi rendessi partecipe,perchè volevo avere un posto nella tua vita. Volevo far vedere a tutti che avevo conquistato la donna della mia vita.-

Nel dire queste parole,Camilla dovette ricredersi,cambiando totalemente prospettiva dei suoi primi sospetti su quei comportamenti assunti da Gaetano,prendendoli ovviamente come capricci,come se gli importasse solo e soltanto appagare i suoi desideri.

-Hai sempre chiuso gli occhi su quello che facevo,anche quando discutevamo,quando non avevi più alibi per rincorrermi,eppure hai continuato a volermi..- aggiunse Camilla come alla ricerca di una risposta a quella sua perplessità. 

Cosa aveva di interessante lei in tutto quello? Perchè le dava così tante attenzioni? 

-Perchè probabilmente sapevo che quello che stavo facendo mi avrebbe portato a qualcosa prima o poi..A un tuo rifiuto o a un tuo chiarimento.- 

In tutto questo si stavano ancora guardando in volto,preferirono restare distaccati,una specie di precauzione. Era importante aprire e chiudere quell'argomento nello stesso istante,senza doverlo riprendere poi in seguito.

-E se avessi rifiutato? Se davvero egoisticamente avessi deciso di stare da sola,di fare la nonna "libera e indipendente?"-

-In quel caso,se tu non fossi tornata e fossi rimasta a Londra,avrei continuato a stare con Erica,tentando di cancellare tutto quello che c'era stato tra noi..-  

-Ci saresti riuscito?- chiese lei curiosa,assumendo il tono di chi,se si sente pronunciare la risposta sbagliata,potrebbe restarci male.

-Non lo so,non credo.- 

-E scusa,quando mi dicevi che volevi che sparissi?- ripropose con la speranza di poter chiarire proprio tutti i suoi dubbi. Lui,ridacchiò tra sè e sè,anche se questo non le sfuggì. Quello era l'interrogatorio più bello e intenso a cui avesse mai partecipato.

-Ma semplice,ovviamente,ero stato ferito. Anche io ho mentito a me stesso,ho creduto di poter vivere senza di te.Perchè per quanto il sentimento non era cambiato,io avevo bisogno di vivere lontano da te,mettermi alla prova. Se tutto questo era una coincidenza o realmente destino. Non credere sia stato semplice. La mia testa mi ripeteva che dovevo almeno provare a vivere un'altra storia,provare a dimenticarmi di te,ma il cuore,poi,mi riportava dalla donna di cui mi sono innamorato più di dieci anni fa.- 

Le si strinse il cuore. Tutto quello era servito per rimetterli sulla stessa strada. Sorrise per l'ennesima volta liberandosi da quel magone immenso che per lunghi mesi l'aveva perseguitata.

-E tu hai scelto di seguire il cuore?- lo interrogò consapevole della risposta.

-Credo proprio di si,mille volte il cuore amore mio.- sui volti di entrambi,gli occhi erano di una luce forte e luccicante. Penetrarono uno nell'altro,assottigliando quel pannello invisibile che li aveva tenuti distante,fino a farlo scomparire del tutto. 

-Scusami,scusami per tutto amore mio. Scusami per tutto quello che hai dovuto sopportare,mi dispiace. E' tutta colpa mia se...- ma nello stesso istante lui l'afferrò di peso,tacendo le parole con un bacio famelico,capace di distruggere tutti i pensieri negativi e farli precipitare nuovamente nella voragine della passione. 

-Gaetano..- tentò di liberarsi ma invano. 

-Basta parlare Camilla..- non riuscì più a tenere a bada i suoi ormoni. 

La fece rotolare sul letto,fino a posizionarla sotto di lui,mentre le loro nudità si toccarono leggermente,provocando una sensazione da brivido,suscitando pensieri perversi che non sapevano solo di sesso,ma anche e soprattutto di repressione e contentezza nello stesso momento. 

-Aspetta..- lei provò ad allontanarlo. Sapeva che c'era un ultimo importante argomento su cui dovevano prendere una decisione.

-Cosa c'è ancora?- si arrestò sospeso su di lei,mentre il desiderio di ammutolirla si faceva sempre più forte.

-Erica...- con una sola parola,Camilla riuscì a levare anche quest'altra intuizione del commissario. Scosse il capo sorridendo in modo divertito prima di finire sulle sue labbra e condurla in extasy. 

Camilla percepì in quel gesto,che tutto il resto,veniva dopo di loro. Zittì lasciandosi travolgere da quel caldo irrefrenabile.
Un solo grido a contenere tutta quella passione che i loro corpi riuscirono a far emergere un mattino come tanti,alla luce della quale erano già le nove e mezzo,e Erica dall'altra parte del pianerottolo,non aveva ancora notizie di Gaetano.
   
 
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