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Autore: roseblack13    14/02/2016    1 recensioni
Una piccola grande storia d'amore...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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UNA STORIA PER SAN VALENTINO

 

Serena ammirò ancora una volta la sua immagine riflessa nello specchio e ancora una volta sorrise soddisfatta.

Uno sguardo veloce all'orologio. Aveva ancora un po' di tempo per finire di prepararsi.

Non aveva praticamente chiuso occhio per tutta la notte e alla fine aveva deciso di alzarsi . Le ore sembravano non avere mai fine.

Sorrise pensando a quello che sarebbe successo da li a poche ore. E poi per il resto della sua vita.

Guardò la foto nella cornice sopra il comodino.

Solo qualche anno prima pensava che a lei non avrebbe mai potuto succedere nulla di simile...

 

 

 

Il mojito. Lei adorava il mojito.

Doveva essere il terzo quello che teneva in mano. Doveva darci un taglio. Alzò gli occhi sulla pista da ballo e guardò la coppia che stava ballando a pochi metri da lei.

Forse non sarebbe stato l'ultimo quel mojito.

“Serena? Ma ancora qui stai?”

La sua amica Ester la guardò con commiserazione. Serena le fece un cenno con la testa indicando la coppia. Ester li guardò e alzò gli occhi al cielo.

“Un altra di nuova? Quel ragazzo è incredibile!”

Serena la guardò bevendo un altra sorsata del delizioso cocktail.

“Già...”

“O Serena!” sospirò l'amica “ devi togliertelo dalla testa quello lì! Ci hai già perso abbastanza tempo!”

Serena sorrise nervosamente.

Già, ci aveva perso molto tempo dietro quello lì.

Quello lì si chiamava Michele e Serena gli moriva dietro dai tempi delle medie.

Era il ragazzo più bello che lei avesse mai visto! Nessun attore o cantante era mai stato meglio di lui!

Occhi neri, capelli folti e scuri da affondarci le mani, un culo da paura...bello! Era semplicemente nello come un dio greco!

In più era anche simpatico e intelligente, quello che tutti volevano come amico.

Ovviamente lui nemmeno la vedeva.

Anzi. Era più corretto dire che la vedeva eccome.

Era la sua vittima preferita per scherzi e derisioni.

A Serena questa cosa la mandava fuori di testa.

Oggettivamente lei era una ragazza carina, nella media.

Occhi azzurri , capelli castani, un fisico normale, anche se le tette non le erano comparse fino in prima superiore. Era anche simpatica e aveva una buona media scolastica.

Perchè ce l'aveva proprio con lei che era così normale??

Eppure lui trovava sempre qualcosa che riusciva a metterla a disagio e a farle desiderare di sprofondare alla vista di tutti.

Ovviamente lui aveva capito i sentimenti che lei provava nei suoi confronti e questo gli rendeva più semplice prendersi gioco di lei.

Serena si ricordava ancora quella sera.

La sera della festa a casa di Martina per i suoi sedici anni.

Ci sarebbe stato anche Michele e lei lo sapeva. Quindi si era messa il suo vestito migliore, si era truccata ed era andata anche dalla parrucchiera.

Quella sera era e si sentiva una strafiga!

E per buona parte della serata aveva creduto che anche Michele lo pensasse.

Ad un certo punto della serata lui l'aveva presa per mano e avevano ballato un lento insieme.

Serena aveva le farfalle nello stomaco e sentiva che avrebbe potuto volare in quel momento!

Poi lui le aveva detto una frase che lei non si sarebbe mai dimenticata.

Si era voltato verso i suoi amici e aveva detto testuali parole:

“Ok..pegno pagato! Però la festeggiata doveva avvisarci che era una festa in maschera!” si era voltato di nuovo verso di lei “A proposito...da cosa sei vestita? Da battona o da sfigata?”

Tutti si erano messi a ridere e Serena non aveva trovato niente di meglio che mettersi a piangere e filare via.

Solo una persona non aveva riso e le era corso dietro. Luca. Uno degli amici di Michele.

