Serie TV > The Walking Dead
Ricorda la storia  |      
Autore: Calya_16    17/02/2016    5 recensioni
Momento tra Daryl e Carol dopo la ripresa di Alexandria.
Come potrebbero mai reagire i due, dopo l'ennesima separazione?
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carol Peletier, Daryl Dixon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nota dell'autrice: questa è la prima fanfiction che scrivo su questa coppia, e riuscire a descrivere Daryl non è stato semplice. Per questo spero non si discosti molto da quello che è e potrebbe fare il personaggio realmente. Lasciare un commento per sapermi dire se sono riuscita a centrare l'obbiettivo!
Buona lettura!



La strada era piena di vaganti morti, quasi non si vedeva più l’asfalto da quanti erano e da quanto sangue imbrattava tutto.
Daryl si girò, guardandosi attorno e constatando che non ve ne era più nessuno. Sospirò, togliendosi il sudore dalla fronte con il dorso della mano, mentre nell’altra teneva ancora ben stretto il pugnale.
Iniziò a camminare cercando gli altri e guardandoli di sfuggita per accertarsi che stessero tutti bene.
E stava cercando lei: doveva pur essere da qualche parte. Sapeva per certo che era scesa a combattere, mai si sarebbe tirata indietro. Era quasi certo che fosse stata una delle prime a buttarsi in strada, per salvare gli altri.
Ma più avanzava più lei non si vedeva. Iniziò a camminare più velocemente, muovendo lo sguardo da una parte all’altra, sempre più preoccupato.
Svoltò ed eccola lì: stava appoggiata con una spalla ad una colonna di un porticato, gli occhi socchiusi e il respiro affannoso.
Daryl non si concesse il tempo per sorridere, per osservarla. Andò verso di lei con passo veloce, per poi bloccarglisi davanti e toccarle la spalla.
Carol alzò subito lo sguardo, i muscoli tesi. Non lo aveva sentito arrivare, si era concessa uno dei rari momenti di riposo. Ma quando vide che Daryl era davanti a lei gli si buttò tra le braccia, stringendolo a sé.
“Sei stato tu, al lago?”
Gli chiese, il volto ancora affondato nel collo dell’altro.
Daryl si sentì inizialmente impacciato, ma non si aspettava una reazione molto diversa. Era come a Terminus, come quando lei li aveva salvati ed era tornata da lui.
Così l’uomo portò le proprie braccia ad avvolgere la figura più piccola e la strinse a sua volta.
“Sì”
Non aggiunse altro. In effetti, non sapeva cos’altro aggiungere: mi sei mancata? Avevo paura di non trovarti? Ormai vivevano in un mondo in cui quelle paure li accompagnavano ogni giorno, e lui non se la sentiva di dire cose scontate.
Dopo un po’ Carol si mise dritta, senza però staccarsi dall’abbraccio. Guardò Daryl in volto e gli spostò una ciocca di capelli.
“Vi è tanto da fare, adesso”
Lui annuì, per poi corrucciare la fronte e prenderle il volto tra le mani, interrompendo così il loro abbraccio. Le inclinò il volto un po’ di lato, osservandola per bene.
“Cosa ti è successo?”
Chiese, indicando con il mento il taglio che Carol aveva in faccia.
Lei chiuse gli occhi, sospirando e portando le proprie mani su quelle di lui, facendogliele abbassare.
“Mentre eri via sono successe delle cose. Ma posso cavarmela da sola, non è niente di grave”
Non voleva che Daryl si preoccupasse troppo per lei, non voleva dirgli subito dello scontro tra lei e Morgan. A dirla tutta, non riusciva a immaginarsi la reazione di Daryl.
Vi era sempre stata questa cosa tra loro, questo continuo proteggersi e preoccuparsi l’uno per l’altra. Carol non poteva negare a se stessa che le faceva piacere, e che qualcosa in lei si muoveva tutte le volte che lo vedeva, che pensava a lui. E che lo abbracciava. Avrebbe voluto continuare a stare in quell’abbraccio per molto tempo ancora, ma di tempo non ve ne era.
