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Autore: emmychan    22/03/2009    14 recensioni
Un piccolo momento tra Roy e Ed prima di andare a lavoro appunto... La mia prima ficcy in assoluto^^...spero vi piaccia...ringrazio tutti quelli che la leggeranno e soprattutto, la dedico a tutte le mie amiche *-* un grazie di cuore anche a chi recensirà questa ficcy^^
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ficcy

 

                                                       MOMENTI PRIMA DI ANDARE A LAVORO

 

 

-anf…Ro-y…anf…continua…t-ti prego…-

 

Era incredibile come quel ragazzino riuscisse ad avere tutta quella voglia quando facevano sesso,

racchiusa in quel suo piccolo corpo, poi, Roy non riusciva veramente a spiegarselo.

 

E se lo chiedeva continuamente, come se fosse quella la cosa a cui interessarsi, in momenti come quelli, e non un semplice dettaglio.

 

Chissà, forse doveva chiederglielo…si, si era deciso che glielo avrebbe domandato,magari non sull’orlo di un orgasmo, come stava avvenendo in quel momento.

 

Infatti  il biondo venne sulla sua mano, mentre lui veniva all’interno di quest’ultimo, quasi insieme.

 

Anche se ,a dir la verità, quel suo desiderare tanto, non dava poi così fastidio. Certo, lui doveva faticare un po’ di più per accontentarlo, ma in fondo ne valeva la pena.

 

In preda a tali pensieri, si lasciò cadere vicino al più giovane, ancora ansimante.

 

- Allora,…anf…,come è stato stavolt-anf…?-

 

- Mmm…soddisfacente…no?-

 

-Mmm…no…-

 

Così dicendo si issò in ginocchio, andandogli sopra  e prendendo a baciarlo di nuovo, mentre la mano lavorava sul petto, più precisamente andava a stuzzicare i capezzoli.

 

Ecco, anche questo era vero. Era incontentabile. Fosse stato per lui, lo avrebbe fatto dieci volte consecutive, anche a costo di  pensare a tutto da solo.

L’unica ragione del suo comportamento era data dal fatto che, il biondo, era cosciente di aver sofferto abbastanza nella vita. Perciò , per le cose che in un qualche modo potevano procurare un minimo di piacere, non ne aveva mai abbastanza.

 

Con la testa aveva cominciato a scendere in basso, fino all’altezza dell’inguine, prendendo a leccare la parte dove il seme di poco fa ,era ancora presente.

Intanto,si era portato l’altra mano all’apertura, e con due dita ne aveva preso un po’ anche da lì, e adesso le aveva messe all’altezza della bocca del moro, che prese a succhiarle.

 

Dopo di che, il biondo mise la testa sul petto del moro, rilassandosi, mentre questo poggiava il viso tra i suoi capelli, e ne ispirava l’odore. Avevano sempre un buon profumo.

 

sospiro- “sarà meglio che cominci a prepararmi, altrimenti rischio di far tardi, e un colonnello non può permetterselo” -  disse, tanto per cambiare un po’ il suo carattere narcisista.

 

- no, dai, ti prego,almeno oggi non andare, non lasciarmi ancora così da solo come fai sempre-

 

- Ed, lo sai che non sono io a  decidere, e poi al quartiere sono persi  senza di me…-

 

- si, ma se vai ti riempiranno di documenti da firmare, e a te non piace neanche poi, quindi perché non rimani qui, in questo bel letto, con me che ti vizio un pochino…-

 

- Ed sai anche  che preferirei cento volte rimare con te a farmi viziare, ma faccio quel lavoro, non ci posso fare niente. E poi dopo dovresti venire anche tu, che hai dei documenti da farmi firmare –

- uff….e va bene, vai, vai –

 

Così dicendo si staccò dal moro, per voltarsi dall’altra parte del letto.

 

- Eddai, bimbo, non farmi così…-  

 

disse sorridendo, e sporgendosi verso il suo biondino, che si era rannicchiato. Errore fatale.

 

- CHI SAREBBE IL BIMBO COSI’ PICCOLO CHE…-

 

Ma non finì la frase, poiché il moro lo aveva zittito a modo suo. Caspita . L’aveva fregato di nuovo.

