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Autore: lukespj    19/02/2016    5 recensioni
Eppure, uno di loro, non riusciva ad essere completamente felice.
Ogni giorno, sentiva sempre di più la mancanza di una persona.
Era consapevole di essere stato lui ad allontanarla dal suo nuovo mondo per paura di perderla, finendo con il perderla davvero.
***
Prese un respiro profondo scendendo dalla macchina.
Era tremendamente felice di rivedere i suoi amici, anche se questa volta avrebbe rivisto anche lui.
Da quando erano partiti nel 2013, aveva iniziato ad evitarla per non si sa che motivo, e lei aveva finito per fare lo stesso.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Love Alone (2)
 


“Il contrario dell’amore non è mai l’odio. […]
E’ l’indifferenza.
E io non ti ho mai voltato le spalle.
Perché ti amo.”
 
 


Luke camminava velocemente, allontanandosi sempre di più dall’arena. Sapeva che non era una buona cosa, probabilmente se l’avessero scoperto gli avrebbero urlato dietro un sacco di parole sulla responsabilità, le fan e le solite cose che lui e i ragazzi sapevano ormai a memoria.
Continuavano a ronzargli in testa le parole di Giulia, martellandogli la testa. Aveva ragione a dire che non sapeva niente di come era stata in quegli anni, aveva sì sentito tante volte i ragazzi parlarne, ma non aveva mai visto con i suoi occhi com’era la situazione.  E un po’ capiva il fatto che Ellie lo odiasse, in fondo, chi  vorrebbe vedere la propria migliore amica stare male?
Il punto era che aveva deciso di evitarla per tenerla al sicuro da quello che era diventato il suo nuovo mondo. Non voleva che le sue fans la insultassero – cosa che capitava molto spesso quando uno di loro si faceva vedere con una ragazza- ne’ che fosse costantemente controllata dai paparazzi, che avrebbero sicuramente inventato qualche stronzata per farli litigare. Voleva proteggerla da tutto questo e mai come in quel momento si era reso conto di quanto fosse stato un idiota. Dopotutto, le fan la conoscevano in ogni caso per via dei ragazzi, i paparazzi avevano già inventato storie su storie, eppure lei era sempre pronta a rispondere e farsi rispettare.
Pensando di fare la cosa giusta, aveva finito per fare la stronzata più grande della sua vita, allontanando troppo la ragazza, facendola stare male e stando male a sua volta.
Ma quello che più gli rimbombava in testa, quello che lo aveva colpito di più, era stato sentirsi dire che, nonostante tutto, lei lo amava ancora. Gli aveva detto che avrebbe voluto odiarlo, e non poteva biasimarla. Ma, il fatto che non ci riuscisse, aveva alimentato in lui la speranza che forse sarebbe riuscito a farsi perdonare.
Perché sì, anche lui la amava ancora. E tutta questa situazione che lui stesso aveva creato lo stava consumando.
“Luke! Fermati!”
Si girò di scatto quando sentì la voce di Ashton chiamarlo, vedendolo avvicinarsi correndo insieme a Michael.
“Amico, dobbiamo assolutamente tornare indietro, ci siamo allontanati troppo” disse Michael, con il fiatone.
Il biondo annuì, per poi incamminarsi con i suoi amici verso l’arena.
“Come stai, Luke?” chiese Ashton, interrompendo il silenzio.
Luke si limitò ad annuire, facendo così capire che non ne aveva voglia di parlarne.
Quando arrivarono all’arena, andarono dritti nel bus, dove trovarono Calum e Giulia che dormivano in posizioni fin troppo scomode.  Luke fece un mezzo sorriso, per poi dirigersi verso la sua cuccetta, seguito da Michael.
“Cal” sussurrò Ashton, che si era avvicinato ai due e stava scuotendo leggermente l’amico, che aprì lentamente un occhio. “Vieni a dormire nella cuccetta, così stai più comodo e mettiamo pure la nanetta un po’ meglio”
Il moro annuì, alzandosi lentamente per non far svegliare Giulia, facendola poi sdraiare sul divano. Prese una coperta e la coprì, sapendo che non sarebbe riuscita a dormire senza, per poi andare con Ashton verso le cuccette.
“Andrà tutto bene, Cal” disse il riccio, posizionandosi nella sua.
“Lo spero davvero tanto” rispose Calum, sospirando.
 
