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Autore: Gaia_dc    14/02/2016    1 recensioni
~Tratto dal 1º capitolo~ "Sentì die rumori provenire dalla cucina, si alzò e senza pensarci estrasse la pistola da sotto il cuscino. Ma non fece in tempo a raggiungere la stanza che vide un uomo uscire dalla porta di casa, e lei non poteva sparare, o avrebbe svegliato la sua bambina"
Sono passati quasi due anni da quell'addio che ancora rappresenta un punto interrogativo per Tony. Perché gli ha chiesto di venire per poi nascondersi? Purtroppo non riceverà mai una risposta perché lei non tornerà mai più a DC. Ma tutto cambierà quando una bambina verrà rapita nella notte, e Ziva potrà chiedere aiuto solo all'NCIS.
Una nuova storia in cui ho immaginato un altro aspetto del carattere di Ziva più materno, nei confronti di una figlia avuta durante una relazione di cui si pentiva... O almeno così credeva.
Spero di aver suscitato la vostra curiosità... Che aspettate allora? Correte a leggere!
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ziva David
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Ziva David, una ballerina… Tony trascorse tutta la notte a rimuginarci sopra.
Continuava a ripensare a come fosse incantevole quando danzava. Sembrava una piuma che volava nel cielo.
E l’indomani, avrebbe fatto l’audizione… Ziva David… La sua ninja… Ancora non riusciva a crederci.
 
Il sole sorse ben presto, e Ziva non poteva nascondere una certa ansia per quello che avrebbe fatto di lì a poco. Ma  lo faceva per Tali, per Ariel e per la bambina che era tanti anni fa.
Quella notte, però aveva dormito bene. Come non dormiva da tanto tempo. E ne sapeva anche il motivo. Finalmente aveva con sé il suo scudo. Il ciondolo con la sua stella. La stella di David.
 
Fu svegliata da una tenera mano che la accarezzava. Aprì lentamente gli occhi, ancora un po’ assonnata, e si rese conto che la figura che aveva davanti, era Tony, con un dolce sorriso sul volto.
 
Avrebbe voluto saltargli addosso, inondarlo di baci, perché quel giorno era stranamente felice, ma non poteva.
Così, con un freddo “Buongiorno” si alzò dal letto e andò a lavarsi.
 
Tony ci rimase male, ma si aspettava una reazione del genere. Aveva però capito che per starle veramente vicino, per dimostrarle il suo amore, doveva lasciarle spazio. E comportarsi da amico.
 
Quella mattina, Ziva stava per uscire con il solito borsone, ma il ragazzo la fermò.
“Oggi ti accompagno io”
“Non dovresti andare all’NCIS?”
“Prima ti lascio alla tua audizione, poi andrò al lavoro”
“Tony…”
“Lo so Ziva… Ma voglio solo comportarmi da amico! Niente di più, niente di meno”
Ziva lo fissò per un attimo con il suo solito sguardo distaccato, ma alla fine acconsentì.
 
Salì nella Mustang di Tony, e per tutto il viaggio guardò fuori dal finestrino, rimanendo in silenzio, mentre con la mano stringeva il suo ciondolo. Gesto che aveva ripreso a fare dal primo momento in cui l’aveva riavuto al collo.
 
Tony poté scorgere la tensione nei suoi occhi, ma preferì non dire nulla. C’era una strana atmosfera. Più calorosa, come se si fosse sciolta la tensione fra loro due… Eppure Ziva continuava ad essere gelida. Forse perché dopo la sera precedente, aveva un po’ di timore, ora che conosceva il suo segreto…
Arrivati all’Opera, Ziva scese e con un freddo saluto si allontanò.
 
Appena Tony uscì dall’ascensore dell’NCIS, Gibbs lo attendeva alquanto alterato.
“Tutto bene capo?”
“Dimmelo tu DiNozzo! Sono le 10:30!”
Tony stava per replicare quando il cellulare del capo squillò.
Conclusa la telefonata, avvisò con la solita calma il resto del team.
“Donna morta pochi minuti fa davanti agli occhi di un’amica”
“E perché sarebbe nostra giurisdizione?” chiese McGee.
“Ha lavorato per la marina”
“Quindi dove siamo diretti, capo?”
“All’Opera, DiNozzo”


Il cuore gli si fermò per un secondo.  Gli bastò fare due più due, perché venisse assalito dal terrore più totale. Aveva appena perso una figlia… Adesso anche la donna che amava era veramente troppo. Il destino ce l’aveva proprio con lui.
 
Tornato all’Opera, Tony fu l’ultimo a scendere dal pullmino. Fece una telefonata a Ziva per accertarsi che stesse bene, ed avvisarla che la squadra era lì… Magari voleva tenere la storia dell’audizione solo per sé.
 