“Daryl, dovresti medicarti”
Sasha stava arrivando dietro di loro ed entrambi si girarono al suono della sua voce.
“Sei ferito?”
Carol si allarmò subito, iniziando a passare gli occhi sul suo corpo, per poi prenderlo per le spalle e farlo voltare.
Ancora una volta Daryl s’irrigidì inizialmente, ma poi si lasciò fare tutto quello che lei voleva. Non voleva più scappare, l’aveva persa troppe volte. E anche questo breve contatto era un qualcosa che non voleva più negarsi.
Dovevano parlare di cos’era successo, lui voleva sapere, e a modo suo le voleva dire che non voleva più perderla. Che voleva andare avanti in questo nuovo mondo con lei.
Carol vide una ferita all’altezza della scapola sinistra e vi passò sopra la mano, delicatamente.
“Come…”
“Strada bloccata”
Disse semplicemente Daryl, per poi voltare il collo e farle capire che stava bene, non vi era nulla di cui preoccuparsi. Lei annuì, anche se poco convinta.
“Andiamo, Sasha ha ragione, devi farti medicare”
E così tutti e tre si diressero verso l’infermeria.
 
Fuori, sulle scale, sotto al portico, tra l’erba: vi erano quasi tutti gli abitanti di Alexandria, e i loro vecchi compagni.
Si guardavano straniti ma con la luce del trionfo negli occhi, ancora troppo shoccati per parlare.
Daryl e Carol salirono i gradini per entrare in infermeria, quando Morgan si avvicinò a Carol.
“Come stai? Non siamo riusciti a finire di parlare”
“Sto bene. Per quello vi sarà tempo. Tu?”
Daryl guardò come Carol fosse fredda con l’uomo, benché gli avesse appena chiesto come stava. Si mise dietro di lei a seguire questo loro piccolo scambio di battute.
“Bene”
Morgan capì che lei in quel momento non ne voleva parlare. In effetti, neanche lui voleva discuterne davanti a tutti. Era una cosa privata.
Carol riprese a camminare, e Daryl dietro di lei, dopo aver lanciato una strana occhiata a Morgan. Questo fece un passo indietro, abbassando il capo, pensando che Carol gli avesse raccontato tutto. Strinse forte il suo bastone, per farsi coraggio e darsi forza. Forse non doveva arrivare a tanto con Carol.
Quando entrarono, Daryl si sedette subito e si sfilò un poco il gilet, facendosi aiutare da Carol. Non staccò mai lo sguardo dal volto di lei.
“Dovresti toglierlo, si andrebbe meglio”
Daryl grugnì, in segno di disapprovazione. Non si sentiva a suo agio a petto nudo in mezzo a tutte quelle persone.
Carol capì e sospirò in modo giocoso, per poi andare alla ricerca di un telo. Quando finalmente lo trovò glielo portò.
“Mettiti questo davanti, così almeno avremmo la schiena libera per vedere come sei messo”
Lui la guardò, per poi prenderle il telo dalle mani e sussurrare un grazie. Si lasciò sfilare il gilet e si coprì immediatamente, lanciando occhiate in giro.
“Daryl, va tutto bene”
Gli giunse alle orecchie la voce dolce di Carol, che gli stava sussurrando da sopra la sua spalla. Lui tremò un poco al caldo del suo fiato su di lui, respirando per calmarsi.
Saltò un poco per il dolore quando sentì Carol iniziare a pulire la ferita.
“Scusa, adesso comunque arrivano i rinforzi”
Sapeva che lei stava cercando di metterlo a suo agio, ma non voleva veramente che qualcun altro oltre a lei lo toccasse. Si fece però forza, sapendo che Carol aveva ragione e lei da sola non poteva fare cose che non sapeva fare.
