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Autore: eleCorti    13/02/2016    1 recensioni
San Valentino è alle porte e le regazze decidono di preparare i cioccolatini per i ragazzi. Dal testo:
“Quindi ti sei decisa?” riprese il discorso di qualche tempo fa.
“Sì” rispose con un tono che trasmetteva sicurezza.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hikari Yagami/Kari Kamiya, Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Takeru Takaishi/TK | Coppie: Sora/Tai, TK/Kari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Valentine’s day

 
Non erano una coppia, eppure aveva deciso di preparargli dei cioccolatini per San Valentino, grazie ai quali, sarebbe riuscita a dichiarare tutto il suo amore verso il suo amico dalla folta chioma.
Quel freddo giorno di febbraio, perciò, aveva deciso di passarlo a preparare tanti cioccolatini, quelli che piacevano tanto al suo amico.
Era appena entrata in cucina, quando sentì il campanello suonare. Attraversò il lungo e stretto corridoio, giungendo alla porta d’ingresso.
Quando la aprì, si ritrovò davanti Hikari e Mimi, entrambe con una faccia sorridente.
“Mimi, Hikari!” le fissò sorpresa, poiché non pensava di ricevere una loro visita.
“Possiamo entrare?” la giovane Tachikawa mise un piede dentro.
La giovane Takenouchi le fece entrare, facendole accomodare in salotto nel piccolo divanetto rosso.
“Allora, come mai questa visita?” domandò, sedendosi sulla poltrona accanto al divano.
“Sai domani è San Valentino” iniziò a parlare Hikari.
“E volevamo preparare qualcosa per i ragazzi. Ti va di unirti a noi?” proseguì la prescelta della purezza.
“Sì, stavo giusto preparando qualcosa per...” si bloccò, arrossendo poiché non voleva rivelare che stava preparando dei cioccolatini per Taichi.
“Per...” la giovane Yagami la incalzò a proseguire.
“Per Taichi?” insinuò Mimi, facendo arrossire ancora di più la sua amica.
“Ehm... no... non è come credi!” cercò di smentire la giovane.
Ma né Mimi né Hikari le crederono, poiché entrambe sapevano ciò che provasse l’amica nei confronti del loro leader.
“Sì, come no!” la zittì.
“Coraggio, andiamo a preparare questi cioccolatini!” esclamò alzandosi in piedi e dirigendosi in cucina.
Una volta giunte in cucina, le tre prescelte misero sull’isola tutti gli ingredienti adatti e le ciotole, dove versarli. Sora prese dalla libreria posta all’angolo della stanza, il libro di ricette di sua madre, dove c’era anche la ricetta dei cioccolatini di San Valentino. Aprì il libro alla pagina giusta e iniziò a leggere.
“Allora, ci servono 150 ml di latte, poi il cacao, la crema di cioccolato. Una ciotola dove versare gli ingredienti, un frullino per amalgamarli e poi delle formine per dare la forma che più ci piace” appoggiò il libro dall’altro lato dell’isola, sedendosi sull’alto sgabello.
La giovane Mimi passò una ciotola bianca alla sua migliore amica, con già dentro gli ingredienti, poi prese il frullino, lo accese e lo mise sopra la scura crema.
Gran parte della crema, però, finì addosso alle due prescelte; Sora perciò spense l’elettrodomestico.
“Mimi! Non serve questo tipo di ciotola, ma uno con i bordi alti, così la crema non trasborda!” la rimproverò la ramata, pulendosi la faccia con un fazzoletto.
Poi si alzò e si diresse nella credenza a prendere una terrina, una ciotola con i bordi alti; poi versò il contenuto nella ciotola e riprese a frullare.
“Scusa, non avevo capito” si scusò, ridendo e grattandosi la nuca.
“Fa niente, vai a lavarti la faccia” le sorrise la giovane Takenouchi.
Poco dopo la giovane Tachikawa ritornò in cucina, aiutando le due amiche a dare una forma ai cioccolatini.
Ne fecero di qualunque forma e tipo: alcuni rettangolari, altri quadrati, altri a forma di cuore, altri a forma di stella, altri a forma di cerchio. Ve n’erano di tutti i tipi e generi.
Dopodiché misero la teglia nel piccolo forno posto sotto il piano cottura, poi si sedettero al tavolo, aspettando che i dolci fossero pronti.
“Quindi darai i cioccolatini a Taichi?” di nuovo fece quella domanda, facendo sputare l’acqua all’amica.
“Io... ecco...” riuscì a dire tra i colpi di tosse.
“Allora?” Mimi la incitò a proseguire.
“Ehm... sì” ammise arrossendo come un peperone.
“Quindi ti sei decisa?” riprese il discorso di qualche tempo fa.
“Sì” rispose con un tono che trasmetteva sicurezza.
“Allora Hikari hai una cognata” rise di gusto, facendo arrossire le due amiche.
“Ehi frena, io e Taichi non stiamo ancora insieme!” arrossì ancora di più, mentre frenava l’entusiasmo della sua migliore amica.
“Ma dai lo sanno pure i muri che è innamorato di te!” ribatté la giovane, facendo ancora arrossire la prescelta dell’amore.
“Cambiamo discorso! Tu a chi regalerai i cioccolatini Mimi?” deviò la conversazione.
“A Koushiro” sospirò, poiché ormai aveva capito che lui provasse qualcosa per lei, ma aveva sprecato ogni occasione per dichiararsi e a lei questa situazione aveva stancato.
“Non si è ancora dichiarato?” le domandò, curiosa di sapere.
“No” sbuffò, annoiata.
“E tu Hikari li regalerai a Takeru?” si rivolse alla giovane Yagami.
“Sì” ammise anche lei arrossendo.
“Sai voi due formate una bella coppia! Quando vi metterete insieme?” intervenne Mimi, sempre con la sua delicatezza.
“Ma lui già si vede con un’altra” sopirò la castana, con un aria assai triste.
“Come non era solo un’amica?” Sora era molto sorpresa da quella rivelazione.
“Lui dice di sì...” si interruppe.
Lui aveva sempre smentito, ma qualcosa le diceva che stessero insieme, forse era gelosia oppure no, ma le dava fastidio sapere che Takeru stesse con un’altra ragazza che non fosse lei.
“Bene allora qual è il problema?” Mimi la ridestò dai suoi pensieri.
“Io...” abbassò lo sguardo, perché nemmeno lei sapeva quale fosse il problema.
“Sono sicura che gli piaceranno tantissimo i cioccolatini” Sora mise una mano sopra la sua per tranquillizzarla.
Poco dopo, tirarono fuori i cioccolatini dal forno, li misero dentro dei sacchetti rosa, tre per l’esattezza, prendendo ognuna il proprio; poi si salutarono augurandosi buona fortuna per il giorno dopo.



