> Being Lonely <
Non poteva star accadendo
davvero, non a lei.
Quella non era la realtà,
no.
Quello non era un sogno…e
tanto meno un incubo. No, era solo immaginazione.
DOVEVA essere solo
immaginazione, perché era tutto talmente tanto assurdo da sembrare incredibile.
Certe volte la vita non
chiede il tuo permesso per agire, decide di testa sua, lasciandoti con una
sorta di vuoto nello stomaco, quasi infinito.
Ed era esattamente quello
che aveva provato lei in quel momento.
Nel momento in cui
Kalinin aveva bussato alla porta del suo appartamento, scortato da due
sottoposti.
Lo sguardo spento e
stanco, solcato da due profonde occhiaie. L’espressione bassa ed indifferente.
Pareva dimagrito e quella
pesante divisa lo faceva sembrare più morto che vivo.
Continuava a deglutire e
ogni qualvolta tentasse di aprire bocca, la mascella gli tremava violentemente,
quasi come fosse colpito da un qualche strano spasmo corporeo.
“Si-Signorina Chidori…io…io sono qui
per fare le Veci del Comandante Testarossa…-
azzardò lentamente- si sieda…per
cortesia…”
Avanzò all’interno della
stanza, lasciandosi alle spalle i due soldati, che rimasero di guardia sulla
porta.
L’uomo seguì la ragazza
sul divano del salotto, dopodiché tirò fuori dalla tasca interna della divisa,
una busta giallastra che portava stampato sopra il simbolo della Mithril.
Kalinin l’aprì ed esitò
ad allungarla a colei che con espressione confusa l’osservava.
Uno strano brivido le
attraversò il corpo e il suo cuore prese stranamente a battere all’impazzata.
So
many words for the broken heart
Its hard to see in a crimson love
So hard to breathe
Walk with me, and maybe
Nights of light so soon become
Wild and free I could feel the sun
Your every wish will be done
They tell me...
“No… –bisbigliò con fatica- no…” si lasciò andare sul divano facendo cadere a
terra la busta.
“Signorina Chidori … loro …”
“Non è possibile…”
“Purtroppo è così. I loro corpi sono
stati appena trasportati alla base e il Comandante Testarossa ha mandato me a
chiederle di seguirmi a Merida…”
“Non verrò!” fu la sua secca e repentina risposta.
“Prego?”
“Non verrò! Non voglio vederli!”
“Ma..Signorina Chidori, è l’ultima
volta che avrete l’occasione di vederli, penso sia opportuno…”
“E’ tutta colpa vostra maledetti! Lui
aveva chiesto di essere un semplice soldato, e nonostante ciò avete sempre
continuato ad affidargli missioni di alto livello solo perché era l’unico in
grado di controllare L’Arbalest! Siete un branco di egoisti a cominciare da
Teletha!”
“Signorina Chidori io non…”
“Melissa?” chiese interrompendolo.
Kalinin sospirò.
“Melissa ti sta aspettando, dice che se
tu non verrai, neanche lei vorrà vederli…”
Kaname si alzò in piedi,
raggiungendo velocemente la porta; i due soldati si misero sull’attenti,
immobili.
“Solo noi due però. Chiaro?”
“Certo signorina Chidori.”
Show
me the meaning of being lonely
Is this the feeling I need to walk with
Tell me why I cant be there where you are
Theres something missing in my heart
Posò le sue mani morbide
e calde sul suo viso.
Una scossa le trapassò il
corpo e fece due passi indietro prendendo le distanze.
Osservò meglio quella scena
così tanto assurda per poter davvero essere reale.
Due corpi.
Due corpi adagiati su due
diversi tavoli, posti a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. Immobili,
inanimati…senza vita.
Melissa si avvicinò alla
ragazza e le mise una mano sulla spalla.
“E’ inutile che io ti racconti come
siano andate le cose, non servirebbe a niente, tutto quello che possiamo fare
ora, è salutarli per l’ultima volta…
-girò il viso verso quello della giovane e vide i suoi splendenti occhi color
cioccolato riempirsi velocemente di lacrime, una vena le si gonfiò sul collo - … Forza Kaname, è
ora di salutare Sosuke e Kurz…per sempre…”
“Per sempre…per sempre…”
Quelle parole giunsero al
suo cervello come una martellata.
