Se ho te
Prompt di Greek-Comedy: MCU, Clintasha. “Dovresti smettere di ripetere che mi devi la vita, o potrei pensare che stai con me solo per quello”.
Un’altra missione conclusa, un’altra vittoria per loro. Beh, quasi. Clint si era comunque beccato un brutto taglio perché era il solito signore e aveva dovuto mettersi in mezzo quando uno degli uomini le si era avvicinato alle spalle con un coltello; eppure sapeva che niente, o quasi, poteva prendere Natasha di sorpresa: il nemico non faceva in tempo a rendersene conto che era già per terra, stordito da una raffica di calci e pugni, e glielo ricordò quando più tardi gli medicò la ferita.
“Ero preoccupato che ti prendesse prima che avessi il tempo di reagire”, si giustificò Clint, e Nat scosse la testa. “Sei sempre il solito”, commentò.
“Ricordi la promessa, no? Io ti guardo le spalle, tu guardi le mie”, Clint sorrise, un sorriso stanco ma caldo e sincero. Nat ricordava: quella promessa fatta a Budapest e rafforzatasi a New York.
“Ricordo. Eppure ho come la sensazione che tra di noi si ripeta sempre lo stesso copione”, disse inarcando un sopracciglio.
Clint colse l’innuendo e reclinò la testa. “Devi spiegarti meglio, perché credo di non riuscire a seguirti”.
“Se continui a ripetere che mi devi la vita potrei seriamente cominciare a pensare che stai con me solo per quello”.
“Sono proprio imperdonabile. Spero di farmi perdonare stasera se sarai così gentile da venire con me a cena”.
“Sdolcinato”, Nat piegò le labbra in un sorriso. “E frettoloso. Non mi hai chiesto se sono libera prima di invitarmi”.
Clint alzò le mani. “Touché. Sei libera stasera?”.
“Purtroppo no. Ho già un impegno con il mio fidanzato”.
“Beh, congratulazioni. Dev’essere un ragazzo fortunato”.
“Lo è. È un tipo po’ apprensivo, ma lo amo lo stesso”, continuò Nat in un sussurro, avvicinando il viso al suo.
“Sono sicuro che anche lui sia perdutamente innamorato”, bisbigliò, e chiuse la distanza tra di loro con un bacio leggero sulle sue labbra carnose.
“Allora, stasera alle otto?”