Eh, si, perché Edward si scioglieva sempre come il burro, quando il suo Roy lo baciava a quel modo. E di conseguenza, il carattere si calmava un po’.

 

- ti amo…-

 

Sussurrò il moro, ancora sulle sue labbra.

 

- anch’io Roy, e promettimi che rimarrai sempre con me…-

 

- si, te lo prometto Edward…-

 

Poi gli diede un bacio sulla fronte, si alzò e andò velocemente in bagno, e ne uscì completamente vestito.

Edward lo osservava. Era davvero sexy con quella divisa, poi il blu gli donava tantissimo, metteva in risalto i suoi capelli corvini, la cui frangia ricadeva su quelle iridi nere, in cui il biondo si sarebbe voluto perdere sempre.

Ci credeva che tutte le ragazze della città, gli venissero dietro urlando. E questo a Ed dava non poco fastidio.

Come quando camminavano insieme per strada e, se per caso qualche ragazza passava di li e si metteva a fissare sognante il suo Roy , doveva trattenersi per non ucciderla con l’automail.

Di questo, ovviamente, il moro se ne accorgeva sempre, e per tranquillizzarlo, ogni volta gli metteva una mano sulla testa e gli carezzava i capelli biondi.

E allora Ed capiva che non c’era niente di cui preoccuparsi, e si calmava. Capiva che Roy non lo avrebbe mai  deluso, e che sarebbe stato suo sempre. O almeno ci sperava. Poi però si convinceva che era così e si calmava di nuovo. Altrimenti avrebbe dato inizio a complessi inimmaginabili.

 

- sei veramente un figo vestito così , sai amore?-

 

Disse divertito Ed al moro,che lo guardò perplesso.

 

- ma se sono sempre vestito così…e comunque si, lo so di essere un figo -

 

Narcisista. Però aveva ragione. Sul fatto di essere bellissimo non gli si poteva dire nulla.

Perciò Ed lasciò andare l’opzione di rispondergli per le rime.

 

- sbrigati ad andare, sbruffone, che quei pantaloni cominciano a farti un culo stupendo, non credo che me ne riuscirò a stare qui sul letto, buono e calmo –

 

- dispiace, dovrai trattenerti per forza, anche volendo non ci sarebbe il tempo di combinare niente-

 

Aveva ragione anche su questo.

 

- uff…e non me lo ricordare –

 

Il moro tirò fuori uno di quei suoi soliti sorrisi.

 

- ci vediamo dopo in ufficio, ti aspetto-

 

-…d’accordo –

 

Gli stampò un bacio sulla bocca, poi uscì  in fretta.

Rumore dei suoi passi  nell’ingresso, la porta che si apriva e si richiudeva di nuovo.

Sempre così.

E lui rimaneva sul letto, da solo, a pensare a quanto fossero felici insieme, e agli ultimi istanti in cui erano stati una cosa sola.

Si stropicciò gli occhi, e si ristese sul letto, affondando la testa nel cuscino e ispirando.

Aveva il profumo di Roy. Del suo Roy. Gli piaceva.

Cercò di tenersi sveglio e non proprio di addormentarsi, anche se era veramente stanco, infatti quella notte non avevano dormito molto. Si ritrovò a portarsi un dito alla bocca e a sorridere.

Tanto tra poco lo avrebbe rivisto in ufficio. Non era più obbligato a fare quelle scenate litigiose con lui, solo per tenere la cosa segreta.

Gli dispiaceva  doverlo trattar male, anche per finta.

Si sistemò meglio sul letto. La casa era veramente vuota senza di lui. E ogni volta era così. E ogni volta Ed si accorgeva di non poter fare a meno di lui. Di non poter stare senza di lui.

Se non avesse saputo che se ne era andato solo per andare a lavorare, avrebbe avuto un’altra delle sue preoccupazioni.

Chiuse gli occhi per un attimo, aspettando che arrivasse l’ora per andare al quartier generale.

Per andare dal suo colonnello. Perché lui gli apparteneva e di conseguenza lui apparteneva a Roy.

E questo lo sapeva.                                 

 

                                                                                                                                                             ...:::The  End :::...
  
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