Crollano palazzine di carta,
erano origami nati da mani inesperte.
Acqua alla gola, avresti preferito un coltello.
Con l'ugola bagnata reciti monologhi sconnessi ed inutili.
Vibrano i mattoni dei tuoi silenzi,
intaccati dall'umida attesa dei restauri;
le crepe nascono sotto i tuoi occhi
ma decidi di non reagire.
Fogli a quadretti spiegazzati nascosti nelle tasche,
dimenticati negli armadi
e pieni zeppi di progetti.
Sali le scale, apri le ante, riprendili.
Leggili, distratta, imbarazzati.
Tra le docce calde alle 11 di sera e le lenzuola ad aspettarti,
tra il freddo di febbraio ed il calore del suo torace.
Addormentati sana e salva lontana dall'alto mare.