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Autore: MillenniumEarl    23/02/2016    0 recensioni
Dopo il "what if..." della Battaglia alle Dodici Case ho deciso di continuare con la Saga di Poseidone.
Come sarebbe andata la storia se, dopo le vicende narrate in precedenza, fossero stati mandati Mu, Saga, Milo e Aldebaran a dare battagli al furioso dio dei mari?
(La storia presenta riferimenti al primo "What if..." scritto)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 – Antares, il cuore pulsante dello Scorpione

La pioggia non cessava di cadere ormai da due giorni. Tutto il mondo era invaso dalla furia dell'acqua richiamata da Poseidone, risvegliato a causa delle azioni di Kanon, e al Santuario la controffensiva era già stata pianificata.


Saga, Milo, Mu e Aldebaran si erano infatti già recati nel regno sottomarino della divinità per distruggerla e vanificare i suoi obbiettivi di conquista mentre al Santuario, gli altri Cavalieri, guidati dal nuovo Grande Sacerdote Ioria, si preparavano per la venuta di Hades.

Al di sotto della volta marina sette colonne sorreggevano il regno di Poseidone, sette colonne protette, ognuna, da un generale pari a un Cavaliere d'Oro. L'impresa non sarebbe stata semplice ma i valorosi e ardenti guerrieri di Atena avevano fiducia sia nella loro dea che nel proprio cosmo. Inoltre, per essere sicuri di poter portare a termine la propria missione, avevano ricevuto in prestito le armi della Bilancia, da usare esclusivamente per abbattere le colonne.

Shiryu, il nuovo Cavaliere dell'Equilibrio, aveva concesso ai quattro compagni di prendere quattro delle armi della sua armatura, anche sotto consenso di Dokho, ex Cavaliere della Bilancia e di Atena stessa.
Milo aveva preso la Spada, Aldebaran lo Scudo, Mu il Tridente e Saga il Bastone a Tre Sezioni.
Inoltre, Saori si era preoccupata di concedere a Saga il pugnale con cui, tredici anni prima, aveva tentato di ucciderla. Quell'arma, infatti, era un antico artefatto capace di togliere la vita perfino a una divinità e sarebbe stata necessaria per portare a termine la missione.

Arrivati sul fondo oceanico i quattro Cavalieri avevano deciso di dividersi e recarsi ognuno in una direzione diversa così da ottimizzare il tempo. Erano stati subito raggiunti da alcuni guerrieri dell'esercito di Poseidone capeggiati da un Cavaliere donna, Tetis, ma fu sufficiente l'Esplosione Galattica di Saga per mettere fine al combattimento prima ancora che cominciasse. Subito dopo ognuno si avviò verso una delle sette colonne: Milo andò verso l'Oceano Artico, Mu rimase nell'Oceano Indiano, Aldebaran verso l'Oceano Pacifico Settentrionale e Saga verso l'Oceano Pacifico Meridionale.

La strada per la colonna dell'Oceano Artico era costellata della più vasta varietà di pesci e piante mai viste in Grecia. Milo non si era mai allontanato così tanto dal Santuario, perfino durante alcune missioni non aveva mai lasciato la Grecia, sua terra natale.
Correva a ritmo serrato anche se ogni tanto doveva rallentare a causa delle ferite riportate durante lo scontro con Kanon. Seppure si era ripreso, grazie anche al cosmo di Atena, non era al massimo del suo potenziale.

Arrivato davanti alla colonna che sorreggeva l'Oceano Artico fu intercettato subito dal primo dei Sette Generali degli Abissi.

"Non avanzare oltre Cavaliere di Atena, io sono Isaac di Kraken e proteggo questa colonna, come tu proteggi la tua Casa dello Zodiaco. Ritorna sui tuoi passi o accetta il tuo destino"

Milo non era solito farsi scoraggiare da un nemico, anzi, proprio il contrario. Il suo animo predatore si accese e un sorriso beffardo, di sfida, gli rigò il volto.

"Sono Milo dello Scorpione e ho intenzione di distruggere quella colonna che sta alle tue spalle. Spostati, o non arriverai a domani, Isaac"

Detto ciò piantò la Spada d'Oro in terra e l'unghia della sua mano destra si allungò leggermente e assunse un colore cremisi.

