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Autore: marika_3    14/02/2016    0 recensioni
Luca aveva provato in tutti i modi a dimenticare quella persona che lo aveva fatto “innamorare” di lui senza rendersene conto. Si era innamorato dei suoi occhi verdi; dei suoi modi di fare,del suo sorriso e della sua risata. Si conoscevano da un paio di anni, erano amici, buoni amici. Luca si era reso conto di provare qualcosa qualche mese fa quando tra un’ora di lezione e l’altra non faceva altro che guardare nella sua direzione. Si era reso conto di provare qualcosa, ma non voleva crederci,non voleva credere di essersi innamorato di Andrew, il suo migliore amico.
dal testo:
“Eri molto più carino da bambino eh!” esordì ad un certo punto il moro.
“ grazie eh! Sempre gentile tu!” Luca se la rideva sotto i baffi.
“ dai che scherzo!”
“Si si come no! Io mi sono offeso lo stesso!” disse Andrew scherzando.
“Che permaloso che sei oh!”
“ Se vuoi ti faccio sentire che stavo scherzando prima” continuò Luca guardando il suo amico negli occhi, sorridendo si avvicinò lentamente ad Andrew.[...]
“ Senti? Non sei affatto brutto,anzi!” disse Luca ridendo. Andrew nel frattempo era diventato tutto rosso in viso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 12
 
San Valentino era alle porte. Io e Luca ogni anno dedicavamo la sera del 14 Febbraio tutta per noi. Di solito andavamo a cena fuori, in una ristorante fuori città. Quest’anno la nostra serata non è diversa, o almeno lo speravo. Ultimamente Luca era sempre impegnato, tornava sempre più tardi a casa, non ci vedevamo quasi mai e non parlavamo quasi più, e la nostra vita sessuale non era da meno. Sembravamo una coppia sposata da anni.
Quando ho aperto gli occhi questa mattina Luca mio stava abbracciando. La mia schiena era schiacciata contro li suo petto, sentivo il suo respiro sul collo. Non capitava da un paio di giorni, sorrisi e mi rigirai tra le sue braccia, in modo da osservare il suo splendido viso. Gli lasciai un bacio sull’angolo delle labbra. Lui non si svegliò, così cominciai a tempestarlo di leggeri baci su tutto il viso. Dovevo rimediare, un mese di astinenza era più che sufficiente. Lui sorrise e aprì lentamente gli occhi.
“buongiorno anche a te” mi disse.
“ciao” lo salutai.
“ cos’è successo stamattina? ti sei svegliato bisognoso di coccole?” mi disse sorridendo. Io annuì e feci le fusa. Mi misi a cavalcioni su di lui e inizia a baciarlo con passione. Lui rispose con veemenza e cominciò ad accarezzarmi la schiena. Cominciai a sollevargli la maglia, lui mi aiutò mettendosi a sedere, avvicinando il mio bacino al suo. Riuscì a toglierli la maglietta ed accarezzargli il petto.
Quella mattina iniziò veramente bene dopo tanto tempo. mi sentivo felice.
“mi mancavano questi risvegli!” dissi io, riprendendo fiato.  Luca sorrise e annuì.
“dovremmo farlo più spesso” continuai mettendomi su un fianco e guardando il profilo del suo viso. Mi mancavano questi momenti, mi mancava lui. Luca annuì di nuovo.
“stai bene Lu?” gli chiesi. Lui mi guardò negli occhi e annuì leggermente. Non ne ero sicuro, qualcosa non andava ma lui non voleva parlarmene.
“Lu ormai ti conosco non mi nascondere le cose…” dissi accarezzandogli il viso.
“non ti sto nascondendo niente!” mi rispose sulla difensiva.
“si certo…”  dissi alzandomi dal letto dirigendomi in bagno completamente nudo.
“Drew…”
“lasciamo perdere okay?” gli risposi chiudendo la porta del bagno con forza. Era meglio non insistere, non mi avrebbe detto niente.
 
