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Autore: Arvati77    15/02/2016    4 recensioni
"...Lo sapevamo entrambi che quella sarebbe stata l'ultima notte per noi, l'ultima notte in cui avremmo potuto dormire vicini, abbracciati, nello stesso letto, sotto le stesse lenzuola..."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L'ultima notte


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Lo sapevamo entrambi che quella sarebbe stata l'ultima notte per noi, l'ultima notte in cui avremmo potuto dormire vicini, abbracciati, nello stesso letto, sotto le stesse lenzuola. 
Sì, quella era la nostra ultima notte, e noi non potevamo far altro se non viverla con tutto l'amore e la passione che ci avevano accompagnati negli indimenticabili giorni trascorsi insieme, quei giorni magnifici rubati ad una realtà che avrebbe voluto tenerci divisi. E quella stessa realtà che per un po' eravamo riusciti a sconfiggere, era tornata alla ribalta ed aveva ottenuto la sua vittoria, concedendoci solo un'ultima notte da vivere come fosse l'ultima della nostra vita. Inevitabilmente l'alba ci avrebbe separati, per sempre forse, o magari finché le nostre strade non si fossero incrociate di nuovo, e noi due lo sapevamo, lo sapevamo bene, ma decidemmo di scordarlo in quella notte, per non infettare con amarezza e tristezza le ultime ore che potevamo trascorrere insieme, pelle contro pelle, scambiandoci baci, sospiri, emozioni. 
Ci avrebbe obbligati poi il sole ad aprire gli occhi sulla realtà. Ci avrebbe costretti il mattino a dire addio al bel sogno che ci eravamo illusi di realizzare. Ma in quella notte nulla esisteva se non noi due. Passato e futuro erano solo parole vuote e senza valore e niente c'era di più importante, di più vero del profondo e coinvolgente sentimento che provavamo l'uno per l'altra. 
Se ci fossimo incontrati prima, o semplicemente in un altro momento, in un altro luogo, forse il nostro amore avrebbe potuto uscire dall'ombra e crescere, vivendo alla luce del sole, senza essere costretto a spegnersi in una notte di disperata passione. 
Potevamo cancellare dalla mente il pensiero dell'ormai prossima separazione, ma non potevamo evitare che nei nostri cuori la gioia di stare insieme si mescolasse al dolore per l'imminente addio. D'altronde quella era la nostra ultima notte, altro non ci restava, e noi lo sapevamo, anche se non volevamo accettarlo. Lo sapevamo fin dall'inizio che un'ultima notte ci sarebbe stata, perché così doveva essere, perché nessun'altra soluzione era possibile. Lo sapevamo, è vero, ma ciò non rendeva le cose più facili e preferimmo dimenticare, per quella notte, dimenticare la verità, il mondo intero, e ricordarci solo di noi, di quello che insieme avevamo vissuto e di quel poco che ancora potevamo condividere. E fu così che vivemmo quelle ultime ore intensamente e senza riserve, assaporando ogni istante fino in fondo, lasciando che la passione zittisse la disperazione che poi al mattino avrebbe fatto sentire la sua crudele voce.
E l'alba arrivò, puntuale ed inesorabile. Per la prima volta in vita mia odiai la luce del sole, perché quella luce gettò nelle tenebre il mio povero cuore, e lo stesso fu per lui, lo so, glielo lessi negli occhi quando si svegliò accanto a me, per l'ultima volta. Era la fine, lo sapevamo, eppure qualcosa si destò in noi in quel terribile mattino, un barlume di speranza che fino a quel momento quasi avevamo temuto di nutrire.
Chissà, magari quello strano destino che, per caso o per sbaglio, ci aveva fatti incontrare, il volubile destino che ci stava separando, aveva in serbo per noi altre sorprese ed in futuro ci avrebbe fatti incappare di nuovo l'uno nell'altra, stavolta per non dividerci più. Questa era la nostra sottile speranza nel momento in cui ci stavamo lasciando, e benché fossimo consapevoli di doverci allontanare per capire se davvero potevamo stare insieme, il dolore di quell'addio sfumava nei nostri occhi nella speranza di riunirci, un giorno. Le nostre strade dovevano dividersi, ma prima o poi si sarebbero incontrate ancora, o forse, in verità, non si sarebbero mai separate davvero ed una lontananza solo apparente avrebbe reso più forte ed intenso il misterioso legame che fin dal primo sguardo si era creato. Ancora non riuscivamo a spiegare la profonda alchimia che si era instaurata tra di noi, non sapevamo dare un nome al sentimento che ci univa, eppure già dovevamo separarci, e dovevamo farlo proprio per comprendere se i nostri sentimenti erano solo un abbaglio o piuttosto una verità straordinaria ed indissolubile.
Nessuna parola accompagnò il nostro addio, soltanto uno sguardo, un bacio, e poi il silenzio, un silenzio così denso di emozioni che entrambi potevamo sentirlo addosso come un caldo mantello. Ci guardammo un'ultima volta, ci baciammo chiudendo gli occhi e senza riaprirli ci voltammo, incamminandoci ognuno per la propria strada. Ma le nostre strade non erano due, bensì una, una soltanto, la stessa, e anche se apparentemente in quel momento ci conduceva in luoghi diversi, da persone diverse, in realtà ci stava portando l'uno dall'altra. E noi lo capimmo, ed il nostro triste addio si tramutò in una promessa, taciuta ma condivisa, una promessa scritta tra le pagine di quella fatidica notte appena trascorsa che celava in sé la fine e l'inizio della nostra storia...

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