Luca, il quale quella sera la consolò e le diede il suo primo bacio.

Luca, che diventò anche il suo primo ragazzo.

Luca che non sapeva, forse lo sospettava, che Serena si era messa con lui solo per una ripicca platonica nei confronti di Michele.

 

 

Con Luca era finita dopo un paio di mesi e Serena aveva preso a frequentare altre persone.

Per anni non aveva più rivisto Michele.

Ma il mondo è piccolo, veramente piccolo a volte, e a causa di una serie di sfortunati eventi, la sua strada e quella di Michele erano tornate a incrociarsi.

Adesso, lo vedeva anche troppo spesso.

In pratica, dopo il diploma, aveva trovato lavoro nell'impresa edile del padre di lui. Lo scoprì dopo aver firmato il contratto.

Fortunatamente Michele lavorava nei cantieri e in ufficio c'era poco.

In periodo Serena iniziò a detestare le giornate di pioggia.

Quando pioveva Michele non usciva, era sempre lì, davanti alla sua vista.

Lui si limitava a salutarla, a lanciarle occhiate e a rubarle in continuazione le penne! Una cosa che a lei dava un fastidio bestiale!

Ma Serena era felice.

Quella cotta non le era mai veramente passata.

 

Oltre a essere leggermente stronzo, Michele era anche uno a cui piacevano le donne. Possibilmente magre e fighe. E disponibili. E che non fossero Serena, ovviamente.

Ne cambiava al ritmo di una al mese, a volte anche meno.

E ogni volta Serena un pianto se lo faceva, per non essere mai la prescelta.

 

 

 

 

“Dio ma ti rendi conto di quanto sei patetica?” le disse Ester al massimo della sua sincerità.

“Grazie amica mia! Ogni tanto ho bisogno di qualcuno che me lo ricordi!” rispose sarcastica Serena.

“Ma andiamo! Lui è uno stronzo che non ti si filerà mai! Adesso basta! Vuoi arrivare a trent'anni perdendo ancora tempo dietro a quello? Il mare è pieno di pesci, migliori di quello lì!”

“lo so, lo so hai ragione! Ma io sono innamorata di lui, non è facile lasciarlo andare!”

“Innamorata? Ma che cazzo dici? Tu sei fissata su di lui! Sei come un bambino che si è fissato con un gioco che i suoi genitori non vogliono dargli e allora lui urla, piange, si dispera, perchè lo vuole. Per lui non esistono altri giochi e si fissa talmente tanto che passa i migliori anni della sua vita a disperarsi per quella che alla fine si renderà conto sia solo un piccolo, insignificante giochino di merda!”

Serena guardò l'amica e scoppiò a ridere.

“Cazzo Ester! L'alcool ti fa male! Ti fa diventare quasi intelligente!”

L'amica rise di rimando.

“Io sono intelligente di mio! Ascolta me...se non vuoi che quella cosa che hai tra le gambe faccia le ragnatele...trovati un ragazzo e lascia perdere lo stronzetto! Un giorno mi ringrazierai!”

 

 

E così fece.

Ci volle un po', un bel po', ma Serena mise da parte lo stronzetto.

Dedico le sue attenzioni ad un collega d'ufficio, un geometra davvero niente male.

Restò piacevolmente sorpresa e, cosa non da poco, la sua autostima fece un balzo verso l'alto, quando scopri che lui ricambiava le sue attenzioni.

Prese a frequentarsi con Andrea, il geometra, e non si nascondevano nemmeno in ufficio.

Non notò nemmeno che la cosa infastidiva non poco Michele.

La cena di Natale fu la più chiacchierata di sempre.

Michele aveva alzato un po' il gomito e aveva iniziato a chiedere ad Andrea che cosa ci trovasse in Serena.

Andrea, non poco non imbarazzo,aveva risposto. Gli aveva detto che Serena era una ragazza stupenda, che era divertente e che a lui piaceva molto.

Serena aveva ascoltato in imbarazzo, sia per la rabbia che la domanda le aveva procurato, sia per la dolcezza delle parole che Andrea aveva usato.