 
****



 
Aveva deciso di dargli il pacchetto con dentro i cioccolatini durante la pausa pranzo, in modo tale da non subire alcun tipo d'interruzione, e poi anche perché quando era arrivata a scuola, il suo amico non era solo; stava, infatti, parlando con Yamato, così aveva deciso di agire dopo.
“Taichi aspetta” lo raggiunse nel piccolo cortile sul retro della scuola.
“Sora!” era sorpreso di vederla lì, con il respiro affannato e un’aria assai strana.
Non rispose, si limitò a tendergli il piccolo sacchetto rosa con all’interno i cioccolatini con il viso arrossato a causa del forte imbarazzo.
“Questi sono per te” spiegò, notando che l’amico li fissasse con uno sguardo allibito.
“Li hai dati anche a Yamato?” storse la testa dall’altro lato, molto scocciato.
“No! Li ho preparati solo ed esclusivamente per te!”ribatté stizzita.
“Ehm... grazie” arrossì, allungando la mano verso il sacchetto.
“Coraggio prendilo” lo incitò, notando che il castano non muovesse il braccio destro.
Deglutì, poi si decise a prendere il sacchetto, ma non lo aprì, anzi restò a fissarlo, indeciso sul da farsi.
Allungò il braccio, mentre un’ondata di calore s’impadroniva di lei, sciolse il piccolo fiocco che richiudeva il sacchetto, poi infilò la mano dentro ed estrasse un piccolo cioccolatino dalla forma rettangolare, avvicinandolo alla bocca dell’amico.
Fissò quel piccolo dolce avvicinarsi verso di lui con uno sguardo sorpreso, capendo ciò che stesse per fare la sua migliore amica.
“Dai apri la bocca” lo incitò, premendo il cioccolatino sulle sue labbra.
La aprì, assaggiando quel piccolo dolce; era così morbido, che si scioglieva in bocca; era anche al latte come piaceva a lui, era proprio una delizia, pensò.
“Mmm... che buono” si sciolse anche lui come quel cioccolatino.
Sorrise, poiché contenta che gli fossero piaciuti; poi prese un altro cioccolatino, stavolta a forma di cuore. Il giovane Yagami prese l’altra metà del cuore, spezzandolo in due parti.
Fissarono prima le due metà, poi posarono i loro occhi l’uno sull’altro, per poi unire le due parti che combaciavano perfettamente.
“Sai quando sto con te, mi sento come questo cioccolatino: riunito con la propria metà” ammise, sorridendo come non mai.
“Che intendi dire?” le domandò, shockato da quella rivelazione.
“Che sono innamorata di te Taichi” posò il suo sguardo miele, in quello nocciola di lui.
Non smise di guardarla mentre azzerava la distanza che li separava, posandole un tenero bacio, approfondendolo sempre di più.
“Anch’io sono innamorato di te” le sussurrò a fior di labbra.
Sorrise, mentre gli posava un altro tenero bacio. Mangiarono tutti i cioccolatini, come una tenera coppia, ridendo e imboccandosi a vicenda.
“Devo andare a pranzo con Koushiro!” si ricordò, a un certo punto, il giovane Taichi.
“Non ti preoccupare, sarà impegnato anche lui” pensò a Mimi e alla sua missione di far dichiarare il rosso.
“Ma forse è meglio...” due dita sulle sue labbra non gli fecero finire la frase.
“Fidati di me” lo guardò ancora una volta negli occhi, con uno sguardo intenso e profondo.
“Ok” si perse nel suo magnifico sguardo.
Si alzarono da terra e insieme si diressero verso la mensa, mano nella mano, come la coppia che ormai erano diventati.