Quando uscii dal bagno trovai Luca ancora sotto le coperte. Mi vestii, senza dire una parola.
 “io vado...” gli dissi prima di uscire per andare a lavoro. Quella sera saremmo dovuti andare a cena insieme, era San Valentino. Era una festa stupida ma ci tenevo.
Lui non mi salutò, mi lasciò andare senza darmi un bacio, senza darmi una spiegazione. Rivolevo il mio Luca, non era più lo stesso ormai da un po’, ma non riuscivo a capire perché. In testa mi balenavano le idee più assurde. Credevo che avesse un’amante. Pensavo che fosse stufo del nostro rapporto, che io non fossi più adatto a lui, che non mi amasse più. Dovevo parlare con lui, ma non ne avevo il coraggio, non volevo che la mia bolla scoppiasse, che tutte le mie certezze andassero in fumo. Lui era il mio punto di riferimento non volevo perderlo, lo amavo troppo.
Quella giornata al lavoro fu assurda, non riuscii a concentrarmi, avevo troppi pensieri per la testa.
Venne in studio anche Mattia, accompagnato nuovamente dai suoi genitori. Lo avevo visto per la prima volta un paio di settimane prima, all’inizio non riusciva ad aprirsi con me, poi abbiamo preso confidenza e lui mi ha raccontato un po’ della sua vita. Quando lo avevo visto la prima volta, avevo avuto un presentimento, da quel poco che mi aveva raccontato, avevo intuito che fosse gay. Quel giorno me lo ha detto, ma non direttamente. Ha cominciato a parlarmi di una ragazza, si una ragazza. Io ho subito capito però che si stava riferendo a un ragazzo. Ho sorriso ma non ho detto niente.
“ come hai conosciuto questa ragazza?” gli chiesi.
“ siamo in classe insieme…”
“ e come si chiama?” continuai. Mattia arrossì e guardò il pavimento.
“ sei sicuro che sia una ragazza?” chiesi senza rendermene conto.
“cosa?! Si!” rispose di scatto, agitandosi sul posto.
“ non c’è niente di male sai… “ decisi di usare il mio asso nella manica. In ufficio lo sapevano quasi tutti, ma i pazienti non ne erano a conoscenza.
“ io sono fidanzato da 10 anni ormai…lui si chiama Luca” dissi sorridendo e guardandolo negli occhi. Lui ricambiò il mio sguardo, sembrava stupito. Forse così avrebbe accettato se stesso.
“davvero?”
“si, eravamo amici fin da piccoli e poi, quando avevamo la tua età, ci siamo accorti di essere innamorati”
Mattia sorrise e fece un respiro profondo.
“ tu invece che mi racconti?” gli chiesi, incoraggiandolo a parlare.
“ non è una ragazza vero?” continuai, lui annuì.
“ è arrivato quest’anno nella mia classe, ha quasi 19 anni…”
“ colpo di fulmine?” chiesi
“ no, cioè si…ma all’inizio non mi ero reso conto che m-mi piaceva…e poi ho solo 17 anni, pensavo fosse solo una cotta passeggera…” rise e poi continuò
“ mi fa strano sentirlo dire, non avrei mai immaginato che potesse piacermi un ragazzo..”
“ è normale, non c’è nulla di cui vergognarsi” risposi sicuro delle mie parole,
“ si,adesso lo so… ma…” non parò per un paio di secondi, ma non lo richiamai.
“ ho impiegato dei mesi prima di capirlo. I miei si sono preoccupati perché mi vedevano sempre chiuso in casa e i miei voti erano peggiorati…e così mi hanno portato qui…”
“ ed ora eccoci qui…” continuai io sorridendogli. Lui mi sorrise di rimando.
“ pensavo che non ne avrei mai paralato con nessuno…” continuò Mattia.
“ sono qui per questo…puoi dirmi tutto quello che vuoi, io non lo dirò mai a nessuno…” lo rassicurai.
“… non so come comportarmi, non riesco a dire più di due parole quando sono con lui cioè…lo vedo solo a scuola ma..io.. sono confuso…” disse
“ perché sei confuso?” chiesi cercando di capire se fosse confuso per il suo orientamento sessuale o per il fatto di provare qualcosa di nuovo.
“ non pensavo di essere io quello diverso..cioè..”
“scusi…” disse abbassando lo sguardo.
“non volevo dirlo…” continuò Mattia
“ non ti preoccupare…mi sono sentito così anche io alla tua età. Pensavo di essere solo, che nessuno mi avrebbe capito ma non è stato affatto così”
“mia madre mi stata sempre accanto e ha accettato me e Luca…” Mattia mi sorrise e io ricambiai.
“ ma lei ha avuto sua madre io non ho nessuno…”
“dammi pure del tu…” gli dissi sorridendo.
“ perché dici che non hai nessuno?” chiesi.
“ i miei, se mai glielo dirò, non lo prenderebbero bene…”
“non puoi dirlo” lo interruppi.
“ non li conosci…” disse.
“ glielo dirai quando sarai pronto, senza fretta” lui annuì poco convinto
 
