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Autore: Oducchan    22/02/2016    3 recensioni
Makoto lo odia, quel suo sorriso di merda.
Però Teppei sa che sta mentendo
[Hanamiya - Kiyoshi]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Makoto Hanamiya, Teppei Kiyoshi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick autore: Oducchan
Titolo: Love the way you lie
Fandom: Kuroko no basket
Personaggi: Makoto Hanamiya, Kiyoshi Teppei
Pairing: KiyoHana
Genere:  generale, introspettivo. Un po' angst, e un po' fluff. Oh insomma, non lo so.
Avvisi: NN
Rating: giallo
Conteggio parole: 423
Note:
Ho avuto un'improvvisazione imprevista (?) e ho pensato di buttarla giù.


 
Love the way you lie


Makoto lo odia, quel suo sorriso di merda.
Lo sguardo di Kiyoshi scivola, morbido e indulgente, dal suo viso alle sue spalle, al petto, alle gambe; prima di tornare verso l’alto e piantarsi nei suoi occhi, una stilettata di castano intenso e dolce, così dolce da parer caramello. E a Makoto i dolciumi non sono mai, mai piaciuti.
-Che vuoi, bastardo? Devo spezzarti anche l’altra gamba, eh? Devo distruggerti, ridurti in polvere? Cosa devo fare, per farti smettere?-
Le mani di Kiyoshi sono grandi, i palmi larghi, le dita lunghe e coperte di piccoli calli. Quando gli stringono le spalle paiono inglobarle tutte e farle sparire, quando gli risalgono al viso paiono avvolgerlo tutto e nasconderlo al mondo. Makoto si ribella, non vuole lasciarsi ammansire, legare, domare come un puledro recalcitrante.
-Ti ho detto di non toccarmi! Vattene! Lasciami stare!-
Le dita di Kiyoshi sono gentili. Premono sul collo, leggere, seguendo le sporgenze delle vertebre con tanta delicatezza da essere impalpabili; e Makoto trema, reclina il capo, espone la gola. La bocca di Kiyoshi è lì ad attenderlo. Si chiude sul pomo d’Adamo, con un sospiro soddisfatto, appagato. I denti premono appena, le dita stringono le ciocche nere con calma, senza forza.
-No, ho detto! Vai via! Non voglio che tu mi tocchi, non voglio che tu mi guardi, non voglio che tu…-
Makoto singhiozza, ora, la voce rotta che perde la furia e il rifiuto e s’immerge in quel bisogno disperato che non sa ammettere, che non sa confessare. Kiyoshi gli sorride.
Poi le sue labbra si premono d’impeto sulla sua bocca, e i singulti si trasformano in piccoli gemiti di piacere.
 
Il letto cigola, quando Kiyoshi fa per alzarsi. Makoto ringhia, furibondo, stringendo le cosce attorno alle sue anche per impedirgli qualsiasi movimento.
-Non osare fermarti ora, maledetto stronzo-
Kiyoshi sbatte le palpebre, per un istante attonito. Poi ride, una risata sonora che gli fa vibrare il petto, prima che si pieghi su di lui per baciarlo sul naso.
-Ti ha mai detto nessuno che sei terribilmente volubile, Hanamiya?- sussurra, e il suo fiato è caldo, contro la pelle sudata del suo viso. E anche se lo fa rabbrividire, Makoto ingoia il rantolo che gli sta nascendo in gola per morderlo, sul mento, sulle labbra, sul collo, ovunque, per fargli male, per ferirlo.
Ma Kiyoshi continua a sorridere, dolce e indulgente e splendido come un raggio di luce in una fredda notte d’inverno, e Makoto non riesce a mentire, nemmeno a sé stesso.
Lo ama odia, quel suo sorriso di merda.
 
   
 
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