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Autore: hapworth    21/03/2009    3 recensioni
“Permettimi di restare al tuo fianco. Ti amo, ti amo più della mia stessa vita. Se anche dovessi aspettare tutta la vita e oltre il tuo amore lo farei, perché ti amo e non mi stancherò mai di farlo”.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Piccola ff su SD (che non è mio, purtroppo buaaaaa ç__ç). Come al solito non so come mi sia venuta in mente, spero non sia così orripilante. Al solito i personaggi di Slam Dunk non sono miei ma di Takehiko Inoue e io a scrivere ste cose non ci guadagno niente se non il peggiorare della mia pazzia.

 

Ti Amo e basta

 

“Permettimi di restare al tuo fianco. Ti amo, ti amo più della mia stessa vita. Se anche dovessi aspettare tutta la vita e oltre il tuo amore lo farei, perché ti amo e non mi stancherò mai di farlo”.

Avesse trovato il coraggio di dirlo davvero, fosse riuscito a vincere quel suo dannato orgoglio e abbracciarlo dichiarandogli il suo amore, non avrebbe preteso che l’altro lo ricambiasse, figurarsi lui non era certo omosessuale, ma quantomeno avrebbe tentato... e invece il suo orgoglio non glielo permetteva e lui ci stava male, dannatamente male.

Certo, avrebbe voluto tanto che lui lo ricambiasse, ma gli sarebbe bastato, davvero, rimanere soltanto accanto a lui, poterlo osservare e abbozzare un sorriso perché lo faceva semplicemente sorridere senza un perché. Ma a cosa servivano tutti quei pensieri se non riusciva a vincere quel suo dannatissimo orgoglio e quella sua assurda paura che l’altro non capisse, che non amandolo lo allontanasse? Aveva così poca fiducia nel suo amore?

Era uno stupido lo sapeva, in fondo solo uno stupido poteva innamorarsi di una persona che ti odia... ma era stato più forte di lui, probabilmente la prima volta che lo aveva visto l’aveva colpito la sua forza, la sua determinazione... e poi, senza nemmeno rendersene conto, se ne era innamorato follemente e perdutamente. Non aveva potuto fare niente per impedire la crescita dei suoi sentimenti, non c’era riuscito, lo amava e il suo amore cresceva sempre di più nonostante tutto. Anche se lo odiava, anche se lo insultava.

Lo amava per quello che era, amava tutto di quel ragazzo: gli occhi così grandi e brillanti in cui poteva ardere un fuoco indomabile, i suoi capelli color fuoco vivo che sembravano braci accese per ucciderlo ogni volta che appariva e le sue labbra... quelle sue labbra che sorridevano spesso ma che quando vedevano lui si arricciavano.

Ecco se solo gli avesse regalato un sorriso sapeva che sarebbe morto felice, quel sorriso che voleva verso di sé, almeno una volta nella vita. Solo una volta, non chiedeva tanto. Solamente una mera illusione di felicità, un piccolo barlume di calore da parte di chi lo odiava.

Oh sapeva che non sarebbe mai accaduto ma gli piaceva desiderare quel gesto così impossibile, quel gesto che avrebbe voluto dire tanto per lui, lui che più di una volta si ritrovava a sorridere come un idiota al nulla mentre era sul terrazzo della scuola perché lo pensava. Gli sarebbe piaciuto che il solo pensarlo potesse far sorridere Hanamichi come sorrideva lui al pensarlo. Ma erano solo pensieri inutili di chi si illude ancora di un amore che non sarà mai corrisposto, era solo il suo primo amore e, sospettava, anche l’unico di tutta la sua vita... non avrebbe amato nessun’altro come amava quella testa rossa. Ne era certo.

Ed ecco la causa di tutto quello che gli impediva l’amore di Sakuragi: Haruko Akagi, la odiava, la odiava talmente tanto da non riuscire nemmeno a guardarla. Ma più di tutto odiava se stesso, il se stesso che aveva fatto innamorare quelle ragazza di sé, impedendosi così di avere l’amore di Hanamichi. In un certo senso era lui stesso che aveva la colpa di tutto.

