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Autore: B i a n c a_    14/02/2016    0 recensioni
[What if. . .?|OOC?|Introspettivo|Angst(spero)|ArnoxOC]
Scritta per il compleanno della Maritah uwu
Dal testo:
Afferra la mano e(con non poche difficoltà) sale finalmente sul cavallo, aggrappandosi a lei. -Non avere paura- lo rassicura la bambina -Pierrot è un bravo cavallo, non ti disarcionerà!-
Poi scocca le redini e parte, verso la grande foresta che c'è vicino alla tenuta.
[...]
-Arno. . . Puoi per favore spiegare a Élise che non possiamo rubare del cibo dalla dispensa? Ci metteranno in punizione, insomma!- dice la Van Jean, sbuffando appena.
Il ragazzino pare pensarci su, poi dice -Perché non cerchiamo di essere invisibili? Sono sicuro che nessuno ci nota.-
Ignora il "Anche tu no, ti prego!" di Françoise ed guarda Élise che annuisce, orgogliosa. -È questo lo spirito giusto! Su, andiamo!- prende una Françoise esasperata per un polso e la trascina via, seguito da un Arno abbastanza divertito.
[...]
E, in lontananza, un'aquila emette il suo verso, volando via.

Non so come definire questa cosa, ma spero che vi piaccia!
B i a n c a_
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arno Dorian, Elise de la Serre, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scende dalla carrozza, un po' intimorito. Era la prima volta che andava con il padre dal suo amico. Di solito lo lasciava con qualcuno, ma questa volta, siccome è solo  una visita di cortesia e non di lavoro, suo padre gli aveva chiesto se poteva venire anche lui. 
-Arno, sappi che questo mio amico ha una bambina molto simpatica. Puoi giocare con lei, se Antoin ti dice di sì.- gli dice il padre, e il bambino annuisce, facendo segno di aver capito. 
Solo ora si accorge di un uomo che li sta guardando con un sorriso stampato sul volto e che si sta avvicinando.
-Charles, da quanto tempo!- gli dice l'uomo, in direzione di suo padre - E tu devi essere Arno, dico bene? Tuo padre mi ha parlato molto spesso di te~.- 
Il seienne annuisce, sorridendo appena. 
-Buongiorno a te, Antoin! Con quel fatto hai risolto(*)?- esclama il padre, facendo annuire l'altro signore. 
Antoin(così ha compreso che si chiama l'amico di suo padre) si offre di fargli fare il giro di tutta la casa.
Cavolo se era enorme! Erano come minimo un centinaio di camere! 
Quello che lo incuriosiva di più era però una porta opposta all'ingresso. Solo per i rumori che provengono da essa, a dirla lunga. 
-La mia bambina si sta allenando con la spada~. Sapessi quanto è brava!- 
-Beh, non ne dubito. Con uno come Béllec!-
Béllec? Chi è? Non lo sa. Ma non riesce a immaginare una bambina con la spada in mano.
In quel momento la porta si apre, rivelando una bambina con una spada in mano. Capelli rossi, sorriso stampato sulle labbra rosee e gli occhi violetti che brillano di luce propria.
Appena nota gli ospiti, la bambina allarga il suo sorriso e corre verso suo padre, arrestandosi a pochi passi da loro. Fa un inchino, proferendo finalmente parola. 
-È un vero piacere rivederla, messer Dorian.-
Ha una voce molto bella, so ritrova a pensare il piccolo Dorian mentre arrossisce, se per l'imbarazzo o per altro non si sa.
Fatto sta che l'altra lo guarda con occhi curiosi. Poi, con l'eleganza che sembra contraddistinguerla, accenna un sorriso e si presenta. 
-Io sono Françoise! Tu sei Arno, dico bene?-
Possibile che tutti lo conoscano ma lui non conosca nessuno? Questo Arno non lo sa, ma annuisce, accennando un sorriso. Quando Antoin dice loro che possono andare a giocare, la rossa subito gli afferra il polso delicatamete e lo porta verso le scuderie. 
-Hai mai cavalcato un cavallo?- gli chiede Françoise, e lui scuote la testa. -No, mai.-
Lei resta in silenzio, quasi pensando a qualcosa. Poi si illumina. -Facciamo una cosa: ti metti dietro di me, tanto la sella è grande!- dice, poi prepara il cavallo.
E intanto Arno pensa. Suo padre va d'accordo con Antoin, a differenza di quell'altro signore che viene spesso a casa per lavoro(**). È molto strano, di solito suo padre va d'accordo con un po' tutti.
Viene riscosso da Françoise che gli annuncia che ha finito. Sale prima lei, poi gli tende la mano, con quel sorriso accennato che ha da quando si è presentata. Afferra la mano e(con non poche difficoltà) sale finalmente sul cavallo, aggrappandosi a lei. -Non avere paura- lo rassicura la bambina -Pierrot(***) è un bravo cavallo, non ti disarcionerà!-
Poi scocca le redini e parte, verso la grande foresta che c'è vicino alla tenuta.
****************  

