Note iniziali: poco prima di
pubblicare questa fic, ho notato che nel sito è già
presente una storia che ha una trama abbastanza simile a questa: They saved me
Vi invito a leggerla, in quanto è molto molto carina, ma preciso che sono idee nate in momenti diversi e non ho preso nulla dalla suddetta storia.
Come back (home)
Cammina.
Non
sa da quanto stia muovendo i suoi piedi, fasciati da quel semplice paio di
ballerine nere e non prova a chiederselo, perché sa che sarebbe inutile.
Sa dove deve
arrivare e sa che deve continuare ad avanzare in quel campo d’erba che sembra
senza fine.
Improvvisamente,
poi, la vede.
Seduta,
con lo sguardo piantato verso l’orizzonte e i capelli castani che ondeggiano al
ritmo di un quieto vento. Si avvicina e, a pochi passi, lei si gira e un
sorriso spontaneo nasce nel suo volto.
«Ciao
Lydia.» le dice, senza staccare gli occhi da quelli verdi di lei, già bagnati
di lacrime.
«Allison.»
sussurra, tremando nel pronunciare quel nome.
«Siediti.»
le indica l’erba vicino a sé e poi sposta lo sguardo verso la radura che le
circonda.
Lydia
si siede lentamente, con il cuore che le martella nel petto e la mente piena di
confusione che cerca di capire cosa stia succedendo.
Fa
un lungo respiro e chiude gli occhi, finché una strana sensazione l’avvolge e
ciò che le sta accadendo è quanto mai lampante.
«Sono
morta.»
«Quasi,
diciamo.» le risponde Allison, poggiandole una mano sulla sua.
«Che
intendi?»
«Puoi
ancora decidere se tornare indietro, Lydia. Ma non hai molto tempo.»
La
ragazza l’abbraccia d’istinto e iniziando a singhiozzare nell’incavo della sua
spalla.
«Mi
sei mancata così tanto, Allison.»
«Sono
sempre con voi, proprio come hai detto tu il giorno delle firme.» le risponde
lei, mentre la stringe nell’abbraccio.
Lydia
si stacca e si asciuga gli occhi, cercando di sorridere.
Un
solo pensiero le attraversa la mente – potrei
restare qui -, ma proprio quando sta per pronunciarlo, un sussurro la fa
voltare nella direzione opposta a quella dove sono sedute.
In
pochi secondi, il suono cresce sempre più d’intensità finché è chiaro quale
sia: il suo nome, ripetuto costantemente, e la supplica di svegliarsi.
Lydia
guarda Allison con le lacrime agli occhi e cercando di trovare la forza di
pronunciare quelle parole.
«Devo
tornare indietro.»
«Lo
so. Torna da loro, io sarò con voi, so che tu puoi sentirmi.»
«Come
faccio?» chiede, guardandosi attorno.
Allison
le riprende le mani nelle sue e sorride, felice di averla potuta rivedere.
«Chiudi
gli occhi e ascolta la voce di Stiles, lascia che ti guidi e ti riporti
indietro.»
Lydia
segue il consiglio e si concentra sul richiamo del ragazzo che si fa sempre più
forte, mentre attorno a loro il vento si fa più energico e l’orizzonte inizia a
svanire.
Vorrebbe
dire ancora tante cose ad Allison, ma non c’è il tempo e, in fondo, averla
rivista per qualche minuto è più di quanto potesse mai aspettarsi.
«Abbraccia
Scott da parte mia.» è l’ultima cosa che sente da Allison, prima di svanire, e
anche se non l’ha vista sa dalla voce incrinata quanto gli siano costate quelle
parole.
Quando
riapre gli occhi la prima cosa che vede è lo sguardo spaventato di Stiles, sull’orlo
delle lacrime che la guarda cercando di capire se sia davvero tornata.
Annuisce
e sorride del sollievo che vede nel suo viso, alzando lentamente una mano per
intrecciarla con la sua e fargli capire che sì, è davvero lì e sta bene.
Quando
lo ringrazia, abbracciata a sua madre, sa che forse Stiles non comprenderà
appieno il senso delle sue parole.
I
suoi amici le hanno salvato la vita portandola fuori da Eichen
House, rischiando tutto per lei e dimostrandole quando è importante, ma Stiles
ha salvato lei.
Dondolandosi
nell’abbraccio della madre, sa che senza la voce di Stiles non sarebbe riuscita
a tornare indietro, anche se lo avesse voluto.
Prima
di andarsene a casa, ringrazia nuovamente Deaton per
il vischio e abbraccia Scott, cercando di fargli capire che quell’abbraccio sia
anche e soprattutto da parte di Allison e, a giudicare dal suo sguardo, è quasi
sicura che abbia istintivamente capito.
Prima
che Stiles possa dire qualsiasi cosa, Lydia lo abbraccia, circondagli il collo
e sospirando nella sua spalla.
Stiles
ricambia, poggiando una mano sui suoi capelli e stringendola a sé ancora più
intensamente, conscio che se non si fosse svegliata, lui non si sarebbe potuto
riprendere.
«Grazie
Stiles.»
«Una
grandiosa operazione di squadra.» risponde lui, felice di aver sentito quelle
parole da Lydia, come se lo avessero liberato da quel peso che si portava
dentro da quando aveva ucciso Donovan.
«Sì,
ma non è solo per quello.»
Lo
guarda, con gli occhi pieni di lacrime e di sollievo, consapevole di quanto il
loro rapporto sia cambiato e quanto lui sia importante per lei.
Sanno
entrambi che ora non è il momento di dirsi nulla, ma sanno che ci sarà un tempo
in cui sarà inevitabile.
«Grazie
per avermi riportata indietro.»
It’s not just someone to hold you under.
It needs to be someone who can pull you back.
Fine.
Penso
che la puntata 5x16 sia stata una piccola morte per tutti i fans
Stydia o almeno per me lo è sicuramente stata.
La
bellezza dei parallelismi, gli sguardi di Stiles e Lydia, la consapevolezza che
farebbero qualsiasi cosa per salvarsi a vicenda, il riconoscimento per Stiles
che la salva da anni: Stiles e Lydia sono una coppia meravigliosa, che è
cresciuta e continua a crescere, lo sviluppo narrativo che stanno sviluppando è
seriamente uno dei più belli e curati che abbia mai visto.
Ho
avuto quest’idea pensando che effettivamente Lydia, anche se per pochi secondi,
è morta e chi dice che, essendo lei una creatura anche così vicina alla morte,
non abbia potuto rivedere Allison?
E
chi dice che non sia stata la voce di Stiles a riportarla indietro?
Spero
vi sia piaciuta e spero vogliate lasciarmi un commentino, la frase finale è
ovviamente quella pronunciata da Deaton nella 3x11.
Un
saluto,
EclipseOfHeart