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Autore: sushiprecotto_chan    22/02/2016    1 recensioni
C’erano giorni in cui a Enjolras sembrava che la natura stessa fosse contro ciò in cui credeva, contro agli ideali che avevano tenuto unito il suo collettivo fin dagli esordi delle prime discussioni.
[omega!Enjolras/alpha!Grantaire, Omegaverse]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Enjolras, Grantaire
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Avvertenze: Con il brick non sono ancora arrivata alla parte degli Amis, quindi Enjolras e Grantaire potrebbero essere OOC. Omegaverse.
Note: Scritta per la Notte Bianca #22 di @ maridichallenge per il prompt “Les Mis, omegaverse, underage!omega!Enjolras/adult!alpha!Grantaire”. Titolo © Things that stop you dreaming, Passenger.

Note/A: Per chi non conoscesse (così come io sapevo poco e niente) cosa sono gli Omegaverse, qui c’è un link utilissimo che spiega tutto ma proprio tutto.
A differenza di altri Omegaverse, questo si basa sul presupposto che: 1. Anche le donne possono essere Alpha, quindi la disuguaglianza di genere c’è ma è minore della disuguaglianza creata dal fatto di essere un Omega.
2. Enjolras e compagnia sono ancora al liceo, ma frequentano l’aula occupata di Lettere nell’università della loro città (questo è stato un errore mio, mi ero dimenticata che il prompt voleva un underage!Enjolras che quindi non sarebbe potuto ancora essere in età di collettivo universitario, e lo so che esistono anche i gruppi e le aule occupate liceali, ma ho preferito lasciare quel che avevo scritto). 
3. Anche gli Alpha possono andare in calore (ovvero avere un periodo di heat), non solo gli Omega. Ho letto che di solito sono gli Omega ad avere l’heat, e che ciò provoca una strana follia negli Alpha che li fa aggredire sessualmente gli Omega, ma mentre scrivevo mi è venuto naturale pensare che anche agli Alpha potesse succedere l'heat. Non sono ancora sicura riguardo ai Beta. [Ho finito per trattare dell’heat come se fossero mestruazioni impazzite. Yay.]
4. Mi è stato fatto notare che in un Omegaverse sugli Amis sarebbe stupendo se il collettivo da loro creato fosse misto, quindi con sia Beta che Alpha che Omega. In questa fanfiction non lo è ma approvo un sacco l’idea.
5. Nella storia Enjolras non è propriamente asessuale ma diciamo che non sente l’attrazione con la stessa forza di un normale adolescente in piena crisi ormonale, perché arriva a certi sentimenti e certe emozioni in modo tardivo. Potrebbe essere semisessuale, ma non voglio mettergli delle etichette. Il punto è che ciò si traduce nell’essere poco recettivo a tutti quegli ormoni e quelle attrazioni che solitamente subiscono molto gli Omega, così i suoi genitori a un certo punto pensano persino di fargli sospendere i soppressori per un paio di mesi.











C’erano giorni in cui a Enjolras sembrava che la natura stessa fosse contro ciò in cui credeva, contro agli ideali che avevano tenuto unito il suo collettivo fin dagli esordi delle prime discussioni - se li ricordava, i pomeriggi passati in seno alla prima occupazione dell'aula IV di Lettere, con il fumo che, pigro, usciva dalla bocca di Courfeyrac, accampato davanti alle finestre; Combeferre che faceva il suo primo discorso introduttivo in modo deciso e puntuale, Jehan che li osservava dall'ultima fila di banchi.
Enjolras era un Omega, e gli Omega avevano sempre avuto un ruolo completamente subordinato all'interno della società sia a livello di status sia, alla fine della festa, a livello economico. Le disuguaglianze d’etnia e genere impallidivano di fronte alla posizione che toccava a ogni Omega (che venisse individuato come tale) fin dalla sua nascita, e soprattutto durante la sua età adulta.
Fino ai tredici anni Enjolras aveva indossato ogni giorno un particolare profumo che attenuava l'odore dei suoi ormoni da Omega, così da confondere le altre persone. E una volta al mese aveva preso dei soppressori, medicinali particolari che attenuavano gli odori causati dai suoi feromoni. Era stata un'idea dei suoi genitori. Suo padre non riusciva a sopportare l'idea che il suo unico figlio appartenesse a “Quelli”, così in casa e per i loro ospiti Enjolras era sempre stato il primogenito Beta.
