Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Evil_Regal    21/02/2016    6 recensioni
Ho deciso di fare una serie di oneshot SwanQueen,tutte indipendenti l'una dall'altra.
Saranno per la maggior parte fluff.
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Emma e Regina si erano conosciute una sera in un bar. Quella sera era stata per entrambe una serata storta. Una beveva per un motivo e l’altra per un altro motivo. E così erano finite per ubriacarsi insieme al bancone dove il barista poi aveva ritirato le chiavi di entrambe e aveva chiamato un taxi che aveva scaricato entrambe a casa di Regina dato che era stata l’unica in grado di comunicargli l’indirizzo.

Ubriache e tristi finirono per trovare conosolazione una nell’altra a letto e la mattina dopo, quando la serata era solo un ricordo poco definito e frammentato, per una serie di equivoci si trovarono a trascorrere la mattinata insieme.

E da lì cominciò una relazione particolare.
Erano diventate amiche di letto.

Condividevano le lenzuola e qualche drink e poi la mattina si ignoravano e odiavano.
E si odivano per davvero ma allo stesso tempo non riuscivano a staccarsi di dosso.

Si odiavano ma avevano bisogno l’una dell’altra.

Parlavano poco, agivano in fretta.

La rutine di solito partiva con una telefonata,corta  e concisa.

Bastava che una delle due dicesse “Ho avuto una brutta giornata” e si incontravano a casa di Regina perché tutto tornasse a posto.

Ma se si incontravano per strada, a stento si salutavano. Se una provava a dare inizio ad una conversazione (e di solito questa era Emma), l’altra le metteva un punto molto in fretta, prima che potessero conoscersi per davvero. Prima che potessero scoprire cose sull’altra che avrebbero portato via quella magia che si era creata tra le due, perché per quanto potessero odiare ammetterlo, sapevano davvero creare una magia quando erano insieme.

Eppure Regina non riuscì a non notare, ogni volta sempre di più, la cura e l’attenzione con cui Emma l’accarezzava e sfiorava. Non riusciva a non sentirsi gli occhi verdi della bionda addosso, anche se lei i suoi li teneva sempre chiusi, per paura di incontrare quelli di Emma e cadere in qualcosa da cui non sarebbe più potuta uscire.

Erano mesi che andavano avanti così e prima o poi qualcosa avrebbe interrotto il loro ritmo.
E quel qualcosa fu un appuntamento di Regina.

Doveva distrarsi, allontanarsi da Emma. Ricordarsi che tra loro non c’era niente e non ci sarebbe mai stato niente. Ricordarsi che era solo sesso. Ricordarsi di tenere i sentimenti fuori da qualsiasi cosa fosse il loro rapporto.
E quale distrazione migliore se non un appuntamento con qualcuno capace di farle dimenticare Emma?

La bruna avvertì Emma qualche sera prima dell’appuntamento ed Emma, con sua grande sorpresa, ci rimase male.

Quella sera rimase sul divano a fissare il vuoto e a pensare.
Voleva davvero vedere Regina e si rese conto che non era perché volesse semplicemente andarci a letto,ma perché voleva abbracciarla la notte e dire “Non me ne ero accorta” la mattina dopo quando Regina le avrebbe detto “Perché mi stai abbracciando?”
Voleva vederla per sentire la sua voce dolce  ma allo stesso tempo sensuale. Per perdersi nella sua bellezza.

Rimase lì a pensare e si rese conto che Regina Mills,da un po’ di tempo, tormentava i suoi pensieri. Era il suo pensiero fisso.
E pensò a Regina tutto il giorno anche i giorni seguenti, anche la sera dell’appuntamento della bruna con chi sa chi.

Non riusciva ad accettare il fatto che in quel momento lei probabilmente si stava facendo bella per qualcuno che non la meritava. Non riusciva ad accettare il fatto che qualcuno le avrebbe aperto la porta e spostato la sedia per farla sedere, avrebbe appoggiato la mano sulla sua schiena e avvolto il braccio attorno alle spalle. Non riusciva ad acccettare che qualcuno probabilmente avrebbe baciato le sue labbra caronse e soffici e che probabilmente si sarebbe trovato al posto di Emma nel letto di Regina.
Il pensiero la fece gonfiare di rabbia e gelosia e così afferrò le chiavi e andò al bar dove aveva incontrato Regina e, proprio come quella sera, si diede all’alcol.

Regina non era nessuno per lei. Non doveva essere nessuno. Era solo sesso. Doveva togliersela dalla testa. Non provava niente per lei. La odiava. La faceva infuriare.  E così trascorse la serata a bere e a pensare a quanto odiasse Regina Mills.

Regina intanto era al suo appuntamento. Andava a letto con Emma ma non era detto che non le piacessero gli uomini. Da quello che aveva capito di se stessa, era bisessuale.

E da quanto aveva capito di Emma, Emma era les- Perché stava pensando di nuovo ad Emma?

