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Autore: _Heide    22/02/2016    4 recensioni
«Gli piace ancora, non è così?»
«Si, ma è diverso adesso. Dovevi vedere come le girava intorno.»
«Era tanto male?»
«Tipo un'ossessione. Sai, Lydia fingeva di non essere intelligente.»
«La nostra Lydia?»
«Stiles era l'unico a sapere.»
«Come?»
«Ha prestato attenzione. L'ha ascoltata. Ha ricordato.»
7 ricordi, racchiusi in una sola one-shot. La Stydia in una scena e in 5 stagioni.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kira Yukimura, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Leggete le note in fondo per chiarimenti riguardo questa... "cosa"


He still likes her, doesn't he?

 

They're pretty good together. No super strenght, or samurai swords, but they stay alive.

Lydia ascoltava la voce di sua nonna. Sentiva la voce di quella donna spaventata e non poteva non pensare a quanto avesse sofferto. «Lydia guardami.» la voce di Stiles che la fece distrarre, provò a girare la testa verso di lui, nonostante la posizione in cui era stata legata lo rendesse difficile. «Non ascoltare. Ascolta me, ok?» Lydia annuì impercettibilmente anche se non era sicura che l'avesse vista. «Concentrati sulla mia voce, va bene?» prese un respiro «Non ascoltarlo, bloccalo. Ok?»

Lydia aveva il fiatone, cercava di prendere fiato lentamente, di rilassarsi. «Ehi, spegnilo!» gridò Stiles all'infermiere che sorrideva sadico della reazione dei due ragazzi nell'udire Lorainne Martin.

Brunski si avvicinò a Stiles e, dopo aver caricato il braccio destro gli tirò un pugno in pieno viso. La ragazza urlò di non toccarlo, in vano.

***

«Non ti lascerò andare in quel posto senza di me. Hai visto cos'è successo a Deaton quando è andato a parlare con Valack?» Lydia scosse il capo «Ci saranno anche Scott e Kira.»

«Ok, allora non ti lascerò andare in un posto in cui un infermiere ti ha quasi ucciso.» ribatté lui, testardo. «Ha quasi ucciso anche te!» esclamò lei con tono ovvio.

«E siamo ancora entrambi vivi. Vedi? Lavoro di squadra!»

 

He still likes her, doesn't he?

Yes, but it's different now. You should see the way he used to be around her.

 

«Sul serio?! È la cosa più bella che succede in questa città da... dalla nascita di Lydia Martin. Lydia?» la chiamò Stiles con la sua voce acuta «Lydia! Sembri... sembra che mi stia ignorando!»

***

«Buon compleanno!» esclamò sulla porta, con il pacchetto regalo gigante fra le braccia e un sorriso idiota dipinto in volto. Lydia lo guardò, un sopracciglio alzato e il vassoio in equilibrio sulla mano, l'espressione stranita e sorpresa come se avesse davanti un alieno.

***

Il corridoio era gremito di gente, persone che discutevano animatamente vicino agli armadietti, altre che camminavano vicine chiacchierando e altre ancora che semplicemente camminavano. Una chioma biondo fragola svolazzava fra tutti, al ritmo dei passi di Lydia che li guardava infastidita dal loro ritardo, mentre andava loro incontro. Stiles la guardava come fosse una creatura divina, un angelo mandato dal cielo. Adorava vedere la sua espressione arrabbiata, sembrava una bambina piccola quando metteva su il broncio e a lui veniva voglia di baciarle le guance rosee, la fronte alta e le labbra carnose. Voleva abbracciarla e renderla felice, proteggerla da quel mondo di pazzi in cui vivevano. Tenerla al sicuro da tutte quelle creature, alcune delle tanto sconosciute quanto pericolose. Stiles continuava a ripetere a Scott e a suo padre che la ragazza non gli piaceva più ma spesso ne dubitava lui stesso. Pensava che il senso di protezione fosse una cosa da amici, come se fosse la sua sorellina, ma nel profondo sapeva. Sapeva che la sua cotta da ragazzino si era evoluta, che era diventata qualcosa di forte e potente, sapeva di essere innamorato di lei e avrebbe fatto qualunque cosa pur di proteggerla.

 

You know, Lydia used to pretend not to be smart.
Our Lydia?
 