Tutto era cambiato durante il suo terzo anno delle medie inferiori. Una sera aveva scelto di andare a dormire da un compagno di scuola, all'insaputa dei suoi genitori, che si trovavano in vacanza in campagna, impegnati a intrattenersi in una villa decaduta che era stata di proprietà della loro famiglia per dieci generazioni e che si erano trovati costretti a vendere. Il suo compagno di classe si chiamava Albert e aveva lunghi capelli neri, perennemente spalmati in faccia in modo informe. Si trovava a suo agio con lui e la sua compagnia lo divertiva, ma non provava attrazione per lui, così come non l'aveva mai sperimentata per altre persone. 
Quella sera si era dimenticato la boccetta di "profumo" a casa, ed era da due mesi che i suoi erano giunti alla conclusione che sarebbe stato meglio interrompere la cura di ormoni per vedere come andava, visto che Enjolras sembrava non subire nessuno degli effetti di cui di solito soffrivano gli Omega. 
Verso mezzanotte Albert si era fatto sempre più strano. Pure Enjolras si era sentito in tumulto per degli odori che sentiva provenire dal suo amico. Per un Omega, il suo olfatto non era eccessivamente sensibile, e fino a quel momento le puzze che aveva sentito provenire dagli altri Omega, Alpha e Beta non l'avevano toccato più di tanto. Si era addormentato dopo ore, i sensi troppo all’erta e la paura troppo affilata perché si lasciasse andare al sonno senza riserve. Si era svegliato con Albert che gli alitava sul collo, o - meglio - che gli stava respirando sul collo, evidentemente in preda a un’erezione che evidentemente stava cercando di non toccare. E anche Enjolras era duro. Lo era diventato mentre dormiva, senza che nulla di quello fosse una scelta sua, senza che lo stato del suo pene quasi eretto fosse stato generato da pensieri propri. Uno stupro regolarizzato e giustificato anche dal suo stesso corpo.
Ma Albert fortunatamente aveva continuato a non agire, ed Enjolras era corso nella stanza accanto con i piedi di piombo, cercando le proprie cose e la propria cartella senza accendere la luce, domandandosi se sarebbe valsa la pena uscire nel buio della via sottostante con il rischio di correre nuovi pericoli e senza autobus per le strade, o se invece non fosse stato meglio aspettare in quella casa fino all'indomani mattina.
Era restato tutta la notte con la schiena appoggiata a un divanetto bianco e scomodo. Quando era uscito dalla casa di Albert gli era sembrato che tutte le persone che incontrava per la via sapessero della sua vergogna, che fossero tutti e tutte pronte ad approfittare di lui o a deriderlo. Si era chiesto quanto fosse forte il suo odore. Per non rischiare di ritrovarsi in uno spazio ristretto e chiuso come un autobus, si era fatto cinque chilometri a piedi.
Il rapporto sessuale tra un Alpha e un Omega in calore - il termine ufficiale era heat - era inevitabile e giustificato dai bisogni di entrambi. L'odore dell'Alpha rendeva l'Omega voglioso, e quello dell'Omega faceva sì che l'Alpha lo fosse altrettanto e in modo più violento. Che il coito fosse consensuale o che queste pulsioni che prendevano le due (o più) persone coinvolte nel rapporto sessuale corrispondessero al volere di questi non era un elemento che veniva preso in considerazione seriamente, anche in caso che qualcuno volesse sporgere denuncia per molestie o per una perpetuata violenza sessuale.
Una società che normativizzava lo stupro e il victim blaiming in tutte le sue forme, una natura che collaborava.
Enjolras si era reso conto quanto tutto quello gli stesse stretto e gli creasse rabbia e incredulità a tredici anni, e a sedici aveva cominciato a fare politica. Poi, con Courfeyrac e Combeferre, aveva creato un collettivo di Omega all’interno del collettivo universitario di Lettere. Ed erano diventati numerosi.
Ogni tanto gli altri studenti, e pure qualche compagno che con loro era nei collettivi studenteschi di natura più generalmente polemica contro il sistema economico capitalista, la società razzista-sessista e la politica dell'austerity, passavano davanti all'aula IV durante le loro riunioni per scambiarsi delle battute, la maggior parte delle quali erano fondamentalmente basate su un'idea che Enjolras aveva sentito tutta la vita: che loro Omega dopotutto se l'andavano a cercare, se non prendevano soppressori per calmare i propri odori, se andavano in giro come se nulla fosse anche nei luoghi più "seri" e negli orari più bui, rischiando di essere una distrazione per il primo Alpha in calore che, venendo preso dai loro provocanti ormoni, poteva a causa loro impazzire per la libido e sentire il dovere, quindi, di fare sesso con loro. 
Pochissimi Beta e Alpha riuscivano a capire quello che gli Amis dicevano a riunione - Jehan, lui sì era uno di questi; ma la sua natura di Beta lo rendeva più controllato e gli Alpha si sentivano legittimati a non considerare i suoi argomenti pro Omega validi perché, in quanto Beta, non poteva sapere.