"Quella è una delle Sacre Armi della Bilancia? Faresti meglio a tenerla, la mia furia è più pericolosa di quello che potresti pensare, Cavaliere di Atena"

"Mpf...non ne ho bisogno. Da sempre noi Cavalieri di Atena combattiamo usando il nostro corpo come armi. Quella Spada mi serve solo per distruggere la colonna, per te, Isaac di Kraken, mi basta questa"

E un lampo rosso sfrigolò nell'aria umida colpendo e perforando l'armatura del Generale.
"Questa è la mia Cuspide Scarlatta, una ferita piccola ma dolorosa. Chi la subisce può solo impazzire e arrendersi, oppure morire nell'attesa di subire le altre punture, fino alla splendente Antares, cuore della mia Costellazione e colpo che decreta la fine di ogni vita. Cosa vuoi fare, Cavaliere?"

Isaac indietreggiò un attimo ma poi, come se ignorasse la ferita, avanzò di scatto e, portando il pugno in avanti evocò una fortissima corrente congelante che Milo conosceva fin troppo bene.

"La Polvere di Diamanti? Come fai tu a conoscerla?" e con un movimento impercettibile a chiunque non fosse dotato del Settimo Senso, schivò con estrema facilità l'attacco di Isaac.

"Quel colpo appartiene a Camus, ex Cavaliere dell'Acquario, come mai lo padroneggi?"

Isaac si tolse l'elmo mostrando al suo nemico i suoi lunghi capelli verdi e la cicatrice sull'occhio sinistro.

"Semplice, sono stato suo allievo, più di sei anni fa, insieme a Crystal. Camus ci ha addestrato con lo scopo di renderci Cavalieri ma io, per salvare il suo prediletto, mi sono ferito e ho rischiato di morire. Sono salvo grazie al cosmo di Poseidone. Speravo di gran lunga di incontrare il mio vecchio amico, ma vedo che sei arrivato tu...ma non temere, questo era solo un attacco preventivo, la mia vera forza te la mostrerò adesso"

E detto ciò espanse il suo cosmo lanciando l'Aurora Boreale, un colpo che niente aveva da invidiare all'Esecuzione dell'Aurora di Camus. La corrente gelida avvolse Milo alla velocità della luce ma, purtroppo per Isaac, non riuscì a congelarlo come sperava.

"Ahahah, attacco potente, non c'è che dire, ma forse non ricordi che le armature d'Oro appartenenti all' élite dei Cavalieri di Atena congelano solo al raggiungimento dello Zero Assoluto? Non dirmi che Camus non te l'ha mai insegnato...anche Crystal si è trovato davanti a questo scoglio quando ha affrontato il suo maestro..."

"Cosa? Crystal ha affrontato Camus?"

"Si, una battaglia terribile...il Cigno ha trovato la forza interiore di superare il suo maestro e ora, spogliate le vesti del Cigno, ha indossato quelle dell'Acquario. Ma la differenza tra te e lui è che io non ti lascerò il tempo di evolverti e colpirmi...finché la tua temperatura è questa, è solo gelida brezza sulla pelle dello Scorpione"

E un altra Cuspide Scarlatta perforò nuovamente Isaac, seguita da altre tre in successione.

"Siamo già a cinque. Vuoi arrenderti o vuoi soccombere? Ben pochi avversari sono riusciti a obbligarmi ad andare oltre la soglia del non ritorno. Sei ancora in tempo, se vuoi, arrenditi e ti donerò una morte generosa. Non sei solo un nemico, sei anche un ex allievo di Camus e un traditore. Camus era un mio caro amico e ho pianto alla sua morte, ma ho gioito per il suo sacrificio...ma tu no, tu sei feccia se usi il potere di Camus per servire un dio malvagio"

"Taci, Scorpione. Io sono libero di servire chi voglio, e se il mio colpo non ti ha fatto niente te lo lancerò fino a quando non avrà effetto"

Un'altra tempesta boreale colpì Milo, ma l'armatura d'oro dello Scorpione era una ben solida protezione contro gli attacchi del Kraken. Altre cinque Cuspidi Scarlatte, in veloce successione, dipinsero sul corpo di Isaac quella che sembrava sempre di più la Costellazione delle Quindici Stelle dello Zodiaco.

