Anime & Manga > Magi: The Labyrinth of Magic
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Autore: Kanae_    20/02/2016    1 recensioni
Yamuraiha dovrá badare al figlio di un'amica di famiglia, ma, in quel giorno aveva già qualcosa da fare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sharrkan, Yamuraiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Yamuraiha, aprì la porta del suo piccolo appartamento, ospitando un giovane ragazzino dai lunghi capelli blu, legati in una treccia.

"Scusaci tanto Yamuraiha, ma sarà solo per questo pomeriggio!"

Disse la madre, arrossendo e toccandosi il capo con la mano.

"Andiamo Sheba, grazie ancora, Yamu."

S'intromise il padre, sorridendo e portando via la moglie.

"A dopo Solomon, Sheba!"

Salutò la blu con una mano, affacciandosi alla porta, per poi chiuderla dietro di lei.
S'incamminò verso il soggiorno, dove sul tavolo, vi erano una pila di libri, penne e quaderni sparpagliati.

"Allora Aladdin, a scuola ti hanno assegnato qualcosa?"

"Si Miss Yamu, non so fare un esercizio.. "

Rispose il blu, nell'intento di prendere il suo quaderno dal piccolo zainetto.

"Ecco!"

Esclamò, tirando fuori l'oggetto e posarlo sul tavolo.

"Allora, vediamo quest'esercizio."

Sorrise la giovane, sporgendosi e iniziando a memorizzare qualcosa.
Ad interrompere la spiegazione fu il rumore del campanello.

"Accidenti, è arrivato."

Si precipitò alla porta, e aprendola, notò che era proprio il suo compagno di classe, Sharrkan.

"Muoviamoci, facciamo presto."

Riuscì a dire lui, accomodandosi in casa.

"Ma certo, fa come se stessi a casa tua."

Ironizzò Yamuraiha, facendogli la linguaccia da dietro.

Lui si posizionò in soggiorno, iniziando a cacciare i libri, e aprirne uno, ma notò una piccola chioma blu che lo fissava.

"Eh, e tu chi sei?"

Chiese l'albino.

"Oh, lui è Aladdin, starà con noi solo per un po'."

Rispose, indispettita.

"Hai preso impegni sapendo che dovevamo studiare insieme?"

Continuò lui, sbuffando.

"È stato improvviso, e poi anche lui deve studiare, non darà fastidio."

"Stupida."

"Idiota."

"Miss Yamu, è il tuo ragazzo?"

Chiese Aladdin, con totale indifferenza, ma sincera curiosità, proprio come ogni bambino.

"E-eh?! Certo che no!"

Obbiettò lei.

"Allora Aladdin, vuoi qualcosa?"

Continuò.

"Un succo!"

Rispose lui.
La blu si girò verso il compagno.

"E tu che vuoi?"

"Sto bene così."

Rispose, facendo con la mano il gesto di andare e di sbrigarsi.
La giovane scomparse dietro lo stipite della porta per la cucina.
Sharrkan, iniziò a leggere qualche parola dal libro che possedeva.

"Come ti chiami?"

Intervenne una vocina, l'albino alzò lo sguardo, notando che era proprio il piccolo ospite.

"Sharrkan."

Rispose, tranquillamente.

"Ti piace Yamu?"

Chiese, lasciando spiazzato il giovane.

"Certo che no, è solo una stupida fanatica della chimica, cosa dovrei pensare su una come lei."

Disse, quasi alzando il tono della voce, non notando che la blu era proprio lì.
Sbattè il succo sul tavolo, che fu rubato dal piccoletto.

"Ah si?! E tu sei solo un deficiente che perde tempo con lo sport e con delle galline!"

Controbattè, urlando.

*Accidenti a te, Aladdin.
Sei solo uno stupido bambino, ti odio!*
Pensò Sharrkan.

Ad interrompere la discussione fu nuovamente il campanello.
La giovane donna andò ad aprire, seguita da Sharrkan che le stava dietro.
Aprì la porta, nervosa, ma fingendo un sorriso.

"Sheba, Solomon!"

Esclamò, probabilmente erano tornati a prendere loro figlio.

"Ciao Yamu, spero non abbia dato fastidio."

Disse la possente figura maschile, che ospitò calorosamente tra le braccia il bambino, che senza pensarci due volte corse dai suoi, porgendo la sua roba alla madre.

"Ciao Miss Yamu, e ciao anche a te, Sharrkan!"

Dopo ciò, andarono via, mentre i due, salutavano con la mano.
Yamu chiuse la porta, e si sentì tirare da dietro.

"Stupida Yamuraiha, tu mi piaci!"

Esclamò improvvisamente l'albino, lasciando la ragazza spiazzata, con le gote quasi arrossate. 
Sharrkan poggiò le sue labbra su quelle di lei, unendole in un bacio, mentre lei si voltò verso di lui, poggiando le mani sulle sue spalle possenti, e lui le sue, sui fianchi della blu.
Indietreggiavano ad ogni passo, e caddero sul divano.
In quel momento, entrambi, di sicuro, non avrebbero studiato.

   
 
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