 
 
Giulia si svegliò quando sentì un senso di nausea salirle dallo stomaco. Aprì lentamente gli occhi e si alzò, stiracchiandosi, rendendosi conto che il bus era in movimento.
“Hey pulce, come stai?” chiese Calum, appena la vide avvicinarsi alla cucinetta.
Si erano svegliati tutti abbastanza tardi, era ormai l’una e mezza del pomeriggio, ma considerando i fatti della sera prima, era tutto molto comprensibile.
“Insomma.. Credo starò bene solo quando questa scatola si fermerà” rispose lei, arricciando il naso all’odore del cibo.
Odiava il fatto di soffrire ogni tipo di mezzo di trasporto, ma se treno e areo riusciva a sopportarli, non c’era niente che la faceva stare peggio dei bus.
“Siamo partiti da Sydney credo verso le tre di questa mattina, non manca molto ormai” disse Ashton, arrivando dal bagno.
La ragazza annuì, facendo poi un veloce calcolo delle ore che mancavano. E, considerando che per la maggior parte del tempo aveva dormito, poteva resistere per quelle due orette.
“Ditemi che c’è qualcosa di pronto che sto morendo di fame” disse Michael, raggiungendo i suoi amici.
“Sto preparando delle uova con del bacon, un paio di minuti ed è pronto” rispose il moro.
“Non starò qui a vedervi mangiare o il mio stomaco si rivolta ancora di più” disse la ragazza, tornando sul divano.
Accese la piccola tv e iniziò a fare zap tra i canali, sperando di trovarvi qualcosa di interessante.
“Luke sta ancora dormendo?” chiese Ashton, mentre apparecchiava il tavolino.
“Credo non abbia dormito affatto, gli ho chiesto una cosa prima e quasi mi mandava a cagare.. Ora è nella cuccetta a fissare un punto indefinito” rispose Michael.
“HEMMINGS! MANGI O FAI IL COGLIONE TUTTO IL GIORNO?!” urlò Calum, iniziando a dividere nei piatti quello che aveva preparato.
“Non c’è bisogno che urli così, coglione” rispose il biondo, cercando di imitare la voce di Calum.
Era appena sceso dalla cuccetta e aveva tutti i capelli spettinati. Passando davanti aldivano, non pote’ fare a meno che notare la ragazza seduta con le gambe al petto e gli occhi chiusi. Sentiva che stava respirando a pieni polmoni e iniziò a preoccuparsi, ricordando di quanto stava male sui mezzi.
“Giuls, stai bene?” chiese, precipitandosi da lei, mettendosi sulle ginocchia.
La ragazza non rispose, si limitò a fare un cenno negativo con la testa.
“Dovresti girarti verso il senso di marcia” le disse, spostandole una ciocca di capelli dal viso.
“Preferisco non muovermi ora come ora” disse la ragazza, con un filo di voce.
Luke annuì, per poi alzarsi e andare a prendere la chitarra. Si sedette vicino alla ragazza e iniziò a strimpellare qualche nota, sperando che si sarebbe tranquillizzata, riuscendo a stare meglio.
 
 
 

Quando, finalmente, arrivarono all’arena di Brisbane, Giulia si precipitò fuori dal bus, respirando a pieni polmoni.
Era una giornata molto soleggiata, il cielo era di un bellissimo azzurro senza nessuna nuvola e faceva abbastanza caldo, nonostante fosse metà Giugno e si stesse avvicinando l’autunno.
Si girò verso il bus quando sentì dei passi venire verso di lei.
“Stai meglio?”  chiese Luke, avvicinandosi sempre di più alla ragazza.
La mora annuì, abbassando lo sguardo.
Rimasero in silenzio, uno vicino all’altro, osservando il cielo.
“Grazie per prima, mi mancava sentirti cantare per me” ammise Giulia, rompendo il silenzio.
“Non devi ringraziarmi, era il minimo che potessi fare” disse Luke, sorridendole.
La mora gli sorrise a sua volta.
“Posso fare una cosa?” chiese Luke.
La ragazza lo guardò confusa, annuendo. Il biondo prese un respiro profondo, poi allungò un braccio, portandolo dietro le spalle della ragazza e avvicinandola a se, stringendola tra le sue braccia.
Giulia rimase sorpresa dal gesto del ragazzo, poi gli circondò la schiena con le braccia, stringendolo a sua volta, inspirando a pieni polmoni il suo profumo.
Dopo tanto tempo, si sentivano entrambi al posto giusto e nessuno dei due cercava di sciogliersi da quell’abbraccio.
“Mi dispiace, Giuls.. Davvero, sono stato un coglione a pensare che sarebbe stato meglio allontanarti, se solo potessi tornare indietro non ti lascerei per nessuna ragione al mondo”
La ragazza sentiva gli occhi pizzicarle, e nonostante si stesse concentrando con tutta se stessa, non riuscì a trattenere qualche lacrima. Luke se ne accorse e si sciolse dall’abbraccio, piegandosi sulle ginocchia per arrivare all’altezza della ragazza e le asciugo le lacrime con i pollici.
“Ricominciamo da capo? Non dico di dimenticare quello che c’è stato prima ne’ quanto io sia stato coglione, ma vorrei davvero ricostruire tutti i pezzi che ho distrutto”
La mora guardò il ragazzo dritto negli occhi e riuscì a vedere quanto credeva davvero nelle parole che aveva detto. Appoggiò le mani su quelle di lui, togliendole dalle sue guance.
“Non posso amare da sola, Luke” gli disse, avvicinandosi un po’ di più a lui senza nemmeno accorgersene.
“Da ora in poi non sarà più così, te lo prometto”
La ragazza mise la braccia intorno al collo del ragazzo, abbracciandolo di nuovo. Luke sentiva il suo cuore e quello di Giulia battere all’impazzata e non poteva fare a meno di sorridere.
“Giuls, sto andando a correre, vuoi venire con-” si interruppe quando vide i due ragazzi abbracciati, che al suono della sua voce si separarono in un nano secondo. “Ho interrotto qualcosa?” chiese il riccio, sorridendo.
“No, nulla! Andiamo a correre?” chiese la ragazza, iniziando ad andare verso il cancello, facendo così scoppiare a ridere i due ragazzi.
“Non sprecare quest’occasione, Lemmings” disse Ashton, lasciandogli una pacca sulla spalla, raggiungendo poi la ragazza.
 