Il Generale di Poseidone cadde a terra, sanguinante e stremato. Il suo cosmo si rafforzava ma non esplodeva come avrebbe dovuto fare, semplicemente gli permetteva di restare vivo. Vivo, ma in balia di Milo.
Si alzò di nuovo, sorreggendosi a fatica sulle gambe sanguinanti, ma il suo avversario non gli dette tregue e perforò il suo corpo, nuovamente, con quattro Cuspidi Scarlatte.

"Te ne ho lanciate ben quattordici...la prossima sarà l'ultima, Antares, il cuore pulsante dello scorpione. Sei ancora in tempo per arrenderti, ancora in tempo per cambiare rotta."

"Mai, io, Isaac, ho giurato vendetta contro Camus che mi ha lasciato al mio destino e contro Atena. Sono un Generale i Poseidone ora e non intendo indietreggiare. Piuttosto la morte."
"Isaac...Camus ormai è morto e Crystal si è dimostrato il suo degno successore. Inoltre, al tuo stato attuale, non saresti nemmeno capace di competere con lui. Perchè questa ostinazione? Perché preferisci la morte?"

Isaac si alzò e il suo unico occhio, pieno di rabbia, fissò dritto gli occhi di Milo. Il suo cosmo si espandeva sempre di più fino a raggiungere un livello tale da far far un passo indietro al Cavaliere dello Scorpione.

"Il tuo cosmo è più forte, sempre di più, ma mi hai già lanciato il tuo colpo troppe volte affinché io mi lasci sorprendere. Questa sfida era già vinta in partenza...addio Isaac, se vuoi la morte te la concederò."

All'improvviso, però, la volta del mare sopra i due contendenti si aprì e l'armatura del Cigno, rinata grazie al sangue del suo precedente possessore, si frappose tra Milo e Isaac. La voce di Crystal, poi, risuonò nell'aria.

"Isaac...il tempo dell'addestramento è passato. Ricordo bene il tuo odio. Io volevo diventare Cavaliere per motivi personali, tu volevi salvaguardare il mondo dal Male. E ora, invece, io combatto per la giustizia e tu per un dio che vuole distruggere tutto. Lascia le spoglie di Kraken e indossa l'armatura del Cigno. Combatti con Atena al mio fianco"

Milo fu sorpreso di ciò. Il potere di Crystal era davvero incredibile.

"Hai sentito? Crystal ti sta concedendo un'occasione di redenzione, cosa che io non avrei mai fatto. Cosa intendi fare? Schierarti con la giustizia o finire qua la tua vita? Chi vuoi essere? Isaac di Kraken o Isaac del Cigno?"

Isaac, coperto dal suo stesso sangue, si avvicinò alle vestigia del cigno, poi, con un rapido colpo le spazzò via sparpagliandone i pezzi intorno a lui.

"Io sono Isaac di Kraken, e se devo morire, morirò con onore"

"Hai scelto la tua strada. Allora, Isaac di Kraken, io ti giustizio in nome di Atena"

E Antares, il cuore pulsante dello Scorpione, sfrecciò verso di lui come freccia color sangue, recidendo la sua vita.

"Onore a te, Isaac di Kraken. Camus, guarda il tuo allievo dal Paradiso dei Cavalieri, seppur un traditore, era un valente guerriero dotato di onore. Era solo dalla parte sbagliata del campo di battaglia."

Non appena il corpo di Isaac cadde in terra il terreno sotto di lui tremò. Milo afferrò la Spada della Bilancia e con un solo fendente fece crollare la Colonna che sosteneva l'Oceano Artico.

Crystal, dall'Undicesima Casa, di cui ora era protettore, versò lacrime calde di cordoglio per il suo amico d'infanzia. Davanti a lui, l'eterna bara di ghiaccio che avvolgeva il corpo di Camus, lo guardava limpida e cristallina.

Milo lasciò il corpo del suo nemico alle sue spalle e corse in direzione della Colonna successiva.

   
 
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