Dunque finiva tutto così?
Nessuno l’avrebbe
protetta mai più? Nessuno si sarebbe più preoccupato della sua incolumità e
nessuno le avrebbe dimostrato goffamente, in modo alquanto originale, di
amarla…nessuno.
Così come un tempo,
Kaname era nuovamente sola.
Si avvicinò ancora al
tavolo su cui giaceva il corpo di Sosuke.
Posò nuovamente una mano
sul suo viso infondendo a quell’espressione, l’ultimo bagliore di calore umano,
di vita.
Life
goes on as it never ends
Eyes of stone observe the trends
They never say forever gaze
Guilty roads to an endless love
Theres no control
Are you with me now
Your every wish will be done
They tell me
Avrebbe dato qualsiasi
cosa per scoprire che in realtà quello era solo un incubo.
Si sarebbe svegliata e
avrebbe trovato Sosuke accanto a lei, dormire beatamente.
E invece non era così.
Aveva perso
contemporaneamente il ragazzo con cui litigava furiosamente, con cui
scherzava…che amava e il suo migliore amico.
Nel giro di poco,
l’enorme muraglia che l’aveva protetta in tutti quegli anni, era crollata come
un castello di sabbia.
I suoi due angeli erano
svaniti nel nulla.
Si rigirò verso Melissa;
aveva la testa china sul viso di Kurz e inutilmente cercava di trattenere le
lacrime.
“Dobbiamo farcene una ragione ragazza
mia. Per quanto possano averci amato…questi due pazzi non torneranno mai più…”
La realtà, seppur
terribile ed inconcepibile, era quella.
Sosuke e Kurz erano
morti, e niente avrebbe più potuto riportarli in vita.
Vide Melissa sfiorarsi
piano il ventre visibilmente gonfio.
“Che farai adesso?” chiese Kaname
con un filo di voce.
Melissa sospirò e
stranamente trovò la forza per sorridere, per allungare le labbra in qualcosa
di molto simile ad un sorriso.
“Terrò questo bambino, sono convinta
che anche lui l’avrebbe voluto –
il sorriso si smorzò immediatamente- Sai…Kurz aveva fatto giurare a Sosuke che se gli fosse
accaduto qualcosa durante una battaglia, lui avrebbe dovuto prendersi cura di
me e del nostro bambino…”
“Ora … ora saremo io e te che ci
prenderemo cura di lui…”
“Lei…” confessò.
Show
me the meaning of being lonely
Is this the feeling I need to walk with
Tell me why I cant be there where you are
Theres something missing in my heart
Assurdo come la vita
possa portarti via le cose cui tieni di più con così tanta facilità…volano via
nel cielo trasportate dal vento e tu, altro non puoi fare che osservarle
allontanarsi, per sempre.
In quel momento tremendo
Kaname riuscì a trovare una strana forza, dentro al suo cuore ormai dilaniato
dall’angoscia; sapeva perfettamente che Sosuke non avrebbe mai voluto vederla
ridotta in quello stato semi-comatoso.
Lui reagiva sempre ad
ogni situazione, reagiva e combatteva.
E in parte lo faceva
anche per lei, per quella ragazza, quell’unica ragazza che in tutta la sua vita
era riuscita a smuovere il suo animo freddo ed indifferente.
Kaname avrebbe reagito e
lo avrebbe fatto per lui.
Per Uruz 7.
Per Sosuke.
Theres
nowhere to run
I have no place to go
Surrender my heart, body and soul
How can it be youre asking me to feel the things you never show
You are missing in my heart
Tell me why I cant be there where you are…?
Salve a tutti, è passato un pò dall'ultima mia FF ed eccomi ora tornata con sta cosa taglia-vene-strappalacrime-assurda.
E' un finale alternativo...finale decisamente orrido e suppongo che NESSUNO dei fan di FMPvorrà mai trovarsi ad affontare... ma la canzone dei BBS - show me the meaning of being lonely mi mette sempre una tristezza assurda e in quel momento mi ha ispirato per una FF come questa!
alla prossima!
Aly-