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Autore: Una_Ragazza_Qualunque    14/02/2016    1 recensioni
[Rintori] [AU! Rin policeman]
"Se qualche tempo fa qualcuno avesse detto che una notte, una notte di venerdì, Nitori Aiichirou si sarebbe ritrovato ancora sveglio fino alle due, ormai del mattino, con poche ore che lo distanziavano da un esame sarebbe stato preso per pazzo.
Il ragazzo, infatti, era un tipo abbastanza responsabile e poche volte sfidava la fortuna. Eppure eccolo lì seduto sul divano guardando morbosamente prima l'orologio, attaccato al muro di fronte a lui mettendo a dura prova la sua pazienza con quel fastidiosissimo ticchettio, e poi la porta sporgendosi, sempre più in avanti, per vedere meglio."
In questa fanfiction ho cercato di evidenziare il legame di questa meravigliosa coppia, spero vi piaccia.
Enjoy!
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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                                          Un tardo venerdì
 
 
 
Se qualche tempo fa qualcuno avesse detto che una notte, una notte di venerdì, Nitori Aiichirou si sarebbe ritrovato ancora sveglio fino alle due, ormai del mattino, con poche ore che lo distanziavano da un esame sarebbe stato preso per pazzo.
Il ragazzo, infatti, era un tipo abbastanza responsabile e poche volte sfidava la fortuna. Eppure eccolo lì seduto sul divano guardando morbosamente prima l'orologio, attaccato al muro di fronte a lui mettendo a dura prova la sua pazienza con quel fastidiosissimo ticchettio, e poi la porta sporgendosi, sempre più in avanti, per vedere meglio.
Rin non era ancora tornato.
Nitori era consapevole che fare il poliziotto comportava anche tornare, a volte, tardi la notte dopo il proprio turno ma due ore di ritardo erano troppe!
Sapeva che si sarebbe beccato una bella ramanzina da parte di Rin, una volta che lo avrebbe trovato lì ancora sveglio ad aspettarlo, soprattutto sapendo che l'indomani lo aspettava un esame molto importante e, allora, Nitori avrebbe utilizzato la scusa dell'ansia da prestazione preesame anche se sapeva benissimo che non se la sarebbe mai bevuta , di nuovo.
L'ultimo anno di università era dura.
Da quando si era trasferito in Australia gli sembrava che tutta la sua vita stesse scorrendo troppo velocemente e che lui fosse solo uno spettatore inerme, l'unico momento in cui poteva prendersi una pausa e sentirsi davvero al sicuro e a casa era la sera, dopo cena, tra le braccia di Rin proprio su quel divano.
Quel pensiero gli fece venire un senso d'inquietudine e, improvvisamente, sentì un'infrenabile bisogno di muoversi. Così si alzò e cominciò a camminare avanti e indietro per tutto il corridoio finché non sentì il cellulare, poggiato sul tavolino di fronte il divano, vibrare: era un messaggio.
Nitori si fermò di colpo e ci si fondò addosso con una tale foga che per poco non rischiava di rovesciare il tavolino.
Tutta l'energia che Nitori aveva in corpo scemò di colpo quando vide sullo schermo il nome di un suo collega dell'università e non quello di Rin.
Lo ignorò, sapendo già cosa contenesse: un rimprovero per non averlo seguito ad una festa organizzata da alcuni ragazzi che appartenevano a famiglie benestanti, erano molto conosciuti all'università.
Anche Nitori era stato invitato ma non perché fosse popolare come loro ma solo perché era quel genere di festa dove più persone ci sono e meglio è. Nitori non era neanche sicuro che loro lo avessero mai visto in faccia. L'università non era poi così tanto diversa dal liceo.
Non era un fan di queste feste visto che lì un po' tutti si lasciavano andare, soprattutto nel fine settimana.
Tra fiumi di alcol, ragazzi senza controllo e musica che rimbombava in stanze molto piccole che ti obbligavano a ballare attaccati uno sull'altro fino a farti venire il mal di testa, Nitori avrebbe sempre preferito i libri. Eh già, è un po' da nerd.
Ma a Nitori non dispiaceva affatto sapendo che sarebbe sempre potuto tornare da Rin.
Maledetto venerdì!
I pensieri di Nitori furono interrotti dal rumore della porta che veniva aperta.
Senza pensarci due volte si precipitò all'ingresso così che, quando Rin fece il suo ingresso, se lo ritrovò a due centimetri di distanza.
   << Rin! >>
   << Ai! >>
Gridarono all'unisono ma Nitori non diede tempo a Rin di fare nient'altro che gli si gettò al collo costringendolo ad chinarsi leggermente.
   << Rin, sono così felice... >>
   << ... che tu stia bene. >> Finì la frase, inaspettatamente, Rin stringendolo in un abbraccio.
   << Eh? >>
   << Sono sollevato che non ti piacciano le feste. >> Disse Rin allontanandosi quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi e rivolgendogli un sorriso.
   << Ma adesso cosa ce- Il messaggio! >> Disse Nitori andando a prendere il suo cellulare.
Quindi Rin era stato occupato a causa di quella festa.
   << Tranquillo. Sta bene. >> Cercò di rassicurarlo Rin mentre si dirigeva al divano.
   << Lo hai visto? >> Chiese Nitori mentre si sedeva accanto a lui.
