21/03/2009
7 recensioniLe mie labbra scivolano sulle sue, assaporandone quasi con timore la salata consistenza, morbida e screpolata leggermente. Intanto le mie mani percorrono la sua schiena e poi la stringono, per avvicinare il suo corpo al mio.
Gerard schiude piano la bocca e lascia che la mia lingua entri, per accarezzare la sua. Percepire di nuovo quel contatto dopo così tanto tempo, è come un ritorno agli amorosi sensi, il risveglio di quella parte di me che provo sempre a tenere nascosta, che tento di soffocare per sempre.
I nostri respiri diventano affannosi perchè i nostri polmoni hanno già bisogno di ossigeno, ma nessuno dei due è intenzionato a interrompere quel contatto, morissimo pure soffocati l'uno tra le braccia dell'altra.
"Perchè mi stai baciando?" mi chiede dividendosi quasi nolente, per soffiarmi quella domanda sulla punta del naso. So che con quelle poche parole vuole dire molte più cose, e solo io sono in grado di leggerne tutte le sfaccettature che vuole trasmettermi.
"Perchè sono un fottuto pazzo disperato." rispondo languido, per poi tornare a concentrarmi su quella pelle fredda ma profumata che mi è tanta mancata.
Fanculo Lyndz.
Fanculo il matrimonio.
Fanculo tutto.
Voglio solo averlo di nuovo tutto per me, anche solo per una volta, anche solo per una notte.
Le mie mani scendono sulle sue natiche, mentre lui è impegnato ad accarezzarmi le costole, dopo aver alzato un po' la maglietta. Sfioro con la punta delle dita la molla dei suoi boxer grigi e lo sento rabbrividire.
"Frankie..." mormora, prima di posare le sue labbra sul mio collo così che io inclini leggermente la testa all'indietro. "Tu lo sai che sarà solo e soltanto questa notte, vero?"
Sbufferei, se non fossi impegnato a sbottonargli i pantaloni per poi abbassargli l'intimo.
Certo che so che potrò tenerlo con me solo per poco, e che il tempo non colmerà nemmeno in parte la mia voglia di lui ma che anzi, la aumenterà soltanto, ma posso anche accontentarmi.
Dicevo di essere disperato.
Faccio in modo che si sdrai sul letto e poi accarezzo la sua eccitazione. Si lascia subito scappare un gemito.
Mi prende il viso tra le mani quasi con violenza, lasciando dei segni rossi sulle guance, per arrivare alle mie labbra e baciarle con avidità bramosa. Nel frattempo, le sue mani mi aiutano a liberarmi dalla t-shirt che finisce a terra, sulla sua.
Si issa poggiando le ginocchia sul materasso, facendomi quasi cadere, per poi invertire le posizioni. Adesso sono io quello in balia del suo desiderio che muore dalla voglia di consumare tra queste lenzuola.
Sento che apre la zip dei miei pantaloni e li tira giù, insieme ai miei, di boxer, quelli con le caramelle che mi ha regalato proprio lui.
Sorride sornione, prima di abbassarsi sul mio membro e iniziare a massaggiarlo.
Ecco, me la sta facendo pagare.
La sua mano viene seguita dalla lingua, che percorre il mio basso ventre sempre più velocemente, fino a sfiorarlo. Ed io inizio a gemere, infilando una mano tra i suoi capelli corvini e avvolgendone qualche ciocca intorno alle dita.
"Gee..." inizio, nonostante la voce scemi di nuovo in un gemito di piacere. "Gerard..."
Ripeto il suo nome non so quante volte, fino a quando l'aria si riempie dei nostri odori, dei nostri gemiti e dei nostri nomi, fino a diventarne satura e intrisa.
Prendi tutto quello che ho
mi basta il tempo di morire
fra le tue braccia cosi'
domani puoi dimenticare, domani
adesso adesso dimmi di si
(Il Tempo di
Morire - Lucio Battisti)
mi basta il tempo di morire
fra le tue braccia cosi'
domani puoi dimenticare, domani
adesso adesso dimmi di si