Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Fast    13/02/2016    7 recensioni
L'amor che muove il sole e le altre stelle. L'amore che rende folle il più saggio degli degli uomini, e coraggioso il più pusillanime.
Un uomo tormentato dal suo passato, una giovane donna armata soltanto del suo buon cuore e del senso dell'onore.
&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&
Deglutì, e strinse forte i pugni per farsi coraggio. -Siete... Siete qui per mio padre?-.
Osservò non senza un un brivido le labbra del cavaliere davanti a lei piegarsi in un sorriso privo di qualsiasi tenerezza.
-No. Sono qui per te, Kagome...-
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Solo un samurai

può capire

le intenzioni di un samurai


 


 


 

Kagome bevve un ultimo sorso di the per poi guardarsi attorno.

Gli uomini avevano iniziato a sistemarsi per la notte, e le ultime braci dei falò si stavano lentamente spegnendo.

Una folata di vento improvvisa la fece rabbrividire e la costrinse a stringersi nello scialle di lana.

 

-Vi consiglio di andare a dormire. Domattina partiremo presto, conto di arrivare a destinazione a fine giornata e non ammetto ritardi-

 

Kagome alzò gli occhi al cielo, posò la tazza e si alzò lentamente.

 

Le braccia incrociate e soltanto l'haori di seta indosso come se fosse immune al freddo dell'inverno, i capelli d'argento mossi leggermente dalla brezza e i soliti occhi severi che la fissavano attenti come quelli di un'aquila.

 

Inutile. Nonostante avesse provato ad inquadrarlo, Inuyasha per Kagome restava un mistero. Passava dall'essere l'uomo più sgradevole di questo mondo a quello più premuroso, a modo suo. La ragazza non poteva infatti dimenticare cosa avesse fatto per lei, e un rossore sospetto le tingeva sempre le guance quando le tornava in mente il calore del suo abbraccio. Era forte, combattivo, fiero come un leone e al contempo terribilmente irritante.

 

Un sopracciglio si alzò verso l'alto, enfatizzando la bellezza di quelle iridi dorate.

 

-Beh? Cos'è, siete persa nei vostri pensieri?-

 

La ragazza sussultò -Affatto. Stavo solo pensando a domani. Avete detto che il vostro palazzo si trova nei pressi del lago di Taazawa, giusto?-

 

Il demone annuì.-Esatto. E farete bene a coprirvi a dovere. Siamo molto vicini ad Ezo, la temperatura non è delle migliori per voi umani- disse, muovendo leggermente le orecchie che attirarono inevitabilmente l'attenzione di Kagome.

 

Se non avesse saputo che sarebbe finita tagliata a fettine, le avrebbe carezzate a ripetizione come si fa con i cuccioli. Avevano l'aria di esser tremendamente soffici e morbide.

 

La ragazza si accigliò. Benché fossero senza ombra di dubbio la cosa più kawaii che avesse mai visto in vita sua, non riusciva a spiegarsi perché Inuyasha non avesse orecchie appuntite come il resto dei demoni a lei conosciuti. Non che ne conoscesse molti in realtà, e magari il Giappone brulicava di demoni con orecchie coccolose, ma il fatto la incuriosiva e non poco.

 

-E adesso cosa c'è? Perché mi state fissando con quell'aria da merluzzo essiccato?-

 

Kagome, colta in fallo, sbatté velocemente le palpebre -Gentile come sempre capitano. In verità stavo fissando le vostre orecchie. Mi domandavo se fossero comuni-

 

Inuyasha serrò così forte la mascella che alla ragazza parve di aver sentito i denti sgranare.

-La solita impertinente. Non vi hanno insegnato l'educazione immagino. Comunque, se servirà a frenare la vostra fantasia no, non sono per nulla comuni. Questo perché di hanyou non ce ne sono molti- rispose ringhiando.