Il resto della giornata trascorse velocemente, non avevo molti appuntamenti e nei momenti vuoti mi tornavano in mente Luca e Mattia. Mi ero affezionato, volevo aiutarlo e lo avrei fatto, non lo avrei lasciato da solo. Mi ricordava troppo me e tutto quello che avevo passato di certo non avrei lasciato che affrontasse tutto da solo, anche se in fondo io non ero nessuno per lui.
Non volevo tornare a casa,avevo paura di quello che sarebbe successo. Aprii la porta di casa mia tremando.
“Luca?” lo chiamai. C’erano tutte le luci spente, come se non ci fosse nessuno.
“amore...” provai di nuovo.
“ Drew…” sentii
“sono in cucina vieni…” mi ordinò Luca. mi incamminai. L’unica fonte di luce in cucina erano delle candele disposte sul tavolo e in giro per la cucina.
“amore…” dissi emozionato.
“volevo farmi perdonare per questa mattina, ti racconterò tutto…ma non adesso” mi disse Luca avvicinandosi a me per togliermi la sciarpa e il cappotto. Io gli sorrisi. Non mi aspettavo una cosa del genere. Dovevamo uscire e andare nel nostro ristorante preferito, e invece lui aveva pensato a tutt’altro. Mi avvicinai lentamente a lui e lo baciai. Mi strinse a se, come se fosse dipendente da me. Ci guardammo negli occhi io gli sorrisi, lui ricambiò ma con gli occhi lucidi.
“ Luca..”
“ ti amo” mi disse di getto.
“ anche io tanto…” risposi lasciandogli una carezza sulla guancia. Mi fece sedere e lui portò a tavola  la cena. Aveva preparato tutto lui. Con il tempo era migliorato, fino a qualche anno fa non gli era concesso avvicinarsi ai fornelli. Ma mia mamma gli fatto alcune lezioni di cucina, e mentre mia mamma si disperava perché sbagliava anche le cose più semplici, io li guardavo e ridevo. pensavo che non ci fosse niente di più bello di lui. Eravamo una famiglia e non potevo chiedere di più.
Dopo cena, Luca mi prese per mano e mi portò in camera da letto.
“ mi sei mancato” mi disse. Lo abbracciai e lui ricambiò. Poi la passione ci travolse.
 
Il mattino dopo mi svegliai con il sorriso sulle labbra. Felice di sentire il respiro di Luca sul mio collo.
Ieri sera mi aveva promesso che mi avrebbe detto tutto. Non sapevo di cosa volesse parlarmi, speravo solo che non fosse niente di grave.
“Buongiorno” mi sussurrò all’orecchio.
“ciao”
“dormito bene?”
“si” dissi.
“cosa mi devi dire Luca?” gli chiesi di getto, senza pensarci due volte. Lui si alzò e si mise a sedere. La sua espressione era completamente cambiata.
“ mi sto preoccupando lu, ti prego dimmelo e basta, voglio saperlo se mi ha tradito e quello di ieri sera era il sesso dell’addio!” esplosi. Non lo pensavo davvero.
“ Drew che cazzo dici? Non lo farei mai! Cazzo io ti amo!”
“ti amo da quando eravamo due ragazzini non ti tradirei mai!” urlò, alzandosi in piedi.
“ e allora cosa succede Luca?” gli chiesi io. Lui non mi rispose subito. Mi avvicinai a lui e lo feci sedere sul letto. Lui mi strinse la mano. Fece un respiro profondo.
“ ci sono dei problemi sul lavoro, le cose vanno male e…e potrebbero licenziarmi…” mi strinse la mano, guardando il pavimento.
“ non volevo dirtelo per non farti preoccupare..” continuò.
“dovevi dirmelo prima, avremmo affrontato tutto insieme come sempre” dissi abbracciandolo. Lui sprofondò tra le mie braccia. Cominciò a piangere e io non sapevo cosa fare. Lo strinsi solo più forte a me e non lo lasciai andare più.
“ risolveremo tutto non ti preoccupare…” lo confortai.
“ ti amo tanto Luca…” dissi. Sentii le sue mani stringermi i fianchi.
“ ti amo Drew..” mi disse tra i singhiozzi.
In quel momento ho promesso a me stesso che avrei fatto di tutto pur di non vedere Luca in quello stato.
Tutto sarebbe andato per il verso giusto. Affronteremo tutto insieme e niente ci potrà colpire.




Angolo autrice
sono tornata! ecco un altro capitolo, non so se qualcuno lo leggerà spero di si! avevo pensato di abbandonare la storia, ma alla fine hanno vinto Luca ad Andrew! spero di pubblicare al più presto il prossimo capitolo. che ne pensate del ritorno di Nick e Cris? fatemi sapere! prossimamente invece potrebbe uscire una storia completamente nuova, vi terrò aggiornati! 
fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto! 
a presto un bacio! grazie:)
  
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