Malgrado, sia già tardi,
non riesco, a sorvolare,
sugli umani, quei bastardi!,
con l'istinto, di ammazzare;
malgrado, sia il difetto,
che trascina, il cuore fuori,
preferisco, un degno letto,
all'asfalto, dove sfrecciano,
gli orrori.
Che il male, prenda piede,
accorciando, il mio cammino,
ma quel fiore, non si vede,
ora giace, qui vicino;
che il male, mi divori,
oscurando, la mia traccia,
ma io spengo, quei dolori,
mentre guardo, il mio ricordo,
dritto in faccia.
Se per voi, non è normale,
al mio cuore, non dà peso,
perché niente, è più speciale,
di ogni essere indifeso;
chi lo sa, chi è l'animale,
tra la feccia, e un corpo inerme,
questo dubbio, non vi assale,
basta uccidere, e scappare,
come un verme.