 
****




 
Doveva vedersi con Taichi per pranzo, ma Mimi lo aveva bloccato, poiché gli doveva dare qualcosa. Già il fatto che l’amica dai capelli rosa lo volesse vedere, gli aveva provocato una forte emozione.
“Questi sono per te!” una Mimi sorridente che gli porgeva un sacchetto rosa, lo ridestò dai suoi pensieri.
“Ehm... gra-gra-grazie” balbettò, arrossendo come un pomodoro.
“Avanti prendine uno!” lo incitò, mettendogli il sacchetto sotto il naso.
Ne prese uno a forma di cerchio, assaggiandolo senza pensarci. Era assai buono, non credeva che la sua amica fosse così brava in cucina, non aveva mai dimostrato abilità culinarie, e quella rivelazione lo sorprese molto.
“Sono buonissimi” si congratulò, arrossendo sempre di più.
“Grazie!” sorrise, come una bambina.
“Ehm... io... devo... andare” era così imbarazzato, che non vedeva l’ora di andarsene.
Lo bloccò per il braccio, stanca ormai di doverlo sempre rincorrere come una pecora, facendolo voltare di scatto. La guardò con uno sguardo sorpreso e spaventato, poiché non aveva capito le intenzioni della sua amica.
Azzerò la distanza in un sol colpo, facendo incontrare le loro labbra. Arrossì ancora di più, ma dopo un attimo di esitazione, ricambiò il bacio, assaporando le tenere labbra della sua amata.
“Io...” tentò di dire, una volta staccatosi.
“Andiamo Koushiro, quanto ci vuole a dirmi che sei innamorato di me?” sbuffò, ormai persa la pazienza.
“Come?” sgranò gli occhi per quello che aveva udito.
“Hai capito benissimo! Mi sono stancata di rincorrerti. Vorrei che mi dicessi che anche tu sei innamorato di me!” tuonò, agitando le braccia.
“Quindi... quindi anche tu sei innamorata di me?” chiese, ancora più allibito.
“Sì!” esclamò, con il suo tono acuto.
“Io... anch’io” ammise, avvicinandosi a lei.
“Ci voleva tanto a dirmelo?” gli domandò, prima di accogliere ancora una volta le sue labbra.





 
****



 
Quella era l’ultima occasione per regalare i suoi cioccolatini a Takeru e non poteva, non doveva sprecarla, non dopo tutto il tempo che aveva impiegato per prepararli.
“Takeru...” sussurrò, fermandosi in mezzo alla strada.
“Sì?” si voltò verso di lei.
“Questi sono per te” tirò fuori dalla cartella il sacchetto rosa con all’interno i cioccolatini.
“Grazie” le sorrise grato, mentre prendeva il pacchetto.
Lei ricambiò il sorriso, contenta anche di essersi tolta quel peso.
“Sono squisiti!” affermò, dopo averne assaggiato uno a forma di stella.
“Mi fa piacere” gli sorrise ancora di più, assai contenta che gli fossero piaciuti.
“Grazie” le posò un tenero bacio sulla guancia.
Arrossì come un peperone sotto il tocco caldo delle labbra dell’amico. Si sentì come in paradiso, e dire che il giovane amico l’aveva solo baciata sulla guancia!
“Prego” abbassò lo sguardo.
“Hikari...” rialzò la testa, non appena senti pronunciare il suo nome.
“Qualche volta potremmo anche uscire insieme. Noi due da soli intendo” le propose, grattandosi la nuca, anche lui imbarazzato.
“Sì... certo” dentro di lei si scatenò una tempesta.
“Allora a domani” la salutò, prendendo la sua strada.
Si sentiva al settimo cielo, poiché quello rappresentava il primo passo verso la sua felicità con Takeru, anche se ancora non poteva certo affermare che lui provasse qualcosa per lei.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: Ok allora da dove è nato sto scempio? Beh vedendo la foto delle ragazze che preparavano i cioccolatini per i ragazzi ecco la mia mente malata ha iniziato a lavorare ed eccoci qui! Meiko però lo tolta perché mi sta sulle scatole!
Comunque beh spero vi sia piaciuta e ringrazio chi si soffermerà a leggerla. 
   
 
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