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Autore: Elizabeth_S_Fubuki    21/02/2016    2 recensioni
11 maggio 1703
L'arrembaggio è quasi riuscito, ma a quale prezzo? Per mostrare quello che vale James Norrington dovrà sacrificare quello a cui più tiene.
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La storia parte qualche anno prima dell'incontro con Will Turner
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hector Barbossa, Jack Sparrow, James Norrington, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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11 maggio 1703

 

L'arrembaggio alla nave pirata Drago Bianco stava finalmente riuscendo. Dopo anni di estenuanti inseguimenti, la maestosa nave era finalmente finita nelle mani della marina inglese, ancora pochi sforzi e avrebbero preso il sopravvento su quei criminali. Il sole si rifletteva impietoso sulle assi candide del ponte macchiato di sangue, il vento freddo faceva agitare sia la Jolly Roger che la bandiera inglese, stracciate ma orgogliose, ogni singolo uomo si batteva con tutto quello che aveva. Moschetti e spade cozzavano tra di loro, pugnali si inchiodavano nel legno, il tumulto generale mischiava pirati e soldati in una danza da cui pochi sarebbero usciti. Ma il cuore dello scontro avveniva sotto coperta, fuori dalla Santa Barbara, dove i due cardini degli eserciti si guardavano fissi negli occhi. Un giovane capitano con la parrucca incipriata e la divisa inglese, la spada ben salda in mano, scrutava con lampi grigi la donna fiera che gli stava davanti. Il corpetto di cuoio le proteggeva il petto, ma le braccia erano coperte solo da una larga camicia ed erano striate del rosso di un sangue che non era del tutto sicura che le appartenesse, i capelli corti erano impregnati di fango, così come la pelle bruciata dal sole, ma gli occhi azzurri erano fari di determinazione. La spada, anche se spezzata, era ancora davanti a lei pronta a rispondere ai colpi. Il giovane uomo ansimava leggermente, più dalla frustrazione che da altro. 

 

«Per quanto dovrà andare avanti ancora Liz? Mettiamo fine a questa storia, arrenditi! Pensa quante vite risparmieresti...»

 

«Non mi interessa James. Sai che non posso farlo»

 

La voce della ragazza era stanca, mentre parlava i suoi muscoli tremavano. Il capitano sapeva quale peso gravava sulle spalle della giovane, ma il suo ruolo gli imponeva di agire in maniera tutt'altro che galante.

 

«Liz vieni con me... Troveremo una soluzione, come abbiamo sempre fatto!»

 

James abbassò la spada guardando Liz con sincera preoccupazione. Lei sospirò.

 

«Apprezzo il tuo tentativo, ma le cose non cambiano. Se mettessi anche solo un piede a terra, durerei solo tre giorni e finirei la mia vita tra atroci sofferenze. E sai bene il perché»

 

James lasciò cadere la spada.

 

«I tuoi peccati possono essere espiat-»

 

«Non osare parlarmi di ciò!»

 

La voce di Liz rimbalzò tra i muri della nave.

 

«Le cose sono andate diversamente e tu lo sai meglio di chiunque altro»

 

Lasciò cadere la spada e mosse qualche passo verso di lui.

 

«Posso aver commesso tanti peccati al timone della mia nave, ma come donna l'unico mio vero peccato è stato quello di innamorarmi di te, James Norrington. Sono stata stolta a non capire cosa mi stavo facendo, ma ormai è tardi e quella dannata maledizione prenderà il sopravvento. Ma sai una cosa?- si avvicinò fino a pochi centimetri dal viso dell'uomo e sussurrò- Rifarei ogni singolo sbaglio, se la strada portasse ancora una volta tra le tue braccia...» 

 

E lo baciò. Era un bacio che sapeva di sangue e polvere, non come gli altri che si erano scambiati all'ombra di una casa, a Port Royal, nascosti agli occhi di chiunque. Era un bacio che sapeva di addio, perché erano entrambi consapevoli che quella era l'ultima volta, nel bene o nel male, che avrebbero potuto stringersi da amanti. Liz si aggrappava alla figura imponente di James, per una volta in vita sua completamente sopraffatta dalla paura, e lo stesso James pregava nella sua mente di non dover mettere fine a quel momento. Ma a pochi metri da loro le pallottole volavano e le lame fischiavano. Erano uno contro l'altra in uno scontro all'ultimo sangue. Si obbligarono a separarsi, gli occhi di Liz velati di lacrime e il pugnale con il manico d'osso stretto nella mano tremante. James si allontanò di qualche passo. 

 

«Avanti, fallo... Non ho alcuna intenzione di fermarti. Comunque vada a finire, indipendentemente da chi dei due cadrà, saremo sconfitti entrambi. Non possiamo vincere questa battaglia, non stavolta Liz...» 

 

Il giovane capitano della marina britannica aveva ragione e Liz lo sapeva. 

 

«Ma come posso..?» 

 

Il suo equipaggio avrebbe riso a vederla così fragile. Lei, spietata e assassina, predatrice e fatale, tremava come un gattino davanti ad un singolo uomo. Tutto per colpa di quell'assurda donna che blaterava di pozioni e lieti fini. Non ce la faceva più.

 

«Hai ragione James... Qualsiasi cosa succeda siamo condannati... Dolore, privazione, astinenza, qualsiasi cosa faremo non potremo salvarci. Ma c'è ancora una scorciatoia per alleviare tutto questo...»

 

Gli occhi di Liz presero a brillare di un blu intenso e la nave accusò uno scossone.

 

«Liz no!»

 

«È l'unico modo per salvarci entrambi, James...»

 

«Ma morirai di sicuro! Non risolverai nulla cos-»

 

Un altro scossone e la vista di James si oscurò totalmente.

Si svegliò forse qualche ora dopo, insieme al suo equipaggio, su un'isola poco lontana dal luogo dello scontro con il Drago Bianco. Era impossibile non notare l'agitazione che dilagava tra i soldati inglesi che ancora non si spiegavano l'accaduto. La nave candida era sparita, così come qualsiasi anima che combatteva sotto il vessillo dei pirati. James si alzò in piedi e si spolverò la divisa. Fece segno al vice capitano di avvicinarsi e tentò di mantenere un tono di voce autorevole.

 

«Ditemi cosa è accaduto e quanti uomini abbiamo perso»

 

L'altro lo guardava con l'espressione di chi tenta di portare alla memoria un sogno ormai svanito.

 

«Non saprei dirvelo signore... All'improvviso il mare si è agitato e le onde hanno continuato a far prendere colpi alla nave... Temo che siamo naufragati, signore. Ci sono numerosi feriti, ma per ora sembra che le morti siano molto limitate»

 

James sospirò. A quanto pareva Liz li aveva salvati, ma ora che ne sarebbe stato di lei?

 

«Molto bene. Se la vista e la memoria non mi ingannano siamo finiti su un'isola abbastanza trafficata dai mercanti. Accendete un fuoco abbastanza grande da fare da segnale e occupatevi dei feriti. Salvate quanti più uomini possibili»

 

Il vice capitano fece un frettoloso saluto militare e corse via verso l'accampamento di fortuna. James rimase ancora un attimo ad osservare l'orizzonte, pensando a quello che era appena successo.

 

"Non mi interessa quanto ci vorrà o dove dovrò andare... Ti troverò e metterò fine alla tua maledizione, dovesse essere l'ultima cosa che faccio"

   
 
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