Il valore di QUEL ciao

Ormai niente lo avrebbe fermato, non poteva più cambiare idea: si sarebbe buttato di sotto.

Se l'ultima sua notte era quella in fondo non gli era andata male, era un bel momento per morire.

Federico si godette forse per l'ultima volta il leggero venticello primaverile accarezzargli la pelle tatuata, si riempì per l'ultima volta i polmoni di quell'aria pulita, seduto lì sul bordo diroccato di quel ponte di pietre, con le gambe penzoloni dalla parte dove acque scure e veloci scorrevano sotto di lui.

La città taceva mentre il gorgoglio dei flutti sotto di lui lo richiamava in un abbraccio letale.

Mancava poco e si sarebbe lasciato indietro ogni problema.

Fece leva sulle braccia, sentiva già l'equilibrio scivolargli dalle dita.

-Ciao!- una voce lo distolse dal suo intento.

Cercò con lo sguardo chi fosse su quel ponte con lui in quella notte.

La luna rivelò una figura alta e slanciata, con un cespuglio folto di ricci in testa.

Decise di ricambiare il saluto, dopo averlo mandato via avrebbe avuto tutto il tempo che voleva per buttarsi e mettere fine alla sua deludente vita.

-Cosa fai tu qua?- aveva un forte accento stranire, l'uomo che si era avvicinato, inglese probabilmente.

-Mi … mi godevo la serata- mentì.

-Bella la notte, sì-

Lo sconosciuto si affiancò a Federico, prese posto accanto a lui sul muretto con i piedi ciondolanti sulle acque scure ed irrequiete del fiume che esigevano la vittima promessa loro.

-Se tu no dispiace, ora io vorrei buttarme-

Il tatuato rimase spiazzato dalla schiettezza dell'individuo.

-Ti vuoi suicidare?!-

-Sì, sure. Se no perchè sarrei qua?-

-Ma … ma perchè?-

-Vita non ha più niente per me, no trovo motivo per cui no farlo-

Federico non seppe quando decise che quella persona accanto a lui gli stava simpatica, tuttavia capì che non ne valeva la pena di buttarsi, non per quell'uomo.

-Non lo fare, ti do io i motivi per non buttarti!-

-Oh, tu vuole provare? Go on, vai avanti- sembrava incuriosito.

-Vediamo … hai una famiglia?-

-Sì: mia mamma, mio papà, tre sorelle e un fratello-

-Ti vogliono bene, ti sono vicini?-

-No. Sono da altra parte di mondo e io non ho soldi per aereo-

-Ma hai un lavoro?-

-Faccio cameriere, ma volevo farre musica-

-Perchè non ci hai provato?-

-Io ci ho provato, ma mi hanno caciatto fuori-

-Però puoi riprovarci ogni volta che vuoi, non costa niente. E mentre ti mantieni con il lavoro che già hai metti via qualche euro ogni giorno; poi qualcuno potrebbe sempre contattarti nel frattempo per fare musica. Tu manderai avanti due lavori in contemporanea, all'inizio potrà essere faticoso, ma è fattibile, alla fine tra un po' di mesi avrai messo da parte una somma che basterà per l'aereo. Andrai a trovare la tua famiglia e sarai felice-

-Questo può essere. Ma io sono gay e a gente non va bene. Mio ragazzo poi mi ha lasciato con messaggio. Sono sollo-

-questo è un triste, ma c'è la soluzione-

-Perchè tu è così convinto?-

-Perchè una soluzione c'è sempre. I compagni si perdono e si trovano ogni giorno. La tua forza sei tu e non l'altra persona, quindi devi riuscire non ad andare avanti, non ti dico di farlo per forza, ma di trovare tu stesso la tua voglia di vivere-

-Sono anche statto pichiato … -

-Fai un corso di boxe. Sarai tu a difenderti. So che la giustizia fatta da soli è sbagliata, ma l'autodifesa è del tutto legittima-

-Ehi … è vero!-

-Hai ancora voglia di buttarti giù?-

-Mmm … no. No mi è passata. Tu è ottimo oratore! Di sicuro tu è uomo di successo-

-Veramente … - Federico ripensò a tutti i motivi che lo avevano portato su quel ponte quella sera: la fidanzata lo aveva lasciato ed era profondamente deluso dal suo lavoro, volendo sfondare nel campo della musica rap, non aveva molte soddisfazioni dalla vita.

Erano le stesse cose che tormentavano lo sconosciuto, eppure si era appena detto da solo come superarle.

-Io ho volia di un drink- l'uomo voltò le lunghe gambe dal lato del marciapiede e scese dal muretto.

Federico tentennò sul suo posto, guardò le acque sotto di lui e poi il raggiante sconosciuto, luce e ombra a confronto.

-Vieni con me?-

-Io non saprei … -

Gli occhi vispi di quel simpatico individuo lo convinsero definitivamente.

Diede l'addio ai suoi tragici propositi e al fiume tetro e freddo, promessa di fine certa, per seguire quella piccola luce promettente felicità.

-Io sono Michael-

-Federico-

-Nice to meet you-

-Lo stesso per me-

Federico probabilmente non seppe mai il motivo di quel primo “ciao”

Flashback

Michael stava andando a casa, era stanco morto, solo ed infreddolito, non vedeva l'ora di tornare dalle sue cagnolone che lo aspettavano quando vide una figura sul vecchio ponte di pietra a cui stava passando vicino.

Si avvicinò incuriosito, era molto tardi per trovare ancora qualcuno fuori casa, rimase a distanza di sicurezza.

L'uomo stava scrutando le acque scure sotto di lui con aria assorta.

Il riccio stava pensando di andarsene da lì, che non stesse bene spiare la gente, quando vide negli occhi di quello sconosciuto l'ombra cupa della morte.

Capì le sue intenzioni al volo, ma nessuno meritava di morire solo, aveva pensato.

-Ciao!-

Lo sentì rispondere debolmente al suo saluto e gli si avvicinò sedendosi accanto a lui …