“Con chi abbiamo a che fare?”
Ad attenderli c’era l’amica della vittima che aveva telefonato.
“Era un ex soldato della marina, Emily Clark” la ragazza informò Gibbs e McGee.
“Eravamo nel bar di fronte all’Opera, ed a un certo punto ha iniziato a non respirare…”
“Come mai eravate qui?” domandò McGee.
“Eravamo qui perché mia cugina deve fare le audizioni qui all’Opera… Ed Emily aveva voluto accompagnarci. Mia cugina lavora qui, al bar, e abbiamo pensato di venire a prendere un caffè” spiegò la ragazza.
 
 
Tony scese dal pullmino ancora più agitato di prima, non avendo ricevuto risposta da Ziva.
Senza fare domande corse dentro l’edificio, non vedendo i suoi colleghi, che però erano in realtà nel bar a controllare la scena del crimine.
 
Ziva intanto, dietro le quinte attendeva il suo turno.
Iniziava a non sentirsi bene, ed aveva anche un certo presentimento del perché. Lentamente si stava rendendo conto che quella che stava per fare era una follia. Stava cercando di rivendicare la sua infanzia, quando desiderava ballare, ma il padre le impose di entrare nel Mossad. E quando ballava, era come se riportasse in vita le persone che amava di più. Tali e Ariel.
Ma stava capendo che col tempo le cose erano cambiate. Non era più convinta di quello che stava per fare, e non era più sicura di volerlo.
Sentì l’angoscia salire. Si appoggiò al muro, e provò a inspirare con respiri profondi.
 
Tony aveva subito chiesto di lei, e quando la vide, la trovò seduta per terra, con le spalle al muro ed un body che metteva in evidenza la perfezione del suo corpo. Le si avvicinò lentamente, per non spaventarla.
Aveva gli occhi chiusi e respirava profondamente.
Le appoggiò una mano sulla spalla e lei aprì gli occhi di colpo.
“Tranquilla, Mossad… Andrà tutto bene… Se è quello che davvero desideri, io sarò qui per te”
“Tony che ci fai qui?”
Il ragazzo rimase un po’ spiazzato dalla domanda. Era appena morta una donna lì… E Ziva sembrava non saperne nulla.
 
“McGee, dov’è DiNozzo?”
“Non lo so capo… L’avevo lasciato al furgoncino”
“Jethro” li interruppe Ducky “Da quel che posso stabilire per ora, credo che la ragazza sia morta di asfissia. La diagnosi di morte asfittica può essere posta unicamente al termine di un’indagine che tenga conto degli elementi circostanziali… Potrebbe aver ingerito qualcosa che le ha ostruito le vie respiratorie, ma dal colore delle vene nel cranio, sembra più che si tratti di avvelenamento”
 
Arrivò il momento della sua esibizione, e Tony era seduto in platea a guardarla. Non si era nemmeno reso conto che doveva tornare sulla scena del crimine… Anche se prima doveva capire dove fosse precisamente… A quanto pare non era all’Opera, ma nei dintorni.
 
Quando vide Ziva comparire sul palco, divenne forse anche più agitato di lei. Vederla danzare, conoscendo la sua storia, gli metteva i brividi. Era qualcosa di emozionante. Ma poté giurare di vedere una luce diversa nei suoi occhi. Erano più… Spenti.
Non si era accorto del tempo che passava, ed alla fine Gibbs e McGee lo raggiunsero.
Quando gli si sedettero di fianco, senza rendersi cono di chi fosse la ragazza sul palco, Gibbs gli diede uno scappellotto.
“DiNozzo… Ti sei incantato a guardare lo spettacolo?”
“Si capo… Perché… Quella è…”
“Ziva…” disse McGee sbalordito.
“Ziva?!” ripeté Gibbs.
 
Mentre danzava, Ziva era assente con la mente. Ripensava alle parole di Tony.
Se è quello che davvero desideri
Ma era davvero quello che desiderava? O stava solo cercando di rivendicare la sua infanzia, in cui il balletto era tutto ciò che desiderava, ma il padre glielo aveva proibito?
Lo stava facendo solo perché le riportava alla memoria Ariel e Tali?
 