 

“Quindi tra te e Luke..?” chiese Ashton, mentre tornavano verso l’arena, dopo essersi fermati da Starbucks e aver fatto rifornimento per tutti di muffin, cookies e schifezze varie.
“Non lo so, okay? Mi ha chiesto di ricominciare da capo e ci siamo abbracciati..” disse lei, giocando con la busta marrone che conteneva i dolci.
“Tornerete insieme prima di un battito di ciglia, vedrai”
La ragazza alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa.
“Vedremo come deve andare, okay?” disse, mentre entravano nel cancello dell’arena. “Posso chiederti un favore?”
“Tutto quello che vuoi nanetta” disse il riccio.
“Non dire niente di quello che hai visto a Cal e Mikey, intesi?”
Ashton fece segno di chiudersi la bocca, buttando poi la chiave. La ragazza scosse la testa, salendo poi sul bus seguita dal riccio.
“Siamo tornati con una scorta di dolci!” annunciò Giulia.
 
 
 

Quella sera decisero di andare a letto non troppo tardi, dato che il giorno dopo avrebbero avuto il concerto lì a Brisbane e volevano essere in forze per spaccare, come sempre.
Luke continuava a rigirarsi nella sua cuccetta. Tutti i suoi pensieri erano rivolti a Giulia e ai due abbracci che si erano scambiati poche ore prima. E anche quando lei e Ashton erano tornati, avevano parlato tranquillamente, e sentiva davvero che sarebbe riuscito ad aggiustare tutto.
Stufo di rigirarsi, scese dalla cuccetta e, con passo felpato, andò verso il divano, dove Giulia stava dormendo profondamente, girata su un fianco, con una mano sotto la testa e una a penzoloni dal divano.
Lentamente, si avvicinò e si sedette sul divano, spostando poi cautamente la ragazza, cercando di non farla svegliare. Si sdraiò, anche lui su un fianco, e avvicinò la ragazza a sé, facendole appoggiare la schiena al suo petto e mettendo un braccio sotto il suo collo, mentre l’altro intorno ai suoi fianchi, cercando poi la sua mano e intrecciando le loro dita, facendo lo stesso anche con le gambe.
“Sai una cosa?” sussurrò, convinto che stesse ancora dormendo, ma in realtà si era sveglia tara, lasciando però fare al ragazzo. “ Ti amo ancora anche io come il primo giorno, o forse anche di più e farò di tutto per dimostrartelo”
Sentì la mano della ragazza stringergli la sua, capendo così che aveva sentito tutto.  Sorrise, per poi chiudere gli occhi e lasciarsi andare al sonno.
Quella notte, entrambi dormirono davvero bene, come non succedeva da tempo.
 
 
 


*angolo autrice*
 
Hello people!
Eccomi qui con il nuovo capitolo! Come ve la state passando? Io sono in ansia perché settimana prossima devo dare il mio primo esame, help! (anche se forse sono più in ansia per quello che devo dare la settimana dopo)
Che ne pensate di questo capitolo? Ha rispettato e vostre aspettative o no? Fatemi sapere come sempre che ne pensate e ne ci sono degli errori.
Volevo anche dirvi che il pezzo di citazione che ho messo a inizio capitolo l’ho preso dal libretto del cd di Michele Bravi ‘I Hate Music’ perché in questo periodo io mi ci ritrovo molto e mi smebra anche azzeccato per questo capitolo. Vi lascio qui il link per poterla leggere tutta, se volete https://twitter.com/imdrunkofluke/status/689446670132649985
 
Un bacione e alla prossima,
Giuls xx
   
 
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