 

Kagome deglutì. Ti pareva che non si fosse innervosito...-Era solo una domanda. Comunque... cosa sono esattamente questi hanyou?-

 

Inuyasha fece un gesto stizzito con il braccio, sistemandosi Tessaiga al fianco.

 

-Non ne avete mai sentito parlare? Strano, vostro padre adora denigrarli. Sono un bastardo. Un mezzosangue. Un mezzodemone. Decidete voi come chiamarmi-

 

Kagome rimase un attimo in silenzio, prima di parlare -Dunque...siete per metà umano?-

 

-Mia madre. Lei era umana-.

 

Il tono gli si era leggermente addolcito, e gli occhi che si era affrettato ad abbassare si erano fatti più chiari.

 

Kagome sorrise. Era evidente che l'avesse amata molto.

 

-Quindi possiamo dire che siete un essere...come dire...unico? Raro? Speciale?- azzardò.

 

Una risata amara riecheggiò nel campo quasi deserto.

 

-Nulla di tutto questo, ragazzina. Sono uno scherzo della natura. Un'aberrazione. Sono costretto a a tenere costantemente Tessaiga al mio fianco, e grazie a vostro padre da qualche anno devo prendere una pozione, per tenere a freno il mio io demoniaco che vi assicuro essere capace di una furia inaudita se lasciato libero. E adesso andate a letto. Tra poche ore albeggerà, e non intendo tardare neanche di un monito la partenza per stare dietro ai vostri ritmi da lumaca!-

 

L'ultima frase era stata detta con un tono di voce talmente alto, che alcuni soldati si affacciarono assonnati dalle tende per vedere cosa fosse successo.

 

Kagome con un sospiro osservò Inuyasha allontanarsi velocemente da lei per entrare stizzito nella sua tenda.

 

Con un peso sullo stomaco si affrettò a seguire i consigli dell'irato mezzodemone, e cercando di fare il meno rumore possibile per non svegliare Sango si preparò per la notte e si distese nel futon.

 

Un mezzodemone.

 

Non aveva ancora chiaro cosa effettivamente significasse, ma questo spiegava diverse cose. La premura che aveva avuto nei suo confronti, i sentimenti che riusciva a provare. Indubbiamente la sua parte umana arricchiva ed enfatizzava il lato demoniaco.

 

Era veramente un essere speciale.

 

 

 

 

 

 

 

-Muovetevi! Per tutti i Kami, un demone tartaruga sarebbe più svelto, parola mia!-

 

Kagome sbuffò sonoramente e si trattenne a stento dal prenderlo a male parole.

 

-Per tutti i Kami dovremmo dirlo noi, Inuyasha! Che diamine: è da stamattina che siamo in marcia, si sta facendo buio, perdonatemi la battuta infelice ma fa anche un freddo cane, e voi non fate che berciare come un gabbiano! Siamo mica a vostra disposizione! Non potete trattarci come schiavi!-

 

Inuyasha fece tanto d'occhi -Come diavolo vi permettete di rivolgervi a me in quel modo?-


 

Kagome sentì Miroku e Sango ridacchiare.


 

-Mi pareva avessimo stabilito una tregua, e per tregua io intendo anche la messa in atto di un rispetto reciproco, mi spiego?-

-So bene cos'ho promesso. Me lo ripetete ogni santo giorno-

-In tal caso siete duro d'orecchi-


 

Inuyasha prese fiato: non ce la faceva più, con quella.

Quello che era successo la sera prima lo aveva disturbato. Nessuno, fatta eccezione per Kikyo, si era mai permesso di parlare della sua natura in modo così libero ed esplicito.


 

Quindi possiamo dire che siete un essere...come dire...unico? Raro? Speciale?”


 

Dannata ragazzina.

Nessuno gli aveva mai detto quelle cose.

Mai.

Soltanto sua madre, quando arrivava la sera, sorrideva guardandolo con occhi pieni d'amore.

Ricordava ancora il dolce profumo di Iris che la contraddistingueva.

Si sedeva di fianco a lui, gli sistemava le coperte, ed iniziava a carezzargli i capelli.