Ad un tratto si accorse degli ospiti, ed il suo cuore perse un battito, ma non si fermò.
Fece mente locale, e si ricordò quello che Tony le aveva detto. Una donna era morta a pochi metri da lì…
La sua mente iniziò subito a varare piste per risolvere il caso, ridestandosi dai suoi pensieri, solo quando si accorse che era ancora sul palco a danzare. Già… Perché ormai non era più compito suo trovare delle piste… Non era più un’agente federale…
Un tuffo al cuore. All’istante si sentì completamente sola. Quella era la sua famiglia, l’NCIS, e solo lì riusciva a sentirsi a casa, protetta, sicura.
Tra un volteggio e l’altro, si voltò a guardare dietro le quinte. Che strano… Ricordava che dopo di lei ci fosse una ragazza con la quale aveva parlato quella mattina. Ma non era dietro le quinte. La loro breve chiacchierata era stata abbastanza fuori dagli schemi. Quella mattina l’aveva vista singhiozzare in un angolo guardando una foto di un ragazzo. Non la conosceva ma aveva provato a consolarla… E ne era uscito che quel ragazzo era stato ucciso a causa della pena di morte, ma ingiustamente… Era suo fratello e non aveva ucciso nessuno. Ma un poliziotto lo aveva condannato. Ed ora cercava vendetta.
 
Tutto le fu più chiaro, quando la vide davanti a sé, dietro l’immensa platea quasi completamente vuota, che con la pistola, stava mirando Gibbs… Non esitò un attimo.
Senza più pensare alla sua audizione, scese dal palco con un salto, e con tutte le punte, si buttò sul suo capo e sui suoi colleghi per proteggerli da un proiettile che era stato appena sparato, e che per poco non li avrebbe uccisi.
 
Gibbs e McGee, si rialzarono immediatamente, puntando la loro pistola contro la ragazza, che però era già fuggita.
 
Ziva , si ritrovò esattamente sul corpo di Tony, che ancora doveva mettere a fuoco quanto era appena successo.
Non sapeva perché, ma in quel momento, sentì una fitta allo stomaco… Era diversa da solito dolore che aveva imparato a sopportare. Era più… Gioiosa.
 
In meno di due minuti, davanti alle facce ancora sconvolte della giuria delle audizioni, la vita di qualcuno, aveva finalmente preso una svolta positiva… Grazie ad un colpo di pistola.
 
Tony che lentamente si stava destando dai suoi sogni mentre abbracciava Ziva che gli si era lanciata sopra, le sussurrò all’orecchio alcune semplici parole.
“Bentornata nel tuo vero mondo, Agente Speciale Ziva David”
 
Il suo cuore perse un battito. Era da tanto che qualcuno non la chiamava in quel modo… Gli sorrise, ma quel momento tanto atteso di riconciliazione, venne bruscamente interrotto dalla voce del capo che ordinava ai suoi agenti di trovare quella ragazza.
 
Ziva si alzò immediatamente, allontanandosi a fatica dalle confortevoli braccia di Tony, e fece per seguire i suoi vecchi colleghi, quando però Gibbs la prese per un braccio.
“Dove credi di andare?”
Le chiese con il suo solito viso corrucciato.
“Gibbs… Io… Ho sbagliato, lo so… Ma…” provò a spiegarsi lei.
 
Aveva appena capito che l’NCIS era la sua casa, l’unico posto in cui si sentisse veramente accolta, e se fino a pochi minuti fa, stava facendo un’audizione, era solo per poter tornare indietro nel tempo e cambiare i fatti… Ma non si può.
Quando era una bambina, Ziva conosceva solo il Mossad e la danza. Ora conosceva il vero significato di famiglia, e comprese che era quello il suo desiderio più grande. Avere una famiglia che l’amasse per quello che è.
Ora, avrebbe fatto di tutto per poter rientrare in squadra… Eppure Gibbs, a quanto pareva, glielo stava impedendo… Ma lei non gli avrebbe permesso di ostacolarla dalla sua famiglia.
 
“Agente David, dove credi di andare vestita così e con quelle scarpette?” riprese la frase il capo… E in meno di un attimo, un sorriso complice spuntò sul volto di entrambi… Ora erano di nuovo una squadra.
“Il tuo cambio sta nel furgoncino...”
Poi le si avvicinò all’orecchio
“Ora so perché DiNozzo si era incantato a guardarti ballare…” le fece un occhiolino, e la abbracciò col suo braccio, avvolgendola nella sua ala protettrice.
 
Mentre Ziva usciva dall’edificio, Gibbs si fermò sulla soglia, e si voltò di scatto, ritrovandosi addosso gli sguardi ancora  increduli della giuria…
“Missione sotto copertura” mentì, voltandosi e sorridendo ripensando alla sua agente.









NOTA DELL'AUTRICE
Ciao a tutti. Okay ecco il nuovo capitolo... Mi sono fatta perdonare? Spero di si, perchè beh... Ci stiamoa vviando alla conclusione.. E questo temo che sarà il penultimo capitolo...
Allora, Ziva ha finalmente capito qual è il suo posto nel mondo... L'NCIS!!! Ma come andrà a finire tra i TIVA? tornerà tutto come prima, o ci sarà un piccolo cambiamento? Beh lo scopriremo presto.
Baci. Gaia.
   
 
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