Aveva un bell’uomo davanti. Occhi blu come il mare, capelli biondo cenere e un sorriso che le aveva mozzato il fiato quando gliel’aveva mostrato per la prima volta. Robin.
Si chiamava Robin o così lei si ricordava. Robin era alto, più alto di lei. Anche Emma era più alta di le- Perfchè stava pensando ancora una volta a lei? Doveva togliersela dalla testa.

Robin le stava parlando di qualcosa ma lei non riusciva a non pensare a quanto amasse quando Emma le baciava il collo e le accarezzava le guance col pollice per poi sussurrarle un “Sei bellissima” quelle poche volte che parlava.

“Regina,tutto bene?”

“Mh?” Regina ritornò alla realtà e la sensazione delle labbra di Emma sulla sua pelle svanì. “Si,scusami,è che sono-“

“REGINA!” venne interrotta da qualcuno alle sue spalle che gridò il suo nome. Riconobbe la voce, si girò e vide che era Emma. Emma Swan. Quella che stava sognando ad occhi aperti solo qualche secondo prima.

“Oh mio dio” esclamò Regina

“SPERO TI STIA DIVERTENDO COL BELL’IMBUSTO QUI PERCHE’ SE LA TUA SERATA VA MALE CHIAMERAI ME E MI CHIEDERAI DI INFILARMI NEL TUO LETTO”

Regina sgranò gli occhi e vide che Robin aveva fatto lo stesso

“SI MACHO,NON RIMANERE TROPPO SORPRESO. LEI FA COSI’. QUANDO LE COSE NON LE GIRAN-“

“OKAY EMMA STAI FACENDO UNA SCENATA. SMETTILA IMMEDIATAMENTE. SEI UBRIACA”

Emma. Amava il modo in cui Regina diceva il suo nome. E in quel momento si perse un attimo negli occhi della bruna e quasi si dimenticò di odiarla, di odiarla a morte. Perché non aveva scelto lei.

Robin si schiarì le voce, imbarazzato ed Emma si ricordò della situazione in cui si trovava.
E si ricordò che lei odiava Regina Mills.

“IO SONO UBRIACA….E TU SEI INSOPPORTABILE. DIO QUANTE COSE CHE ODIO DI TE!”

Regina sbuffò, si alzò,chiese scusa a Robin e trascinò Emma fuori dal locale dove ormai tutti le stavano guardando.

Uscirono fuori e Regina davvero non aveva voglia di sentire Emma che le faceva notare tutte le cose che non sopportava di lei, ma avrebbe affrontato la cosa e forse era anche meglio così…c’era una possibilità che tutto questo la portasse a smettere di pensare alla bionda.

“ODIO CHE NON RIESCO A NON PENSARTI VENTIQUATTRO ORE SU VENTIQUATTRO!”

Regina spalancò gli occhi,sconvolta.

“ODIO CHE TU SIA COSI’ DANNATAMENTE BELLA E CHE IO RIMANGA A BOCCA APERTA E SENZA PAROLE OGNI VOLTA CHE TI GUARDO PERCHE’ E’ SEMPRE COME LA PRIMA”

“ODIO CHE NON MI GUARDI NEGLI OCCHI”

“ODIO CHE NON MI FAI MAI PARLARE PERCHE’ NON VUOI CONOSCERMI E NON VUOI SAPERE NIENTE DI ME PERCHE’ NON TE NE IMPORTA NIENTE DI ME”

“ODIO CHE NON DICI SPESSO IL MIO NOME”

“ODIO QUELLA PIANTA CHE HAI NELLA CAMERA DA LETTO PERCHE’ CI INCIAMPO OGNI NOTTE QUANDO DEVO ANDARE AL BAGNO”

Regina rise

“ODIO OGNI SINGOLA PICCOLA COSA DI TE. SEI INSOPPORTABILE!”

Regina annuì e la guardò”Hai finito?”

“NO!

“ODIO ANCHE IL FATTO CHE-“

“Ti amo”

Emma rimase sconvolta. A bocca aperta. Senza parole. Le si seccò la bocca.
Aveva sentio bene? Aveva capito bene?
Era ubriaca ma non abbastanza per avere le allucinazioni.

“Ora se vuoi scusarmi, mi hai rovinato la serata quindi andrò a casa mia e non ti chiamerò per chiederti di intrufolarti nel mio letto”

Emma rimase ancora lì, come una statua perché Regina l’aveva letteralmente pietrificata con quella confessione.

Non vide Regina rientrare nel ristorante, scusarsi con Robin dicendo che non si sentiva bene e che quindi sarebbe tornata a casa. Era troppo sconvolta e paralizzare per notare ciò che accadeva attorno a lei.

Quel ti amo le ronzava e rimbombava in testa come un’eco senza fine.

Le ci volle un po’ per riprendersi.

