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Autore: emmawh    21/03/2009    2 recensioni
Dieci anni dopo l'ultima scena di Ai confini del mondo, una nuova avventura coinvolge e riunisce Jack, Will ed Elizabeth, affiancati da nuovi personaggi e nuove lotte contro un vecchio nemico.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Pirati dei Caraibi - Tre storie secondo me'
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-Insomma! È un’ora che ve lo ripeto, voglio vedere Miss Swann! Miss-Swann! Capito? Comprende?- urlò gesticolando la ragazza alla porta.
Il servitore non fece una piega. La squadrò di nuovo –soffermandosi particolarmente sul sudicio cappello a tesa larga che le copriva gli occhi, i lunghi capelli scuri e disordinati che ne spuntavano e il vestito sciatto e sporco che indossava. -Non credo che Miss Swann gioirebbe particolarmente di questa visita.
-Ma lo saprò ben io se Miss Swann può gioire di questa visita, altrimenti non sarei qui, le pare?- sbuffò la ragazza. L’uomo alzò un sopracciglio.
-Ma non ha appena detto che non l’ha mai vista in vita sua?
-Che tutte le bandiere nere possano sfilarsi! Voglio vedere Miss Swann!- si spazientì di nuovo.
-Cosa succede qui?- chiese una voce maschile. Il servitore si girò, vedendo sulle scale un ragazzo alto e atletico con fluenti capelli biondi.
-Signorino, può mandarla via lei?- chiese l’uomo esasperato, indicando la ragazza, che sbuffò di nuovo, facendo sollevare di poco il cappello. Uno scintillio colse l’attenzione del ragazzo, che vide un meraviglioso occhio verde oscurato dall’ombra del cappello.
-Che cosa vuole?- le chiese affiancando veloce il servitore.
-Vedere Miss Swann, se possibile,- disse sarcastica con un mezzo inchino.
-E perché no? Mi segua,- le rispose sorridendo.
-M-ma signorino…- balbettò il servitore.
-Non si preoccupi, Ernest, non credo che mia madre si lasci prendere tanto alla sprovvista,- gli sorrise, e scortò la ragazza su per le scale.
-Sua madre?- chiese lei sardonica alle sue spalle.

Bussarono alla porta ed entrarono in una stanza lussuosa e ben arredata, che tradiva però la personalità di chi la usava: sullo scranno, dotato di specchio, oltre a una spazzola intagliata nel legno c’erano un coltello lucido dal manico elegante e un libro di avventure. Sul letto era seduta una bella donna dagli occhi scuri, senza praticamente alcun segno dell’età. I capelli biondi erano sciolti sulle spalle e in grembo teneva un forziere chiuso.
-James! Chi mi hai portato di bello?- chiese con un sorriso.
-Questa ragazza ha chiesto di te ad Ernest.
-Poverino! Devi averlo sconvolto!- rise Elizabeth.
-Ma non mi dica…-. La ragazza per tutta risposta si avvicinò a lei e si tolse il cappello, mostrando un bel viso e i suoi occhi verdi scintillanti di ironia. Poi fece un leggero inchino e disse -Mi hanno incaricata di parlare con lei, Miss Swann… o dovrei dire regina?- aggiunse con malizia.
Il ragazzo chiamato James impallidì. Elizabeth aggrottò le sopracciglia, mise da parte lo scrigno e si alzò. -Chi ti manda, ragazzina?- chiese scorbutica.
I suoi occhi scintillarono di nuovo. -Una vostra vecchia conoscenza, maestà.

Attraccata al molo c’era una scialuppa in cui era sprofondato un uomo massiccio, che ronfava sonoramente. La ragazza gli diede un calcio.
-Ahia! È questo il modo di svegliare un onesto marinaio?- urlò lui, girandosi a guardare il suo aggressore.
-Tanto onesto non direi, amico,- ironizzò lei guardandolo.
-Mastro Gibbs!- gridò Elizabeth, felice.
-Miss Swann! Per la barba del pirata, siete sempre bellissima!- esclamò lui. E poi, rivolgendosi al ragazzo -E questo dev’essere il figlio di Will.
-James Turner, per servirla,- gli rispose.
-E tanto per finire le presentazioni, io sono Kate. Ora ci muoviamo?, gli altri ci aspettano,- aggiunse la ragazza, saltando nella scialuppa con fare barcollante.
-Mi ricordi qualcuno, Kate,- le disse Elizabeth, salendo con grazia, seguita a ruota dal figlio, che rideva sotto i baffi.
-A tutti sulla Perla ricorda qualcuno.
Gibbs iniziò a remare, portando lo strano gruppo oltre un promontorio. Durante il tragitto, Elizabeth chiese delle informazioni sulla Perla.
-Ah, quel buon vecchio cane di Jack è riuscito a riprendere la Perla e a trovare la Fonte della Giovinezza –una mezza fregatura, visto che rallenta soltanto l’invecchiamento. Nessuno sulla Perla ha cambiato aspetto, ma oserei dire neanche voi! Che fate di bello?
-Governo Port Royal, almeno di nascosto. Il nuovo governatore sembra avere molto bisogno della figlia del vecchio,- sorrise lei.
-Tortuga è sempre la stessa, Miss Swann, non vi siete persa granché ritirandovi in porti sicuri.
-Tanto più che ho dovuto sudare parecchio per non farvi arrestare tutti quanti, Mastro Gibbs.
-E suo figlio? È a conoscenza di tutta la storia?
-Ma certo, ho vissuto anch’io a Tortuga per un po’. Ma perché diavolo ora stiamo andando sulla Perla Nera?
-Perché sono loro che vi vogliono lì, mi sembra logico, no?- gli rispose Kate, spazientita.
-Kate è nervosa perché ha dovuto indossare un vestito d’alta moda,- confidò loro Gibbs con fare cospiratorio. Elizabeth e James squadrarono di nuovo la pessima fattura e le indecenti condizioni dell’abito.
-Be’? Siamo comunque pirati,- sorrise Kate ironica.
Superato il promontorio, il mare aperto si parò dinanzi a loro, mostrando in tutto il suo splendore un superbo veliero nero come la pece, con le vele spiegate e una jolly roger con un teschio e due sciabole incrociate; si avvicinarono, scivolando sulle acque calme e scure, alla Perla Nera.
  
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