La vide che si metteva accanto a lui, il fianco appoggiato al suo braccio, e Daryl chiuse gli occhi a quel contatto così semplice eppure così intimo.
Sentì delle altre mani sulla schiena e si tese, mentre la ferita veniva ripulita e richiusa.
“Abbiamo fatto”
Dopo non molto la voce di Carol lo riportò alla realtà e aprì gli occhi. Non si era accorto di essersi appoggiato quasi del tutto a lei, chiudendo gli occhi e crollando in uno stato di veglia.
Cercò di scuotersi il più possibile; Carol aveva notato tutto questo e sorrise dolcemente mentre si voltava a riprendere il gilet. Lo aiutò a rimetterlo, per non farlo sforzare troppo a causa dei pochi punti che gli avevano dovuto mettere.
“Non è niente di grave, ma dovrai accettare il mio aiuto per un paio di giorno”
Gli disse Carol mentre lui salvata giù dal lettino e si ricomponeva.
“Posso farcela”
Le disse, ma non troppo duramente. Lo sguardo di lei però gli fece capire che non aveva scelta.
“Come vuoi”
Sbuffò, anche se in realtà era contento di averla vicino. Questo voleva dire che l’avrebbe avuta per sé ancora per un po’.
Carol si guardò attorno, per poi dirgli:
“Andiamo a vedere cos’è successo a Rick”
Daryl annuì, seguendola. Si avviarono lungo il corridoio, fermandosi fuori dalla stanza, la porta socchiusa. Carol prima di bussare sbirciò e capì che lo sceriffo non aveva bisogno di essere disturbato in quel momento. Solamente si soffermò a guardare Carl e si portò la mano alla bocca, per poi indietreggiare e guardare Daryl, scuotendo il capo. Lui capì che qualcosa non andava, ma che non era il momento di entrare.
Carol gli si avvicinò, le lacrime che iniziavano a bagnarle gli occhi, e gli si tuffò nel petto.
Lui non se l’aspettava, ma cercò di essere il più naturale possibile. Le posò una mano sulla schiena e una sul capo, cercando di consolarla mentre sentiva che lei piangeva silenziosamente.
“Carl ha una benda sull’oc—occhio”
Sussurrò Carol. Sapeva cosa si provava a vedere i propri figli in fin di vita, anche se lei la sua bambina l’aveva vista quando ormai era troppo tardi. Era affezionata a Carl, e vederlo così, vedere Rick così la faceva soffrire.
Daryl la spostò delicatamente e la fece sedere sulle scale, mettendosi accanto a lei.
Piano piano il pianto di Carol si calmò e andò a posare il capo sulla spalla di lui.
“Promettimi che starai sempre attento là fuori”
“Lo sono sempre”
“Più del solito”
Insisté lei.
“Lo farò”
Non vi era bisogno di dire altro, Daryl capiva che lei in quel momento aveva bisogno di essere consolata. Era la donna più forte che conoscesse, eppure sapeva che quel lato era concesso solo a lui. Le prese il volto tra le mani, non riuscendo a trattenersi e la fissò intensamente. Tutto in lui gli urlava di non farlo, che così si sarebbe esposto troppo, ma per una volta diede retta a quello che sentiva, da molto tempo ormai, e andò a posare un bacio delicato sulle sue labbra.
Carol non si tirò indietro, si lasciò baciare, per poi ricambiare. Fino a che non sentì Daryl ritrarsi un poco e allora lo guardò: la guardava speranzoso e spaventato allo stesso tempo. Lei non poté fare altro che sciogliersi a quella vista e a dargli un altro piccolo bacio a conferma che non aveva fatto niente di sbagliato.
Rimasero così, abbracciati sulle scale, in attesa di notizie, finché non si assopirono entrambi, a godere di quel piccolo momento per loro.
Perché oltre le preoccupazioni, oltre i feriti, i morti, il mondo, loro vi erano sempre. Ed entrambi non volevano più lasciare andare l’altro.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Walking Dead / Vai alla pagina dell'autore: Calya_16