Michele non si era accontentato.

Aveva chiesto come se la cavava a letto.

Andrea aveva educatamente risposto che non erano affari suoi.

Serena invece aveva perso le staffe. Si era alzata e gli aveva urlato contro tutto il suo astio.

“Smettila! E' dalle medie che mi dai il tormento! Che hai contro di me? Sei solo capace di mettermi in imbarazzo e rovinarmi la vita. Perchè? Perchè? Che ti ho fatto di talmente grave? Ti risulta tanto difficile lasciarmi in pace pezzo di imbecille?”

 

Dopo le festività Serena si era licenziata e aveva anche chiuso con Andrea.

Non si meritava di essere preso in giro.

 

 

Passarono altri mesi e Serena saltava da una storia all'altra pur di non ritrovarsi sola a pensare.

Una sera come tante altre era in un birreria con la compagnia del suo nuovo ragazzo.

Era andata al bancone a prendere un paio di birre quando voltandosi era andata a sbattere contro qualcuno.

“Oddio ...scusami..” alzò lo sguardo e incrociò quegli occhi neri che non vedeva da tempo.

Lui la fissò in silenzio per alcuni istannti.

“Ciao..” riuscì a mormorare alla fine.

Lei lo scansò e si fece largo.

Lui la prese per un braccio e l'obbligò a seguirlo fuori.

“Che cavolo fai?” gli urlò lei in preda alla collera.

“Adesso è ora di darci un taglio!”rispose lui secco.

Un tipo biondo si avvicinò a loro.

“Ehi tu! Che cazzo fai? Molla la mia ragazza!”

Michele si fermò e squadrò il tipo e poi guardò Serena.

“Il tuo ragazzo?”

“Si!” disse lei con aria di sfida.

“Ma per favore!” rispose lui ridendo e la condusse fuori.

Serena puntò i piedi e lui si fermò.

“Ora basta! Che vuoi ancora da me?”

Michele stizzito si voltò.

“Di un po'...sei stupida o che?”

Serena alzò le braccia.

“Ma che problema hai?”

“Tu chiedi a me che problema ho? Ma hai visto con chi esci?”

“Che...che cazzo te ne frega?” urlò Serena esasperata.

“Tu sei mia!!” le urlò di rimando Michele.

Serena lo fissò incredula. Poi scosse la testa.

“Tu...tu non sei normale? Che vuol dire che sono tua?”

“Cristo santo!” disse Michele mettendosi le mani tra i capelli “Tu sei mia! Tu ..tu ..non hai mai capito...”

Serena avrebbe voluto essere abbastanza forte da dargli un pugno in faccia.

“Io...lo sai cosa ho capito in tutti questi anni? Ho capito che sei un coglione! Ho capito che sei il più grande testa di cazzo che sia al mondo! Per anni mi hai preso in giro, mi hai trattato male, mi hai fatto sentire una merda, Dio solo sa quanto lacrime ho pianto per te! E tu...tu adesso te ne esci con questa storia che io non capisco...che sono tua?..No davvero! Fatti curare!”

Serena si voltò per andarsene ma lui la fermò, prendendola per un braccio.

Lei non si voltò nemmeno.

“Serena...”

“Lasciami o mi metto ad urlare..” si strattonò cercando di liberarsi dalla presa ma lui la strinse più forte “lasciami!!”

“Ti ho lasciato andare già troppe volte e ho fatto l'errore più grande della mia vita..”

Serena si voltò e il suo cuore perse un battito quando si rese conto che lui stava piangendo.

“Mia...mia madre è morta quando avevo dieci anni ” le disse lui piano “ aveva un tumore che l'ha divorata piano piano..io l'amavo da morire e mi è sempre mancata...”

“Mi dispiace...”disse Serena confusa.

“Io...io ..sono un stronzo lo so. Non ci saranno mai abbastanza parole per farti capire quanto mi dispiace e per farti capire perchè sono cosi. Tu mi sei sempre piaciuta, anche a scuola, ma non volevo che tu lo sapessi, che tu lo capissi. Non volevo arrivare al punto che anche tu mi avresti lasciato un giorno....”

