Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Defiance    19/02/2016    2 recensioni
[Avengers AU] [Crossover con "La Quinta Onda"] [Basato principalmente sul FILM, il libro lo devo ancora leggere]
Dal Prologo:
"Non so dire di preciso quando è cominciata.
Se è stato nell'esatto momento in cui loro sono arrivati sulla Terra o quando ci siamo resi conto che c’era qualcuno, lì sopra, che monitorava costantemente ogni nostro movimento.
Se è stato quando abbiamo capito che non erano venuti in pace, che non avrebbero fatto un giro turistico del nostro pianeta e poi se ne sarebbero andati, o quando le onde sono iniziate."
Genere: Azione, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Un po' tutti, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia è stata scritta senza nessuno scopo di lucro.
[Fanfiction AU basata sul film “La Quinta Onda”]


Dedicata alla mia amica Life Before His Eyes, a Ragdoll_Cat e ad _Alessia_C95.
Le persone che più mi hanno supportato su questo sito nel corso degli anni.
Grazie.

 
 
 





 
The Fifth Wave






 
 
Prologo
 
 
 



 
 
Non so dire di preciso quando è cominciata.
Se è stato nell’esatto momento in cui loro sono arrivati sulla Terra o quando ci siamo resi conto che c’era qualcuno, lì sopra, che monitorava costantemente ogni nostro movimento.
Se è stato quando abbiamo capito che non erano venuti in pace, che non avrebbero fatto un giro turistico del nostro pianeta e poi se ne sarebbero andati, o quando le onde sono iniziate.
Non so dire, precisamente, quando Natasha è morta per lasciare spazio alla nuova me.
Chissà cosa penserebbe la vecchia me della Natasha di adesso.
La Natasha che uccide.
La Vedova Nera.
 
 
 
 
 
Due mesi prima
 
“Allora, sorellina”
Clint mi raggiunge a grosse falcate nel corridoio della scuola e mi cinge le spalle con un braccio.
“Verrai alla festa questa sera?”
“No” rispondo secca, anche se in realtà ci andrò.
È solo che non voglio che lui lo sappia.
Insomma, se glielo dico poi mi ronzerà attorno tutto il tempo per tenermi d’occhio e questa cosa mi infastidisce; ne è consapevole, ma continua a farlo, di proposito, ne sono certa.
Un fratello maggiore deve per forza irritare una sorella minore.
È la legge del più grande.
“No?”
Alza un sopracciglio, capisce sempre quando mento.
Almeno ci ho provato.
“Sì”
“E… Ci andrai con qualcuno?”
Sbuffo.
Ho quasi diciassette anni, potrebbe davvero iniziare a farsi i fatti suoi.
“Non ti riguarda”
“Lo prendo come un no. Sicuro al cento per cento che ancora non hai trovato il coraggio di rivolgere la parola a Steve Rogers”
“Chiudi il becco” sbotto, spingendo via il suo braccio e raggiungendo più in fretta possibile l’aula di chimica, con le sue risate di sottofondo.
 