Regina tornò a casa e non appena chiuse la porta dietrò di sé, si lasciò andare all’ansia e alla paranoia. Aveva appena confessato ad Emma qualcosa che nemmeno lei sapeva, o che almeno non sapeva con certezza, mentre Emma le diceva in faccia tutte le cose che odia di lei.

Era pazza. Lo era davvero. Cosa le era saltato in testa?
Si tolse i tacchi alti,posò la borsa e il cappotto, si cambiò e si infilò nel letto.

Non chiuse a chiave la porta perché, anche se non credeva fosse possibile, sperava che Emma sarebbe entrata da quella porta per dirle qualcosa. Qualsiasi cosa.

Provò ad addormentarsi ma non ci riuscì. Anche lei era ancora troppo sconvolta da ciò che era successo. Il cuore le batteva a mille e non riusciva  a non pensare ad Emma,alle cose che odia di lei e al suo ti amo.

Provò a contare ma si dimenticò a che numero stava quando sentì la porta aprirsi.
Sentì Emma sospirare e poi i suoi passi avvicinarsi sempre di più alla camera da letto.

Andò in panico e così fece finta di dormire.
Non vide il sorriso che fece Emma non appena la vide a letto, con i capelli sparsi sul cuscino.

La sentì avvicinarsi e alzare il piumone, spostarlo da dosso a lei e poi sentì il peso di Emma sopra di sé. La bionda la strinse a sé ma non la baciò,come faceva di solito quando si intrufolava nel suo letto.

Appoggiò la testa sul suo petto e bisbigliò “Regina?” . All’inizio la bruna non rispose ma alla terza chiamata decise di fingere di svegliarsi.

“Mmm?” mormorò.

Emma non alzò la testa,rimase ad ascoltare il battito del cuore della bruna.

“Dicevi sul serio?”

Regina sospirò silenziosamente e chiuse gli occhi, prese coraggio e poi li aprì per guardare la figura di Emma. Portò le mani ai capelli della bionda per accarezzarli mentre sussurrava il suo quasi inaudibile ma convinto “Si”

Sentì Emma fare una smorfia contro il suo petto ma non sapeva dire se era un sorriso.

“Regina?” bisbigliò di nuovo.

“Mmm?” la bruna continò ad accarezzare i boccoli biondi.

“Lo dirai anche domani?”

A Regina venne spontaneo sorridere e sorrise come non aveva mai fatto, diede un bacio sulla testa di Emma e con una risata emozionata pianse un “Si”

“E anche dopodomani’”

“Si Emma,anche dopodomani”

Emma poi si alzò e si sedette sulla gambe di Regina, che si alzò sui gomiti.

Regina finalmente la guardò negli occhi ed Emma vide che stava piangendo.  Le asciugò le lacrime e appoggiò la fronte contro la sua

“Puoi dirmelo anche ora?” mormorò.
Regina rise e la baciò.

“Ti amo” sussurrò contro le sue labbra e sentì Emma sorridere.

Si separarono ed entrambe sorrisero.

Poi Emma si fece seria e prese il viso di Regina tra le mani “Sono un po’ ubriaca…ma ti amo anche io”

Regina scoppiò a ridere e la baciò di nuovo spingendola di nuovo su di sé.

Da qualla sera, per Emma e Regina,intrufolarsi nel letto assunse un nuovo significato.
La mattina dopo, quando Regina si svegliò con il braccio di Emma stretto attorno alla sua vita, non la spinse via ma si fece ancora più vicina alla bionda nascondendo il viso nel suo collo  e dandole un bacio.
Emma non doveva più dire “Non me ne sono accorta” ma poteva dire “Ti ho abbracciata tutta la notte perché volevo farlo…perché avevo bisogno di farlo”

E quando facevano l’amore ed Emma le sussurrava “Guardami” Regina la guadava davvero. La guardava negli occhi senza paura.

E quando Emma le diceva “Sei bellissima” non la ignorava più, ma sorrideva e arrossiva.
E quando Emma nella notte si svegliava per andare al bagno, non inciampava più nella pianta,perché Regina si era ricordata che Emma la odiava e quindi l’aveva spostata in salotto,dove non dava fastidio a nessuno.

E quando si ritrovavano a pensare l’una all’altra, non cercavano più di scacciare via i pensieri, ma si chiamavano o si mandavano un messaggio.

E ad ogni anniversario, prima di andare a cena fuori, si fermavano al bar dove si erano conosciuteva, bevevano qualcosa, ballavano qualche lento e poi andavano via.

In quel bar si erano conosciute.
In quel bar avevano festeggiato ogni anniversario.
In quel bar Emma aveva chiesto a Regina di sposarla.

E qualche anno dopo, nel parcheggio di quello stesso bar Regina ricevette una telefonata dalla quale appresero che avrebbero potuto adottare un bambino perché considerate genitori adatti.

E quando tennero Henry, il loro bambino, per la prima volta in braccio si guararono e capirono che certe cose sono scritte nelle stelle e accadono perché devono accadere. 
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Evil_Regal