  << Si e per questo che mi ero preoccupato... >> Spiegò arrossendo lievemente, cercando di nasconderlo distogliendo lo sguardo ma a Nitori ciò non passò inosservato. Ormai lo conosceva bene.
   << Oh, che carino! >> Lo prese in giro.
   << Non dirmi che sono carino! >> Alzò la voce Rin anche se non era realmente arrabbiato.
Nitori rise, Rin cedeva sempre alle provocazioni, ma si fermò quando notò, avvicinandosi, quanto fosse teso l'altro ragazzo che si passò una mano sul viso.
   << Sei teso? Vuoi che ti faccia un massaggio? >> Propose.
Rin si girò verso di lui e Nitori arrossì sotto il suo sguardo serio e penetrante rendendosi conto solo ora che la frase potesse sembrare un po' ambigua.
Rin però non disse nulla ma si avvicinò, sempre di più, lentamente al viso di Nitori per poi fermarsi a pochi centimetri.
A Nitori il cuore cominciò a battergli forte in petto. Non importa quanti anni possano passare, Rin gli avrebbe sempre fatto quell'effetto. Istintivamente socchiuse gli occhi e porse le labbra leggermente in avanti e attese che venissero a contatto con quelle dell'altro.
   << Non dovresti essere a letto tu? >> Chiese invece Rin divertito e soddisfatto dalla sua reazione.
Nitori riaprì gli occhi di botto e si allontanò ancora più rosso in viso.
   << Scusami! E' l'ansia per l'es- >> Iniziò Nitori.
   << Non mi freghi. >> Lo interruppe Rin << Non di nuovo. >> Continuò.
Nitori emise una, leggera, risatina nervosa e distolse lo sguardo colpevole.
   << Lo so, scusami ma ero troppo in ansia per dormire. Tu non tornavi e ho temuto il peggio. >> Spiegò Nitori a bassa voce come se si vergognasse di aver avuto quel timore.
   << E' colpa mia, scusami. Avrei dovuto inviarti un messaggio. E' solo che con tutta quella confusione la mia priorità era trovarti. >>
   << No, no, non devi scusarti. Anche io ho sbagliato: dovevo avvertirti che ero tornato a casa. >> Si affrettò a dire Nitori non volendo che Rin si prendesse tutta la colpa da solo.
   << Siamo un caso senza speranza. >> Rise Rin seguito, subito dopo, da Nitori.
Rin non seppe resistere al suono della dolce risata di Nitori e ai carinissimi lineamenti che avevano preso vita nel suo viso così, finalmente, lo baciò prima sulle labbra, un casto bacio durato solo pochi secondi, e poi sulla guancia vicino al suo, ad avviso di Rin, adorabile piccolo neo.
Nitori all'inizio rimase spiazzato da quel gesto ma non perse tempo a sporsi, di nuovo, in avanti e ricambiare il bacio.
Anche questo bacio durò pochi secondi ma quando si distaccarono e si guardarono negli occhi decisero che non era abbastanza così si baciarono ancora incontrandosi a metà strada, bisognosi di quel contatto come l'aria.
Nitori si avvicinò sempre di più a Rin mentre con la punta della lingua gli leccò le labbra chiedendo il permesso di entrare. Permesso che non tardò ad arrivare e le loro lingue si incontrarono, intrecciandosi.
   << Mmh... Rin... >> Gemette Nitori mentre con una mano cercava di sbottonargli la camicia della divisa.
Ma Rin gli afferrò la mano di colpo, lasciando Nitori di sasso.
   << No! >> Disse Rin severo, troppo.
Infatti, Nitori subito si irrigidì spalancando gli occhi e Rin se ne pentì subito quando notò che le sue labbra stavano cominciando a tremare. Sospirò.
   << Ai, lo sai benissimo che lo vorrei anche io ma domani hai un esame importante. >> Spiegò Rin.
   << Ah, hai ragione! >> Rispose ad alta voce Nitori e Rin si tranquillizzò contento che lui avesse capito. Era incredibile come questo ragazzo riuscisse a cambiare espressione così velocemente.
   << Come hai potuto dimenticare una cosa simile? >>
   << Non l'ho dimenticato. >> Rispose con tono offeso. << Mi sono solo lasciato prendere... dalla situazione. >>
   << A me sembra che tu sia il solito sbadato, come la prima volta che ci siamo incontrati. >>
   << Hey! >>
   << Ma che razza di persona si trasferisce in Australia senza sapere un minimo di inglese? >>
   << Bel modo di trattare le persone che hanno bisogno di aiuto, agente. >>
   << Prima di tutto se non fosse stato per me saresti ancora per strada a girovagare in cerca di aiuto e secondo hai fatto quasi prendere un colpo a Sousuke, credeva che fosse stata colpa sua quando ti sei messo a piangere. >> Disse Rin scoppiando a ridere al ricordo della faccia sconvolta dell'amico e collega.
   << Non stavo piangendo! Ero solo agitato perché mi ero perso e avevo solo una cartina in mano e un dizionario di inglese. >>
   << Dizionario di inglese?! Lo chiami ancora così quell'affare tascabile che ti porti dietro? Fortuna che eravamo nei paraggi. >>
   << Si, si. >> Mise il broncio Nitori.
Rin si avvicinò e posò le labbra sulla fronte dell'altro, scostandogli la frangetta.
   << Su, a dormire adesso. >> Disse Rin. << Hey. >> Lo chiamò di nuovo quando si alzò dal divano e adesso lo guardava.
   << Ti amo. >>
   << Ti amo anche io. >>
 
 
 
 
   
 
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