E poi, e poi c’era Grantaire.
Un Alpha di ventisei anni che veniva ad assistere a tutte le loro riunioni, una birra puntualmente in mano e una lingua che non si decideva a mangiarsi le mille parole con cui ogni giovedì sera punzecchiava Enjolras, demolendo puntigliosamente tutte le sue argomentazioni.
Grantaire non era contro i diritti degli Omega, anzi si diceva molto propenso a volerli rendere norme sia formali che informali. I battibecchi che vedevano protagonisti lui ed Enjolras da parte sua erano caratterizzati non da affermazioni anti-Omega ma da frasi potenti piene di una sfiducia generale nei confronti dell'umanità e della natura.
A ogni riunione si ubriacava, e man mano che beveva Enjolras trovava i suoi occhi vacui sempre più impossibili da sopportare. Poiché una piccola parte di lui stimava quell'uomo e la sua parlantina, mentre l'alta disprezzava ogni cosa in cui l'altro credeva.




Ma una notte, una notte erano successi eventi che gli riuscivano impossibili da dimenticare, e che mai avrebbe voluto che gli accadessero.
Grantaire una volta gli aveva detto che beveva per evitare d'essere attratto da loro Omega-Amis che non prendevano precauzioni per diminuire il loro odore: offuscando i sensi, non c'era quasi più bisogno di autocontrollo per evitare di saltare addosso a qualcuno se l'heat iniziava inaspettatamente prima del tempo. 
Era andato a bussare a casa sua, certo che l’avrebbe trovato svenuto e ubriaco. Solitamente Grantaire non si perdeva un incontro, quindi i loro compagni si erano preoccupati per la sua assenza alle ultime tre riunioni. Quando gli avevano chiesto di fare un salto a casa sua per vedere come stava, Enjolras non aveva pensato a nulla di male.
Ma ovviamente avrebbe dovuto saperlo.
Aveva calcolato il fatto che prima o poi il non prendere soppressori - scelta che era stata fatta insieme agli altri Amis per una forte ragione politica, al tempo l'avevano chiamata “auto-ridefinizione e autodeterminazione di noi in quanto soggetti Omega rivendicanti agency” - gli avrebbe causato situazioni difficili, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe successo con qualcuno che conosceva e di cui si fidava.
Si era sentito attratto come una calamita dall’odore e dal corpo dell’altro. Quando si erano toccati però Grantaire aveva un’espressione supplicante in volto. Aveva provato a lottare contro il suo istinto, ed Enjolras si era sentito uscire dalla bocca un deciso “Lascia perdere, R, è inevitabile; non può che succedere” - qualcosa non da lui, che non avrebbe mai pensato che un giorno avrebbe detto -, prima di toccargli una spalla e sentire tutta la tensione accumulata dentro al suo corpo fremere in risposta.
Ed era successo, ma Grantaire l’aveva guardato con una luce quasi di riverenza tutto il tempo, e le sue mani erano state gentili, anche se quelle di Enjolras alle volte non avevano ricambiato il favore. Enjolras aveva sentito che c’era stato rispetto ed era rimasta qualche briciola di umanità in quel rapporto consumato in fretta, senza che Enjolras sapesse se fosse quello che voleva o se considerarlo come una violenza che era stata fatta su entrambi.
E ogni volta che Grantaire era tornato in calore, Enjolras, diciassette anni e un metro e ottanta d’ideologia, si era sempre ripresentato di sua spontanea volontà davanti alla soglia di casa sua per aiutarlo a occuparsi del problema e liberarsi della tensione animale accumulata. Quando Enjolras ebbe i suoi, di calori, Grantaire lo sorprese presentandosi davanti alla casa dei suoi genitori, tre bottiglie di vino nello zaino e un soppressore per Alpha in mano (era raro trovarne e che se ne usassero, ma esistevano), nel caso che, invece che un amante, Enjolras avesse bisogno di un amico.
Era stato in quel momento che Enjolras aveva fatto esperienza di qualcosa di completamente suo, che non c’entrava con lo stato bisognoso in cui si trovava a causa dell'heat.
Aveva desiderato Grantaire senza che il suo corpo gli desse segnali per obbligarlo a volerlo dentro di lui. La sua mente lo aveva desiderato, non il suo corpo in calore. Aveva anelato i suoi occhi neri e le sue lentiggini, le sue unghie mangiucchiate e la felpa verde che si portava sempre dietro.
Gli aveva detto di prendere la pillola del soppressore, ma un paio di mesi dopo gli si era offerto di sua spontanea volontà, andando da lui con gioia e quello che poteva essere uno strano senso di aspettativa.
   
 
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