Era inutile dare la colpa a chi non ne aveva, ma quella ragazza... quella ragazza la odiava perché aveva quello che lui avrebbe voluto, avrebbe strisciato a terra per averne anche solo una briciola di quell’amore che quella ragazza provocava nel rossino. E la cosa peggiore era che lei non se ne accorgeva, lo ignorava, non lo vedeva mentre cercava in tutti i modi di farle piacere, di renderla felice.

Il suo cuore prese a battere forte quando nel suo campo visivo entrò il rossino che era sempre al centro dei suoi pensieri, come sempre cercò di non far trapelare niente dalla sua espressione. Gli riusciva bene e lo sapeva, ma non riusciva mai ad impedirsi di seguirlo sempre con lo sguardo mentre lo superava. Trattenne un sospiro mascherandolo in uno sbadiglio stanco, in realtà erano giorni che non dormiva più, erano giorni che non chiudeva gli occhi per non addormentarsi, per non sognare di ritrovarsi stretto tra le braccia di Hanamichi. Era sicuro che se mai lo avesse sognato di nuovo non sarebbe più tornato sveglio, perché quella realtà, la realtà del suo inconscio era veramente la cosa più bella che poteva avere. La sola cosa che poteva avere per essere felice.

- Harukina cara! – ed ecco che Hanamichi cominciava a trattare la Akagi come la cosa più importante del mondo, più importante persino di sé... cosa avrebbe dato per essere al posto di quella ragazza, avrebbe venduto tutto quello che aveva pur di essere considerato almeno un po’ di quello che era considerata lei.

- Sakuragi ciao! Senti... puoi farmi un favore? – non visto si nascose dietro ad una colonna, cosa cavolo voleva quella babbuina da lui? Forse finalmente si era accorta dei sentimenti di Hanamichi? Nonostante la fitta al petto avrebbe preferito davvero che almeno lui fosse felice... anche se lei non lo avrebbe mai amato che lo amava lui. – Tutto quello che vuoi Harukina – fu la risposta ovvia dell’altro – Dovresti... ecco... darmi una piccola informazione su... Rukawa – ecco, era bastato il suo nome per cancellare il sorriso dalle labbra di Hanamichi, bastava solo il suo nome per rendere Sakuragi triste. Come dargli torto? La ragazza che amava correva dietro al tuo peggior nemico... era ovvio che diventasse triste. Lo vide annuire mentre quella, rossa sulle guance, continuava – Puoi dirmi il suo piatto preferito? – figurarsi se Sakuragi sapeva il suo piatto preferito! Ovvio che... – Sushi - ... che?! E come diavolo faceva a saperlo?!

Vide la ragazza sorridere e Hanamichi arrossire... dannazione perché adesso il suo cuore batteva così forte? Perché il solo sapere che Sakuragi lo osservava tanto da sapere il suo piatto preferito gli accendeva dentro la speranza che... – Grazie Sakuragi! Vorrei prepararglielo uno di questi giorni sai? Magari così... potrebbe accorgersi di me – sussurrò la ragazza mentre Rukawa osservava il viso del rossino incupirsi – Beh Harukina sono sicuro che se gli preparerai il piatto con le tue manine d’oro non potrà fare altro che innamorarsi di te! – lo sentì dire. Era incredibile... Sakuragi riusciva a dire cose così belle anche se in realtà soffriva... lui non ci sarebbe riuscito. Non sarebbe riuscito a dire a Sakuragi che si, avrebbe potuto far innamorare di sé Haruko perché era una persona splendida e nessuno poteva non amarlo. E quelle cinquanta ragazze erano state delle stupide ad averlo rifiutato, ad aver rifiutato il suo amore, che lui avrebbe voluto così tanto...