Michele le lasciò il braccio per portarsi le mani a nascondersi il viso.

“Io ..io volevo solo storie facili, che non lasciassero il segno. Con te sarebbe stato diverso..lo so..”

Serena lo ascoltava sempre più confusa. Cosa le stava dicendo?

“Io..io...ho cercato in tutti i modi di allontanarti da me, ma tu sei sempre tornata. Sei venuta persino a lavorare da mio padre!”

Serena si guardò i piedi imbarazzata.

“E poi...poi ti sei messa con quell'Andrea e io sono impazzito di gelosia! Ogni volta che ti vedo con uno mi bolle il sangue nella testa! Perchè tu sei mia cazzo!”

Poi le prese il volto tra le mani e la baciò.

Ora, è difficile descrivere le emozioni che ti fa provare un bacio che si aspetta da quasi quindici anni! Per Serena fu quasi come un vulcano in eruzione.

Quelle labbra..quelle labbra calde e umide..e quella lingua che incrociava la sua...per quanto tempo la aveva desiderato..sognato..agoniato...

Aveva le gambe molli e il cuore le sarebbe balzato fuori dal petto da un momento all'altro.

Quando poi lui la strinse a sé, lei potè percepire chiaramente il suo desiderio e temette veramente di esplodere.

Si staccò da lui e cercò di riprendere fiato.

Le ci volle poco per capire che era arrabbiata con lui.

“Tutto questo tempo....tutto questo maledetto tempo...vaffanculo Michele! Vaffanculo!” gli urlò con tutto il fiato che le era rimasto e con le lacrime che le scendevano dagli occhi.

“Serena...”

“No! Non dire più nulla! Non dire più niente! Io non ti voglio ascoltare...”

“Ti prego..”

Serena tremava per quanto era fuori di se.

“Io ..io sono una cretina! Perchè nonostante tutto sono innamorata di te...ma tu non puoi pensare che io cada ai tuoi piedi cosi! Dimostrami che mi meriti! Dimostrami che non è stato davvero tutto tempo sprecato e forse , e dico forse, ti concederò una possibilità!”

 

 

 

Serena sorrise ripensando a quella sera.

Da allora erano passati cinque anni.

E lui, ogni giorno da quella notte, gli aveva dimostrato che non avrebbe avuto di che pentirsi di quella scelta.

Era riuscito conquistarsi la sua fiducia, a farla sentire al sicuro , a farla sentire amata.

La loro prima volta era stata un esperienza che Serena non aveva mai dimenticato.

Pura passione, puro fuoco.

Lui le aveva letteralmente strappato i vestiti di dosso, aveva baciato e leccato ogni centimetro della sua pelle, soffermandosi sulla sua intimità. Serena aveva urlato di piacere mentre lui si nutriva di lei. Quando poi era entrato con forza dentro, aveva capito cosa voleva dire sentirsi completi.

Lui si muoveva con tale intensità che le sembrò che ne dipendesse la sua vita.

Non si era mai sentita così desiderata e così donna.

Lui sapeva stupirla, sapeva come renderla felice.

“Devo darti ragione..” gli disse una notte dopo aver fatto l'amore.

“Su cosa?” le chiese.

“Io sono tua...”

Michele sorrise.

“Sposami ...sposami Serena..e se non vuoi farlo promettimi almeno che passerai il resto della mia vita con me..”

 

 

Ed ecco, il gran giorno era arrivato.

Il 14 febbraio. La festa di San Valentino.

Michele aveva detto che non ci poteva essere altra data che quella per il loro matrimonio.

Era ora di andare.

Prese il bouquet e uscì dalla sua stanza, sicura della sua scelta .

 

 

“..lo voglio...”

“...lo voglio..”

 

“..per sempre..”

“..per sempre...”

 

 

 

BUON SAN VALENTINO A TUTTI! CHE POSSA ESSERE UN GIORNO SPECIALE !

  
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