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Autore: The Land Of Disagio    23/02/2016    2 recensioni
Il caso più duro di tutta la vita si è presentato a Shinichi Kudo, e questa volta due vite, quelle dei suoi migliori amici, sono in serio pericolo.
Deve proteggerli, deve proteggere Ran, ma in questa battaglia non sarà solo.
Il conto alla rovescia è appena cominciato.
(Crossover con Death Note)
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REVISIONE COMPLETATA (dal cap. 1 al cap. 8)
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Reunion

Una volta spediti gli agenti a casa, preoccupati per la sorte dei due ragazzi, Hattori, Goro, Ran e Conan saltarono nella limousine, guidata da Watari, che sfrecciava a velocità folle verso l'ospedale.
I due uomini furono molto sorpresi di fare la conoscenza di L, che si presentò freddamente.

In una situazione normale, il baffuto detective avrebbe cominciato a pavoneggiarsi, ma nessuno in quel momento era nell'umore di scherzare.

Arrivarono al Pronto Soccorso nel silenzio più assoluto, raggiungendo l'ispettore Toyama, compreso L. Era rischioso, ma non ne poteva più di stare in quella macchina.
Il padre di Kazuha era seduto su una sedia con la testa fra le mani, sfinito.
L'amico gli diede una pacca sulla spalla, cercando di dargli un po' di conforto, aspettando con pazienza di sapere qualche novità sulle condizioni di Heiji e Kazuha. L'attesa li stava letteralmente uccidendo, e l'odore di antisettico tipico degli ospedali stava dando loro la nausea.

Sembrò di aspettare un'eternità prima che un medico comparisse, chiamando a sè i congiunti delle vittime. "Il ragazzo è in condizioni stabili. è debole, ma non è in pericolo di vita, lo potrete vedere quando si sveglierà", li rassicurò il dottore, che assunse però un'aria che non prometteva bene, "per quanto riguarda la ragazza, non si può dire che sia stata altrettanto fortunata. Il colpo da arma da fuoco le ha quasi reciso del tutto l'arteria femorale, sinceramente sono piuttosto stupito che sia arrivata qui viva, la cintura sulla gamba l'ha salvata. Tuttavia, ha perso davvero troppo sangue, è stata necessaria una trasfusione d'urgenza, e non siamo sicuri se sarà sufficiente. Possiamo pronunciarci solo ad operazione conclusa, se la supererà, vivrà" concluse lapidario, chinando il capo, "Scusate, devo andare, il mio lavoro mi aspetta...".

Tutti i presenti si impietrirono, tranne ovviamente L, che era rimasto impassibile e ingobbito tutto il tempo, per riflettere meglio.
Ran si lasciò sfuggire un singhiozzo, afflosciandosi sulla sedia, spezzando il silenzio divenuto di ghiaccio. Quel piccolo lamento, per quanto flebile e quasi sussurrato, sembrava rimbombare nella stanza come un grido.

All'improvviso, un ometto anziano, più o meno della stessa età di Watari, si precipitò verso di loro. "Signor Wam-emh-Watari!" gridò "La stavo cercando!". Watari riconobbe immediatamente l'uomo, domandandosi cosa ci facesse lì. "Roger, cosa ci fa qui in ospedale? C'è qualcosa che non va?".
L'anziano si lasciò cadere sulla sedia, riprendendo fiato. "Ho provato a chiamare molte volte...", borbottò, "poi, ci siamo imbattuti nell'incidente e l'abbiamo trovato, e-". "Cosa hai trovato Roger?" lo interruppe L, che non si era fatto notare fino a quel momento.
Quando Roger lo riconobbe, sussultò, preoccupato. "Ryuzaki, non dovresti esporti così. è pericoloso" lo rimproverò a bassa voce, venendo però completamente ignorato dal detective. "Non divaghiamo, Roger, cosa hai trovato?"

L'ometto si corrucciò, visibilmente agitato. "Ho trovato Mello, svenuto sul ciglio della strada. O, meglio, Near l'ha trovato. In questo momento è ricoverato di urgenza, il ragazzo è quasi completamente devastato dalle ustioni".
L sgranò leggermente gli occhi, scattando in piedi in posizione eretta. "Portami da lui, per favore"



Il forte odore di disinfettante pizzicava le narici di Mello, e la testa sembrava pesargli una tonnellata.
Provò ad alzarsi, ma la forte nausea lo costrinse a rimanere fermo, reggendo il capo con la mano, sentendo la morbida fascia avvolgergli il lato sinistro del viso e la spalla, che gli procurava un dolore assurdo.
Sentiva la pelle ustionata tirargli sotto le bende, e il puzzo di ospedale che il suo corpo emanava lo disgustava. Aveva voglia di andarsene, ripulirsi e portare a termine l'obbiettivo che si era prefissato, ma la spossatezza gli impediva di fare qualsiasi cosa.

"Senti parecchio dolore?" gli chiese una vocetta monocorde "Sai, sei stato molto fortunato, non perderai l'occhio, ma dovresti comunque dormire". Mello non ebbe il bisogno di guardare in faccia colui che era al suo capezzale, avrebbe riconosciuto quella voce anche in una folla. Quel tono annoiato poteva appartenere solo a lui, e sentì la bile salirgli fino alla gola.
Sarebbe stato in grado di sputare veleno, se avesse voluto, ma preferì restare in silenzio, stringendo con rabbia il lenzuolo che copriva il suo corpo malandato.