 

Hanno lo stesso colore dei raggi di luna” bisbigliava “Sei la cosa più preziosa di questo mondo, tesoro”

 

Inuyasha sorrise amaramente.

No. Non era vero. A causa sua, aveva perso tutto. Si era trovata sola e abbandonata, con la colpa di aver partorito un mostro.

-Suvvia, Capitano. Almeno una volta, cerchiamo di andare d'accordo-


 

La voce di Kagome lo fece tornare al presente.

Il mezzodemone scese con stizza dal cavallo, che sistemò vicino ad un albero assicurando le redini ad un ramo.


 

-E va bene. Un'ora, non di più. Si sta facendo buio, ed intendo passare la notte a casa mia-

Le labbra di Kagome si piegarono in un sorriso radioso -Ero certa che avremmo potuto contare sul vostro innato buon senso-


 

Incredibile. In secoli di vita non aveva mai incontrato una persona più irritante di quella donna.


 

-Bah!!!-


 

Kagome lo osservò allontanarsi nervosamente verso un prato poco distante.


 

Sospirò.


 

-In verità, non ho mai visto nessuno becchettarsi come voi due. Davvero-


 

Sentendo la voce di Miroku, Kagome si girò di scatto, giusto in tempo per osservare il monaco sorridere divertito.

-Per piacere. È più irritante dell'ortica. Indisponente, rozzo e maleducato, nonché pieno di sé. Non so come tu faccia a sopportarlo-

Il giovane scosse una mano –E' tutta questione di abitudine, credimi. E poi can che abbaia non morde, non scordarlo mai-


 

-Sarà- rispose la ragazza mentre cercava nella borsa il riso che aveva preparato la sera prima -Ma io non lo sopporto-


 

Ignorò volutamente l'occhiata che le lanciò Sango.

-Molto bene fanciulle. Vado a fare due passi per sgranchirmi le gambe. A tra poco-


 

-Certo che siete buffi, Kagome- sentì dire a Sango mentre si sedevano sul prato per mangiare qualcosa.

-Dici?- borbottò in risposta.

L'amica annuì, divertita.

-Ti ricordi- bofonchiò mentre masticava un boccone di riso -La nostra corrispondenza?-

Kagome sorrise -Certo. Eri l'unico legame, insieme ad Omoe, che volevo tenere con la mia terra. Ho conservato ogni singola lettera-

-Mi sei mancata da morire, amica mia. Comunque... ti ricordi quando discutevamo sul nostro ipotetico futuro marito?-

Kagome scoppiò a ridere -E chi se lo scorda! Cosa scrivevi... Ah si: che lo volevi serio, intelligente, rispettoso... e poi guardati... a fare gli occhi dolci ad un monaco che, perdonami, è tutto fuorché serio e rispettoso-


 

Sango arrossì -Ma che dici? Io non vado mica dietro a quello la! Per tutti i Kami, Ka-chan! Non farei in tempo a girarmi, che quello farebbe il cascamorto con qualsiasi essere di sesso femminile dai quattordici ai settant'anni!-

-Suvvia, non essere così pessimista- la rimbrottò puntandole contro le bacchette -Magari è tutto fumo e niente arrosto. E poi, a chi vuoi darla a bere: vi vedo, sai, quando vi guardate di nascosto...-


 

Le gote di Sango avrebbero potuto far concorrenza alle fiamme di un fuoco.