La festa è noiosa.
Beh, per tutti è la fine del mondo, ma Steve Rogers non si è fatto vedere e quindi l’esser venuta non mi sembra più una buona idea.
Soprattutto dopo il sesto cocktail.
Biondo, palestrato, occhi azzurri come il mare, Capitano della squadra di Football; ho una cotta per lui da... praticamente da sempre: patetico, vero?
Avete presente quelle storielle tutte carine, da film, del tipo: c’è una festa piena di gente, tra la folla lei vede lui e lui vede lei, si sorridono e i due si innamorano e vissero per sempre felici e contenti?
Stronzate.
Nel campo visivo di Steve Strafigo Rogers, non appaio neanche sullo sfondo.
“Nat!”
Sento qualcuno che mi chiama in lontananza; la mia migliore amica, Jane, in piedi troppo vicino alla piscina, - troppo per quanto sembra ubriaca, o forse sembra così ubriaca a me perché sono io quella troppo ubriaca… insomma, avete capito la situazione -, mi sventola una mano, elettrizzata.
Mi avvicino a lei, dondolandomi in maniera innaturale, ho il broncio e so già che me lo farà notare.
“Allora? Gli hai parlato?”
“Non è venuto” dico io, il mio disappunto evidente nella voce.
“Steve Rogers non è venuto alla festa? Steve Rogers va a tutte le feste” risponde lei, certa delle sue parole.
“Beh, Steve Rogers non è venuto a questa festa” preciso io, sono stanca “E anche se ci fosse venuto, non starebbe qui a parlare con me”
“Se non sbaglio, ti ha già rivolto la parola, una volta”
“Mi ha detto ciao prima di andarsene da casa mia perché mio fratello non mi ha avvertito del fatto che lui fosse in giro. Ed io ero in pigiama. Non dovrei neanche cercare di rivolgergli la parola”
“Oh, andiamo Nat! Non fare la melodrammatica!” trilla Jane, “Quando avrete l’occasione, vedrai che finirete per farvi le coccole tra morbide lenzuola”
“Jane! Davvero?” non posso credere che l’abbia detto.
“Oh, andiamo! Un ragazzo e una ragazza si incontrano, escono insieme e poi vanno a letto. Si chiama natura”
Scuoto la testa, mi metto a ridere.
“Ehi, aspetta. Sei per caso… ubriaca?”
“Forse solo un po’”
Probabilmente è l’unica persona con cui lo ammetterei mai.
“E sarà meglio che torni a casa”
“NO! Devi aspettare che Steve arrivi!”
“Steve non verrà, probabilmente si starà facendo Pepper Potts sul sedile posteriore della sua macchina in questo momento. Sai, Capitano della squadra di football e Capitano delle Cheerleader. Si chiama natura”
Mi rivolge uno sguardo contrariato, sa che ho ragione ma non si arrenderà mai all’evidenza.
“Per Steve Rogers sono invisibile. E io me ne torno a casa”
“Vuoi che ti accompagni?”
“No… No. Non c’è bisogno, grazie comunque”
Mi allontano il più in fretta possibile da quella stupida festa, sbirciando sulla home di Facebook per controllare se qualcuno aveva postato una foto con lui.
Natasha la stalker.
Proprio quando credevo di non poter cadere più in basso di così.
Avevo sette anni quando ho deciso che sarebbe diventato mio marito e il padre dei miei figli, non che lui lo sappia, comunque.
Poi sobbalzo, perché lo vedo: bello come un dio, appoggiato alla sua auto, pigia convulsamente su un cellulare dalla cover… rosa.
Sorrido e mi avvicino.
Non so dove trovo il coraggio, forse è solo l’alcool.
“Carina quella cover” esordisco.
Sul serio? L’ho detto sul serio?
Nella classifica dei peggiori esordi pre-abbordaggio, questa battuta conquisterebbe subito il primo posto.
Volatilizzati, Nat, prima che alzi lo sguardo su di... troppo tardi.
“Sì, è rosa. Hai qualche problema?”
Rimango di sasso.
“Io… no…” balbetto, sono proprio stupida.
Si mette a ridere.
Ha il più bel sorriso che abbia mai visto in vita mia… Non che mi sia mai soffermata a guardare quello di qualcun altro, perché tanto quel qualcun altro non sarebbe mai stato Steve Rogers né lontanamente alla sua altezza.
“È il cellulare di mia sorella. L’ho riaccompagnata a casa e ha preso per sbaglio il mio” spiega, ed io sorrido.
“Ovviamente” commento in imbarazzo, ma sorrido.
Sorrido di me stessa e di quanto sono patetica.
“Ma la mia è più bella. È di Spiderman”
Rido, abbasso lo sguardo perché reggere il suo potrebbe accecarmi.
Come ho già detto, ho perso il conto di quante volte, sono patetica.
“La mia è a pois”
Bene.
Di male in peggio.
Dopo questa sera, dovrò trasferirmi in un’altra città e cambiare nome.
Il suo cellulare, il cellulare della sorella cioè, inizia a squillare.
“Eccola, è lei. Scusami, devo andare” dice, poi sparisce dietro un vicoletto.
Carina quella cover, mi faccio il verso, grandioso.
 
