IN YOUR EYES

Vorrei iniziare dicendo, grazie a coloro che stanno leggendo questa storia! ;-)
Vorrei solamente aggiungere che questa è la ff vera e propria, e che prima di leggerla, dovreste andare alla mia one-shot “Just a dream”se non l’aveste letta, in quanto è il prequel di questa.
Ora tolgo il disturbo, augurandovi buona lettura! ;-)

***

Come ogni sera indosso la divisa scolastica … devo dire che chiunque l’abbia disegnata, non ha senso dell’estetica! Rendiamoci conto, persino Reiji, che è sempre stato del parere che le divise scolastiche non devono subire cambiamenti, ha deciso di rivoluzionarla! Mi ricordo ancora la sua espressione disgustata quando l’ha vista per la prima volta, come se fosse stato ieri.
 
 L’aveva distesa in lungo sul tavolo di biliardo sotto lo sguardo di tutti noi, interrompendo la partita che stavano giocando Laito e Ayato, causando l’ira di quest’ultimo.
<< Che ne facciamo di questa … “cosa”? >> chiese Reiji, scrutando l’orrendo abbinamento di colori che la componevano.
<< “Cosa”? Quella “roba lì” non può essere chiamata in quel modo! >> proruppe Laito, sgranando gli occhi fino a farli quasi uscire dalle orbite.
<< Infatti, è per questo che nel vocabolario esiste la parola … >>
<< MERDA! >> conclusi la frase, che stava per essere conclusa da Shu.
<< Impara a rispettare i turni, albino! >> lo rimproverò il biondo, per poi riassopirsi sul divano, per lo sforzo disumano che aveva compiuto nel parlare.
<< Già, fa proprio pena, cosa ne pensi Teddy?>> domandò Kanato al suo peluche.
<< Propongo di personalizzarcele, tanto è comunque una divisa … >> dichiarò l’occhialuto.
 
Dopo essermela messa addosso, scendo in sala da pranzo a bere qualcosa, prima di subirmi uno di quei vecchi rincoglioniti che non riesce ad andare in pensione.
<< Buongiorno Subaru! >> mi saluta allegramente Laito, il quale sta sorseggiando un liquido a me indifferente.
<< Primo:‘fanculo; secondo: è sera, idiota! >> risposi affettuosamente al rosso.
<< Caspita … non sei riuscito di nuovo a chiudere occhio … ancora quella ragazza? >> indagò il rosso.
<< Fottiti! >> dico, digrignando tra i denti. Se c’è una cosa che non sopporto della mia famiglia, è proprio questo: non si fanno gli affari propri. Per loro è molto bello sapere quello che accade agl’altri, ma se qualcuno sa qualcosa di loro, allora non gli va più bene.
<< Consideralo già fatto … >> mormora Laito, che sta guardando il liquido nella sua tazza con molto interesse.
 
Il viaggio in limousine è uno di quei momenti che amo e odio della mia vita quotidiana … tutti in silenzio, ma tutti nella stessa cassa.
Come al solito: Shu dorme; Reiji legge un libro e, ogni tanto, lancia delle fulminate a suo fratello che dorme; Ayato che se ne sta con le braccia incrociate a lodarsi mentalmente; Laito che pensa a quale ragazza corteggiare oggi; Kanato a contemplare il suo inquietante peluche ed io a farmi i cazzi miei.
Arrivati a scuola, ognuno va per la sua strada. Entro per l’entrata principale, giro a sinistra, salgo le tre rampe di scale, rigiro a sinistra e dopo passo in mezzo a due colonne, per poi girare a destra e … essere travolto da qualcuno …
Alzo lo sguardo e la riconosco … capelli lunghi neri fino al bacino, pelle diafana e due zaffiri al posto degl’occhi … la ragazza che è stata per anni regina dei miei sogni, è tornata!