"Non mi saluti nemmeno, Mello?" lo provocò la stessa voce, ma senza modificare tono, infastidendo il biondo. Si voltò verso di lui, incatenando i suoi occhi color ghiaccio con quelli grigi del ragazzino.
Avvolto in una camicia bianca di molte taglie in più, il ragazzo, che rispondeva al nome di Near, stava giocherellando con una ciocca dei suoi capelli bianchi, mentre con l'altra mano reggeva il suo robottino preferito. Nonostante fosse cresciuto per quel genere di passatempo non ne avrebbe mai fatto a meno.

"Sei venuto fin qui per farmi saltare i nervi, Near?" sbottò debolmente Mello, cercando di sembrare minaccioso, ma suscitando invece uno strano senso di divertimento nell'altro. Trovava patetico il tentativo del biondo di sembrare forte, quando invece aveva chiaramente bisogno di aiuto, ma ormai ci aveva fatto l'abitudine.
Mello era fatto così. Era testardo ed orgoglioso, non ammetteva mai di aver sbagliato o di essere in difficoltà, e il suo obbiettivo era sempre e solo uno: battere Near, essere il numero uno.
Ormai era diventato la sua ossessione.
Non era mai riuscito ad accettare che quel piccolo albino gli fosse superiore in tutto.

In ballo c'era il loro futuro. Il migliore sarebbe diventato il successore di L.
Erano stati cresciuti in quell'orfanotrofio per perseguire quello scopo, e Mello ci sarebbe riuscito, se non fosse arrivato quel tappetto.
Era il suo peggior nemico, e per questo lo odiava con tutte le fibre del sue essere.

"Allora, non mi rispondi?", cercò di stuzzicarlo, "Magari il gatto ti ha mangiato la lingua?". Near sbuffò annoiato, stanco di quelle continue frecciatine, ma non valeva la pena di arrabbiarsi, anzi, per lui non valeva la pena arrabbiarsi in generale.
"Mello, lo sai che questa guerriglia da parte tua non porterà a nulla vero", lo rimproverò l'albino, "Comunque sia, sono arrivato qui per dare una mano, come richiesto da L". Il biondo strinse rabbiosamente le lenzuola candide, cercando di mantenere la calma. "Ah sì, davvero?" sibilò minacciosamente.
"In realtà, L voleva anche te, ma te ne sei andato prima che desse le sue finali disposizioni", confessò, "Come al solito, sei troppo impulsivo. Hai rischiato la vita".

Con quelle parole, il ragazzino perse completamente la testa, afferrando per il bavero l'altro. La scarica di adrenalina che gli pulsava nelle vene gli donò la forza persino di trascinarlo giù dalla sedia, facendolo ricadere nel letto, sulle sue gambe.
Lo strattonò violentemente verso di sè, a due centimetri dal suo viso. "Non devi osare dirmi cosa devo o non devo fare, chiaro, nanerottolo?", gridò, cercando almeno di spaventarlo, "Potrei distruggerti con un soffio, se solo volessi...".

Invece di essere impaurito da quello scatto di rabbia, Near sembrava essere tranquillo e silenzioso come sempre, limitandosi a fissare il biondo nell'unico occhio visibile, senza dare un minimo segno di reazione.
Mello fece altrettanto, ricambiando lo sguardo con determinazione. Se avesse distolto gli occhi, sarebbe stato come dargliela vinta ancora una volta.

Rimasero in quella scomoda posizione per attimi interminabili, finchè Mello, irritato, lo spinse via con altrettanta violenza. "C-cosa hai da fissare tanto, moccioso?" borbottò, mettendosi sulla difensiva.
Finalmente, Near parve leggermente scosso, anche se per un fuggevole istante, da quella spinta, ma si ricompose senza che il biondo se ne accorgesse, strisciando nuovamente sulla sedia, raccogliendo il robot caduto e riprendendo ad arricciare un ciuffo di capelli con velato nervosismo.

Rimasero in silenzio, senza il tentativo da parte di nessuno dei sue di riprendere la discussione.
La tensione si tagliava con un coltello.

Il silenzio di ghiaccio venne tagliato da dei passi pesanti, che attirarono l'attenzione dei due. Dallo stipite comparve la figura del loro mentore, colui al quale cercavano di assomigliare.
L si avvicinò ai due ragazzini con un sorriso appena accennato, nonostante tutto era felice di incontrarli per la prima volta. "Salve, ragazzi, sono orgoglioso di fare la vostra conoscenza. Io sono L"


Questo è come dovrebbero apparire Near e Mello, solo immaginateli un po' più giovani, in quanto nella storia hanno rispettivamente 13 e 15 anni. (per chi li conosceva da prima, sono come appaiono alla loro prima comparsa in Death Note, solo che Mello si è guadagnato prima la cicatrice)






Spazio dell'autrice
Kon'nichiwa! Eccomi qua! (ho fatto la rima, ahah :') )
Sono felice di aver aggiornato, sono stata bloccata dai soliti impegni scolastici! Ed ecco a voi i nuovi (e ultimi, almeno secondo i miei piani) personaggi dal mondo di Death Note, Mello e Near, i successori di L!
Come avete capito, hanno una relazione molto complicata (almeno dalla parte di Mello) in quanto competono per il ruolo che spetterà ad uno di loro quando il loro mentore si farà da parte. Sì, L, nell'originale, non conoscerà mai i due di persona, comunica con loro via computer, ma sa tutto su di loro.
Il loro passato sarà messo nel dettaglio nei prossimi capitoli, quindi non vi agitate se ora ci sono pochi dettagli su di loro, e non sto togliendo importanza a Shinichi, tranquilli.
Intanto, la vita della cara Kazuha è in serio pericolo...cosa potrò fare di lei? Morirà o sopravviverà? Sinceramente sono indecisa...
Beh...vi dò l'appuntamento alla prossima puntata!
Alla prossima!!
   
 
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