- Dici davvero? Eppure mi sembra che non mi veda neppure... e quando mi guarda i suoi occhi sono carichi di rancore – disse la ragazza abbassando il viso. Allora se ne era accorta che o la ignorava o la fulminava! – No Haruko... quello sguardo è rivolto a me – sentì dire da Hanamichi... niente più Harukina? Perché l’aveva chiamata semplicemente Haruko? E perché aveva abbassato lo sguardo? – Non hai notato che quando mi avvicino a te lui si volta a guardarti? Come per verificare cosa stai facendo se ti do fastidio... in quei momenti guarda me mentre sono dietro di te con quello sguardo – rivelò Hanamichi. Pensava davvero che fosse così? Ci credeva davvero? A quanto pareva si... il suo sguardo era lucido – Su... sul serio?! Stai dicendo che è geloso perché... – quel sorriso amaro gli strinse il cuore – Perché sto parlando con te – concluse con quel sorriso così bello e triste al tempo stesso. – Quindi lui... secondo te... – Hanamichi sembrava non avere più la forza di parlare, annuì solamente mentre la Akagi sorrideva radiosa – Quindi se... se mi dichiarassi lui... potrebbe...? –chiese ancora. Sembrava che volesse infierire sull’animo del rossino, Rukawa la odiò in quel momento, pensò come sarebbe stato bello umiliarla mentre gli si dichiarava... ma poi il rossino avrebbe sofferto al saperla così triste e lo avrebbe odiato di più di quanto già non facesse.

Hanamichi annuì di nuovo mentre la ragazza sorridendo lo salutava dileguandosi e canticchiando uno dei motivetti stupidi delle sue fan. Sempre nascosto notò che il rossino la guardava malinconico – Almeno te che puoi... – l’aveva sentito davvero? L’aveva sussurrato davvero quel rantolo così triste... tanto quasi da farlo scoppiare a piangere? Lo vide ridere, no non era una risata... era più un singhiozzo mascherato con una risata. Non ebbe nemmeno il tempo di pensarlo che Sakuragi era sfrecciato verso il terrazzo.

Voleva seguirlo, e l’avrebbe fatto se davanti a lui non fosse apparsa la Akagi come un fantasma – Rukawa... posso parlarti? – la guardò mal celando il suo odio e annuì aspettando – Ecco... mi chiedevo se... ecco... volevi stare insieme a me... dato che mi piaci... – si trattenne dall’aggredirla, non poteva... Hanamichi amava quella ragazza. – Mi spiace... non penso che potrebbe funzionare, mi piace qualcun altro – gli disse vedendola annuire con gli occhi lucidi – Capisco... – sussurrò abbozzando un sorriso amaro... non era come quello di Hanamichi, o forse era lui che non lo vedeva uguale perché non gli faceva lo stesso effetto.

La salutò correndo verso il terrazzo senza farsi vedere e lo trovò rannicchiato su se stesso di fianco all’entrata della terrazza... non si era nemmeno accorto di lui. un singhiozzo, un altro, e poi un altro ancora... si strinse la mano al petto cercando di fermare quel dolore che sentiva anche dentro di sé, ma era inutile, ogni nuovo singhiozzo lo faceva sobbalzare e soffrire.

- Che vuoi? – si rese conto solo dopo quella domanda che si era esposto alla vista del rossino rannicchiato che adesso lo guardava attraverso le braccia strette intorno alle ginocchia. – Niente – gli rispose seccamente senza volerlo, sapeva che soffriva per colpa sua... ma non poteva mettersi al suo fianco asciugandogli le lacrime bisbigliandogli delle scuse sconnesse e dei baci sul volto e dirgli che lo amava... non poteva ma avrebbe voluto.

- Non hai il coraggio di dirmi che adesso tu e la Akagi state insieme? Guarda che lo so non c’è bisogno che tu me lo dica... quindi ora puoi anche andartene a coccolarla – glielo aveva sputato in faccia con rabbia... la sentiva, era arrabbiato... arrabbiato e triste. Da quando chiamava Haruko con il suo cognome? Boh forse era il dolore – Non stiamo insieme. Lei non mi piace – aveva ridotto al massimo le parole, sapeva che se avesse detto anche una sola sillaba in più si sarebbe ritrovato in ginocchio a urlare che no, non amava lei ma amava lui, con tutta l’anima. Ma ovviamente non l’avrebbe fatto.

