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Autore: vero_bonnie    12/02/2016    1 recensioni
Le case ammassate l'una sull'altra – tipico caos della capitale, niente a che vedere con Altogiardino – hanno un che di minaccioso, si sporgono su di me come a volersi chiudere sulla mia testa e negarmi così anche l'ultima luce che mi è rimasta (quella della luna, poiché il mio sole se n'è andato), schiacciandomi al suolo.
Ispirata a On my own del musical Les Misérables.
Già pubblicata qui, poi cancellata.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loras Tyrell, Renly Baratheon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Da solo

 

 

La luna fa a malapena capolino tra le nuvole, ma la sua debole luce filtra attraverso e colpisce le gocce di pioggia, come piccoli diamanti, che si poggiano sugli alberi, illuminandoli. Sembrano cosparsi di polvere di stelle. Davanti a me, i ciottoli della via sono lucidi e argentati, e, in lontananza, intravedo le luci del lungomare tra la nebbia.

Le case ammassate l'una sull'altra – tipico caos della capitale, niente a che vedere con Altogiardino – hanno un che di minaccioso, si sporgono su di me come a volersi chiudere sulla mia testa e negarmi così anche l'ultima luce che mi è rimasta (quella della luna, poiché il mio sole se n'è andato), schiacciandomi al suolo.

Percepisco l'aria limpida e leggera fare il suo percorso fluido all'interno dei miei polmoni per poi uscire e mescolarsi al vento fresco del tramonto. Eppure respirare non è così facile. Niente è facile, ora. Perché sono da solo.

Sono da solo perché è notte, tutta Approdo del Re sta dormendo e io sono l'unico che si aggira per queste strade desolate, ma soprattutto sono da solo perché lui non c'è. Lui non c'è, non c'è, non ci sarà mai più.

Una lacrima sfugge al mio controllo e cade sul mio zigomo, mescolandosi alla pioggia che ormai impregna i miei capelli, lisciando i ricci che mi mandano in estasi, dèi quanto sei bello, ma posso farlo, posso piangere, posso permettermelo perché sono da solo.

Sono di nuovo da solo, come prima di trovare lui, ma ora non ho nemmeno una casa, non ho un amico, ed è per questo che ogni notte vago per la città, senza una meta, e penso a lui. Lo immagino, rievoco ogni singolo dettaglio – la sensazione della sua pelle liscia che scorre sulla mia, l'amore che le sue mani trasmettevano al mio corpo quando mi toccava, il profumo dei suoi capelli e il sapore delle sue labbra, l'incertezza nei suoi occhi, all'inizio, quando gli ripetevo che lui era un re, l'unico re – e fingo che sia ancora qui con me. Gli parlo, ascolto ciò che ha da dirmi, lo vivo ancora: sento le sue braccia attorno a me, le sue dita tra i miei capelli, cammino con lui fino al mattino e continuo ad amarlo nella mia testa.

E quando la notte finisce, ricordo che lui se n'è andato e una morsa stringe il mio cuore, i miei occhi bruciano e piango ancora, perché sono di nuovo da solo.

Ma la notte è ancora lunga davanti a noi, la luna splenderà ancora per un po' e noi ci ameremo fino all'alba.

Sotto la pioggia fredda, Renly mi passa un braccio attorno alla vita, si china su di me e poggia le labbra sulle mie. E, nel bacio, io sorrido. Ancora per qualche ora, non sarò più da solo.

   
 
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