Sospira, guardando fuori dalla finestra. Quando arrivano Françoise ed Élise? 
Gli avevano promesso che questa mattina sarebbero arrivate. Ma sono le dieci, e delle due carrozze neanche l'ombra. 
Sbuffa, scendendo dalla sedia e correndo verso l'ingresso. Per passare il tempo, magari, avrebbe aiutato qualche domestica.
Ma quando scende giù nota subito le due dodicenni(dai caratteristici capelli rossi che le rende quasi identiche) che stanno parlando tra loro di chissà cosa. Françoise quasi spazientita ed esasperata, Élise con gli occhi che le brillano. 
Si avvicina velocemente a loro. -Finalmente siete arrivate! È da questa mattina presto che vi aspetto!-
Entrambe si voltano(simultaneamente) verso il ragazzo, una arrossendo e l'altra sorridendo. 
Aveva notato questo cambiamento in Françoise. Ma non sa esattamente il motivo, quindi non ci fa tanto caso.
-Arno. . . Puoi per favore spiegare a Élise che non possiamo rubare del cibo dalla dispensa? Ci metteranno in punizione, insomma!- dice la Van Jean, sbuffando appena. 
Il ragazzino pare pensarci su, poi dice -Perché non cerchiamo di essere invisibili? Sono sicuro che nessuno ci nota.- 
Ignora il "Anche tu no, ti prego!" di Françoise ed guarda Élise che annuisce, orgogliosa. -È questo lo spirito giusto! Su, andiamo!- prende una Françoise esasperata per un polso e la trascina via, seguito da un Arno abbastanza divertito.

 
****************

-Arno, ci sei? Sono arrivata!- corre quando sente la voce di Françoise.
Si stavano sentendo e vedendo sempre meno. Françoise si giustificava dicendo che faceva dei viaggi con il padre. 
La ragazza è all'ingresso. Aveva il braccio fasciato e un sorriso quasi amaro sulle labbra. Forse aveva intuito che cosa avrebbe fatto lui. 
Infatti si avvicina preoccupato, Arno, e le tocca delicatamente la parte fasciata. 
-Che cosa ti è successo, Françoise?- chiede, mentre l'altra assume una colorazione rosea. Pareva un bocciolo di rosa che stava sbocciando, dovette ammettere Arno con un sorriso amaro. Aveva capito finalmente a cosa era dovuto quel rossore che la ragazza aveva quando c'era lui. Purtroppo, Arno non ricambiava. Non sa ancora cos'è l'amore, ma aveva imparato qualcosa grazie a tutte le volte che Françoise recitava interi pezzi di qualche libro, come per esempio uno scrittore inglese che ha scritto un libro su due famiglie italiane(****). 
-Sono. . . Caduta da cavallo.- 
Sospira. L'ennesima scusa, pensa Arno. Perché sa che il motivo è un altro. Ma forse non si fida sufficientemente di lui.
Fatto sta che gli regge il gioco, di nuovo. 
Ma sa che non reggerà a lungo con questa storia. Perché ogni volta che veniva alla Tenuta de la Serre aveva ferite talvolta gravi, cosa non molto normale.
************

-Françoise, ora mi spieghi cosa succede.-
Si è deciso, finalmente. 
Era il suo diciottesimo compleanno, e Françoise era arrivata piena di ferite non ancora curate. A quel punto non ci ha visto più. L'ha trascinata verso camera sua e ha chiuso a chiave la porta. 
Quello che nota di strano sono i suoi abiti. Simili a quelli di suo padre, riesce a ricordare, quando torna da lavoro. 
Intanto lei sta zitta e si morde il labbro. Allora  Arno le prende un polso e la intrappola contro il muro, facendo mugolare l'altra per il dolore. -Dimmelo, adesso!- urla, spazientito ed esasperato. Perché non sopporta le bugie. Soprattutto quelle dette da lei.
La vede sgranare gli occhi e poi distogliere lo sguardo.
-Credi che se potessi non te lo direi? Arno, ci sono cose che non posso dirti adesso. Non sei ancora pronto. 
Ma ti anticipo qualcosa, basta che tu rifletta su queste parole senza aiuti.- esclama, guardandolo poi negli occhi -Nulla è reale, tutto è lecito. Ricorda sempre queste parole e capirai chi sei veramente.-
Con una forza che da lei non si aspettava, riuscì a liberarsi. Si mette uno strano cappuccio, lo guarda di nuovo. Sembra aver uno sguardo di una che ha preso una malinconica decisione. 
-Addio, Arno.-
Salta giù dalla finestra.
Solo ora nota una rosa sul tavolo con un bigliettino vicino. Legge il biglietto, di cui lui solo conosce il significato.
E, in lontananza, un'aquila emette il suo verso, volando via.



 

{Note dell'autrice
*Avete presente quello che Charles ha prima di essere ucciso da Shay? Il manoscritto? Ecco, è quello.
**Qui si parla del signor De la Serre, già
***Nome preso dalla canzoncina "Au claire de la Lune", composta, guarda caso, nel XVIII secolo.
****Romeo e Giulietta di Shakespare

E che dire.
Questa piccola cosetta l'ho scritta in occasione del compleanno della mia Maritah uwu
AUGURI TESSORAH *O*
E' anche la mia prima ff qui, ora che ci penso!
Vi faccio uno spiegone, per capire meglio il senso della fanfic: Françoise è una mia OC che ruolo anche su Facebook con(appunto) la Maritah che ruola Arno.
Questa però è solo la prima parte della loro storia ewe
 Infatti dopo litigano e si mandano a quel paese a vicenda, sì xD
E dopo ancora si sposano. Evviva la coerenza di questi due!
Per eventuali delucidazioni, chiedete pure! Stessa cosa se volete esprimere un parere o per qualche accortezza che non ho avuto!
B i a n c a_
   
 
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