- Cosa? – si era alzato, adesso le poteva vedere le scie che avevano lasciato le lacrime sul suo volto... le poteva vedere e avrebbe voluto leccarle via, ricoprire le sue guance di baci e farsi stringere – Do’aho – lo riprese mentre quello cominciava a inveirgli contro... bene quello che voleva adesso poteva dirlo senza essere sentito -  Ti amo – bisbigliò sperando che l’altro non l’avesse sentito, sarebbe stato bene adesso, bene con se stesso... gliel’aveva detto. Ma le sue speranze sfumarono quando un secondo dopo tutto il caos che stava facendo Hanamichi cessava. Ecco, adesso lo avrebbe pestato se lo sentiva. Chiuse gli occhi attendendo il pugno che sarebbe di sicuro arrivato forte e potente, per fare male. A dispetto di quello che pensava però si ritrovò stretto in un abbraccio soffocante, il viso schiacciato contro il petto caldo che amava così tanto... si stava così bene lì... in mezzo a quelle calde braccia... così bene... gli sfuggì una lacrima dagli occhi mentre si stringeva ad Hanamichi.

- Ti amo anche io – si sentì soffiare in un orecchio dolcemente. Arrossì appena e un’altra lacrima gli sfuggì al controllo - Dimmelo di nuovo... ti prego – disse annusando il profumo di buono che l’altro emanava – Ti amo Kitsune... Kaede – sussurrò ancora l’altro nel suo orecchio stringendolo forte.

- Non piangere... – gli bisbigliò il rossino quando gli alzò il volto verso il suo, sorrideva... era così bello... – Anche tu stai piangendo – gli fece notare abbozzando un timido sorriso.

Hanamichi rise piano per poi baciargli il viso, le lacrime leccandole via da quel viso così bello e amato, Kaede sorrise appena, gli occhi non lacrimavano più... sentiva solo le labbra dolci del compagno sulle guance, sulla fronte, sulle palpebre... e poi finalmente lì... sulle labbra. Un bacio lieve, labbra contro labbra mentre le loro mani si stringevano tra loro, intrecciandosi. Gli occhi lucidi e brillanti che facevano trasparire il sentimento che li animava. Si baciarono ancora, stavolta con passione, ma sempre dolcemente: Kaede che socchiudeva le labbra aspettando la lingua di Hanamichi che prese ad accarezzare la sua.

Era così bello, finalmente... finalmente aveva le mani intrecciate con le sue... finalmente aveva il bacio che aveva sempre aspettato. Non gli importava più di niente che non fosse lui. niente... la Akagi non esisteva più, la gente era sparita, persino la scuola, il terrazzo dove si stavano baciando era una cosa marginale nella sua mente. Contava solo Hanamichi... contavano solo loro.

Si sorrisero per poi accarezzarsi lievemente le mani prima di rientrare nella scuola. Cosa importava se gli altri non avrebbero approvato? Cosa gli interessava a Kaede se per questo sentimento non avrebbe più potuto sperare nel Basket agonistico insieme al compagno? Niente. Forse la delusione per aver creduto amici quelli che non lo erano e probabilmente la tristezza che solo un sogno infranto poteva dare. Ma gli sarebbe rimasto Hanamichi, lui ci sarebbe stato anche se si sarebbe ritrovato senza più nulla. Gli sarebbe rimasto il suo amore. E tanto gli bastava se poteva dire che Hanamichi lo amava. Che loro si amavano.   

 

Fine

 

Finita... devo dire che è la cosa più sdolcinata che io abbia mai fatto... brrr... per quanto riguarda le ff in corso... beh prima o poi le aggiornerò, presto spero. Alla prossima!

By athenachan   

   
 
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