-Bah! E poi avevamo quanto... quattordici anni? Eravamo delle ragazzine!-

-Delle ragazzine con le idee ben chiare, però!-

-Quello sempre...tornando a noi... mi piaceva troppo quel termine che usavi spesso e che non aveva traduzione... Com'era? Volevi un uomo che ti... ti...-

-Attorcigliolasse* lo stomaco- l'aiutò Kagome con un sorriso

Sango schioccò le dita -Ecco! Quello! Che termine strambo! Però rende l'idea!-

-Eccome se la rende! Non ho abbandonato questo sogno, sappilo...-

Sango le sorrise -Oh no. Questo lo so. E dimmi... c'è qualcuno che ti attorcigliolasse lo stomaco?-

-Ma no.. è una cosa seria, l'attorcigliamento di stomaco-

-Oh, io potrei azzardare un nome... vuoi un aiutino? È antipatico, urla come un gabbiano, però per lui vale il detto del can che abbaia non morde. Risposte per l'indovinello?-

Kagome arrossì -Sango! Per tutti i Kami, stiamo parlando dell'uomo che ci ha rapite per un motivo ancora ignoto! Che diamine, siamo qui soltanto per arrivare all'elisir della sfera, ricordi?-


 

In tutta risposta, l'amica fece spallucce e si sistemò una lucente ciocca di capelli dietro l'orecchio

-E va bene. Hai ragione. Credi però che non mi sia accorta che arrossisci quando discutete? E non si tratta certo di rabbia... vuoi forse dirmi che non ricordi nulla di quelle tre lunghe giornate in cui non ti ha abbandonata nemmeno per un attimo?-

Kagome si voltò con la scusa di tirar fuori il contenitore dell'acqua. Non voleva che Sango vedesse le guance che le stavano diventando rosse come pesche.

Aveva ragione.

Cavolo, se aveva ragione.

Benché fosse indubbiamente l'essere più ingestibile che avesse mai conosciuto, aveva in sé una tale forza, una tale energia che la lasciava senza fiato.

E come dimenticare le attenzioni che le aveva riservato...

Nessuno in vita sua si era preso cura di lei in questo modo.

Uno strano formicolio le invadeva il corpo quando lo vedeva anche solo di sfuggita.

E dire che di uomini, quando era in Italia, ne aveva conosciuti parecchi. Quante volte padre Riccardo e Padre Augusto le avevano combinato incontri con dei rampolli di famiglie importanti!

Ma mai nessuno era riuscito a metterla in subbuglio come..

- Le vostre gambette si sono riposate a sufficienza? Già che ci siamo, gradite un po' di latte? I poppanti lo prendono, per rimettersi in forze!-


 

Kagome assottigliò gli occhi -Non fate dell'inutile sarcasmo, cavaliere! Siamo prontissime! E senza latte!- disse scattando in piedi.

Inuyasha incrociò le braccia e a Kagome sembrò di vedere un piccolo sorriso farsi strada su quelle labbra disegnate.

-Allora andiamo-


 

Kagome deglutì.

Mentre sistemava il bagaglio sul cavallo, guardò un'ultima volta il mezzo demone.

Stava parlando con Miroku, quando scoppiò in una risata.

La ragazza strinse forte le redini del cavallo, mentre il vento le scompigliava i capelli.

Mentre si rimettevano in marcia, cercò di non fare caso al suo stomaco.

Si stava indubbiamente attorcigliolando.


 


 


 

Chi non muore si rivede! Ed eccomi qua dopo un periodo imprecisato d'assenza, con un nuovo capitolo!

Non succede molto in realtà, è un capitolo di transizione. Un capitolo di transizione che però, a parer mio, è molto importante per quanto riguarda il rapporto tra i due protagonisti!

Che dire del termine attorcigliolato. Ovviamente non esiste, o meglio non esiste nella lingua italiana. Esiste però nella miriade dei vernacoli pisani, ed è un termine che usavo spesso con le amiche quando ero ragazzina (cioè qualche anno appaiato fa) per descrivere la sensazione che l'amore avrebbe dato. Un amore che attorcigliolava lo stomaco. Ecco, mi è piaciuto metterlo anche qui, con una Kagome che ha vissuto in Italia e che io ho voluto un po' “colorare” a piacimento con un ricordo adolescenziale che mi ha fatto ritornare indietro nel tempo con un sorriso.

Mi defilo con un “a presto”, sperando che sia vero ;)

Alla prossima!

La vostra Fast

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Fast