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Autore: kingslay    10/02/2016    3 recensioni
Quel momento imbarazzante in cui Steve Rogers si imbatte in una fanfiction Stony navigando sul web e Tony Stark lo coglie con le mani nel sacco.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tony Stark non sarebbe dovuto entrare proprio in quel momento. Tony Stark non sarebbe dovuto entrare affatto. E a dirla tutta, Tony Stark non avrebbe mai dovuto mettere un tablet con accesso illimitato alla rete, con l'incitazione ad esplorare la più grande piattaforma digitale d'America, nelle mani di Steve Rogers. Perchè Steve Rogers non aveva idea, e se volete proprio saperlo non ci teneva per niente ad averla, di cosa quel malefico oggetto fosse e a cosa lo avrebbe portato. 

Tony lo aveva lasciato con una grande finestra (o almeno cosí lui l'aveva chiamata, anche se in effetti non somigliava affatto a una finestra) bianca aperta, e l'invito a digitare qualsiasi cosa gli venisse in mente. 
Ora, che Capitan America non fosse una persona con un immaginario molto ampio, era risaputo, e così aveva cercato, con l'inesperienza delle star appena diventate tali, se stesso. Subito era stato sommerso da milioni di risultati, da famosi siti d'informazione a raccapriccianti video-tutorial per uomini("Vuoi Avere Gli Addominali Come Quelli Del Ragazzo D'Oro D'America? Scopri Come Cliccando Play!"), fino a che l'occhio non gli era caduto su quella maledetta parola innocente, che ben prometteva. Fanfiction.
"Ma si", aveva pensato Steve Rogers, "storie scritte dai fan! Che cosa deliziosa.", e senza pensarci due volte aveva aperto il link. Il sito che gli si era presentato davanti agli occhi era apparentemente innocuo, e il Capitano aveva digitato il suo nome nella barra dei personaggi, pregustando le incredibili storie sulle sue gesta memorabile che i fan dovevano aver trascritto con passione. Non si era fermato nemmeno davanti al "Capitan America/Iron Man" scritto a caratteri cubitali della descrizione della prima storia("Che bello, sarà una delle mie tante avventure con Tony!"), e aveva proseguito imperterrito la lettura anche quando aveva notato che era scritta dal punto di vista del suo amico. 
Di certo, di tutte le cose che Steve Rogers si sarebbe aspettato, questa non rientrava nell'elenco. 

Tony si fiondò sul collo di Steve, seguendo con la lingua la linea della spalla e mordendo un punto sensibile sulla sua gola, facendo gemere il biondo. Le maglie di entrambi vennero sfilate con facilità da mani troppo impazienti e impacciate, le dita fredde del moro vagavano estasiate sul torace perfettamente scolpito del Capitano mentre quest'ultimo lo attirava più vicino a sè, gemendo. Tra i sospiri i due uomini si adagiarono sul letto alle loro spalle, continuando a far danzare insieme le lingue. 
"T-tony.." gemette il biondo, "io...ommiodio, ti amo Tony"


Steve aveva continuato a leggere impietrito, quasi ipnotizzato dalle parole davanti a lui, orripilato da esse eppure senza riuscire a distoglierne lo sguardo, mentre i pantaloni diventavano via via più stretti. D'un tratto gli sembró che la temperatura nella stanza fosse decisamente aumentata. Completamente estraniato dal suo corpo, sentì la sua mano che lentamente scendeva verso l'elastico dei pantaloni, che erano intanto diventato davvero insopportabilmente stretto. Era giusto nel mentre di un'operazione piuttosto complicata quando Tony Stark aveva  avuto la geniale idea di entrare dalla porta. Velocemente Steve aveva ritratto la mano e coperto il tablet con le possenti braccia, ma non era stato abbastanza veloce perchè Tony non se ne accorgesse. 
"Bene bene, cosa stiamo facendo? Ti ho lasciato solo su internet due secondi e sei già stato capace di trovare i porno, davvero i miei complimenti Cap. E io che ti facevo un giovane verginello degli anni 40." 
"Non è come pensi." Aveva detto rigidamente il Capitano, le guance dello stesso colore dell'armatura di Stark. 
"Non è come penso", aveva ripetuto il moro, mettendo su la sua migliore espressione da "davvero pensi di riuscire a fregare me, Tony Stark, probabilmente il più geniale essere umano che tu abbia mai incontrato". 
"No, non è come pensi". 
"Rogers," aveva ribadito allora il miliardario, "ti ho trovato con la mano nei pantaloni mentre guardavi qualcosa su internet, in un evidente stato di iperventilazione e di un adorabile color cremisi scuro. Inoltre hai nascosto tutto subito nell'esatto momento in cui sono entrato da quella porta. A naso direi che c'è qualcosa che non volevi farmi vedere, ed ora sapremo cos'è." E con orrore del biondo aveva tirato fuori (Da dove, poi? Possibile che quell'uomo riuscisse a nascondersi nei vestiti così tanti demoniaci aggeggi tecnologici?) un piccolo telecomando nero che proiettò sul maxischermo della sala comune della Stark Tower ciò che il Capitano stava leggendo fino a qualche minuto prima. 
Inorridito Steve vide le pupille di Tony dilatarsi per qualche secondo e il suo ghigno di scherno vacillare per trasformarsi in un'espressione più unica che rara sul viso del miliardario: pura sorpresa. 
Ci volle una pausa piuttosto importante prima che il Capitano trovasse il coraggio di rompere il silenzio ormai insopportabilmente imbarazzante che si era creato: "Tony io...posso spiegare" cominciò, per poi ritrovarsi ad infilare una sfilza di parole dietro l'altra ad una velocità giustificabile solo perché lui era Capitan America, e da buon supersoldato modificato in laboratorio poteva cose che al resto del genere umano erano inarrivabili. "Mi sono cercato su internet come tu mi hai detto di fare, e non stavo cercando questo, mi é caduto l'occhio, pensavo fosse tutt'altra roba, storie su di me, voglio dire, su di me e basta, non che io sia così auto-celebrativo, ma ero curioso e volevo sapere cosa le gente pensasse di me, che poi che genere di mente malata può aver partorito questa roba, la gente di questo temp-" 
"Sai" lo aveva fermato Tony, tendendo una mano per bloccare quel flusso ininterrotto di parole, "per una volta nella vita avevi ragione tu, Rogers. Questo non è decisamente quello che pensavo" e poi, ricomponendo il suo ghigno sarcastico aveva aggiunto:"Sembra che anche tu Cap, come la maggior parte delle donne su questo globo, e un'altrettanta cospiqua moltitudine di uomini, abbia delle fantasie erotiche su di me. Cosa posso dire? Se volevi essere soddisfatto bastava chiedermelo, invece di ridurti a questi trucchetti da dodicenne." 
E con il sorriso più largo che Steve gli avesse mai visto, si era voltato per avviarsi verso la cucina, lasciandogli dietro un Capitan America imbarazzatissimo e senza parole. 
   
 
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