Lydia si atteggiava a reginetta del liceo, lo era indubbiamente. Era la ragazza più bella e popolare, tutta la squadra di Lacrosse le sbavava dietro, le ragazze la invidiavano, come i bambini invidiano un loro amichetto perché hanno un gioco più bello e più nuovo del loro. Lydia era la perfezione, un angelo sceso in terra. I capelli biondo fragola, morbidi e setosi che le svolazzavano sulle spalle quando camminava, gli occhi verdi splendenti come il più bello degli smeraldi, la carnagione chiara e delicata come quella di una fata e le labbra carnose, morbide e rosse. Ma si atteggiava anche ad oca. Ignorante con il cervello il cui unico scopo era quello di trovare il colore che si adattasse meglio alla sua carnagione – certo, con la sua bellezza ogni colore si adattava a lei, ma non è questo il punto. Fingeva di essere stupida, nascondeva la sua intelligenza dietro a vestiti firmati e camminate da modella.

Stiles was the only one to know.

How?

He paid attention. He listened to her. He remembered.

«Lydia, ho una cotta per te dalla terza elementare!» un respiro profondo dopo quella rivelazione di cui tutti erano a conoscenza, ma a quanto pare non lei. «E io so che, da qualche parte, dentro quella fredda corteccia senza vita, c'è una vera anima umana.» Lydia lo guardava, il sopracciglio inarcato in un'espressione stupita. «E sono anche più che sicuro, di essere l'unico che sa quanto tu sia intelligente! Perché quando smetterai di comportarti da oca, scriverai un qualche geniale teorema matematico che ti farà vincere il premio Nobel!»

Lydia chiuse gli occhi, chinando il capo in basso. Strinse le labbra per trattenere un sorriso e quando riaprì gli occhi disse: «La Medaglia Fields.»

«Cosa?» chiese lui sorpreso di non aver ricevuto un altro “no” secco in risposta. La ragazza si alzò in piedi avvicinandosi a Stiles che perse un battito e trattenne il respiro.

«Non esiste il premio Nobel per la matematica. Vincerò la Medaglia Fields.» e Stiles ne era sicuro. Sapeva per certo che sarebbe stata in grado di vincere quella medaglia, si fidava di lei più di qualunque altro nonostante non si conoscessero. Ma avevano quella connessione che li faceva fidare ciecamente l'uno dell'altro, senza bisogno di parole superflue o presentazioni inutili.

 

It needs to be someone who can pull you back. Someone that has

a strong connection to you.

A kind of emotional tether.

 




 

Penso di aver scritto questa cosa, che corrisponde alle cose dette nella serie perché molti dicono che la Stydia sia una fantasia dei fan, beh, io vi dico: NO. Perché queste cose qui, sono tutte cose del telefilm, cose che i personaggi dicono veramente, non è una fan fiction completamente inventata da me, sono semplicemente loro due!

Mi vergogno tanto. 

Non so perché, forse perché non è niente scritto veramente da me.
Ho voluto scrivere le battute del famoso #HeStillLikeHer e per ogni cosa metterci dei pezzi della serie che rappresentino quelle frasi. 
I dialoghi dovrebbero corrispondere con quelli nel telefilm, ma non ne sono sicura perché sono andata a memoria, ho controllato solo quello della 4° stagione, in cui sono rinchiusi ad Eichen perché quella stagione non me la ricordo proprio per nietne... (Shame on me)
Spero che le parti in inglese siano corrette perché non ho controllato nemmeno quelle, se corrispondessero o meno (ops). 
L'ultima frase, quella pronunciata da Deaton l'ho messa perché "Had to be done" (Ogni riferimento alla Bellarke non è casuale) e perché riportava all'ultima frase scritta nel ricordo del ballo, ovvio. 

By the way, io in realtà stavo scrivendo un'altra one-shot Stydia, un po' diversa dai miei canoni ma mi piaceva l'idea (piccolo Spoiler) di loro due migliori amici, in un'AU e quindi ci sto lavorando. Quest'obbrobrio qui, invece è venuto all'improvvio e ci ho provato perché mi incuriosiva ma non so quanto possa piacere. Da notare che ho messo principalemente parti delle prime stagioni, eccezion fatta per quella del corridoio che viene dalla 5A e quella della 4°, questo perché... boh non lo so il perché ma mica posso dare spiegazioni per ogni cosa che faccio eh! *Scherzo ahahah*
Beh, direi che basta così con spiegazioni inutili, spero che vi piaccia.


#StilesStillLikesHer

 
   
 
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