 
La lezione che odio di più è quella di educazione fisica.
Sono costretta a giocare a calcio, gioco in cui ovviamente faccio schifo, - ed è un complimento -, con una serie di ragazzi sudaticci e in uniforme che scorrazzano intorno al campo come se niente fosse.
Tra quei ragazzi, c’è lui.
Steve Rogers si volta e mi sorride.
Credo di essere in iperventilazione.
Non mi ricordo come si respira, qualcuno mi aiuta?
Sorrido anche io, poi lui riprende a correre.
Mi giro per controllare se dietro di me c’è qualcuno, ma sono sola.
Steve Rogers mi ha sorriso.
Dev’essere la fine del mondo.
“Ehi!” mi saluta Jane, “Dov’eri finita? L’allenamento è già iniziato. Farai bene a non commettere errori o il coach si arrabbierà”
Grazie tante.
È il mio turno, tiro la palla, quella finisce dall’altra parte del campo.
Il coach sbraita.
E Steve Roges mi guarda di nuovo e sorride.
Arrossisco.
Che figura di merda.
Ma Jane se ne accorge.
“Cos’è questa novità?” domanda tutta eccitata, tirandomi il braccio.
“Non c’è nessuna novità”, ribatto io, alzando gli occhi al cielo.
“Questo è il primo passo, Nat!”
Scuoto la testa, è un caso perso.
Eppure dovrei essere io quella che si fa i film mentali.
Magari crede davvero che io abbia qualche chance, ma non sono bella come lei… I miei problemi, Jane non sa neanche come chiamarli.
Tira fuori il suo cellulare e assume una faccia confusa; mi guarda, mi sta per mostrare un video ma il coach la becca in pieno e la riprende.
“Coach! Sta succedendo qualcosa…”
“Qualcuno ti ha mandato un tweet divertente? Fuori dal campo, ora, Foster!”
“No, coach, dico sul serio! Sta succedendo qualcosa di strano!” insiste Jane, ma lui la ignora e la invita un’ultima volta ad uscire.
Lei si è quasi arresa quando una folata di vento, molto violenta, ci investe tutti, alzando in aria la terra.
Mi porto un braccio sopra alla fronte per ripararmi e guardo in alto, socchiudendo gli occhi per vedere meglio.
Un oggetto nero, all’apparenza brillantato, si muove rapidamente sopra le nostre teste.
È enorme, ricopre da solo tutto il perimetro della scuola… E questo, vedendolo dal basso.
Non riesco ad immaginare quanto sia grande da vicino.
Tutti osservano il misterioso disco volante, qualcuno commenta con roba del tipo ‘cavolo!’, ‘wow!’, ‘cosa succede?’, ‘gli alieni ci hanno trovati!’, ‘sembra quasi un film!’, ‘forse è un’esercitazione del governo’.
Io resto zitta, impietrita, a fissare quell’ammasso di materia sorvolare la città.
Non posso fare a meno di provare un po’ di paura.
 
 
 
Quello è stato l’ultimo giorno in cui ho avuto una normale vita da adolescente.
Non era un’esercitazione del governo.
Era l’inizio della fine.





*Angolo Dell'Autrice*
Salve a tutti!
Questa storia è un esempio di quello che succede
quando la notte non riesci a dormire e tu sei appena tornata
dal cinema dopo aver visto "La Quinta Onda", un film bellissimo.
E visto che sei ossessionata da Civil War, ti viene in mente di scrivere
un AU dove rifugiarti nell'attesa.
Ho pubblicato il prologo subito, prima di andare avanti, per vedere se questa storia
possa, effettivamente, suscitare l'interesse di qualcuno.
In caso contrario credo che abbandonerò il progetto.
La storia di base è quella del film, non ho trovato il tempo di iniziare il libro ancora, lo farò più in là, tutto verrà spiegato e i personaggi principali sono Natasha, Steve, Bucky e Wanda, ma ce ne saranno anche altri.
Ho previsto una fanfiction basata su due cicli, quindi la storia avrà un sequel (non so se poi diventeranno 3 o se deciderò di raccontare tutto in un'unica storia, si vedrà).
Si tratta di un AU gigantesco, quindi aspettatevi caratteri e situazioni completamente differenti da quelli dei film/fumetti.
Ci saranno tuttavia lievi riferimenti al MCU e al film "La Quinta Onda", soprattutto con alcune frasi/citazioni o citazioni leggermente modificate.
Ringrazio chiunque leggerà questa storia, fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va.
L'aggiornamento con il primo capitolo è previsto tra una settimana o due.
A presto,

Bell


 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Defiance